venerdì 28 febbraio 2014

Un oggetto per il futuro

"Nonostante" la settimana bianca Eleonora ha deciso che una sera a settimana tocca comunque a lei decidere il menu e cucinare. La sua scelta è caduta su polpette, purè e marmellata di ribes rosso. Nella dotazione della cucina della baita però non c'era però l'attrezzo per schiacciare le patate per fare il purè (chiamato in svedese "potatisstöt"). Anette è quindi andata a comprarlo al supermercato del paese e ha detto a Eleonora che potrà portarlo con se il giorno in cui andrà a vivere da sola. E adesso tutte le volte che lo useremo una volta tornati a casa probabilmente penserò al giorno in cui Eleonora andrà fuori di casa...

giovedì 27 febbraio 2014

Nello sci come nella vita

Eleonora e Sofia trasportano nello sci il loro modo di essere quotidiano. Eleonora è metodica e precisa, predilige lo slalom, affronta le curve con la stessa accuratezza con la quale scrive in corsivo. Sofia è tutta energia. Alla terza curva ha superato mamma Anette e una volta allo skilift le ha detto: "Sai mamma, tu andavi troppo piano!"

mercoledì 26 febbraio 2014

Come cantava Pippo Franco...

Cosa dice una quattrenne sulla soglia della baita pronta per andare a sciare con indosso mutande, calze, calzamaglia, maglia di sotto, tuta di cotone, tuta da sci, casco, guanti, occhiali da sci e scarponi da sci? "Hmm... credo che mi scappi la pipì!". Nota: Non ne ha fatta nemmeno una goccia...

martedì 25 febbraio 2014

Gioia e invidia

Eleonora e Sofia stanno facendo scuola di sci. Per Sofia è la prima volta, Eleonora aveva fatto tre lezioni quattro anni fa. A vederle, e a vedere tutti gli altri bambini, da una parte provo molta gioia per loro, che si divertono tantissimo e fanno progressi a vista d'occhio, ...ma provo anche un po' di invidia vedendo che c'è un tempo in cui imparare qualcosa di nuovo, anche abbastanza complicato, risulta comunque facile, e realizzando che per noi adulti è possibile ma è tutta un'altra cosa.

lunedì 24 febbraio 2014

Sofia dixit

Sofia oggi pomeriggio: "Allora papà, chi non vede è...hmmm.. cieco...chi non parla... muto... chi non sente è sordo... e chi non respira è morto, vero?"

domenica 23 febbraio 2014

450 km e non sentirli

Questa settimana nella regione di Stoccolma è sportlov, la "vacanza dedicata allo sport", ossia dedicata da quasi tutti alla settimana bianca. È scaglionata per regione (ossia le scuole sono chiuse) lungo tre settimane diverse sia per evitare il sovraffollamento che per permettere alle località turistiche più settimane di lavoro. L'inizio del viaggio verso la montagna ha congelato sia me che Anette. Un "quanto manca?" di Sofia dopo 450 metri quando da fare avevamo 450 km di macchina. Era però solo una domanda mossa da curiosità e niente di più. Poi grazie a film e cartoni scaricati sul tablet, giochi e canzoni (nonché una sosta alla pasticceria di Vansbro che merita veramente) il viaggio è passato oltre ogni più rosea aspettativa. Fare lunghi viaggi in macchina sembrerebbe essere diventato un piacere.

sabato 22 febbraio 2014

Conosce la sorellina proprio bene...

Oggi pomeriggio.
Eleonora e Sofia comodamente sdraiate sul tappeto della sala, Eleonora a leggere un libro e Sofia a giocare con il Lego e il trenino.
Eleonora ha un certo punto dice: "Ma che bello potersene stare in pace a leggere un libro senza che nessuno mi disturbi".
Non ha finito di pronunciare la frase che Sofia le era già addosso con un abbraccio/coccola/solletico.
E chiaramente Eleonora ha risposto in maniera simile e hanno iniziato a rotolarsi sul tappeto come due gattini che fanno finta di fare la lotta...

venerdì 21 febbraio 2014

De gustibus...

Oggi è giorno di fredagsmys, le "coccole del venerdì": tutta la famiglia sul divano, film adatto ai bambini, dolcetti e altri tipi di cibo "di conforto".

Sofia ha deciso che pucciare i pop-corn nello sciroppo di lamponi è la sua definizione odierna di fredagsmys - e la cosa sembra piacerle tanto...

giovedì 20 febbraio 2014

Regola da modificare

Sofia non ha ancora perso il vizio di venire nel lettone quando si sveglia di notte. Succede molto meno spesso, ma succede. Abbiamo così deciso di ricominciare con i "metodo delle stelline" che l'estate scorsa diede dei buoni risultati.
Questa mattina Sofia si è presentata in stanza alle sei in punto (io mi alzo alle 6:40) e si è infilata nel lettone. Non sembrava però trovare la posizione giusta visto che si rigirava in tutti i modi possibili.
Io le ho detto che avrebbe dovuto tornare a dormire nel suo letto altrimenti niente stellina. E lei: "Ma papà, non vale... io ho gli occhi aperti, non sto dormendo nel lettone!"
Mi sa che devo cambiare le regole...

mercoledì 19 febbraio 2014

Pattinata a cinque gambe

La classe di Eleonora ha fatto una mini gita con colazione al sacco alla pista di pattinaggio. Quando le ho chiesto come fosse andata mi ha detto che prima di pranzo hanno pattinato ognuno per conto suo, mentre il pomeriggio è stato dedicato a esercizi tipo la pattinata a cinque gambe. Incuriosito le ho chiesto cosa fosse. Così ho scoperto che hanno dedicato il pomeriggio a esercizi di gruppo dove ad esempio la pattinata a cinque gambe era un esercizio in cui tre bambini dovevano portarsi da una parte della pista ad un altra usando "solo" cinque delle sei gambe a disposizione. E così, mi ha raccontato Eleonora, una volta si sono messi tutti e tre di fianco e quello in mezzo ha tenuto una gamba sollevata mentre un'altra volta si sono messi in fila indiana con quello/a davanti che alzava una gamba, visto che i vari esercizi andavano a volte risolti in più modi.
Avrei voluto essere lì a vederli...

martedì 18 febbraio 2014

Una domanda a bruciapelo

La domanda è arrivata così, all'improvviso, inaspettata, mentre tornavamo da danza in macchina. "Papà...ma è vero che Babbo Natale, la fatina dei denti e il coniglio di Pasqua non esistono?"
In macchina c'era anche Sofia, quindi le ho detto che ne avremmo parlato più tardi.

E appena Sofia si è addormentata la domanda è tornata fuori.

Così ci siamo seduti sul divano. Lei mi ha raccontato che nella sua classe molti le hanno detto che quelle cose non esistono, che neanche le fate ci sono e che la polvere magica. Me lo diceva con il magone e con gli occhi lucidi, e a me veniva in mente Bennato "...e a pensarci, che pazzia, è una favola, è solo fantasia, e chi è saggio, chi è maturo lo sa, non può esistere nella realtà..." ed Eleonora è matura e saggia, e questo è uno dei suoi primi scontri fra cuore e cervello, fra la fantasia di una bambina di otto anni e il pragmatismo di chi cresce, a volte in maniera impercettibile, a volte con passi da gigante.

Non le ho dato una risposta diretta, ma abbiamo parlato di cose che sono plausibili e cose che magari lo sono meno, ma anche del fatto che tante cose possono venire dal mondo della fantasia (Pippi Calzelunghe, Geronimo Stilton, le storie che adora del cavallo Sigge) ma non per questo darci emozioni meno vere.

A quel punto mi ha chiesto di potersi accovacciare con me sul divano e di abbracciarla, ha pianto un pochino, poi piano piano ha ritrovato il sorriso e mi ha chiesto di accompagnarla a dormire.

A volte non è facile essere bambini... ma anche essere genitori può presentare delle sfide interessanti...

lunedì 17 febbraio 2014

Beati gli ultimi

Da fratello minore ho sempre sentito dire che chi arriva dopo spesso gode del fatto che i fratelli e le sorelle maggiori hanno fatto tutte le conquiste e adesso la strada è spianata. Eleonora (i vantaggi di tenere un diario) è andata dal parrucchiere per la prima volta quando aveva sei anni un mese e sedici giorni.
Sofia ha dovuto aspettare solo quattro anni due mesi e dodici giorni.

Oggi quando sono andato a prenderla all'asilo era tutta esaltata, aveva raccontato a tutti che sarebbe andata a tagliarsi i capelli ed era l'espressione della gioia. Ha voluto farseli tagliare lei prima di Eleonora e, al contrario della sorella maggiore, ha chiesto una volta sola se mancasse ancora molto (ma in compenso ha preso tre dolcetti dalla scodella con le caramelle e i cioccolatini).

Poi ha passato tutto il tempo in cui veniva servita Eleonora a rimirarsi in tutti gli specchi...ma proprio tutti! (...e nel tornare a casa non ha voluto il berretto e a camminato a testa alta stile diva di Hollywood...)

domenica 16 febbraio 2014

Lapsus da sorella maggiore

Questa mattina a lezione di equitazione il cavallino che oggi era stato assegnato a Eleonora, che si chiama Oscar, a un certo punto ha deciso che di stare fermo non ne aveva proprio voglia. Ha così incominciato a fare un paio di passi avanti ed Eleonora lo ha fermato. A quel punto Oscar ha iniziato a voler andare prima verso destra poi verso sinistra. Eleonora si è fatta valere, ma si è un po' spazientita. E così al successivo tentativo di Oscar di voler lasciare la posizione Eleonora ha tirato le redini con decisione, si è avvicinata all'orecchio dell'animale e se n'è uscita con un tranquillo ma perentorio: "Sofia, adesso basta!".

Nota: Da quel momento Oscar è stato tranquillo e ha ubbidito per tutta la lezione.

sabato 15 febbraio 2014

Cose non credevo possibili

Eleonora, di che colore vuoi gli occhiali da sci?
Eleonora: "Di qualsiasi colore tranne che rosa... inizio a essere stufa del rosa".
I nuovi occhiali da sci di Eleonora hanno la fascetta turchese. Sofia tutta contenta ha "ereditato" quelli rosa che a Eleonora erano diventati piccoli.

venerdì 14 febbraio 2014

Il giorno di tutti i cuori

San Valentino in Svezia è alla hjärtans dag ossia "il giorno di tutti i cuori". Per Eleonora e Sofia non è il giorno degli innamorati, ma il giorno dell'amore, il giorno in cui celebrare le persone alle quali si vuole bene con tutto il cuore. E così è tutto il giorno che girano biglietti a forma di cuore (Eleonora ne ha fatti di splendidi sui quali ha incollato dei petali di fiore), biscotti a forma di cuore, cioccolatini a forma di cuore, e persino le frittelle fatte da Anette sono a forma di cuore. Le bimbe hanno deciso che è un giorno nel quale si è più buoni, si vuole bene a tutti e ci si coccola. Mi piace questo modo di interpretare S. Valentino!

giovedì 13 febbraio 2014

Pausa pranzo diversa

Oggi ho fatto la pausa pranzo in maniera un po' diversa dal solito: colloquio con la maestra di Eleonora. Il classico "colloquio di sviluppo personale" (utvecklingssamtal) durante il quale, con Eleonora presente, la maestra racconta degli obiettivi e di come va, si discute di cosa va meglio e di cosa si potrebbe migliorare. In teoria avremmo dovuto esserci sia io che Anette, purtroppo però Sofia si è presa un virus della pancia che all'asilo prima di chiamare noi per andare a prenderla stavano sinceramente pensando di chiamare l'esorcista.

Durante il colloquio questa volta la maestra ha anche dato degli esercizi a Eleonora e le ha chiesto di spiegare come stava ragionando. Il tutto anche per discutere su come integrare il lavoro a casa e continuare il lavoro scuola-famiglia facendo vedere ai genitori il metodo didattico dell'insegnante (che in certi casi è molto diverso da quello che si usava quando andavamo noi alle elementari).

Oltre alla parte strettamente didattica abbiamo parlato molto dello sviluppo sociale, di come la maestra cambi a intervalli regolari i gruppi di lavoro per abituare tutti a relazionarsi e cooperare con tutti e come far interagire bambini con personalità diverse fra loro.

Ho sempre più l'impressione che le maestra abbiano il controllo totale della situazione in classe e abbiano un rapporto molto maturo con i bambini, e che questi colloqui servano soprattutto per i genitori e per aiutarli a vedere a intervalli regolari che i bambini stanno crescendo, stanno maturando e si stanno sviluppando e che se vogliamo stargli dietro, o meglio ancora precederli un pochino per poterli aiutare, c'è molto da lavorare...

mercoledì 12 febbraio 2014

Domande inutili

Oggi Sofia è tornata dall'asilo che aveva macchie di tempera un po' dappertutto. Il braccio destro sembrava un'opera di Dalì. Le ho chiesto cosa avesse fatto all'asilo, e lei, con un sorriso beffardo e lo sguardo disarmante di chi risponde a una domanda inutile: "Abbiamo dipinto!".
In effetti avrei dovuto capirlo da solo...


Nota: Il suggerimento è arrivato ad Anette via Facebook: "Ma Eleonora conosce Arturo e Kiwi?"
Non li conoscevamo. È un cartone animato che insegna ai bambini molte ricette tradizionali italiane, dalla panzanella al tiramisù passando per le penne all'arrabbiata e la torta di noci al cioccolato. Quest'ultima è diventata una delle ricette che più hanno catturato l'attenzione di Eleonora e che adesso vuole provare. L'idea era di farle vedere una ricetta e vedere se la cosa le piaceva. Ha voluto guardarne tantissime e adesso ha molte idee per le sue cene del giovedì sera.


martedì 11 febbraio 2014

11/2 uno uno due - non centododici

Oggi, undici febbraio, essendo il giorno 11-2 ho scoperto che è il giorno della campagna del 112, ossia dell'insegnare ai bambini cosa fare in caso di pericolo: chiamare l'uno uno due; non il centododici, perché per un bambino dell'asilo quel numero è troppo complicato, ma l'uno uno due.

Sofia me l'ha raccontato quando sono andata a prenderla all'asilo. Mi ha anche fatto vedere come strisciare o gattonare per mantenersi in basso nel caso ci sia fumo (e se il pavimento dell'asilo non era pulito prima lo è diventato sicuramente dopo che tutti i bambini si sono esercitati), mi ha raccontato che non bisogna fermarsi a prendere nulla, neanche il peluche preferito, e soprattutto non bisogna nascondersi. Hanno anche guardato su YouTube i video della SOSAlarm che raccontano in forma di storia come comportarsi in caso d'incidente ad esempio se qualcuno ha bisogno di un'ambulanza.

E così siamo tornati a casa mentre lei canticchiava la rima "Ett ett två, lätt att slå!" (Uno uno due, facile da digitare). Da oggi mi sento più sicuro :-)

lunedì 10 febbraio 2014

Quello 0,000001%

Ci sono volte (il 99,999999%) in cui adoro le maestre dell'asilo di Sofia. Fanno dei lavori molto interessanti con i bambini e a casa Sofia ti porta disegni che ti sciolgono il cuore, pupazzetti adorabili e biglietti che ti emozionano.

Poi c'è il giorno eccezione, quando a tua figlia hanno fatto costruire, e portare a casa, delle maracas...

domenica 9 febbraio 2014

Nonni in visita

Fra equitazione, calcio e scuola di italiano quello appena trascorso sembrava già essere un fine settimana pienotto. Nonno Bosse però aveva degli impegni a Stoccolma e così venerdì sera accompagnati da gatto Simon sono arrivati nonno Bosse e nonna Eivor. Quest'ultima è stata una maestra nello sfruttare i momenti liberi fra le varie attività per coinvolgere le bambine in cucina. E così insieme hanno fatto i dolcetti alla cannella, lo sciroppo di ribes rosso e par colazione questa mattina hanno preparato il gröt, che è quella specie di pappa d'avena che gli inglesi chiamano porridge e che qui viene mangiata con la cannella in polvere, lo zucchero e il latte della quale Sofia va ghiottissima.

Un "effetto collaterale" molto positivo è che quando a lavorare in cucina ci sono tre persone le dosi tendono a essere abbondanti visto che bisogna mostrare e far provare diverse volte, e così adesso abbiamo un bel po' di dolcetti alla cannella!

sabato 8 febbraio 2014

Realismo quattrenne

Ha guardato con la bocca spalancata e lo sguardo affascinato la pattinatrice che sul ghiaccio di Sochi eseguiva il proprio programma. Per tutto il tempo non ha proferito parola, ma con il corpo l'ha seguita in certi gesti e ha accompagnato alcune piroette con un sospiro di ammirazione. Ha aspettato la fine, poi si è voltata e con aria molto seria Sofia ha detto: "Lei pattina mooolto meglio di me!"

venerdì 7 febbraio 2014

Con un giorno di ritardo

Il suggerimento iniziale di Eleonora era stato che lei avrebbe deciso il menù e cucinato ogni giovedì sera. Ieri sera però proprio non se la sentiva, ma un impegno è un impegno, e quindi si era deciso che avrebbe cucinato questa sera.

La scelta del piatto è caduta sugli spaghetti al ragù, e come la volta scorsa ha voluto fare tutto praticamente da sola.

Sono venuti veramente buoni!

giovedì 6 febbraio 2014

Vecchie foto

Sul divano con Eleonora da una parte e Sofia dall'altra, ho mostrato loro un po' di foto di quando ero bambino: quelle dell'ottavo e del nono compleanno mentre soffio sulle candeline, quelle della recita all'asilo, quelle della gita delle elementari, quelle del mio battesimo, quelle dell'estate che sono sicuro essere il 1984 e quelle di un paio d'estati che non riesco a piazzare esattamente. Ogni foto genera domande su parenti, amici, situazioni, luoghi, persone. Sofia che ride guardando zia Daniela da bambina, Eleonora che ammira le mie foto mentre gioco a calcio, entrambe che mi fanno scavare nella memoria nomi, posti, anni. E a me questa cosa di condividere con loro la mia storia, che è in fondo anche la loro, piace proprio. Impariamo a conoscerci meglio.

mercoledì 5 febbraio 2014

Generazione digitale

All'inizio ci fu la "lettera della settimana", una paginetta dattiloscritta consegnata dalla maestra ai bambini, da portare a casa e leggere insieme ad alta voce. Poi la lettera diventò un allegato ad un messaggio di posta elettronica. Da meno di tre mesi c'è "Infomentor", la piattaforma elettronica dove c'è tutto, dai compiti al registro elettronico al piano personale di sviluppo. È tutto lì, in rete, in digitale.

Sarà che ha il suo tablet, che sa usare Skype, che sa cercare le cose in internet, che per lei è naturale navigare sulle pagine web di alcuni dei suoi programmi televisivi preferiti, che anche tutto quanto riguarda ad esempio il suo calcio è online (squadra, allenamenti, partite, tutto su laget.se), ma Eleonora si è già abituata alla versione digitale della lettera della settimana. Così adesso quando al mercoledì sera prepara la cartella con i compiti e le chiedo se li ha fatti tutti riesce a uscirsene con risposte del tipo "Certo, vuoi vedere su Infomentor?".

E forse proprio come contrasto a questo suo muoversi così naturalmente nel mondo elettronico, mi fa veramente piacere quando spento il computer si avvia verso la libreria, prende un libro di carta e mi chiede se va bene se legge un po' prima di addormentarsi.


martedì 4 febbraio 2014

Quando la lingua è un mistero

Questa mattina mentre mi radevo Sofia mi ha chiamato chiedendomi in quale stanza fossi e cosa stessi facendo. Le ho risposto che mi stavo facendo la barba. Lei è arrivata, mi ha guardato e mi ha detto: "Papà, prima avevi la barba, ma adesso non ce l'hai più, allora perché mi hai detto che hai fatto la barba? Tu hai disfatto la barba"
In effetti la cosa ha una sua logica...

lunedì 3 febbraio 2014

Preoccupata per la busta

Quando sono arrivato a casa Eleonora me l'ha detto con un filo di preoccupazione. "Papà... c'è posta per te... hai fatto qualche cosa che non dovevi fare?"
Ho guardato sul mobile. Fra la posta c'era una lettera della polizia. La mia fedina penale. È richiesta, visto che come allenatore ho a che fare con dei bambini, dalla società della squadra di calcio dove gioca Eleonora e che io alleno.
Non l'ho potuta aprire e farle vedere che è immaccolata perché la busta va aperta davanti al dirigente della società responsabile del settore giovanile, ma ridendo le ho detto che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Lei ha fatto un sospiro di sollievo, ha detto "Bravo...lo sapevo!" ed è tornata a giocare.

domenica 2 febbraio 2014

Tutto a rotoli...

Hanno iniziato a giocarci appena Eleonora è tornata dagli allenamenti di calcio, hanno fatto una pausa quando siamo andati al cinema, hanno ripreso a giocarci appena tornate, hanno fatto una piccola pausa per cenare e li hanno messi via solo al momento di fare il bagno. Fra le altre cose ci hanno fatto torri, ponti e costruzioni varie, hanno cercato di impilarne il più possibile, li hanno messi tutti in fila, ne hanno fatto una casetta per i peluche.
Oggi 84 cartoni centrali di rotoli di carta igienica e da cucina hanno tenuto impegnate le bimbe per diverse ore.

Sofia Personal Trainer

Anette è appena tornata dalla sua corsa mattutina. Appena entrata in casa dopo cinque km a due gradi sopra lo zero è stata acccolta da un abbraccio di Sofia che le ha detto: "Brava... adesso potresti fare cinque giri intorno alla casa". Anette ha fatto i giri che Sofia, ancora in pigiama e al calduccio della casa, ha contato minuziosamente dalla finestra del salotto.

sabato 1 febbraio 2014

Come un pendolo - problemi opposti

Ci sono giorni nei quali prima bisogna insistere su una cosa e dopo un po' sul contrario. Come l'uscire a giocare nella neve: all'inizio, quando le bimbe sono in casa al calduccio a rilassarsi, per farle uscire a giocare all'aperto bisogna insistere... poi una volta che sono fuori non c'è verso di farle tornare dentro che dopo un paio d'ore ti dicono "ma siamo appena uscite!" e l'unica loro ragione per rientrare in casa è quella di prendere una carota/sciarpa/cappello per il pupazzo di neve e poi subito uscire di nuovo.