sabato 30 aprile 2011

Una ricetta sbagliata ed una giusta

Ad Eleonora piacciono gli spaghetti, e sin qui tutto bene. Il problema è che le piace la ricetta "sbagliata": con la ketchup. Ieri sera sia Anette che io abbiamo cercato di convincerla, con poco successo, a condire gli spaghetti in un altro modo. Io poi le ho detto che quest'estate quando andremo in Italia dovrà mangiarli conditi in un altro modo perché dalla nonna la ketchup da mettere sugli spaghetti non c'è. La sua risposta è stata: "non c'è problema, la portiamo noi". Mi fermeranno in frontiera?

In un commento ad un post precedente mi è stata chiesta la ricetta delle kokosbollar, le palline di cioccolato al cocco. Ecco la versione del quaderno "segreto" di Anette:
75 g di burro, 1 dl e mezzo di zucchero, 15 ml di zucchero vanigliato, 15 ml di cacao, 30 ml di caffè (freddo), 4 dl di avena in fiocchi (non di fiocchi d'avena/cornflakes), mezzo dl d'acqua.
Impastare il tutto, farne delle palline e rotolarle nelle scaglie di cocco. Pronte!

venerdì 29 aprile 2011

Tre punti di vista

Colloquio mattutino con una delle maestre dell'asilo di Eleonora per preparare il "passaggio di consegne" alle maestre della scuola elementare. Il colloquio ruota intorno ad un "documento" che verrà passato alla scuola elementare. Lo stesso "documento" viene riempito preventivamente in tre copie diverse da tre parti: la maestra di Eleonora, i genitori ed Eleonora stessa (che viene intervistata dalla maestra). Il documento contiene quattro punti: punti di forza del bambino, cosa gli piace fare, cosa non gli piace fare più ulteriori eventuali commenti. Su quasi tutti i punti sintonia praticamente completa, abbiamo scritto tutti le stesse cose. Solo due punti fuori dal coro, entrambi sollevati da Eleonora. Sul cosa ti piace fare, oltre a leggere, disegnare, costruire e giocare aveva anche un "fare le kokosbollar  (palline di cioccolato e noce di cocco) con la mamma", e sul cosa non ti piace fare un perentorio "la doccia!".

giovedì 28 aprile 2011

Una nuova scuola

Fatta la prima riunione dei genitori alla scuola elementare che Eleonora frequenterà da agosto. Lo scopo era conoscere le maestre ed avere delle prime risposte alle mille domande che ronzano nel cervello. In classe di Eleonora saranno in 20. L'orario di lezione è dalle 8.30 alle 13. Per chi vuole, il prescuola inizia alle 6.30 ed il doposcuola finisce alle 18. Visto che nel comune ci sono almeno cinque bambini con l'italiano come lingua parlata a casa Eleonora avrà diritto all'ora di sostegno di italiano. Le due maestre mi hanno fatto un'ottima impressione. Nelle prossime settimane gireranno negli asili della zona ad incontrare i loro futuri allievi, poi toccherá ai bimbi andare a far visita alla scuola. Ci sono delle cose alle quali non sono abituato. I libri, ad esempio, sono della scuola. I bambini li usano durante l'anno, ma finito l'anno ritornano alla scuola.
Ai genitori è richiesto di partecipare a parte delle lezioni del primo e del secondo giorno. Credo che forse sarò più emozionato io di Eleonora...

mercoledì 27 aprile 2011

Oggi vabbo

V.a.b. è l'acronimo di "vård av barn" (curare il bambino). Per il servizio di previdenza sociale svedese indica il rimborso che viene dato al lavoratore (sia dipendente che autonomo) quando deve perdere un giorno di lavoro per stare a casa a prendersi cura di un figlio, ad esempio quando è ammalato. Segue il principio del congedo parentale, quindi lo stato paga sino all'80% dello stipendio giornaliero sino ad una certa cifra, e poi molte aziende completano sino al 90% (o anche 100%) dello stipendio nominale. Nella lingua svedese poi l'acronimo v.a.b. è stato trasformato nel verbo att vabba. "Jag vabbar" vuol dire "sono a casa con il figlio che è ammalato". È la frase che giustifica tutto: spostare riunioni o collegarsi in teleconferenza, cancellare appuntamenti, eccetera.

Faccio quindi di att vabba un verbo italiano e scrivo che questa mattina io vabbo, visto che sono a casa con Sofia che è super raffreddata e che con i suoi 38.5 questa notte nel lettone ci ha fatto da boule dell'acqua calda. Ho avvisato al lavoro che vabbo e che quindi ad una riunione parteciperò, Sofia permettendo, passivamente per via telefonica mentre ho cancellato un pranzo di lavoro. In entrambi i casi la risposta è stata "Ok. Come sta la bambina?". Poi nel pomeriggio, visto un impegno purtroppo inderogabile, Anette vabba lei e mi darà il cambio. Per legge di Murphy oggi ci sono anche gli allenamenti di Eleonora e la prima riunione alla scuola elementare dove Eleonora inizierà ad agosto. Tipico, no?

martedì 26 aprile 2011

Aiutami a fare da sola

Eleonora ha quasi cinque anni e mezzo ed oscilla fra la voglia di diventare "grande" e quella di godersi l'essere piccina. È nella fase in cui alterna momenti in cui vuole provare cose difficili (tipo arrampicarsi da dove poi non riesce a scendere) a momenti in cui vuole sedersi in braccio e farsi imboccare. Si vede che ha sia voglia di crescere ed essere indipendente come Pippi che di godersi la sicurezza che diamo noi genitori.
Una frase secondo me bellissima che mi ha detto qualche volta durante questo ponte di Pasqua è "aiutami a fare da sola". Le ho chiesto se intendesse dire "insegnami", mi ha detto di no. Mi ha detto "aiutami, voglio fare da sola, ma facciamolo insieme". Ed io ho assaporato ogni singolo istante dell'aiutarla a fare da sola :-)

lunedì 25 aprile 2011

Sofia continua a crescere

E così sono spuntati anche i due canini inferiori. Sofia me li ha fatti sentire bene bene mentre giocavamo. Ha anche cambiato taglia di pannolini, adesso siamo alla 6, quella per bimbi sino a 22 kg. Inoltre ha smesso di masticare i libri, ora cerca di farne dei puzzle strappandoli per poi ricomporli.

Per ricordarci che il tempo passa veloce è arrivata anche la chiamata alla visita dei 18 mesi dal pediatra che prevede, oltre ai soliti peso, altezza e circonferenza cranica, anche un controllo approfondito per verificare fra l'altro lo sviluppo, la postura, se il bimbo cammina senza bisogno di appoggi e se sale sui gradini, se sa dire le prime 8-10 parole e sa comprenderne un po' di più e se sa indicare il naso e gli occhi, se sa togliersi berretto e calze, se scarabocchia e se sa mettere uno sopra l'altro dei blocchi per costruzioni. A giudicare da come gioca con Eleonora, più che impilarli le piace farli cadere una volta che la costruzione è finita...

domenica 24 aprile 2011

Nuovi preferiti

Ultimamente Sofia ha aggiornato alcuni dei suoi gusti:
- Il peluche preferito è lilla gubben ossia il cavallo di Pippi, regalo di Roberto e Anna che da poco hanno lasciato l'Italia per trasferirsi in Svezia. Grazie e benvenuti, o come si dice da queste parti, tack och välkomna
- Il gioco preferito è bubusettete! La fa ridere in qualsiasi momento, anche quando sta piangendo. Basta guardarla e dire "bubu" che lei si porta le manine al volto ed inizia a ridere al "settete!"
- Il ciuccio preferito è quello blu. Dei sette otto che ha, tutti di colori diversi, quando deve prenderne uno sceglie quello blu. Quello rosa con il nome Sofia sembra proprio non interessarla
-  Condividere è la sua nuova parola d'ordine. Ti prende per mano per portarti a vedere le cose, si toglie il cibo di bocca per fartelo assaggiare ed ha persino lo sguardo fiero quando vuole offrirti uno dei suoi capperotti

Nota: Il coniglio di Pasqua è passato anche da noi, ed ha persino lasciato un coniglio di cioccolato bianco per me, come quelli che mangiavo da piccolo quando andavamo a comprarli in Svizzera e la sfida era resistere sino al confine per poi iniziare a mangiarne le orecchie appena passata la dogana. Buona Pasqua!

sabato 23 aprile 2011

Più veloci di una lepre...


...ed anche Sofia è
stata rapida

Eleonora ha trovato il
  suo uovo velocemente...


Eleonora si gode il
risultato della ricerca
La lepre di Pasqua ha deciso di fare visita dai nonni e lasciare nel giardino delle uova piene di dolci che, secondo tradizione, vengono cercate in una mini caccia al tesoro. Il sottoscritto, sottovalutando il segugio in Eleonora quando ci sono da trovare dolci, aveva in teoria pensato di riprendere il momento della ricerca. In pratica nonna Eivor non ha fatto in tempo a finire la frase "credo che la lepre sia passata anche qui" che Eleonora si era già vestita, era corsa in giardino ed aveva trovato il suo uovo. Così ho potuto solo fotografare l'avvenuto ritrovamento. Anche Sofia, nonostante il fatto che fosse la sua prima caccia, ha capito benissimo cosa bisognava fare e, seppur con un aiutino, ha individuato velocemente l'uovo. Ringraziamo nonna Eiv... ehm, la lepre (non si sa mai che Eleonora legga il blog), che ha lasciato un uovo anche per i bambini più cresciuti :-)



Nota: Ho sentito dire che la lepre passerà anche dal nostro giardino domani e che sembrerebbe aver portato degli ovetti che arrivano addirittura da Milano. Nonni...se non ci fossero bisognerebbe inventarli!


 

venerdì 22 aprile 2011

Pragmatismo

Ad Anette piacciono le cabriolet, ed anch'io, sin da piccolo, ho sempre subito il fascino delle auto decappottabili. Ieri passando di fianco ad un'Alfa Spider l'ho indicata ad Eleonora e, scherzando, le ho chiesto se vuole che la regaliamo alla mamma per quando compie i quarant'anni. Eleonora ha quindi iniziato a guardare minuziosamente la vettura, poi si è girata e scuotendo la testa ha detto: "no, perché non c'è spazio per il seggiolino per i bambini".


Nota: Eleonora dice anche che Peppa Pig sullo schermo della sala riunioni è tutta un'altra cosa. Come darle torto?

giovedì 21 aprile 2011

Con Eleonora in ufficio

Giovedì di Pasqua, si lavora solo mezza giornata. È da un po' che Eleonora mi chiede di venire al lavoro con me, quindi oggi l'ho accontentata. Siamo già passati dalla macchinetta del caffè e della cioccolata ed ha già addocchiato i gelati nel frigo fuori fuori dalla cucinetta.
Inoltre:
- Ho stampato da coloratutto una dozzina di disegni da colorare, l'ho fornita di pennarelli ed evidenziatori e via. Almeno per un'oretta dovrebbe bastare. C'è poi la promessa di un gelatino.
- Ho prenotato una delle sale riunioni con computer e proiettore. Ho un dvd e c'è YouTube. Visto lo schermo da 80 pollici è meglio che a casa.
- Le ho promesso il pranzo in mensa, che oggi è giovedì e ci sono le frittelle con la panna montata e la marmellata di lamponi o fragole.
- Se trovo un seggiolino sto pensando anche di farle fare un giro sull'auto elettrica. Chissà, forse prenderà la patente guidando una di queste.

mercoledì 20 aprile 2011

Quante volte?

Settimana scorsa Eleonora ha ricevuto Toy Story 3 da nonno Carlo e nonna Marghe. Lo avevamo visto al cinema e le era piaciuto tantissimo. Da giovedì scorso ad oggi lo avrà già guardato almeno otto volte. Sarà che la storia è coinvolgente perché parla di giocattoli e di asilo, sarà che fra i protagonisti ci sono sia la Barbie che una cow-girl, fatto sta che ieri sera ha persino rinunciato alla favola della buonanotte e negoziato di poter vedere il film da dove lo aveva interrotto per mangiare la cena. Lo preferisce sia, per fortuna, alle Winx che a Disney Channel (il tempo tv è limitato, quindi deve scegliere film o tv).
Visto che il film è in italiano Anette ed io siamo più permissivi. Io noto come ne impari i dialoghi e mi chieda ogni volta il significato di parole nuove però non smetto di chiedermi: "quante volte può una bambina guardare un film prima di raggiungere il punto di saturazione e stancarsene?"

PS Nonno Carlo, una nota di cronaca per quando leggi questo post, Toy Story e Toy Story 2 in italiano ci mancano... ;-)  DS

martedì 19 aprile 2011

L'amore medicina per il cuore?

Arrivo a casa, Sofia si è fatta male all'asilo. Giocando nella sabbionaia si è data una palettata in faccia che le ha fatto un taglio. Guardo da vicino, la ferita finisce letteralmente a due millimetri dall'occhio. Tutto bene, ma che tonfo al cuore. Mentre mi sto togliendo la giacca ecco che Sofia sale in piedi su una sedia della sala da pranzo per prendere le matite sul tavolo. A momenti la sedia cade e Sofia con lei. Scatto per fermarla e secondo tonfo al cuore. Mentre rimetto a posto la sedia Sofia decide di vedere se riesce a prendere uno degli ovetto che pende da uno dei rametti del påskris. Ci arriva. Molla la sedia e salva il vaso. Terzo tonfo al cuore in meno di tre minuti. Credo che tutto l'amore che abbiamo nel cuore per i nostri figli serva anche per proteggere il cuore da questi piccoli infarti quotidiani...

lunedì 18 aprile 2011

E la casa si tinge di giallo

In Svezia per Pasqua è usanza adornare la casa con il Påskris, ossia rametti, normalmente di betulla, che vengono decorati un po' alla maniera dell'abero di Natale. La tradizione risale al 1800 e la decorazione più classica sono delle piume, solitamente gialle, ma volendo anche di altri colori. Dagli anni '30 si è poi sviluppata la tradizione di decorare il Påskris anche con altri motivi pasquali come uova, ciondoli e persino dolcetti.

Eleonora, che adora qualsiasi tipo di lavoro manuale e di decorazione, non ha quindi perso l'occasione di farsi coinvolgere. C'è stato solo un momento di mini panico quando ci siamo resi conto che le decorazioni per i rametti sono nella stessa scatola delle uova che verranno riempite di dolcetti e lasciate dalla lepre pasquale (alla quale Eleonora sembrerebbe credere) nel giardino. Per fortuna che Anette, che credo vista la velocità si stia esercitando proprio a fare la lepre, si è accorta del tutto ed ha prontamente rimediato alla situazione.
Da notare che Sofia ha già addocchiato le decorazioni del Påskris che quindi dal davanzale è già stato spostato su un mobile dove Sofia sembrerebbe non arrivare. Vedremo...

domenica 17 aprile 2011

Una visita inattesa

Questo fine settimana nonno Bosse e nonna Eivor sono venuti a trovarci e si sono portati gatto Simon. Sia Eleonora che Sofia sono rimaste prima sorprese e poi molto contente di questo ospite extra che proprio non si aspettavano. Il più sorpreso di tutti comunque sembrava proprio Simon, conscio forse di giocare fuori casa. Si è quindi prima passato in rivista tutte le stanze e poi è stato portato in giardino (dove l'altra notte ci hanno rubato un bellissimo vaso di rame che aveva fatto uno zio di Anette). Simon e Sofia si sono studiati per un po', quindi Sofia gli ha offerto un po' d'erba che Simon, dopo un po' di titubanza, ha accettato. Sofia da canto suo ha guardato il gatto e ha detto "I-MO". Credo voglia dire che lo ha accettato come membro della famiglia.

sabato 16 aprile 2011

Due sveglie diverse

Contrasto notevole fra la sveglia di ieri (in albergo, da solo in un letto due metri x due metri, svegliato dalla sveglia all'orario prestabilito per poi farsi una doccia lunghissima ed una colazione tranquilla ad un buffet interminabile) e quella odierna (svegliato alle 6.30 a manate allegre da Sofia, nel lettone condiviso con lei ed Anette, costretto a portare in tempo zero Sofia a fare colazione prima che altrimenti svegli tutta la famiglia). Ed io non riesco a capacitarmi di preferire la seconda. Sarà che il caffè del mattino non sembra così buono se non c'è Sofia che ci puccia il ditino?

Sofia che ieri all'asilo ha ballato alla grande. Per il venerdì pomeriggio le maestre dell'ippocampo (la classe di Sofia) avevano organizzato la mini-discoteca. Tutti invitati, genitori, fratelli e sorelle. Sono riuscito ad aggregarmi anch'io. Sono entrato proprio durante "trolldansen", la danza dello gnomo. Papà, mamme e bambini erano tutti sulla schiena che agitavano gambe e braccia, così Sofia, Eleonora ed anche Anette mi hanno visto dandomi un bentornato speciale di bacetti sbauscetti. Ed io ho ringraziato che le linee aeree di qui siano per i terzo anno di fila le più puntuali in Europa. Vuoi mettere il valore di arrivare in tempo alla mini-disco?

venerdì 15 aprile 2011

Il cielo sopra Berlino

Sono a Berlino per lavoro. Chiamo a casa per la buonanotte. Gorgogli di saluto da Sofia che capisco ha sbauscettato per bene la cornetta, poi risponde Eleonora praticamente tutto di un fiato: "Ciao papà è arrivata una busta da nonno Carlo e nonna Marghe c'erano dentro un giornalino e due dvd ne sto guardando uno quindi non posso parlare ti passo la mamma buonanotte ti voglio bene ci vediamo domani ciao ciao" e poi l'ho sentita correre verso la sala.

Devo insegnarle qual'è il tasto "pausa" per il dvd...

giovedì 14 aprile 2011

Una bimba bilingue cresce

Primo allenamento della stagione
all'aperto. Ieri ballerina, oggi calciatrice.
Eleonora si sta veramente appassionando al leggere ed allo scrivere. Ogni scusa è buona, non importa che sia l'insegna di un negozio, la posta in arrivo o un fumetto. Questa mattina abbiamo persino letto un pochino il giornale insieme. Poi, dopo l'asilo, siamo andati al bar a fare merenda prima dell'allenamento di calcio ed anche lì ha voluto leggere tutto, persino lo scontrino. A me affascina come separi svedese ed italiano e passi con apparente facilità dal leggere l'una al leggere l'altra lingua senza confonderne i suoni. Questa sera dopo cena si è messa al computer con un gioco, italiano, nel quale appare una figura e bisogna scegliere fra otto immagini quella che inizia con la stessa lettera della figura che è apparsa. La cosa per me stupefacente era il sentirla parlare in svedese con mamma Anette mentre allo stesso tempo identificava correttamente le coppie descrivendole ad alta voce in italiano. Quando giocavano insieme era addirittura più veloce di Anette, che l'italiano lo parla bene.
Sono sempre più affascinato dal cervello umano, e dalle mie bimbe. Chi l'avrebbe mai immaginato che diventare papà significava anche questo?

mercoledì 13 aprile 2011

Due inizi ed una fine (con imprevisto)

È definitivamemente iniziata la bella stagione e così ho finalmente tirato fuori dal box lo scooter. Scooter vuole anche dire portare Eleonora all'asilo sul sellino di dietro, cosa che lei adora. La luce nei suoi occhi mentre le allaccio il casco è unica. In realtà ci metteremmo di meno in macchina, visto che sul tragitto casa-asilo non superiamo i 25 km/h. Lei comunque mi stringe fortissimo. Solo quando passiamo davanti alla pasticceria allenta leggermente la presa, sarà il gustosissimo profumo di burro e cannella dei dolci appena sfornati, che in macchina si sente appena, ma in scooter si apprezza appieno. Arrivati all'asilo le chiedo il casco per metterlo nel bauletto. Mi dice di no, che preferisce appenderlo al suo appendiabiti. E il suo sorriso è davvero splendente.

Con la bella stagione iniziano anche gli allenamenti di calcio all'aperto. Basta domeniche, adesso mercoledì alle 17, ed il campo è proprio davanti all'asilo di Sofia. Pratico.

È invece finito il corso di danza. Ultima lezione aperta ai genitori con tanto di "minisaggio". Dolcissime nei loro tutù, più che cigni le bimbe sono ancora anatroccoli nei movimenti, ma l'energia non manca. La parete a specchio sembra stimolare la vanità così Eleonora alterna momenti in cui non stacca gli occhi dall'insegnante a momenti in cui si ammira e rimira. Tutti i papà sembrano strabici, con un occhio alla propria figlia ed uno al telefonino che riprende il tutto.


Verso la fine del saggio l'imprevisto: Sofia è sfuggita a me ed Anette, ha raggiunto Eleonora e fra l'ilarità generale si è associata al ballo. La combinazione musica più sorella maggiore deve essere stata veramente irresistibile!

martedì 12 aprile 2011

Sofia cerca Eleonora

Lunedì pomeriggio, vado a prendere all'asilo le bimbe. Sono in due asili diversi visto che abbiamo scelto quello di Sofia proprio di fianco alla scuola elementare dove Eleonora inizierà ad agosto. Passo perciò prima a prendere Sofia, la metto nel passeggino, ed insieme andiamo a prendere Eleonora. Arrivato all'asilo di Eleonora vedo il cartello sulla porta che dice che sono al parco giochi, tiro quindi dritto puntando verso i giardinetti. A quel punto Sofia ha iniziato ad urlare e piangere, indicando l'asilo di Eleonora e "parlandomi" in maniera agitata. Mi guardava e gridava. Indicava l'asilo di Eleonora e piangeva. Credo proprio volesse dirmi che mi stavo dimenticando di prendere sua sorella. Sì perché, nonostante le mie "spiegazioni", l'unica cosa che l'ha tranquillizzata è stata, una volta raggiunto il parco giochi, vedere Eleonora togliersi la pettorina e correrle incontro come giocatore di calcio che ha appena segnato. Ho dovuto persino toglierla dal passeggino affinché se la sbaciottasse per bene.

lunedì 11 aprile 2011

Fammi perdere i denti davanti

Eleonora si lamenta perché ha ancora tutti i denti da latte. Dice che lo fa per tre motivi:
- Le sue amichette all'asilo ne hanno tutte già perso almeno uno. Lei è l'unica a non sembrare un giocatore di hockey.
- Se metti il dentino sotto il cuscino viene la fatina, e lei che adora le fate vorrebbe cercare di rimanere sveglia tutta la notte per parlare con la fatina
- Ultimo, ma non meno importante, la fatina lascia un "guldpeng", un soldino dorato, ossia 10 corone

Venti denti da latte a 10 corone l'uno fanno 200 corone, poco più di 20 euro. Un affare per la fatina considerando che sarà l'unica spesa ortodentale visto che sino ai 19 anni qui il dentista è gratis :-)

domenica 10 aprile 2011

Quanti escados?

Hmmm...devo essermi fatto infinocchiare, non sono neanche le sette della domenica mattina e sono ancora io quello che è sveglio con Sofia mentre tutto il resto della famiglia ronfa alla grande. Fra l'altro io ho provato a mettermi sul divano con Sofia per farla riaddormentare, ma lei mi ha preso per mano e mi ha portato in cucina e adesso è superimpegnata a mangiarsi il suo panino con il prästost, il "formaggio del prete" che adora. Inizio a credere che Anette sia rapidissima nel calcolo degli escados anche nel dormiveglia alle 6.30 della domenica mattina e che sappia di essere decisamente in credito.

Gli escados sono una valuta intrafamiliare introdotta dalla popolarissima commedia televisiva svedese "Solsidan"  (la zona più esclusiva di un paesino elegante fuori Stoccolma chiamato Saltsjöbaden). È una valuta che serve a garantire la parità nella coppia: quello che compie determinate funzioni di interesse comune si accredita un certo numero escados che dipende dall'attività svolta. Cambi il pannolino alla bimba? Guadagni x escados, cifra che è naturalmente superiore se il cambio avviene quando uno deve alzarsi nel mezzo della notte (un cambio notturno con interruzione di sonno ne vale un paio durante il giorno). Riempire e svuotare la lavastoviglie dà lo stesso punteggio. Passare l'aspirapolvere, tagliare l'erba in giardino, pagare le bollette, cucinare, mettere a nanna le bimbe, sono tutte attività traducibili in escados. Fra l'altro il valore può essere negoziato. Uno che sente che sta iniziando il derby può essere disposto a "pagare" più escados affinché l'altro sparecchi e riempia la lavastoviglie o legga la favola della buonanotte. Le attività a puro interesse individuale non contano. Io ho provato a farmi accreditare degli escados quando ho rimesso a posto lo scooter dopo l'inverno adducendo che lo uso anche per portare Eleonora all'asilo, ma Anette non ci è cascata.

Che siano gli escados il segreto del successo delle pari opportunità in Svezia? O che siano uno dei fattori che contribuiscono al fatto che oltre un terzo dei matrimoni qui finiscono in divorzio...?

(Nota: in realtà non abbiamo un libro sul quale annotiamo debiti e crediti, ma nominare ogni tanto gli escados è solo un modo fra il serio e il faceto per ricordarsi di bilanciare i carichi in famiglia)

sabato 9 aprile 2011

Nel paese dei colori

6:55 del sabato mattina. Sofia è sveglia. È il mio turno di alzarmi quindi la porto giù per fare colazione. Al contrario di me lei è sveglissima e pimpante. Dal suo cesto dei giochi prende un libro chiamato "nel paese dei colori". Il rosa non sembra interessarla, volta lei la pagina. Il giallo le piace di più, con tutti quei girasoli. Nella pagina del verde c'è un coccodrillo, e ride di gusto quando con il libro simulo il coccodrillo che le vuole mordere il ditino. Ma la cosa che la fa schiantare dalle risate è il blu. Sembra piacerle il suono di quel colore, e più dico blu blu blu più lei si sganascia dalle risate! Al marrone indico il cioccolato che copre un biscotto. Adesso si sta mangiando quel biscotto, fra poco ricominciamo con il rosso amore, vai di baci!

venerdì 8 aprile 2011

Affascinato da Sofia

È ufficiale, in questi giorni sono quasi ipnotizzato da Sofia.
La vedo crescere giorno dopo giorno con passi da gigante nonostante cammini da si e no un mese.
C'è da sedici mesi e due giorni, è parte integrante della famiglia e lo fa vedere. Indica cosa vuole mangiare (e cosa no...). Ieri addirittura è andata da sola a prendersi le uvette nella credenza. Stavamo giocando quando ha "da-da-dato" qualche cosa indicando la cucina. Io non ho capito e lei si è alzata, è andata in cucina, ha aperto la credenza, tirato fuori la confezione dell'uva sultanina, aperto il coperchio ed ha iniziato a mangiare ridendo soddisfatta.

Io rimango affascinato anche dai piccoli gesti di Sofia, come quando la porto all'asilo, apro la portiera della macchina, lei indico che siamo arrivati all'asilo, lei lo vede e quindi spontaneamente si toglie il ciuccio e me lo da, ridendo.

Noto anche che Sofia mi cambia. Io, che da sempre cammino veloce, adesso adoro camminare mano nella mano con lei, ed i passi diventano lenti e piccini. Mi sento come la tartaruga di Lauzi che andando piano scopre un altro mondo.

È evidente come Sofia adori Eleonora (sentimento che sembra reciproco). La cerca, la imita, la coccola a modo suo con i bacetti sbauscetti. Ieri sera hanno ballato "44 gatti" sei volte di fila. Negli occho di Sofia c'era gioia pura.

E così poi arriva il momento in cui le due sorelline crollano dalla stanchezza. Le si mette a nanna, poi Anette mi abbraccia e mi dice "guarda cosa abbiamo fatto!" :-)

giovedì 7 aprile 2011

Driving Miss Eleonora

Ho appena accompagnato Eleonora all'asilo. Mi ha raccontato dei suoi piani per il futuro:
"Sai, Tove è innamorata di Arvid, ed io di Timoteo. Io e Timoteo ci sposeremo e abiteremo nella casa dove adesso abitiamo noi".

"Ed io e la mamma?" le ho chiesto.

"Voi andrete a vivere in una delle camere per gli ospiti in soffitta...io e Timoteo prendiamo la vostra stanza poi quando io e Timoteo avremo bambini Sofia andrà nell'altra stanza degli ospiti in soffitta..." poi aggiunge: "però c'è un problema...".

"Quale?" le ho chiesto.

"Come faremo quando anche i bambini di me e Timoteo avranno bambini...?"

"Sai, ora che i bambini tuoi e di Timoteo avranno bambini magari io e la mamma non ci saremo più".

Subito un "Noooo...."  poi ci ha pensato un po' su e quindi: "...beh... ma allora non c'è più il problema delle stanze"

All'asilo poi ha invitato a pranzo da noi la maestra dicendole che così potrà assaggiare le mie cotolette. Adesso devo capire se la maestra ha davvero accettato l'invito perché il suo "gärna!" ("volentieri!") è stato molto convincente.

mercoledì 6 aprile 2011

Sarà vacanza solo per me?

Per Eleonora un cibo equivalente delle tagliatelle di nonna Pina della celeberrima canzone dello Zecchino d'oro sembrano essere le cotolette di papà Stefano, le adora ed hanno un effetto ricaricante e rinvigorente. Anche Sofia, nonostante ogni tanto il cibo che le viene dato raggiunga angoli lontanissimi della sala da pranzo, sembra apprezzare quando le faccio da mangiare. È quindi con sorpresa (e con divertimento di Anette) che ho ricevuto il preventivo di un albergo che abbiamo contattato per le vacanze in Italia che mi scrive "...Per le pappe noi prepariamo il brodo di verdura ogni giorno secondo le indicazioni della mamma. Abbiamo inoltre uno spazio dove le mamme possono cucinare, ...". Come papà mi sento un po' affranto e sminuito nel mio ruolo, però vedo un aspetto positivo: se scegliessimo quell'albergo io potrei concentrarmi sulla vacanza visto che, da contratto, è la mamma che dà indicazioni ed eventualmente cucina. Chissà però come la prenderà Eleonora, che ancora questa mattina mi ha confermato che "il latte con la cioccolata lo fai meglio tu papà della mamma, perché lei non lascia tanti grumi".

martedì 5 aprile 2011

Misteri del cervello

Lunedì sera, per Eleonora è ora di andare a nanna. Da abile negoziatrice che è ha ottenuto che mamma Anette le legga due storie e che poi io mi metta nel suo letto con lei. Dopo avermi raccontato che ha scoperto di avere il potere di spegnere il fuoco dei draghi mi chiede di cantarle una ninna nanna. Spontaneamente inizio a cantare "carissimo Pinocchio". Strano, non gliel'ho mai cantata, anche se è quella che veniva cantata a me. Sono sicuramente passati più di trent'anni dall'ultima volta che mi è stata cantata, eppure mentre canto mi rendo conto che me la ricordo tutta. Le parole vengono una dopo l'altra, e mentre guardo Eleonora assopirsi sento come un po' di emozione nella mia voce. Verosimilmente l'ultima volta che ho sentito quella canzone c'era una situazione simile, ma con me nel lettino. Più di trent'anni dopo me la ricordo ancora. Misteri del cervello. Chissà se un giorno Eleonora la canterà ai suoi bimbi.

lunedì 4 aprile 2011

Essere papà

Domenica sera, amici a casa nostra a cena, ora di andare a tavola. Eleonora inizia con un capriccio dopo l'altro: "quella è la mia sedia", "nelle tacos niente verdure", "mangio solo se seduta in braccio a te"...
Più cerco di farla ragionare più fa i capricci. Più fa i capricci meno viene la voglia di farla ragionare e più quella di imporsi. Più cerchi di importi più lei si intestardisce (credo di sapere da dove venga quest'aspetto del suo carattere...). Per un attimo dimentico quanto imparato ai corsi di negoziazione ad INSEAD - dove ti insegnano che la minaccia dev'essere appropriata alla posta in gioco e che bisogna avere il coraggio di metterla in atto - e le dico che se non si siede a mangiare bene può scordarsi i dolci nell'uovo di Pasqua (cosa che in realtà non saprei mantenere). Lei a malavoglia cede, e lamentandosi inizia a mangiare. Dopo qualche boccone il suo umore migliora. Sciocco che sono stato! Era la fame che la rendeva così intrattabile. Visto che siamo andati al cinema la sua unica sorgente di energia dopo pranzo sono stati i popcorn ed un succo di pera. Non c'era voglia di fare i capricci solo per essere capricciosa. È già successo altre volte, lei è così, ha cinque anni e non realizza ancora che il calo glicemico ha raggiunto il fondo ed incomincia a scavare. Siamo noi i genitori, gli adulti. Sono io papà che ho la responsabilità del suo sviluppo indipendentemente dal fatto che lei non capisca che ha semplicemente fame.
Mentre lei boccone dopo boccone torna ad essere l'allegra di sempre io mi sento un po' in colpa per aver perso la pacatezza. Mi sa che la lepre di Pasqua nel giardino lascerà qualche ovetto in più del solito...

PS Questa mattina in macchina mi ha fatto ridere con una delle sue domande. Mi ha chiesto se poi l'avessi ritrovata e dove fosse andata. Io le ho chiesto cosa. E lei "la pazienza, che ieri sera hai detto che avevi perso!"  DS

domenica 3 aprile 2011

Come vengo a sapere le cose...

Allenamento di calcio della domenica mattina.
Eleonora racconta ad una sua compagna di squadra i piani per il pomeriggio:
"Oggi pomeriggio vado al cinema...
...a vedere "Hop"...
...con Timoteo...
...di cui sono innamorata"

sabato 2 aprile 2011

Ho visto cose che non potevo immaginare

Grazie a Sofia ed Eleonora ho visto, e credo continuerò a vedere, cose che non avrei mai potuto immaginare. Penso alla prima volta che sono arrivato a casa dei genitori di Anette. Fuori una gelida e scura sera di un rigido gennaio svedese, nelle orecchie la frase della sorella di Anette che mi disse “ricordati, non esiste una seconda opportunità per fare una buona prima impressione”, in casa, appesa all'attaccapanni dell'ingresso, la giacca di nonno Bosse, ufficiale di artiglieria contraerea, con tutte le stellette e le mostrine che quasi mettevano in soggezione. Lui non si alzo nemmeno dalla sua poltrona, ma mi scrutò da dietro il giornale.

Ieri sera invece, per far divertire Sofia ed Eleonora, dalla sua poltrona non solo si è alzato, ma si è spontaneamente messo a ballare. Alla televisione "Så ska det låta", un programma in cui i partecipanti, artisti famosi, cantano. Ecco quindi che sono bastate le nipotine ed una canzone di Elvis a scatenare nonno Bosse, che si è lanciato in qualche passo di rock 'n' roll. Sofia, che per la prima volta dà la caccia a gatto Simon camminando e non gattonando, era affascinata e seguiva la musica a modo suo quasi ipnotizzata dal twist del nonno. Eleonora, alla quale non servono più di due note perché inizi a ballare, era una trottola impazzita, ed anche nonna Eivor si è alzata dal divano accennando un ballo e seguendo il ritmo.

Se quella sera di gennaio 15 anni fa mi avessero detto che avrei assistito ad una scenetta così non ci avrei creduto. Potere delle bimbe.

Chissà se quando sarò nonno io mi mettero a fare la break dance...

venerdì 1 aprile 2011

Come due pugili

Non so se sia una forma di telepatia, se l'una volesse imitare l'altra proprio come fanno a casa, ma Eleonora e Sofia sono entrambe state protagoniste di un paio di incidenti ai rispettivi asili. Nulla di grave, ma si vedono i segni. Nel caso di Sofia, con la sua andatura traballante di chi cammina da meno di un mese è caduta, ma non come al solito di sedere con il pannolino che attutisce la caduta, bensì in avanti. Nel caso di Eleonora è stata una sua amica a cadere mentre giocavano nel giardino dell'asilo, solo che l'amica aveva in mano un bastoncino e cadendo ha colpito Eleonora sullo zigomo. E così questa mattina a colazione c'erano due bimbe con lividi e bernoccoli che sembravano due pugili.
A vederle, nella testa ronzano mille pensieri...sia quelli terrificanti del tipo "pensa se il bastoncino avesse colpito un centimetro sopra" che quelli che mi ricordano che "i primi punti, sul ginocchio, me li misero quando avevo cinque anni ed ora dei sette avevo già anche una cicatrice sotto il mento".
Guardo Sofia, guardo Eleonora, e penso che sono due bambine molto attive e che, purtroppo, verosimilmente non è l'ultima volta che mostreranno i segni della loro veemenza ed impetuosità.
Fra lussazione, cicatrici e legamenti vari io ho messo a dura prova nonno Carlo e nonna Marghe. Che Eleonora e Sofia siano la prova che il karma esiste?