Per tanti anni una delle gioie del Natale per me è stata quella del trovarsi il 24 dai (bis)nonni, dove
con buona parte della famiglia insieme si preparava il pranzo per il giorno dopo. Uno dei momenti della tradizione è sempre stata la preparazione dei ravioli. Divisi fra chi si occupava del ripieno e chi della pasta, ogni anno si aumentava il numero, sino a riempire tutto il piano di uno dei mobili in camera dei nonni.
Quest'anno ho deciso che era il momento di iniziare Eleonora e Sofia alla tradizione. Essendo però un po' arruginito, visto che sono passati molti anni dall'ultima volta, ho deciso che era meglio prepararli per la cena di questa sera (sono arrivati qui nonna Eivor, nonno Bosse e zia Helena) e non rischiare di sabotare tutta la logistica della vigilia (qui si festeggia il 24).
Sia Eleonora che Sofia si sono divertite e hanno partecipato con passione, e tutta la famiglia ha apprezzato il bis di primi fatti in casa (oltre ai ravioli abbiamo fatto le tagliatelle).
Mi sa che dall'anno prossimo i ravioli entreranno a far parte del menù di Natale e che le bimbe saranno parte fondamentale della preparazione.
Questa foto mi ricorda la mia infanzia...anch'io all'età di Sofia giravo quella stessa manovella, anche se facevamo i dolci tipici della mia città invece dei ravioli direi che lo spirito era lo stesso. Da quando i nonni non ci sono più me le faccio da sola e non hanno lo stesso sapore...dal prossimo anno metterò Junqian alla manovella per riavviare il motore della tradizione.
RispondiEliminaTi ammiro molto come papà!
Certe tradizioni vanno mantenute sotto qualunque cielo! Sono quelle che ci fanno sentire "a casa" . . . e è bello tramandarle alle giovani generazioni! :)
RispondiEliminaBuon Natale a tutta la famiglia (Nonni e zia compresi). Fior