giovedì 25 novembre 2010

Il pericolo è il mio mestiere

Fra una settimana le bimbe ed io ci sveglieremo a casa dei nonni a Milano, cosa che a Eleonora piace molto visto che, detto da lei, può fare colazione all'italiana (con i biscotti), guardare un po' più di televisione (con la "scusa" dell'italiano), e venir coccolata dai nonni.

In effetti mi domando come me la caverò. Sinora non sono mai stato solo con le bimbe così tanto. La cosa più "difficile" è stata portare Eleonora in piscina ed impedire che anche Sofia andasse a fare la sauna con lei. Mi sa che quest'esperienza mi aiuterà a sviluppare ulteriormente quelle capacità tipo la multiattività ed il prendere decisioni rapidamente che già lo stare a casa con Sofia richiede (capisco perché certe aziende svedesi abbiano annunci di lavoro indirizzati principalmente a genitori e speciamente a mamme che tornino a lavorare dopo il congedo parentale).

La prima attività a casa dei nonni sarà quella di eliminare i pericoli principali per Sofia, cosa che si fa facilmente lasciandola gattonare liberamente e seguendola. Ha la facoltà di recarsi direttamente dove ci sono pericoli reconditi. Anette ed io abbiamo persino pensato di usare Sofia come consulente nelle case dei nostri amici che aspettano il primo figlio. La lasciamo gironzolare per la casa ed indichiamo tutte le precauzioni da prendere (contenuto dei cassetti più in basso e relativo blocco, prese elettriche, fili scoperti, suppellettili su davanzali,...). Mi sa che prima o poi la faccio stampare la maglietta per Sofia con "Il pericolo è il mio mestiere!".

4 commenti:

  1. quando hai un figlio piccolo, soprattutto se in età da gattonamento, guardi le case dei tuoi amici senza figli come se fossero dei posti pericolosissimi... prese scoperte, fili elettrici appesi, sportelli con dentro roba di vetro che possono essere aperti a piacimento, spigoli appuntiti ad altezza testa di bimbo, forbici appuntite a portata di mano, e così via... e tu inorridisci, come se fosse impensabile poter vivere in una casa così perchè quando hai un figlio ti dimentichi che esiste anche un modo di vivere 'solo per adulti'. :-D

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  2. A quell'età, si sentono degli esploratori e partono di corsa . . . noi dobbiamo avere un radar e arrivare un attimo prima di loro! ;-)

    Bella l'idea della maglietta! :-)))

    Ciao, R

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  3. Congratulazioni!

    http://larennaincucina.blogspot.com/2010/11/premio-premio-sunshine-award.html

    /A

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  4. La nostra casa invece non è mai stata completamente a misura di bambino, ma forse è lui che fa eccezione, perché non ha mai tentato di afferrare le bottiglie di grappa che erano alla sua portata, rovesciare i vasi di fiori lasciati in terra e cose del genere...

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