mercoledì 30 novembre 2011

Giochi utili molti lustri più tardi

Quando ero piccolo adoravo il gioco degli shangai. C'era qualcosa di affascinante in quel giocare a togliere lentamente un bastoncino alla volta senza farne muovere nessun altro. Giocavo, e non sapevo che in realtà stavo sviluppando una capacità che mi sarebbe tornata utile molti anni dopo.

Ossia adesso.

Quando c'è da fare addormentare le bimbe, soprattutto Sofia. Perché loro vogliono accoccolarsi con te, ti vogliono abbracciare, e vogliono sentire il tuo abbraccio. Solo allora si rilassano. E tu ti trovi in uno dei due piani del letto a castello, arrotolato intorno ad una delle bimbe o con una di loro arrotolata intorno a te, con un braccio sotto la loro testa o persino mezzo corpo. Un braccio che presto formicolerà. E se non vuoi passare la notte in quelle condizioni devi riuscire a sfilarti. Lentamente. Senza svegliare nessuna delle due bimbe. È un'arte. Un esercizio difficilissimo. Sfila il braccio nel modo sbagliato e almeno una delle bimbe si sveglierà. A volte anche entrambe. Ed ecco che lo shangai torna utile...

martedì 29 novembre 2011

Decisione approvata

Giornata di quelle in cui alle 6:00 ero già sull'aereo per Francoforte. Le due riunioni sono andate più velocemente del previsto e quindi sono riuscito, al pelo, a prendere l'aereo prima e ad atterrare in tempo per mandare un messaggio ad Anette per dirle che le bimbe potevo andare a prenderle io.

Tornando a casa Eleonora mi ha chiesto se le avessi preso un regalino, come sono solito fare quando vado via. Le ho detto che sono arrivato in aeroporto all'ultimo minuto e che ho dovuto decidere fra il prenderle un regalino, ma perdere l'aereo, o non comprarle nulla ma prendere l'aereo prima e poter arrivare a casa prima. Lei ci ha pensato su per qualche secondo e poi mi ha detto: "bravo, hai scelto bene!"

lunedì 28 novembre 2011

Frittelle e piccole trasgressioni

Ci sono la maggior parte delle sere, quelle in cui si fa tutto secondo le "regole", si mangia tutti insieme a tavola, in sala da pranzo, con le posate, non si legge a tavola ma ci si racconta della giornata.

E poi ci sono le sere come questa sera, in cui mamma Anette fa le frittelle sia piccole che grandi come crêpes (plättar e pannkakor) ed ognuno pilucca, e le bimbe possono mangiarle in sala, sul divano, con le mani e guardando la televisione.

In fondo le regole sono belle anche perché a volte si possono trasgredire un poco senza che sia diseducativo, no?

domenica 27 novembre 2011

Dolcetti di Santa Lucia

Prima si fanno dei
salsicciotti con 'impasto...
...poi si mettono (o si
mangiano) le uvette...
Oggi è la prima domenica dell'avvento ed è anche la prima domenica con doppio allenamento (calcio + nuoto) per Eleonora. Su richiesta di Eleonora, forse per il bisogno di energia "extra" ecco quindi che la mattina ha visto la prima sfornata di lussebullar (i dolcetti di Santa Lucia). Entrambe le bimbe hanno voluto partecipare. Eleonora si è calata nei panni della pasticciera durante tutto il processo, mentre Sofia ha resistito sino alla guarnitura. A quel punto ha deciso di mettersi a mangiare le uvette, conscia forse che il momento successivo avrebbe avuto a che fare con il forno caldo dal quale lei deve tenersi a debita distanza.

...pronti!!
Grazie alla visita di alcuni amici, i dolcetti sono stati mangiati letteralmente appena sfornati, serviti con glögg con uvette e mandorle e con biscottini allo zenzero.

Ricetta per chi volesse fare i dolcetti:
1 g di zafferano, 50 g di lievito di birra, 150 g di burro, 5dl di latte, 1 dl di zucchero, 850g di farina, un pizzico di sale.
Sciogliere nel latte e burro fuso portati a 37 gradi il lievito, aggiungere sale, zucchero e zafferano, aggiungere alla farina e lavorare per 10-15 minuti. Far lievitare per 30 minuti. Fare dei salsicciotti per dare la forma tipica a S, guarnire con le uvette, dare una spennellata con l'uovo e far lievitare per altri 30 minuti. Mettere quindi in forno per 5-10 minuti a 220 gradi.

sabato 26 novembre 2011

Ginnastica con le bimbe

Mentre giocavo con Eleonora e Sofia oggi pomeriggio mi sono reso conto che se uno fa il cavalluccio con due bimbe sulla schiena, allora ne può approfittare per fare anche qualche flessione, così si allenano un po' i pettorali e le braccia, che si possono continuare ad allenare sollevando, lanciando in aria e riprendendo le bimbe. Mettersi poi le bimbe in spalla e fare dei piegamenti sulle gambe è un buon modo di allenare quadricipiti e polpacci. Se poi alla fine uno si sdraia sulla schiena, piega le gambe a 90 gradi e le stende ripetutamente mentre le bimbe le usano come altalena ne risentirann...ehm...si alleneranno anche gli addominali.

Effetto collaterale indesiderato rispetto all'allenamento in palestra: le bimbe che continuano a dire "ancora! ancora!" e quando sei sfinito a terra ti usano come trampolino elastico.

venerdì 25 novembre 2011

Com'è bello pappagallo

Sofia sta iniziando a parlucchiare sempre di più. Ha iniziato a mettere insieme mini frasi di tre parole.
Capisce bene l'italiano. Le domande in italiano le capisce tutte, anche se, a quelle che richiedono una risposta "parlata" (tipo: "che colore è questo") e non ad esempio una azione (tipo: dov'è il gatto") risponde sì "correttamente", ma il più delle volte lo fa in svedese.

Appena però uno le ripete la risposta in italiano ecco che lei inizia a ripetere la parola italiana. L'effetto sta quindi diventando quello di un piccolo pappagallino. Tipo: "Sofia, cos'è questo?" Lei: "Kisse". Io "brava, gatto". E lei "gat..to!". Fra le sue parole preferito in italiano c'è "stella". E adesso che Anette ha iniziato a decorare la casa per Natale e ci sono lampade a forma di stella un po' ovunque Sofia va in giro per la casa indicando e dicendo "stella...stella...stella...".

giovedì 24 novembre 2011

Oltre il limite

In preda a pigrizia giovedìserale e stimolati dall'offerta speciale di questi giorni Anette ed io abbiamo deciso di prendere le bimbe ed andare a cenare all'IKEA dove, per soli 10 euro, ci si può godere lo Julbord ossia il classico buffet natalizio di arringhe in salse varie, salumi, salmone marinato, eccetera, per l'occasione composto dalla chef svedese Tina Nordström. Sofia ha particolarmente apprezzato Janssons frestelse, la tentazione di Jansson, un piatto a base di patate, cipolle, acciughe e panna gratinati in forno.

Mentre andavamo in macchina Eleonora mi ha chiesto cosa fosse quel cartello rotondo giallo con il cerchio rosso ed il numero 70. Le ho detto che era il limite di velocità. Lei ha guardato il cruscotto e mi ha chiesto: "e allora perché la lancetta è sull'ottanta?".
Ho rallentato subito...

mercoledì 23 novembre 2011

È ac..caduto!

È successo a scuola, mentre mangiava una mela: il primo dente di Eleonora è caduto. O meglio, pare sia rimasto incastrato nella mela.

Appena sono entrato in classe a prenderla Eleonora ha cercato di fare la misteriosa chiedendomi di indovinare cosa fosse successo. "Purtroppo" per lei però non è riuscita a non sorridere, e quindi la risposta era lì, in quello splendido spazio vuoto dove sino a questa mattina c'era un incisivo inferiore.

All'allenamento di calcio lo ha raccontato a tutte, raccogliendo l'ammirazione di quelle (poche) che il primo dentino non l'hanno ancora perso, e scatenando i racconti di tutte le altre.

Adesso il dentino è sotto un bicchiere in camera delle bimbe, in attesa di un topino o di una fatina. Eleonora crede nella seconda e, nonostante la stanchezza degli allenamenti, sembra intenzionata a volerla vedere.

martedì 22 novembre 2011

Strano, ma vero

Notte tipica a casa: Vai a dormire. Verso le due Sofia si sveglia, e se uno non è veloce ad andare nella stanza delle bimbe a farla riaddormentare nel giro di qualche minuto te la trovi nel lettone. Indipendendemente da in quale letto si sia, Sofia per riaddormentarsi ti mette il dito in bocca (sarà per ricostruire una specie di cordone ombelicale?). Una volta addormentata inizia a girarsi su se stessa sino a, verso le quattro del mattino, essere in posizione trasversale, solitamente sul petto di chi è rimasto nel letto con lei. Verso le sei e mezza te la trovi sveglia a cavalluccio che dice "hoppa!" ("saltare"). A quel punto ci sono colazioni da preparare, bimbe da vestire,...

Notte tipica in viaggio di lavoro: Vai a dormire e ti sveglia la sveglia all'ora prestabilita. Il buffet della colazione ti aspetta.

Strano, ma vero: Quando sono a casa mi attrae l'idea di partire, ma quando sono in viaggio ho voglia di tornare.

lunedì 21 novembre 2011

Condizioni

Ieri sera Eleonora ha posto delle condizioni visto che sono in viaggio per un paio di giorni: "Primo, voglio un po' di coccole...e poi...devi leggermi tre capitoli del libro degli unicorni..." (ossia quello di ieri sera più quello delle due sere che sarò via) "...e poi devi portarmi un regalino...".
Le ho detto che andava bene. E lei: "non ho finito. Devi portare un regalino anche per Sofia".
Le ho detto che anche questa era una cosa che avevo già pensato di fare. E lei: "si, ma non ho ancora finito. Devi portare un regalino anche per la mamma!".

E io che speravo di viaggiare solo con il bagaglio a mano...

domenica 20 novembre 2011

Tabelline

Io iniziai la prima elementare nel 1976. Non ricordo se le prime tabelline le imparai in prima o in seconda, ricordo però che fu un "vero" studiare, della serie: oggi impariamo la tabellina del due. Tavola pitagorica dieci per dieci e via.

Eleonora ha iniziato la prima elementare quest'anno, delle tabelline non ne ha mai parlato e nella lettera da portare a casa che la maestra da ad ogni alunno ogni settimana delle tabelline non ne ho mai trovato traccia. Sono quindi rimasto sorpreso, mentre mettevamo via i piatti ed i bicchieri della sua festa, nel sentirla contare "due, quattro, sei, otto...". Ho provato a chiederle se sapesse fare la stessa cosa con gruppi di tre, e lei: "tre, sei, nove...". Le ho quindi chiesto se a scuola avessero imparato le tabelline del due e del tre. Lei mi ha detto di no. Poi mi ha raccontato che con le maestre avevano fatto proprio quello che stavamo facendo noi, avevano fatto gruppetti di due, di tre e di quattro cose ed avevano imparato a contare a gruppi di due, tre, quattro. Un modo nuovo di imparare le tabelline, senza sapere di impararle.

sabato 19 novembre 2011

Festa con torta fai da te

La seconda metà di novembre è l'inizio di un periodo di feste e festicciole intenso.
Oggi festa di compleanno per sole bimbe "grandi" (cioè Eleonora ha invitato solo le femmine della sua classe).
Fra due-tre settimane festa di Sofia, seguita dal classico glögg (vin brulè con cannella, chiodi di garofano, zenzero ed altri aromi) di Santa Lucia e quindi si è subito alle feste di Natale.
Aggiungi che io lunedì sarò ad Amburgo, martedì a Londra e che poi c'è anche un salto a Francoforte ed ecco che, per semplificarci un po' le cose, abbiamo deciso che gli amici di famiglia verranno invitati ad una festa in comune per Eleonora e Sofia fra un paio di settimane.

Eleonora supervisiona
alcuni degli ingredienti
Anche per la festa di Eleonora, dopo che lei ha cambiato idea cinque volte in tre giorni su quale torta volesse, abbiamo deciso di semplificarci la vita: ogni bambina si sarebbe fatta la torta che voleva. Abbiamo quindi preparato un po' di basi di pan di spagna (con la possibilità di fare strati), ed ogni bimba ha poi avuto a disposizione gelato, panna, minimeringhe, smarties, granella di zucchero, granella di cioccolato, marzapane, salsa di cioccolato, salsa di caramello e via! La cosa ha riscosso molto successo fra le bimbe, e le ha anche tenute impegnate per un po'!

venerdì 18 novembre 2011

E sono 6

Sei anni fa verso quest'ora iniziava a nevicare per la prima volta in quell'autunno.

Per me è facile ricordare la prima nevicata del 2005, perché vidi i fiocchi scendere da dietro una finestra di una stanza del reparto maternità del Södersjukhuset. Eravamo in fase di travaglio. Nel mio immaginario applicavo diligentemente quanto imparato al corso preparto (aiutare Anette nella respirazione, premere sul bacino per diminuire i dolori delle doglie, eccetera), anche se in realtà credo in certi momenti di essere stato quasi più di impiccio che d'aiuto. Il Decoubertiniano "l'importante è partecipare" non sempre vale. Comunque qualche ora dopo la dottoressa mi fece tagliare il cordone ombelicale che teneva unita la neonata a mamma Anette. Eleonora era arrivata!

Da oggi non bastano più le dita di una mano per far vedere quanti anni ha.

Eleonora è stata svegliata con colazione a letto comprendente la sua torta preferita (princesstårta) nella versione coperta di marzapane rosa e con un fiore di marzapane sapientemente creato da mamma Anette. Nonna Eivor, nonno Bosse ed anche gatto Simon sono arrivati, così come con tempistica perfetta sono arrivate le bustone con i regali di nonno Carlo e nonna Marghe. I festeggiamenti possono iniziare!

giovedì 17 novembre 2011

Tale padre tali figlie

Ora di cena.
Eleonora ha preso la brocca ed ha iniziato a bere a canna.
Anette le ha detto che non si fa.
Eleonora mi ha indicato e ha detto "ma papà lo fa..."
Anette mi ha contemporaneamente sorriso ed incenerito con lo sguardo e mi ha passato la palla affinché io facessi autodafè.
Ho così spiegato ad Eleonora che capita che i papà facciano cose sbagliate, ho promesso di non farlo più, e, dopo uno scambio di occhiate con Anette, le ho detto di finir pure di bere (a canna, visto che il tutto si è svolto mentre aveva ancora la brocca vicino alle labbra), ma che fosse l'ultima volta.
E così Eleonora ha finito di bere, ha poggiato la brocca, e dopo che l'ha poggiata...ecco che Sofia è andata a prenderla ed ha iniziato lei a bere a canna...
Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa!

mercoledì 16 novembre 2011

Lapalissiano, no?

Sette di sera. L'allenamento di calcio è quello all'aperto e la temperatura è quella di una fine d'autunno svedese molto mite, 2-3 gradi sopra lo zero.

Durante la partitella Eleonora ha un attimo di distrazione e vedo che prima si mette a fare le nuvolette con il fiato e poi fa dei movimenti strani con la bocca.
Le chiedo, divertito: "Eleonora, la partita è in corso... cosa stai facendo".
E lei: "Gli animaletti con il fumo"
Io: "E perché fai gli animaletti con il vapore anziché giocare?"
Lei: "Per mangiarli, non vedi?"

Nota: La partitella è finita 5 a 5 ed Eleonora ha fatto quattro dei cinque gol della sua squadra. Chissà se le nuvolette di vapore sono considerate doping...

martedì 15 novembre 2011

Primo dente che balla!

È successo all'improvviso.
Mentre lavavo i denti ad Eleonora e le guardavo in bocca mi è sembrato che uno degli incisivi inferiori fosse un po' storto.
Mi sono detto: "Vorrai mica che... fammi controllare... eh sì... balla!"

E così a tre giorni dal suo compleanno Eleonora sta per perdere il primo dente. Fra poco assumerà anche lei quel sorriso da giocatore di hockey su ghiaccio che già viene sfoderato dalla maggior parte dei suoi compagni di classe.

Rompo il salvadanaio e preparo la prima monetina da 10 corone (poco più di un euro) che la fata del dentino lascerà sotto il cuscino?

lunedì 14 novembre 2011

Graffiti e cavernicoli

Lungo la strada per andare da casa nostra a scuola di Eleonora c'è un muro che qualcuno ha imbrattato con lo spray facendo delle tags. Il primo commento di Eleonora è stato: "qualche stupido ha scritto sui muri..." poi ci ha pensato un attimo ed ha aggiunto: "...o forse sono stati gli uomini delle grotte, perché la maestra ci ha insegnato che loro scrivevano sui muri..."

domenica 13 novembre 2011

Festa del papà

Oggi qui in Svezia è la festa del papà. Noi l'abbiamo festeggiata andando dai genitori di Anette affinché lei potesse festeggiare nonno Bosse. Sono stato festeggiato anch'io, che da oggi posso vantare nel mio guardaroba una maglietta con scritto "världens bästa pappa" ("miglior papà del mondo").

Poi è stata la volta degli allenamenti di calcio, che da oggi si trasferiscono al chiuso (anche se faremo ancora anche qualche allenamento all'aperto, sino a quando arriva la neve). Eleonora lì ha spiegato che novembre e dicembre sono proprio due bei mesi, perché: "...novembre è il mese del mio compleanno, e dicembre è il mese che se sei buono babbo natale ti porta i regali...". E io che ho sembre pensato che bisognasse essere buoni tutto l'anno...

sabato 12 novembre 2011

Così piccola, così grande

A meno di una settimana dal suo sesto compleanno Eleonora è alta 128 cm.
È alta, anche se non è la più alta fra tutte le sue coetanee.
Per molte marche di abbigliamento è però l'altezza che delinea il passaggio da bambina a ragazza. E così i vestiti sono quelli per le "tweenies", quelle bambine fra i dieci ed i dodici anni alla soglia dell'adolescenza. Belli, ma non sempre, secondo me, adatti ad una bimba di sei anni.

Per fortuna che da nonna Eivor abbiamo trovato in soffitta un po' di vestiti "vintage". Sono vestiti di fine anni ´70 che prima ha avuto mamma Anette e poi zia Helena. Ad Eleonora vanno a pennello, e nonostante siano già passati da due bimbe prima di lei hanno uno stato impeccabile. Evviva la qualità delle cose di un tempo!

venerdì 11 novembre 2011

Piccole italo-svedesi crescono

Eleonora a scuola ha voluto scrivere qualcosa per i suoi compagni alla lavagna.

Ha scelto, spontaneamente, di farlo sia in italiano che in svedese.

La maestra ha deciso che la cosa non andava cancellata.

E così all'ora di andarla a prendere sulla lavagna c'erano ancora le parole di Eleonora...

giovedì 10 novembre 2011

Credo sia un complimento

Stasera sono arrivato a casa verso le 21 a causa di una cena di lavoro. Sofia già addormentata, Eleonora impegnata a resistere all'omino della sabbia. Sono entrato in camera per darle la buonanotte. Dal piano di sopra del letto a castello nel suo dormiveglia mi ha abbracciato, dato bacini sonnolenti e sussurrato "sei il papà più papitoso del mondo".
Credo sia un complimento...

mercoledì 9 novembre 2011

A momenti le dimenticavamo

Oggi per la prima volta situazione critica riguardo al prendere le bimbe all'asilo e a scuola. Abbiamo rischiato di dimenticarcele.
Anette ed io di solito siamo molto disciplinati nel comunicare chi deve andare a prendere le bimbe se ci sono esigenze particolari. Essendo entrambi ingegneri lo facciamo tramite appuntamenti in Microsoft Outlook. Altrimenti, se non ci sono esigenze particolari, spesso ci si mette d'accordo al mattino o durante la giornata.
Anette oggi aveva una riunione importante e mi aveva mandato un appuntamento.
Problema: l'appuntamento di oggi "Stefano va a prendere visto che Anette ha una riunione" non mi è mai arrivato, ed io ero quindi convinto che sarebbe bastata una telefonata a metà pomeriggio. Aggiungi che a metà pomeriggio mi è spuntata una riunione inattesa e che Anette aveva il telefonino spento visto che aveva la sua riunione ed ecco che siamo riusciti a comunicare solo quando oramai mancavano quindici minuti alla chiusura dell'asilo di Sofia (il doposcuola di Eleonora finisce molto più tardi).
Ho quindi telefonato all'asilo con voce moooolto mortificata ed ho ringraziato il cielo che visto l'autunno mite vado ancora al lavoro in scooter e mi sono fiondato a prendere Sofia arrivando solo cinque minuti dopo l'orario di chiusura prestabilito.
Per fortuna che fra dieci mesi la mia azienda si trasferisce a 500 metri da casa nostra...

martedì 8 novembre 2011

Se la vita fosse come la pubblicità

Scarpa nera stringata da uomo Fratelli Rossetti, perché l'uomo si vede dalle scarpe e dal fatto che siano lucide ed in ordine e poi in Svezia un po' di stile italiano ci sta proprio bene: 200 Euro

Rifacimento del tacco delle scarpe di cui sopra dal calzolaio armeno di Stråkvägen, che sembra troppo Totò in "San Giovanni Decollato": 18 Euro

Le tue figlie che giocano con le tue scarpe e fanno finta di essere Pippi Calzelunghe: Non ha prezzo!

lunedì 7 novembre 2011

Quando uno se le va a cercare...

La campanella dell'inizio delle lezioni a scuola di Eleonora suona alle 8:30.
Di solito lascio Eleonora a scuola fra le 8:15 e le 8:20.
Oggi è entrata praticamente mentre suonava la campanella.
E questo nonostante la sveglia in tempo, i vestiti di entrambe le bimbe già preparati (da mamma Anette che è riuscita anche a fare jogging mentre il resto della famiglia ancora dormiva) e la colazione senza particolari rallentamenti.
Il motivo del ritardo è stato un mio suggerimento ad Eleonora: "Ti faccio la treccia speciale? Quella con due trecce che diventano una".
Chiaramente lei mi ha detto di sì.
Lezione imparata: Mai fare certe domande al mattino se si hanno solo dieci minuti di margine...

domenica 6 novembre 2011

Al campo dei ricordi

Visto che il 1 novembre cadeva di martedì, ieri, primo sabato di novembre, era il giorno in cui qui in Svezia ci sono state le celebrazioni per il giorno dei morti. E poichè nell'ultimo anno sono venute a mancare due bisnonne, su iniziativa di mamma Anette abbiamo deciso di andare ad accendere delle candele al "campo dei ricordi" (minneslunden) del cimitero di Solna.

Il campo dei ricordi è un posto particolare dove le persone vengono sepolte senza che sia dato di sapere esattamente dove e senza una specifica lapide. Questo per creare sia un luogo collettivo di memoria, che anche (spesso su volontà del deceduto) un luogo che non costringa i parenti a doversi prendere cura della tomba. Ci sono comunque sia un faldone con tutti i nomi delle persone lì sepolte, che dei raccoglitori con tutti i disegni e gli scritti che chi vuole può lasciare per ricordare i propri cari. Sfogliarlo senza iniziare a lacrimare già al primo disegno fatto da un bimbo per ricordare un genitore scomparso o alla prima poesia scritta per ricordare una persona venuta a mancare è impossibile.

Della morte ne avevamo già parlato con Eleonora, proprio quando era venuta a mancare nonna Lina. Lo avevamo fatto, fra l'altro, usando il libro "Addio mr. Muffin" e ne abbiamo riparlato quando ha visto una lapide a forma di cuore e letto che lì c'erano sepolti due gemellini nati morti. Che stessimo andando in un luogo dove bisognava stare tranquilli lei lo aveva capito già in macchina. Infatti quando io e Anette le abbiamo chiesto perché fosse più vivace e rumorosa del solito la sua risposta è stata: "uso adesso l'energia perché quando saremo al cimitero dovrò stare molto tranquilla".

sabato 5 novembre 2011

Bambine, pubblicità e giocattoli

Dato che gli svedesi considerano il fatto incompatibile con il concetto di "public service", i vari canali della televisione di stato svedese (SVT) non trasmettono pubblicità. Visto quindi che buona parte dei programmi preferiti da Eleonora e Sofia vengono trasmessi proprio dal "barnkanalen" (il canale per i bambini), la loro esposizione a pubblicità per bambini non è molto elevata. Le réclame le trasmettono però la maggior parte dei canali via cavo, e per me è interessante vedere come reagiscono Eleonora e Sofia ai vari spot di giochi per bambini. Entrambe sembrano avere gusti simili:
- Ad entrambe piacciono le macchinine. Sofia poi ha una vera adorazione per qualsiasi mezzo meccanico, dalle ruspe ai trenini. Eleonora vorrebbe la pista delle Hot Wheels che si attacca al muro.
- Bambole, bamboline e principesse varie riscuotono successo, ma solo alcune, ed in misura differente. Barbie la fa sempre da padrona.
- Pony e cucciolotti vari attirano l'attenzione, ma raramente portano ad un "me lo compri?"
- I Playmobil sono dei nuovi favoriti. Hanno praticamente sfrattato le precedenti abitanti (per lo più fatine) dalla casa delle bambole. Trilli ed amiche oramai condividono una stanza in soffitta.
- Lego e Geomag sembrano piacere ad entrambe, ma in maniera differente. Eleonora vede la pubblicità e parla di cosa potrebbe costruire. Sofia sembra pensare a cosa potrebbe distruggere. Probabilmente la cosa appena costruita dalla sorella.

venerdì 4 novembre 2011

Junibacken - Prove di genitorialità

Non so perché, ma oggi in azienda da me era giorno non lavorativo. Ne ho quindi approfittato per portare Eleonora e Sofia a Junibacken, la casa delle fiabe di Astrid Lindgren sull'isola di Djurgården.
È un luogo un po' parco dei divertimenti ed un po' museo dove i bambini la fanno da padrone. Tutto è a misura di bambino tranne, per fortuna, il treno delle fiabe, che è un trenino (con audio anche in italiano) che attraversa, fra degli scenari fantastici, le più celebri fiabe di Astrid Lindgren. Regolarmente tutte le volte che si passa sopra il mondo fatato di Nangilima (quello de "I fratelli Cuordileone") e sento la frase "Sì, Jonatan, sì. Vedo la luce! Vedo la luce!" io mi commuovo.

Chiaramente non poteva mancare Villa Villacolle, la casa di Pippi calzelunghe. Secondo me è stata costruita proprio in maniera che sia praticamente impossibile per un adulto entrarci. La scala che porta al piano di sopra è stretta e tortuosa. Il genitore deve quindi lasciare andare i figli da soli, e così ho fatto. Eleonora ha preso per mano la sorellina, mi ha detto "mi prendo io cura di Sofia", poi sono sparite. Le ho riviste dopo qualche (lunghissimo) minuto sul balcone prima che sparissero ancora (per altri lunghissimi minuti) camminando sul tetto che porta allo scivolo. Tanto veloci sono arrivate scivolando, tanto veloci sono rientrate nella casa. Da dentro Villa Villecolle suoni di bambini che giocano, qualche strillo, qualche pianto. Inutile cercare di capire se delle mie bimbe o meno, meglio sedersi.

Sofia ed Eleonora sono venute spontaneamente da me dopo un quarto d'ora. Eleonora mi ha detto che era ora di andare al piano di sotto a mangiare le frittelle con marmellata e panna montata. E così abbiamo fatto!

giovedì 3 novembre 2011

In piscina con Eleonora - il bello del confronto con gli altri

È bello andare in piscina con Eleonora durante il suo corso di nuoto. Non solo perché durante i 45 minuti della lezione uno riesce a nuotare nelle corsie riservate al nuoto libero mentre i bambini fanno lezione nella piscina piccola o nelle corsie riservate ai corsi, ma soprattutto perché guardandola in mezzo agli altri bambini ti rendi conto che:
- è sì molto vivace, ma è lungi dall'essere la più casinista
- sarà una femmina, ma si fa rispettare dai maschietti e li mette in riga
- alla fine dei 20 minuti di bagno patuiti dopo il corso non è la più capricciosa quando le dici di uscire
- nonostante i nuovi lividi che si procura giocando ogni giorno non è quella che ne ha di più

mercoledì 2 novembre 2011

Impossibile non soddisfare la sua richiesta

Sera. Eleonora in sala sta guardando i cartoni.
All'improvviso mi chiama: "papà! per favore... baci!!"

martedì 1 novembre 2011

Nuovi tempi

C'era un tempo in cui mi piaceva fare le cose velocemente. Ta ta ta e via!
E c'è il ritmo di adesso, con le bimbe.
Prendi per esempio l'apparecchiare: Sofia vuole aiutare, se no si arrabbia e fa quella faccia imbronciata con il labbro di sotto che sporge (che a volte uno vuole farla arrabbiare solo per vederlo, ma questa è un'altra storia...). Far apparecchiare Sofia vuol dire darle una cosa alla volta scandendo il nome di a quale posto va messo (e guai poi a tavola a cambiare posto). Si inizia con le tovagliette. Quindi i piatti. Dopo i quattro piatti è la volta dei bicchieri, anche questi uno alla volta, per lo meno quelli di vetro. Poi è il turno delle posate, che gestisce anche tutte insieme, ma sempre e solo per un commensale alla volta. A seconda se c'è piatto unico o meno fanno quindi almeno dai sedici ai venti "viaggi", senza considerare ulteriori viaggi tipo la brocca dell'acqua o i tovaglioli. Se le do la prima tovaglietta mentre metto su l'acqua a bollire solitamente mette in tavola l'ultima cosa proprio quando è ora di servire. Un timing perfetto!