domenica 20 settembre 2015

Un impegno preso è un impegno

Oggi pomeriggio c'era un bellissimo sole. Tutti i bambini della via giocavano insieme (anche se il loro muoversi fra un giardino e l'altro all'occhio non abituato avrebbe potuto dare l'idea di una orda di cavallette che distruggeva qualsiasi cosa fosse in ordine): grandi, piccini, maschi e femmine erano un gruppo unico.

Ad un certo punto io ho detto a Sofia che era ora di prepararsi per andare agli allenamenti di calcio. Era proprio nel mezzo delle gare di monopattino. In mezzo secondo è passata da un sorriso raggiante a un'espressione disperata e mi ha chiesto se fosse proprio necessario andare all'allenamento. Le ho risposto di sì. Le ha fatto un po' il broncio, ma mentre mettevamo i calzettoni però era già tornata serena. Quando è salita dietro di me sullo scooter era sorridente, e ha salutato con allegria il gruppo di amici che stava ancora giocando. Tutto l'allenamento lo ha fatto con impegno, sudando, dando il massimo, sorridendo, e neanche una parola sul fatto che avrebbe potuto essere stata a casa con gli amici.

Una volta tornati a casa non si è nemmeno cambiata. Si è riunita al gruppo ancora vestita da calcio.

Più tardi, mentre le lavavo i capelli mi ha detto che è stata contenta di essere andata agli allenamenti.

2 commenti:

  1. Se tutti i genitori fossero così solerti nell'insegnare ai figli l'importanza degli impegni presi...

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  2. anche a me piaciuto questo aspetto. ricordo ancora come mia madre e mio padre mi hanno insegnato a rispettare gli impegni. anche se, sul momento, ti arrabbi e ti sembra di perdere qualcosa, sono insegnamenti che si ricordano a lungo. bello che diate alle vostre figlie una educazione di questo genere. non è - più - così frequente

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