lunedì 8 dicembre 2014

La campanella

Ci sono suoni, sapori e profumi che hanno la capacità di farti viaggiare indietro nel tempo. Un po' come quando Anton Ego assaggia la ratatouille fatta da Remy e in un secondo ripensa a quando era bambino e sua mamma lo coccolava con quel piatto.

Uno di quei suoni per me oggi è stata la campanella della scuola di Eleonora.

Era da tantissimo che non sentivo il suono di una campanella.
Questa mattina, mentre accompagnavo Eleonora (che al lunedì entra più tardi, cosa che capitava a fagiolo visto che ieri siamo tornati a notte fonda dall'Italia), eravamo nel cortile della scuola ed ecco che è suonata.
Tutti i bambini sono corsi a mettersi in fila verso le proprie classi.
Anche Eleonora quando l'ha sentita mi ha dato un bacio, ha detto che doveva andare e si è affrettata a passo sostenuto verso la sua classe.

E per un attimo pure io sono tornato con la memoria a quando io ero uno di quei bambini.

4 commenti:

  1. Non mi è mai piaciuta la campanella, mi ha sempre ricordato le greggi di pecore. Avrei preferito che la maestra concludesse con "va bene bambini, per oggi abbiamo imparato abbastanza, ci vediamo domani".

    RispondiElimina
  2. Io ho una domanda sulla campanella di uscita: come si svolge il ritiro dei bimbi? Qui escono da una porta le prime e le seconde (sei classi) e dall'altra le altre nove: i genitori si accalcano sulla soglia per cercare la classe del figlio, sbracciarsi davanti alla maestra per farsi vedere e ritirarlo. Il risultato è che ci può volere anche un quarto d'ora in cui sti nani sono infagottati nei cappotti tra il caldo interno e il freddo esterno, e nella calca esterna si fatica a trovare il proprio figlio, e si viene calpestati dai poco educati bambini che escono. E tre mesi che ci ho a che fare e sono già stufa. In Svezia come va?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quella che suonava era la campanella dell'entrata, ossia quella che comunica che mancano cinque minuti all'inizio delle lezioni.
      Gli arrivi comunque sono scaglionati, nel senso che le varie classi (a gruppi) iniziano con 15 minuti di distanza (tipo prime e seconde alle 8:30, terze e quarte alle 8:15, quinte alle 8:00). la scuola è comunque aperta dalle 6:30 quindi non c'è la ressa del tutti fuori alle 8:25 ad aspettare che aprano i cancelli. Stessa cosa all'uscita. Le uscite seguono il piano dell entrate (quindi scaglionate di 15 minuti) e inoltre molti fanno quello che si chiama "fritids", una specie di tempo pieno, ma dove puoi andare a casa in maniera fluida (e non solo a orari precisi) durante il pomeriggio.

      Elimina
    2. Indubbiamente la possibilità di entrare scaglionati è utile (qui c'è ma a pagamento, e conosco pochi genitori che non si lamenterebbero di dover portare un figlio alle 8 e uno alle 8 30, o entrambi alle 8 ma pagando). L'entrata anche qui è fattibile, è la ressa dell'uscita che per me è assurda, basterebbe forse scaglionare quella, o andare a prendere i bambini in ogni classe. In Francia mi ricordo che uscivano da soli anche alle elementari e raggiungevano la mamma nel cortile o in auto, qui devi essere riconosciuto dalla maestra e non sempre è facile vista la confusione. Grazie comunque dello spaccato svedese!

      Elimina