lunedì 31 marzo 2014

Discorsi seri con una ottenne

La notizia di ieri fa parlare tutta la nazione: un tifoso del Djurgården, una delle squadre di Stoccolma, è stato picchiato a morte fuori dallo stadio dov'era andato a seguire la sua squadra in trasferta. Di questo genere di notizie ne parlano anche i bambini a scuola. Di morte io ed Eleonora ne avevamo già parlato l'anno scorso, quando era venuto a mancare il giocatore dell'AIK che aveva tenuto per mano Eleonora durante l'ingresso in campo prima di una partita. A morire ieri però è stato un padre di 43 anni (la mia età). Ucciso per il colore della sciarpa sbagliata. Eleonora mi ha chiesto se avevo sentito di questa cosa, e io mi sono reso conto che non sarà grande abbastanza da discutere e capire i problemi della società, ma non è nemmeno più così piccola da poterla condire via minimizzando l'accaduto e distraendola. Mi rendo conto che a quasi otto anni e mezzo i bambini capiscono abbastanza bene anche alcuni argomenti seri e complessi e quindi ci si trova un po' fra l'incudine e il martello: a non volerli affrontare credo si rischi di perdere un po' di credibilità, mentre per affrontarli ci vogliono sensibilità e attenzione altrimenti si rischia di diventare un elefante in cristalleria.
Ne abbiamo quindi parlato con calma, e io ho adottato la tecnica che qui si chiama "usare la bocca e le orecchie in proporzione alla loro quantità" (che è un modo di dire "ascoltare il doppio di quanto tempo si usi per parlare"). Dallo sguardo e dalle parole di Eleonora credo di aver adottato la tecnica giusta.

domenica 30 marzo 2014

Esercizi di stile

Sempre più spesso Sofia vuole essere lei quella che decide cosa mettersi per andare all'asilo. Di solito sceglie enunciando prima ad alta voce a quali vestiti sta pensando. Questa sera invece si è messa a fare delle prove. Ha provato diverse varianti, ha quindi deciso per una base, e a quel punto ha persino deciso gli accessori (collana, cerchietto per i capelli ed elastico per il codino).
Che sia il dna milanese? :-)

sabato 29 marzo 2014

Segni di primavera

Anette e le bimbe che rastrellano il giardino dagli aghi di pino mentre io gonfio, lubrifico e preparo le biciclette di tutta la famiglia.

Sofia ed Eleonora che preferiscono star fuori anziché in casa e che catalizzano un via vai di bambini in giardino di quelli che non si vedevano da mesi.

14 gradi e sole splendente. Bastano perché Eleonora e Sofia vogliano stare al sole solo con la maglietta.

Sul tavolo della sala da pranzo fanno bella mostra quattro mazzetti di fiori raccolti dalle bimbe.



venerdì 28 marzo 2014

Senza una (piccola) donna

È andata in piscina.
Ha preparato dei dolcetti.
È andata a fare un pic-nic al fiume e lì ha cercato di imparare a far rimbalzare i sassi sulla superficie dell'acqua.
Ha imparato a farsi dare la zampa da gatto Simon.
Ha deciso che rispondere al loro telefono era compito suo.

Sofia è stata per tre giorni da nonna Eivor e nonno Bosse e si è divertita tantissimo.

giovedì 27 marzo 2014

Proverbi che non valgono

Io ed Eleonora questa sera stavamo giocando al gioco dell'oca. Alla terza volta di fila che ho vinto lei ci è rimasta malino. Le ho allora detto di pensare al proverbio sfortuna al gioco, fortuna in amore. E lei: "Ma papà, lo sai benissimo che quel proverbio non è vero... tu hai incontrato la mamma!".

L'unica cosa che ha migliorato il suo umore è stata un po' di Nutella...

mercoledì 26 marzo 2014

Sto invecchiando (2)

Nel negozio di articoli sportivi. Io, Eleonora e Anette (Sofia è dai nonni per un paio di giorni). Eleonora è indecisa, non sa se vorrebbe uno skateboard o no. Ne prova uno. Ne prendo uno anch'io. Voglio vedere se mi ricordo qualche trick, partendo dai più facili tipo manual e nose manual. L'ammirazione con cui mi ha guardato Eleonora mi ha dato la carica per vedere se mi ricordavo altri trick... così nell'esaltazione del momento non mi sono accorto che stavo indietreggiando verso la mensola con le borracce...
Le ho fatte cadere tutte.
Per fortuna erano di plastica.
Eleonora e Anette sono scoppiate a ridere.
Se il negozio ha una telecamera interna per la sicurezza credo che a breve potrei rivedermi a Paperissima...

martedì 25 marzo 2014

Nuovo progetto

Adesso è così...
Le bimbe (e mamma Anette) ne parlavano da tempo: avrebbero voluto una casetta di legno tutta per loro in giardino, per giocarci, per dormirci qualche volta, e, secondo Eleonora, per potervicisi rifugiare quando combinano qualche marachella in stile Emil, il personaggio di Astrid Lingren che si chiude nella falegnameria ogni volta che combina
guai.

Dopo aver studiato dove piazzarla l'idea si è concretizzata in un progetto, Anette ha trovato un produttore che ha un modello che per stile e dimensioni piace a tutti, e così l'abbiamo presa.
Dovrebbe diventare così
(ma con i colori di casa nostra)

Adesso i vari componenti sono stati consegnati. Non manca che montarla. Speriamo che le istruzioni siano a prova di sbaglio tipo quelle dell'IKEA...

lunedì 24 marzo 2014

Sto invecchiando...

La "nuova" ape Maja...

...e Vicky il vichingo
I nomi mi erano saltati all'occhio mentre le bimbe guardavano la lista dei cartoni disponibili: L'ape Maja e Vicky il vichingo! Due dei cartoni animati che guardavo da bambino. Mi è subito venuta voglia di vederli assieme a loro. Quindi mi sono messo sul divano con Eleonora da una parte e Sofia dall'altra, ho preso il telecomando e ho scelto di far partire subito un episodio.
Vicky come me lo ricordavo io...
...e la "mia" Maja
Appena è partito... delusione! Sullo schermo al posto dei disegni animati che ancora erano presenti nella mia memoria ecco arrivare delle figure fatte al computer. Le serie non erano le repliche dei cartoni che guardavo io, ma la versione moderna, digitale, dove i tratti manuali hanno lasciato lo spazio al rendering digitale, bello in se, ma lontano anni luce dall'emozione di quel tuffo nella mia memoria di bambino che avrei voluto condividere con le bimbe. Stilisticamente i nuovi cartoni sono perfetti, quasi troppo...ma io ho provato un pochino di nostalgia per quelli con cui sono cresciuto, segno forse che sto invecchiando...


domenica 23 marzo 2014

Folgorata da Marta

Marta - Fotografata da Eleonora
Fine settimana pienotto con scuola di italiano per entrambe le bimbe ieri mattina, allenamento di calcio per Eleonora ieri, cena da amici ieri sera, e oggi una festa di compleanno per Sofia e un doppio allenamento di calcio per Eleonora e poi con tutta la squadra tutti a vedere i quarti di finale di Champions League femminile. E proprio alla partita è successa una cosa per me affascinante. Siamo andati a vedere il Tyresö, squadra contro la quale la squadra di Eleonora (AIK) ha giocato diverse volte. Siamo andati in altre occasioni a vedere la prima squadra maschile dell'AIK, ma questa era la prima volta che andavamo a vedere una partita di calcio femminile. Tutte le ragazze della squadra, ed Eleonora non ha fatto eccezione, hanno seguito la partita con un interesse mai visto prima. Vestite nella divisa della nostra squadra hanno fatto il tifo per una squadra che solitamente è avversaria, sia perché (hanno detto loro) rappresentava la Svezia, e sia per alcune delle giocatrici (nel Tyresö milita anche Caroline Seger, capitano della nazionale). L'attenzione delle ragazze e di Eleonora inoltre si è proprio focalizzata su Marta, la miglior giocatrice al mondo, per la quale le ragazze hanno fatto un tifo appassionato che lei ha ricambiato salutandole in diverse occasioni.
Io e gli altri allenatori siamo rimasti abbastanza affascinati da come verorimilmente le ragazze si siano riconosciute di più nelle calciatrici femmine che giocano in una squadra che non è la nostra, rispetto ai giocatori uomini che vestono la loro stessa maglia.
In macchina, tornando a casa, abbiamo quindi pianificato di portare le ragazze a vedere una partita dell'AIK femminile e di invitare un paio delle giocatrici della prima squadra femminile a un nostro allenamento. Il tutto mentre le ragazze non facevano altro che parlare di Marta.

sabato 22 marzo 2014

Sabato mattina

Questa mattina, ore 6:45, nonostante la sveglia non puntata mi sono svegliato alla solita ora. Anette era appena uscita a farsi 10 km di corsa. Ho quindi pensato che non sarebbe stato male leggere il giornale a letto sorseggiando un caffè.
Sono sceso in cucina a farmi il caffè e ho preso il quotidiano dalla cassetta della posta.
Una volta tornato in camera da letto, tazza di espresso fumante in una mano e giornale nell'altra ecco che nel lettone c'erano Eleonora (con un libro) e Sofia.
Mi hanno guardato con un sorriso ed Eleonora se n'è uscita con un "bella idea, ci porti la colazione a letto?"

(Hanno poi subito cambiato idea e siamo scesi insieme a preparare la colazione per tutta la famiglia)

venerdì 21 marzo 2014

C'hai figu?

Eleonora e Sofia sono alle prese con le figurine dell'album di Scooby Doo. Qui in Svezia le raccolte delle figurine non sono così comuni; in tre anni che accompagno Eleonora a scuola non ho mai visto i vari bambini mercanteggiare figurine rare, scambiarsi doppie o giocare a sfide tipo "lunga" o "muretto". L'unica collezione che Eleonora ha fatto è stata una volta quella degli amici cucciolotti.

Mentre Sofia ed Eleonora stavano guardando quali figurine hanno e quali no mi sono accorto che inoltre nel loro vocabolario manca loro il classico "celo - manca - celo - manca" recitato quasi come un mantra mentre si passano in rivista le figurine in una bustina appena aperta. Mi è venuta voglia di fargli ascoltare "C'hai figu" di Elio...ma (per fortuna?) mi sono fermato in tempo :-)

giovedì 20 marzo 2014

Fra troll e streghe

Al momento di andare all'asilo questa mattina
Andando all'asilo questa mattina mentre stavamo per attraversare la strada sento Sofia mormorare "nessuna strega...nessun troll...".
La cosa si è ripetuta alle strisce pedonali successive.
Le ho quindi chiesto come mai parlasse di streghe e di troll.
Lei mi ha risposto che all'asilo, quando vanno in gita, per attraversare la strada hanno imparato una filastrocca:
Inga häxor,
inga troll,
titta noga,
åt båda håll.
Che vuol dire "nessuna strega, nessun troll, guarda attentamente da entrambe le parti". Lei quindi stava recitando la filastrocca per ricordarsi di guardare che non arrivassero automobili, ma visto che era con me lo stava facendo automaticamente in italiano.

mercoledì 19 marzo 2014

Che si sia messa d'accoro con l'autista?

La nostra casa è accessibile da due vie, una strada di passaggio e una senza uscita.
Due volte al mese passa glassbilen, la macchina del gelato, un furgoncino che vende gelati confezionati. La macchina del gelato, da cinque anni a questa parte, si è sempre e solo fermata (davanti al nostro cancello) sulla strada di passaggio, anche perché far manovra sulla strada senza uscita non è comodissimo.
Ieri sera Sofia ha sentito la musichetta tipica che la macchina del gelato suona quando si ferma e ha chiesto di poter comprare del gelato. Visto che nel freezer c'era ancora qualche gelato e che fuori stava nevicando le abbiamo risposto che l'avremmo comprato la prossima volta che la macchina si fosse fermata davanti a casa nostra.
Dopo pochi minuti, per la prima volta nella storia, ecco che la macchina del gelato si è fermata ancora davanti a casa nostra nella strada senza uscita e ha suonato l'inconfondibile musichetta. Sofia allora ha detto: "È questa la prossima volta??"
E così ha potuto comprare due confezioni di gelato.
Per me si è messa d'accordo con l'autista...

martedì 18 marzo 2014

Un giorno da contadina

Oggi Eleonora è andata in gita a Överjärvagård, una specie di cascina dov'è stata ricreata la vita contadina degli anni '20, e dove i bambini hanno potuto conoscere e provare la vita dello statare, che era una figura contadina che poteva abitare, con la propria famiglia, presso il proprietario dei terreni e che riceveva vitto, alloggio e un pagamento spesso sotto forma di beni anziché di denaro (ad esempio una - minima - parte del raccolto, della legna, ecc.). La famiglia contava spesso 8-10 figli, abitava sovente in una stanza sola, i bambini andavano a scuola e la moglie dello statare non era costretta a lavorare, ma normalmente si occupava ad esempio della mungitura per guadagnare qualcosa di extra.
Eleonora e i suoi compagni di classe hanno così provato a mungere una mucca (finta), falciare l'erba, prendere le uova dal pollaio e filare la lana. Vestiti come a quei tempi hanno poi costruito dei giocattoli usando del legno di betulla.
Alla fine poi una merenda "di lusso" dell'epoca: una bella mela caramellata!

lunedì 17 marzo 2014

In ginocchio da te

Le statisiche della federcalcio svedese mostrano che le ragazze che giocano a calcio corrono un rischio maggiore rispetto ai maschi di incorrere in lesioni alle ginocchia, specialmente al legamento crociato anteriore. La federazione svedese ha quindi coinvolto un team di studiosi che ha lavorato con 4500 giocatrici di 230 squadre per valutare le ragioni e creare un programma di allenamento specifico atto a ridurre il rischio di lesioni alle ginocchia (il tutto è documentato nello studio "Prevention of acute knee injuries in adolescent female football players: cluster randomised controlled trials").

Il programma è diventato un corso per tutti gli allenatori di calcio femminile giovanile (per noi della società della squadra di Eleonora è obbligatorio) che dura tre ore fra teoria e pratica e che fa vedere tutti gli esercizi consigliati. Inoltre c'è anche un'applicazione per smartphone e tablet con tutti gli esercizi mostrati tramite filmati (è in svedese, si chiama knäkontroll, e gli esercizi si capiscono anche senza conoscere lo svedese).

Questa sera era il mio turno di partecipare al corso. Chiaramente mi sono portato dietro Eleonora oltre ad altre giocatrici. L'orario era un po' impegnativo per le bambine (dalle 18 alle 21, un'ora di teoria e due di pratica), ma tutte sono state interessatissime e si sono impegnate proprio bene, e visto che da mercoledì l'allenamento avrà alcuni esercizi nuovi le ragazze che erano presenti non vedono l'ora di condividere quanto hanno imparato. È proprio il caso di dire che sono ragazze "in gamba" :-)

domenica 16 marzo 2014

Per non disubbidire

Questa mattina Sofia e la figlia dei vicini hanno fatto avanti-indietro-avanti-indietro fra casa nostra, casa loro, giardino nostro, giardino loro diverse volte. A un certo punto Sofia è arrivata a casa piangendo e mi ha raccontato che era caduta mentre scavalcava il cancello dei vicini. Vai di cerotto, bacini e raccomandazione di non scavalcare più il cancello.

Dopo un po' mentre mi stavo preparando un caffè ho visto dalla finestra della cucina che Sofia faceva segno all'amichetta di non poter scavalcare il cancello, e quindi si è spostata lungo la recinzione che delimita il cortile dei vicini (fra noi e loro c'è in mezzo la strada) cercando un punto dove scavalcarla. Sono quindi uscito chiedendo cosa stessero facendo. Loro mi hanno fatto vedere che il cancello dei vicini era bloccato, e che quindi al momento non si poteva aprire, ma solo scavalcare. Sofia però mi ha detto che lei mi aveva promesso che non lo avrebbe scavalcato, e quindi l'unico modo per andare in giardino dall'amichetta era scavalcare la recinzione in qualche altro punto...

Vista la fragilità della recinzione ha avuto il permesso di scavalcare il cancello fintanto che il papà dell'amichetta non lo avesse aggiustato.

sabato 15 marzo 2014

Priceless

Ci sono giorni in cui Sofia decide che quel giorno ha voglia di punzecchiare la sorella maggiore, non lasciarle un momento di respiro, provocarla, sfidarla, vedere sino a che punto può spingersi.
Sono quei giorni in cui andare al supermercato a fare la spesa per due ore da solo non ha prezzo :-)

venerdì 14 marzo 2014

Aria di primavera

L'ultima cosa che ha preso prima di uscire di casa sono stati gli occhiali da sole, montatura di plastica rosa e lenti giganti, che ha inforcato e portato con stile e un filo di ostentazione, facendo il percorso casa-asilo a testa alta e bella impettita, tanto che si è presa della diva da me, dalla mamma di una amichetta e da una delle maestre.

Una volta arrivati ha preso la pettorina ed è venuta con me al cancello, dove mi ha dato la pettorina e mi ha detto: "Beh, adesso vado al lavoro, tu divertiti e comportati bene!", quindi è scoppiata in una fragorosa risata, si è ripresa la pettorina, se l'è messa e mi ha detto che scherzava, che oggi aveva voglia di scherzare. Poi ha unito indici e pollici a formare un cuore che mi ha mostrato, mi ha dato un bacio gigante ed è corsa ridendo dalle sue amichette.

Che sia l'aria di primavera che rende Sofia così allegra di prima mattina?

giovedì 13 marzo 2014

Com'è bello pappagallo...

Da qualche settimana Eleonora ha deciso che il giovedì sera vuole scegliere lei il menu e cucinare.
Sofia non vuole essere da meno della sorella maggiore.
Questa sera Sofia ha comunicato che i venerdì sera sono suoi, che deciderà lei cosa mangiare e che cucinerà lei.
Vedremo cosa s'inventerà domani.

(Nota: questa sera la cena l'abbiamo decisa insieme io ed Eleonora: tarte tatin salata con pomodori e feta. Lezione imparata: se si fa la pasta brisè con una quattrenne e una ottenne in casa meglio raddoppiare le dosi: metà della pasta non vedrà mai il forno...)

mercoledì 12 marzo 2014

Come nascono i bambini?

La domanda è arrivata a bruciapelo, mentre si cambiava per andare a calcio (si cambia a scuola, in un'auletta vicina alle aule del doposcuola): "Papà, una cosa che mi ha detto una mia compagna di classe, è vero che per fare i bambini il papà mette una volta lo snopp nella snippa della mamma se vogliono un bambino, e due volte se ne vogliono due?"

Mia risposta: "Ehm... non proprio, cioè, i bambini si fanno più o meno così, ma la cosa dell'una e delle due volte è abbastanza sbagliata".

Mentre stavamo per uscire dalla scuola Eleonora ha visto dall'altra parte del corridoio proprio la compagna di classe che le aveva raccontato come si fanno i bambini e le ha gridato che la cosa non era proprio così. Chiaramente lo ha fatto in un momento in cui il corridoio era pieno di genitori che erano lì a prendere i figli...

martedì 11 marzo 2014

Intrattenere Sofia

C'era un tempo in cui per intrattenere Sofia durante l'oretta in cui Eleonora è a danza bastava portarsi un libro con tante figure. Poi con il tempo il libro è diventato una storia da leggerle di quelle più lunghe, quindi (almeno) una storia e un giochino. C'è poi stato il periodo del tablet. Adesso siamo ai giochi da tavolo un po' più "avanzati". Oggi è stato il turno di una specie di gioco dell'oca pensato per imparare a leggere. Abbiamo iniziato io e lei, poi lei ha tirato in mezzo altri genitori e ha persino cercato di insegnar loro l'italiano, cosa che non sembrava dispiacere a nessuno.

lunedì 10 marzo 2014

Il bello dei viaggi

Il bello di fare un viaggio spesso, oltre al viaggio in se, è l'accoglienza che ti viene riservata quando torni: coccole, racconti dettagliati su tutto ciò che è stato fatto mentre eri via, grande apprezzamento per qualsiasi cosa tu abbia portato e per eventuali altri regali che ti sono stati messi in valigia da parenti e amici.
Ci sono poi un paio di altri momenti che appartengono al ritorno dal viaggio di un papà: che le bimbe chiamano solo te per qualsiasi cosa abbiano bisogno e che esigono che sia tu a leggere la storia della buonanotte, che "stranamente" viene scelta fra le più lunghe!

domenica 9 marzo 2014

Tutta sua mamma la fortunella

Ci sono volte in cui ti chiedi se veramente c'è qualcuno che vince quei concorsi del tipo "indovina quanto pesano i dolcetti in questa borsa".

Poi Eleonora partecipa a uno di questi (sabato scorso al centro commerciale) e vince!
(proprio come mamma Anette che ha vinto la bella valigia che io ho usato nel viaggio per Milano...)

Com'era il detto? Fortuna al gioc... no, no, dev'essere l'eccezione che conferma la regola :-)

sabato 8 marzo 2014

Non si limita a guardare la televisione

I comuni mortali si limitano a guardare la televisione comodamente seduti sul divano.

Sofia per la finale del Melodifestivalen ha deciso che guardare non basta, bisogna partecipare: ballare, cantare, esserne parte integrante. Anche per quanto riguarda l'abbigliamento.

Io a 2000km di distanza sono contento di vivere in un tempo nel quale certe immagini possono venir condivise praticamente in diretta.

venerdì 7 marzo 2014

Eleonora e Sofia groupie

Domani ci sarà la finale del Melodifestival, il festival svedese della canzone. Eleonora e Sofia sono andate, accompagnate da mamma Anette, a vedere alcuni degli artisti che gareggeranno domani e che si esibivano vicino a casa nostra. Domani Anette ed Eleonora andranno a vedere la prova generale. Al telefono le bimbe erano scatenate. Sono abbastanza contento di essere nella tranquillità del carnevale milanese...

giovedì 6 marzo 2014

Ricordati di me

Fine settimana lungo a Milano da nonno Carlo e nonna Marghe senza il resto della famiglia. Eleonora mi ha chiesto di lasciarle una mia maglietta da poter usare come camicia da notte.

mercoledì 5 marzo 2014

Protegge la sorellina

La tv di stato svedese ha una versione del telegiornale che è dedicata ai bambini e agli adolescenti; è una versione un po' edulcorata del notiziario senza immagini cruente e con un taglio pedagogico che spiega le notizie in maniera chiara dando punti di riferimento che per gli adulti sono scontati, ma non per i bambini.
A Eleonora piace guardarlo per sapere cosa succede in Svezia e nel mondo. Credo anche che le dia soddisfazione il fatto di poter capire alcune discussioni degli adulti e di poterci partecipare.
Questa sera il telegiornale dei bambini ha aperto raccontando della situazione in Ucraina. Eleonora, che stava guardando la tv con Sofia, ha cambiato canale suggerendo a Sofia di cercare se ci fossero dei cartoni animati. Poi è venuta da me e mi ha detto che in realtà aveva cambiato canale perché quelle notizie le sembravano sia tristi che un po' spaventose per Sofia e che forse era meglio che non le ascoltasse.

martedì 4 marzo 2014

Come definire la coppia perfetta

Questa mattina Sofia e io abbiamo fatto la strada con una vicina di casa e il suo cinquenne, che è il bambino che mandò un mazzo di rose a Sofia per il suo compleanno. Una volta arrivati all'asilo Sofia mi ha preso in disparte e mi ha detto: "Sai... lui è Saetta McQueen e io sono Sally!" (le macchine del cartone "Cars - Motori Ruggenti").
Praticamente una coppia perfetta.

lunedì 3 marzo 2014

E un po' vuole essere come il papà :-)

Io sono solito mettere la sciarpa unendo le due estremità e facendole passare dentro l'asola che si forma in questo modo. Sofia è solita farsi avvolgere la sciarpa due tre giri e poi allacciarla sul davanti.
Questa mattina mentre ci apprestavamo a uscire per andare all'asilo ho iniziato a metterle la sciarpa, ma lei mi ha fermato e mi ha chiesto per favore di mettergliela come la metto io perché voleva sembrare come me.

A quattro anni ha già capito molto di come arruffianarsi le persone... (e di come sciogliere il cuore al suo papà)

domenica 2 marzo 2014

Vuol'esser come la sorella

Arrivati a casa dalla montagna le bimbe non avevano ancora finito di vedere un film sul tablet e hanno chiesto di poterlo fare. Permesso accordato sia perché fa comodo che siano tranquille mentre si svuota la macchina e si disfano i borsoni, e sia perché vederle con quelle cuffie rosa uguali vicine l'una all'altra mentre guardano il film fa tenerezza e gioia.

A un certo punto chiedo loro se vogliano mangiare qualche polpetta. Eleonora annuisce e con la mano fa segno che ne vuole cinque.
Sofia, che palesemente non aveva capito cosa avessi chiesto, dice "anch'io!"
Le ho fatto segno di togliersi le cuffie e le ho chiesto se avesse capito cosa avevo chiesto.
E lei: "No... ma voglio fare come Eleonora, grazie!"

sabato 1 marzo 2014

Escursioni

Il cavallo di uno dei troll
Oggi escursione a Hundfjället per fare una sciata nel bosco dei troll (trollskogen) tutti e quattro lungo un percorso con gnomi, troll e folletti intagliati nel legno e con musiche, luci e racconti. Alla fine cialde calde con panna e marmellata. Fra le belle escursioni di questi giorni io metto in memoria quella che ho fatto con Eleonora per finire una piccola caccia al tesoro. Io e lei da soli per tre ore fra piste di difficoltà diverse, slalom cronometrato, salite in seggiovia dove abbiamo parlato di cose divertenti e cose serie, e una salita con l'ancora dove mi ha chiesto di abbracciarla e abbiamo sentito tutta la forza di un rapporto fra genitore e figlia che continua a evolversi, crescere e maturare.