mercoledì 17 novembre 2010

Così piccola e fragile

Mattinata all'asilo aperto, Sofia gioca, gattona, si tira su, vede un giocattolo che le interessa, va per prenderlo e...patapumfete! La caduta non è violenta, ma lei sbatte il nasino e, complice il ciuccio in bocca, ecco che da un piccolissimo taglietto sotto il naso esce un pochino di sangue. Nei suoi occhi un po' di spavento, poi l'attimo di apnea quasi a prender la rincorsa e poi ecco lo sfogo del pianto. Io la prendo in braccio. I suoi occhi cercano i miei; attimi in cui cerca di leggere nel mio viso come deve comportarsi. L'ho imparai con Eleonora. Sorridi e lei si sentirà tranquilla. Preoccupati ed il pianto crescerà. Mentre le sorrido mi sdraio su uno dei divanetti, mettendomela sul petto. Lei si tranquillizza, con la mano prima mi carezza il viso, poi cerca la mia bocca. Lo fa spesso quando vuole essere rassicurata, mette la manina in bocca di chi la tiene in braccio, quasi a voler ricreare una specie di cordone ombelicale.
Dopo qualche minuto sul divanetto è tornata la calma, accompagnata dalla voglia di stare  accoccolata sul mio petto, e dopo qualche altro minuto si è addormentata. Allungo il braccio e prendo il giornale.
Con Eleonora uno dei miei passatempi preferiti era farla dormire sul mio petto mentre risolvevo i sudoku, quasi ad allenare insieme cervello e cuore (perché riscalda troppo il cuore sentirsela e vedersela così rilassata e sicura sul proprio petto). Con Sofia cambio. Passo ai cruciverba. In svedese però.

3 commenti:

  1. Uno dei ricordi più belli del mio piccolo è quando si addormentava sul mio petto da neonato, fino verso i 5 mesi. E spesso io mi addormentavo con lui.

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  2. 2 verticale: tonde di carne si mangiano con la marmellata ai mirtilli rossi.

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