venerdì 30 novembre 2012

Regali personalizzati

I giri a Milano comprendono sempre una serie di visite a parenti e amici. Una delle visite più preferite dalle bimbe è quella da Sergio e Rosella (cugina di nonna Marghe), che sono sempre di una dolcezza squisita. Sergio è abilissimo nello scovare il gelato migliore di Milano, Rosella ha una splendida creatività accompagnata da mani che definire di fata è sminuirle. Ad attendere le bimbe, oltre a non una ma ben due vaschette di gelato, un pacchetto con una sorpresa deliziosa: biglietti di auguri personalizzati con le foto di Eleonora e Sofia e due bambole interamente fatte a mano che le bimbe hanno già eletto fra i giocattoli preferiti.

giovedì 29 novembre 2012

Regina di toppe

Eccoci a Milano per una toccata e fuga con la scusa che questo fine settimana cade fra i compleanni di Eleonora e di Sofia.
Già l'estate scorsa nonna Marghe aveva mostrato la propria fantasia nel creare toppe originali per i pantaloni delle bimbe, tanto che entrambe hanno ricevuto i complimenti da amichette e amichetti vari. In realtà è un talento che ha da anni: ricordo che in tempi non sospetti e pre-paninari aveva riparato un paio di miei jeans usando del tessuto Naj Oleari alla maniera che poi divenne proprio popolare fra i cosidetti cucadors e sfitinzie.
E così visto che alcuni dei pantaloni preferiti sia di Eleonora che di Sofia iniziavano a dare segni di cedimento, ma né l'una né l'altra volevano privarsene l'idea è stata quella di chiedere un aiuto a nonna Marghe, la quale ancora una volta ha trovato soluzioni creative: prendi ispirazione dal fatto che gli uni sono i leggings di Barbapapà e fai delle toppe a forma di barbabambini, prendi poi un tessuto jeans a motivo floreale ed ecco che anche le altre toppe sono inventate.
Nonni: se non ci fossero bisognerebbe inventarli...

mercoledì 28 novembre 2012

Fra tangram e tetris

Ci sono giorni in cui incastrare le agende fra due genitori che lavorano è praticamente impossibile ed entrambi hanno ricevuto all'ultimo minuto inviti a riunioni importantissime che finiscono tardi e che richiedono la presenza fisica. Sono quei giorni in cui inoltre gli impegni di lavoro inderogabili si sovrappongono agli allenamenti di calcio di Eleonora. Chiaramente sono giorni che coincidono con il figlio della vicina di casa che va allo stesso asilo di Sofia a casa ammalato, con la sera in cui gli altri vicini di casa hanno il turno in ospedale, nonché con il primo temporale di pioggia mista neve che fa sì che ti senti in colpa a chiamare i nonni a 70km per farli venire per un'oretta o due al massimo.
E così parte l'sms all'ultima speranza, la mamma dell'amichetto del cuore di Sofia...che però ti risponde che proprio quel giorno ha deciso di non mandare all'asilo il figlio, ma di tenerlo a casa per il loro "mysdag" (giorno coccoloso).
Poi però lei aggiunge che va a prenderti volentieri Sofia all'asilo all'ora in cui ti serve. Tanto lei è a casa.
Quando poi vai a casa sua a prendere Sofia scopri che lei è golosa di parmigiano.
Io e le bimbe domani partiamo per una toccata e fuga a Milano.
Mi viene da sdebitarmi portandole una forma intera di parmigiano di quelle da circa 40 chili...

martedì 27 novembre 2012

Visita di controllo dei 3 anni per Sofia

Questa mattina Anette ha accompagnato Sofia alla visita di controllo dei tre anni.
Altezza: 103,5 cm
Peso: 17,6 (compresi vestito e calzamaglia che si è rifiutata di togliersi)
Motricità ok (ha dovuto disegnare, e dopo aver saltato a piedi uniti pare abbia dovuto anche calciare un pallone, Anette si è messa a ridere quando le ho chiesto se lo ha fatto di destro o di sinistro).

La visita vertiva molto sullo sviluppo del linguaggio. Sofia ha dovuto presentarsi, raccontare di se e descrivere delle immagini che le venivano mostrate dalla pediatra. Deve aver inizialmente pensato di essere capitata da una pediatra non tanto intelligente visto che alla prima domanda, fatta mostrando l'immagine di un cappello, "cosa si fa con questo?" ha risposto guardando la dottoressa con sguardo quasi di compatimento, ha scosso un po' il capo e le ha spiegato che si mette sulla testa.
Poi ci ha preso gusto e si è divertita per tutta la visita.

lunedì 26 novembre 2012

Una domenica allo stadio "diversa"

Da qualche settimana Solna ha un nuovo stadio. Modernissimo, con il tetto che si può chiudere così anche d'ínverno ci sono 20 gradi. E così il comune ha deciso di demolire lo stadio vecchio di 75 anni, "Råsunda", che è un pezzo di storia della città. È lo stadio che vide "nascere" Pelé quando il Brasile vinse qui la coppa del mondo proprio contro la Svezia. È lo stadio che ha visto alti e bassi dell'AIK, la squadra qui di Solna. Per la città è un monumento. Solna vuol dire Råsunda e Råsunda vuol dire Solna.
I tentativi con raccolta di firme per fermarne la demolizione non sono serviti. Terreno troppo appetibile.
Però il comune ha deciso che prima di demolire lo stadio chi voleva poteva prendersene un pezzo, come ricordo. Ieri. Dalle 14:00 cancelli aperti.
Si sono, anzi, ci siamo presentati in migliaia.
Chi un pezzo di campo, chi una fila di seggiolini, chi i cartelli. La gente ha potuto prendere di tutto. E noi non siamo stati da meno: Una panchina da 3 posti e un pezzo di campo che verrà piantato in giardino. Le bimbe si sono divertite un sacco. Eleonora ha voluto una zolla tutta sua da piantare in un vaso. Sofia non ha voluto essere da meno.

domenica 25 novembre 2012

Mi sono distratto un attimo...

Capita di dare a Sofia il blocchetto dei post-it per disegnare.

Capita poi di distrarsi per un paio di minuti per togliere la moka dal fornello.

Un paio di minuti però bastano affinché Sofia faccia uno ed un solo scarabocchio su ciascun foglietto non solo del blocchetto che le avevi dato, ma anche dell'altro che avevi tirato fuori. E non riesci neanche ad arrabbiarti perché negli occhi ha la luce e la gioia dell'artista che sta creando...

sabato 24 novembre 2012

Come combattere il buio svedese

Oggi il sole è sorto alle 08:01 e tramontato alle 15:07. Verrebbe quasi da andare in letargo. L'unico modo per non cadere nella tentazione è attivarsi. E così la giornata va riempita. Nel nostro caso:




- Preparati muffins
- Preparate le prime decorazioni Natalizie per la casa
- Cena con amici



Però un paio di mesi di sonno ininterrotto ci starebbero proprio bene...

venerdì 23 novembre 2012

Mi son preso un cicchetto da Sofia

Nelle abitazioni svedesi è abitudine togliersi le scarpe appena entrati. Non so se derivi dal fatto che in inverno sono spesso bagnate e innevate, fatto sta che la prima cosa che si fa quando si entra è togliersele.

Ricordo che quando ero qui con l'Erasmus c'erano studenti che avevano il paio "buono" senza buchi da mettersi nel caso di inviti a feste a casa di amici.

Questa sera arrivato a casa Sofia mi è corsa incontro per darmi il benvenuto. Io,  per appoggiare la valigetta, ho compiuto l'imperdonabile errore di compiere un passo in salotto con ancora su le scarpe. Sofia ha frenato la sua corsa a braccia aperte, ha iniziato ad agitare l'indice della mano destra, e con tono quasi severo e abbastanza divertito mi ha detto: "ajabaja, non si entra con le scarpe in sala!"; poi è scoppiata a ridere.

giovedì 22 novembre 2012

Eleonora rappresentante di classe

La prima cosa che Eleonora mi ha detto quando sono andato a prenderla a scuola oggi è stata che compagni e maestra l'hanno eletta rappresentante di classe. Era la riunione nella quale la sua classe doveva decidere cosa chiedere al Direttore ed al Consiglio di Istituto. Insieme i bambini hanno deciso 5 temi (fra cui ambiente, cortile, doposcuola, ecc.) e hanno discusso di quali problemi ci fossero, quali fossero le soluzioni possibili e quindi quali suggerire al Consiglio. Cose piccole e grandi. Ad esempio durante il doposcuola è sempre una lotta per i pennarelli rossi e le gomme da cancellare, e quindi ne vanno ordinati di più. I giochi del cortile poi (palette, secchielli, ...) sono andati distrutti durante un incendio, quindi sarebbe bello riaverli. E poi la pulizia della scuola, che proprio non va: l'impresa che ha avuto l'appalto non fa per niente un buon lavoro. E il refettorio, dove alcune sedie sarebbero da cambiare. E così via.

A Eleonora il compito di condurre la discussione e, cosa che ha detto con un sorriso enorme, di "decidere battendo il martello quando fosse il momento di dire al segretario di scrivere ciò che era stato deciso".

A Eleonora e al segretario spetterà poi il compito di presentare le proposte al direttore e al Consiglio d'Istituto, e ciò la fa contenta e orgogliosa.

mercoledì 21 novembre 2012

Colloquio con le maestre di Eleonora

Oggi pomeriggio colloquio con le maestre di Eleonora.
Qualche giorno fa, per prepararsi, Eleonora aveva dovuto rispondere a un questionario che spaziava dall'ambiente scolastico al comportamento di Eleonora, passando per l'interazione con i compagni e per l'apprendimento.

La prima parte del colloquio è ruotata intorno ad Eleonora e al questionario. La maestra, con dolcezza e interesse genuino, le ha chiesto di spiegare ogni risposta. Se la risposta ad una domanda (ad esempio: "come ti comporti con i tuoi compagni") era "abbastanza bene" le chiedeva di articolare la risposta e spiegare come mai non aveva scritto "bene" o cosa avrebbe dovuto fare per rispondere "molto bene". Molta attenzione c'è stata sulle domande relative al sentirsi a proprio agio e sicuri nell'ambiente scolastico e in quelle relative a umori come la tristezza o la rabbia.

La seconda parte si è concentrata sulla parte didattica, sui risultati, sulle aree di miglioramento.

Durante tutto il colloquio Eleonora ha risposto molto apertamente, citando dettagli, situazioni ed emozioni. È stata molto genuina, a volte riflessiva, e a volte spontanea. Come quando la maestra le ha detto che è proprio brava a leggere ad alta voce, ma che a volte deve ricordarsi di non leggere troppo velocemente, perché altrimenti diventa difficile seguirla. Eleonora ha risposto: "Ma io leggo veloce perché sono curiosa di sapere come va a finire e non posso aspettare!".

martedì 20 novembre 2012

Sa quello che fa

È affascinante vedere come Sofia, a meno di tre settimane dal suo terzo compleanno, sia molto spesso conscia di ciò che fa, anche quando è "sbagliato".
E un suo modo di difendersi è spesso l'umorismo.

Come per il ciuccio. Sa che le è concesso solo di notte. Sa che è una cosa da bambini piccoli. E così lei, che ripete sempre di essere grande, a volte in pieno giorno va verso la sua scatola dei ciucci. Così le chiedo se sia piccola o grande. E lei: "piccola!". Oppure questa mattina, quando eravamo tutti e quattro sul lettone a pigrottare e coccolarci. Lei ha trovato fra i cuscini il ciuccio. Io allora le ho chiesto se fosse giorno o notte. Lei ha guardato fuori e, sfruttando il fatto che alle sette del mattino qui manca ancora un'oretta al sorgere del sole, ha risposto: "quasi notte!"

lunedì 19 novembre 2012

Mai gioire troppo presto

È da un po' di tempo che, puntuale come un cronometro svizzero, Sofia si presenta fra le 2 e le 3 di notte in camera mia e di Anette. Porta con se il biberon, che mette bene sul comodino, un peluche, che lancia, e due ciucci, uno in bocca e uno in mano. Poi si mette di traverso così da rendere impossibile sia il mio sonno che quello della mia miglior metà.

Io e Anette abbiamo quindi cercato di parlare con Sofia per convincerla a dormire tutta la notte nel suo letto.

Questa sera mentre Anette le lavava i denti io le ho chiesto: "Sofia, dover dormirai questa notte?"

E lei: "Nel mio letto!"

non abbiamo fatto in tempo a gioire che tre secondi dopo ha aggiunto

"con mamma!"

domenica 18 novembre 2012

Matematica settenne

La prima frase pronunciata, ancora nel dormiveglia, da Eleonora questa mattina quando è stata svegliata da me, Anette e Sofia - come da tradizione con colazione a letto, prinsesstårta, candeline e canzoncina - è stata: "Che strano...adesso ho cinque anni più di Sofia, non quattro".

sabato 17 novembre 2012

20 bambini e qualche genitore

Oggi festa di compleanno per Eleonora.

Lei gli anni li compie domani, ma una compagna di classe che compie gli anni questa settimana ci aveva preceduto di pochissimo e aveva mandato l'invito per la sua festa (che ci sarà domani) proprio mentre stavamo preparando l'invito per la festa di Eleonora. Così abbiamo optato per il sabato. Abbiamo anche deciso di invitare tutta la classe, e già che c'eravamo di estendere ai genitori l'invito di fermarsi per un caffè o il primo glögg dell'anno.

Ha praticamente accettato tutta la classe. Mettici poi un paio di sorelline delle compagne di classe ed aggiungici Sofia ed ecco che alla festa c'erano 20 bambini più un paio di genitori che si sono fermati per tutta la festa, con l'aggiunta finale di qualche genitore che è arrivato abbastanza in anticipo.

Anette ha riproposto l'idea di far comporre ad ogni bambino la propria torta. Tante piccole basi di pan di spagna fatte in casa, una marea di farciture fra gelati, creme, granelle, marmellate, eccetera e via, ognuno si fa ciò che preferisce.

Io ho organizzato discoteca e giochi e fatto da animatore. Limbo, Twister e "dansstopp" (tutti fermi quando il dj ferma la musica) i giochi più popolari, oltre alla caccia al tesoro, dove l'ultimo indizio era far fare ai bambini delle piccoli operazioni matematiche il cui risultato era un numero che una volta chiamato avrebbe fatto squillare un telefonino vicino al tesoro: sacchettino con frutto e dolcetti e calendari dell'avvento (quelli con del cioccolato dietro ogni finestrella) per tutti.


A vederli giocare tutti insieme c'è proprio da fare i complimenti alle maestre, che hanno creato proprio un gruppo affiatato di amici che giocano insieme maschi e femmine, che si aiutano e si rispettano. Lunedì devo ricordarmi di ringraziarle!

venerdì 16 novembre 2012

Un nuovo gioco mattutino

Nel tratto di strada fra casa nostra e l'asilo di Sofia c'è una piccola cabina elettrica che sembra fatta apposta per far finta che sia il banco di un bar. E così con Sofia abbiamo iniziato a giocare a barista e cliente ogni volta che ci passiamo di fianco. Prima lei, poi io, facciamo il barista che prepara qualcosa per l'altro che simula il cliente e ordina.
La prima volta è andato tutto molto veloce, ma ogni volta che passiamo il gioco cresce. Questa mattina al momento di farmi il cappuccino che le avevo ordinato Sofia si è persino messa a fare il suono del vapore che schiuma il latte e poi ha copiato i gesti di un vero barista. Quando poi è stato il suo momento di fare la cliente ha ordinato tante di quelle cose che avrebbe potuto fare un brunch.
Se continua così mi sa che dobbiamo uscire una decina di minuti prima...

giovedì 15 novembre 2012

Piccole coccole mattutine

Finalmente la logistica del mattino sembra aver trovato il ritmo giusto. Anette e io, abbastanza aiutati dalle bimbe, abbiamo trovato il giro giusto e la divisione dei compiti ideale per riuscire ad uscire in orario.
Questa mattina siamo persino riusciti ad uscire in anticipo e siamo andati tutti e quattro insieme sino alla scuola di Eleonora e all'asilo di Sofia.

Nella routine mattiniera c'è anche spazio per delle piccole coccole, che in realtà forse sarebbe meglio chiamare vizietti:
-Per Eleonora grumi extra nel latte e cacao. Le piace prenderli con il cucchiaino e gustarsi il sapore extra cioccolatoso.
- Per Sofia la fetta di pane "bigusto", metà con il burro e metà con il paté di fegato
- Per entrambe la cannuccia. Sembra che sia più gustoso berlo così il latte e cacao.
- Inoltre, sempre per entrambe, il formaggio, rigorosamente "prästost" tagliato però a pezzettini spessi anziché a fettine con il classico osthyvel (il "rasoio" per il formaggio, immancabile sulla tavola svedese).


mercoledì 14 novembre 2012

Eleonora e la matematica

Mentre ero in sala ho sentito Eleonora che faceva i compiti di matematica spiegarli a mamma Anette: "Vedi mamma, se c'è il più non importa in che ordine sono i numeri, ma se c'è il meno è importantissimo. 5 meno 2 fa 3, ma 2 meno 5 non si può!".

Anette mi ha detto che si è trattenuta dal raccontarle dei numeri negativi, del deficit di bilancio, del mutuo e compagnia bella...

martedì 13 novembre 2012

La prima poesia di Eleonora

Mentre era in sala a giocare da sola Eleonora ha preso carta e matita e così, senza una ragione particolare, ha scritto una poesia che ha chiamato "La prima volta che ho visto una stella".

La prima volta che ho visto una stella avevo tre anni.
Io l'ho chiamata Stella, 
mentre i giorni
loro passano.

lunedì 12 novembre 2012

Ma come si faceva prima di internet?

Questa sera Anette è fuori. Tramite Facebook ha ritrovato una amica che non vedeva da 19 anni. La messa a letto delle bimbe è quindi passata prima per una fase in cui Eleonora mi ha aiutato a leggere la favola della buonanotte per Sofia. Una volta addormentata Sofia quindi io ed Eleonora ci siamo messi a fare i compiti di lettura (quel quarto d'ora minimo al giorno che deve leggere a voce alta per noi genitori). Al momento di andare lei a nanna mi ha fatto una richiesta particolare: mi ha chiesto di cantarle la ninna nanna svedese "sov du lilla videung" (dormi piccolo giovane salice). Le ho spiegato che ne conosco la melodia, ma non le parole. Lei mi ha spiegato che aveva proprio voglia di sentirla. E così, visto che lei mi aveva appena letto ad alta voce un brano da Geronimo Stilton sulla "risoluzione creativa di piccoli imprevisti quotidiani" ecco la soluzione creativa: vai di telefonino, vai su internet ed ecco bello pronto il testo. E così ho potuto cantargliela è lei è stata veramente contenta.

Ma come si faceva prima di internet?

domenica 11 novembre 2012

Gli scones di Skalman per la festa del papà

Oggi qui in Svezia è la festa del papà. Eleonora ha quindi deciso che era l'occasione perfetta per preparare gli scones di Skalman, uno dei personaggi del suo fumetto preferito Bamse (l'orso più forte al mondo, che difende sempre i più deboli). Skalman è una tartaruga inventore, molto intelligente le cui invenzioni spessissimo risolvono i problemi di Bamse, e con il suo speciale "mat- och sovklocka", un orologio che gli dice quando mangiare e quando dormire, e quando arriva l'ora non importa cosa stia succedendo Skalman si ferma a mangiare o a fare un riposino.

Non so se fossero più caldi gli scones appena sfornati o le coccole ricevute, ma è stato un inizio di giornata favoloso!

sabato 10 novembre 2012

Cose che fanno grandi

Sofia se n'è appena uscita, mostrando orgogliosa il risultato del proprio lavoro, con un "Ho sbucciato il mandarino da sola... sono grande!"

Scuse preventive

Mentre sono seduto sul divano a leggere arriva Sofia. Si accoccola al mio fianco acciambellandosi come un gattino. Dopo un minuto mi guarda e chiede scusa. "Perché?" le chiedo. E lei: "Devo fare prutt prutt"...

venerdì 9 novembre 2012

La leadership di Sofia

Al momento di lasciare all'asilo Sofia la sua maestra, che non parla italiano, indica la tutona di Sofia e dice "rosso!".
"Brava", le ho detto. E così lei mi ha spiegato che glielo ha insegnato Sofia. Guardando dei colori sul muro della classe il giorno prima la maestra aveva chiesto a Sofia come io chiamassi un certo colore (ossia come si dicesse in italiano). E Sofia aveva risposto, e poi orgogliosa lo aveva spiegato anche agli altri bambini. E poi si era messa a spiegare a tutti anche come si chiamavano gli altri colori sul muro. Indicava, diceva, faceva ripetere.

E così i bambini della classe di Sofia adesso sanno dire "rosso, verde, giallo e blu".

E la maestra ha deciso di chiedere anche agli altri bambini bilingui di raccontare come si chiamano quei colori nelle altre lingue che loro conoscono.

giovedì 8 novembre 2012

Eleonora e gli ospiti di riguardo

A volte mi sorprendo della dolcezza di Eleonora. Come questa sera. Sono passati da noi a cena Anna (svedese) e Roberto, che per amore di Anna si è trasferito nella Svezia del nord (praticamente in Lapponia) e mentre impara lo svedese si è inventato un lavoro creando una società di importazione e distribuzione di squisitezze pugliesi.

A Eleonora piace la loro storia, la trova romantica. E così questa sera quando ha sentito suonare il campanello e le abbiamo detto chi stava venendo a cena è sparita lasciando a metà il gioco che stava facendo. È corsa in camera sua al piano di sopra per ricomparire un po' di minuti più tardi: si era messa un abito da sera per fare onore agli ospiti.

mercoledì 7 novembre 2012

Come difendersi da Pig-Pen

Devo ammetterlo: trovo positivo il fatto che all'asilo di Sofia facciano giocare i bambini all'aperto sia al mattino che al pomeriggio. Dicono che aiuti anche le difese immunitarie, e in effetti si contano sulle dita di una mano sola i giorni che Eleonora e Sofia hanno fatto a casa ammalate. Uno degli svantaggi però è che quando si va a prenderla il pomeriggio mentre è ancora in cortile Sofia è la copia al femminile di Pig-Pen (il bambino perennemente sporco dei Peanuts di Charlie Brown). Quando ti vede arrivare ti corre incontro avvolta da una nuvola che è di polvere se c'è il sole ed è di fango se ha piovuto. Dopo che un paio di giacche e soprabiti hanno già preso la strada della tintoria, e adesso mi sono fatto furbo: visto che casa nostra è fra il mio ufficio e l'asilo passo a cambiarmi prima di andare a prendere Sofia.

martedì 6 novembre 2012

Where the streets have no name

All'ora di andare a prendere Sofia è oramai già buio. Durante la passeggiata dall'ufficio all'asilo metto su le cuffie e inizio ad ascoltare della musica: U2 "Where the streets have no name". L'inizio di tastiera e l'assolo di chitarra sembrano fatti apposta per una sera d'autunno. Mentre penso che quell'assolo di chitarra è veramente splendido nel cervello due pensieri in contemporanea: 
uno, quel maggio del 1987 a Modena, la tournee di "The Joshua Tree", non avevo ancora 17 anni... 
due, a quando quasi 17 anni li avranno Eleonora e Sofia, e saranno loro a voler andare a un concerto a oltre 150 km da casa...

lunedì 5 novembre 2012

Prima delusione d'amore evitata?

Eleonora ha sempre avuto una piccola cotta per un certo bambino. A volte si è proprio definita "innamorata". Alle sue compagne di scuola lo ha descritto come bellissimo.
Durante questo fine settimana gli ha anche scritto una lettera nella quale oltre a raccontargli della sua scuola (non si vedono da un paio di mesi) ha scritto di volergli raccontare un segreto.
A me però sono arrivate voci che lui forse in realtà un'amorina già ce l'ha, e così il mio lato di genitore-curling che vuole spazzare via dalla strada delle mie figlie certi ostacoli ha deciso di intervenire dicendole che la lettera era veramente molto bella e tenera... ma che forse lei avrebbe dovuto mettere in preventivo che magari a lui piace un'altra.
Eleonora mi ha guardato, ha sorriso e mi ha detto: "Beh, ma comunque io ne ho due o tre di riserva!"

domenica 4 novembre 2012

Sofia e la nebbia

Questa mattina, a casa dei nonni, nella campagna svedese. Fuori un nebbione che non vedi a un metro e che mi fa sentire a Milano. Sofia si sveglia, scosta le tende, guarda fuori dalla finestra e dice: "Non c'è più il cielo!"

sabato 3 novembre 2012

A volte non è facile essere bilingue

Una delle cose che si impara abbastanza presto nell'usare due lingue in casa è che tradurre in maniera letterale non è in realtà quasi mai possibile. A volte le differenze fra le due lingue sono poi abbastanza interessanti. Già una volta Eleonora era rimasta incuriosita dal fatto che in italiano parliamo del "rosso dell'uovo" mentre in svedese si dice äggula, ossia "il giallo dell'uovo". Oggi abbiamo anche scoperto che "Una rondine non fa primavera" in svedese si dice "En svala gör ingen sommar", ossia una rondine non fa estate. Si vede che ci mettono una stagione a migrare sino a quassù. E così Eleonora deve imparare due proverbi diversi a seconda della lingua nella quale si sta esprimendo in quel momento.

venerdì 2 novembre 2012

Un dubbio e una risposta?

Questa mattina. Avevo voglia di farmi il caffè con la moka. Sofia, seduta sul mobile della cucina mi osserva. Vuole partecipare. Faccio partire il macinacaffè. Lei indica la Nespresso. Le dico che voglio fare il caffè con la moka, che le spiego come si fà. Lei mette il broncio e dice che vuole farmelo lei, con la Nespresso, che devo solo scegliere il colore della capsula, al resto pensa lei.
Le dico che avrei proprio voglia di quello della moka. Il suo broncio diventa tristezza. E così la mia testa si riempie di mille pensieri sul come essere genitori. Divento un genitore curling che cerca di spazzare via tutte le asperità dalla strada di Sofia se faccio come dice lei, o sono piuttosto un insensibile che metto il mio caffè prima di mia figlia?
Decido che vada per il Nespresso. Le dico "viola, lungo", lei si illumina! Prende la scatola, prende la capsula, accende la macchina e appena il pulsante finisce di lampeggiare voilá, un espresso con crema emana profumo dalla tazza.
Mentre lo bevo continuo a riflettere sul se ho fatto bene.

Dopo averla vestita è il turno di vestirmi io. Mi chiede di poter vedere un cartone al computer. "Pocoyo" le suggerisco, pensando che dura 7 minuti. "Ma solo uno" aggiungo, sapendo che di solito ne vuol vedere almeno due o tre. Faccio partire il cartone e vado a vestirmi.

Sono sceso dopo dieci minuti. Lei era in ingresso. Orgogliosa mi ha fatto vedere che aveva chiuso il computer e si era messa da sola la tutona e gli stivali.
Ho pensato che forse ho fatto proprio bene a scegliere il caffè che voleva fare lei. L'autostima si alimenta anche così.

giovedì 1 novembre 2012

Cose che ti illuminano la giornata

Grigia mattina d'autunno. Davanti allo specchio a farmi il nodo alla cravatta. Sofia entra nella stanza, ti guarda, si guarda allo specchio, poi dice: "Io bella... tu bello!"