Eleonora oggi ha fatto il suo primo allenamento di orientamento in notturna (cosa qui quasi impossibile da fare d'estate, ma che fra qualche settimana si potrà fare già nel primo pomeriggio...).
È partita di scatto, ha fatto sei-sette passi in una direzione, poi si è fermata, ha guardato a destra, poi a sinistra, e poi è ripartita in direzione diametralmente opposta gridando a me e ad Anette "Avevo girato la mappa al contrario!". Quindi è scomparsa nel buio.
È tornata dopo aver trovato tutti i controlli.
Che tempra la ragazza... M.
RispondiEliminaUna gran cosa è che ha le spalle coperte e lo sa. A quell'età, fa molto per l'autostima ed il coraggio.
EliminaQuesta cosa dell'orientamento in Svezia è molto sentita. Sembra quasi un'attività di routine. Qui in Italia una cosa del genere neppure agli scout la fanno fare in modo particolarmente serio, se non in linea di massima. Come mai lì è una cosa così sentita? Ps. so che la domanda sembra stupida, ma son curiosa :)
RispondiEliminaInizio anni settanta era la corsa campestre.
Eliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Orientamento_(sport)
Eliminahttp://www.orienteering-lombardia.it/
http://www.fiso.it/
Orientamento (piu' noto come orienteering) non e' affatto la corsa campestre dei miei tempi (fine anni '80)! Credo sia una questione culturale, anche qui in Svizzera e' molto diffuso. Io lo feci nella mia prima vacanza studio in Inghilterra a 11 anni. Brava Eleonora ad avventurarsi al buio!
EliminaLa descrizione dell'orientamento su wikipedia coincide esattamente con i miei ricordi della corsa campestre degli anni '70. Ora che ci penso meglio era verso la fine anziché all'inizio.
EliminaContinuo quindi a ritenerle la stessa cosa - quelle senza mountain bike e sci, cioè.
Da lombardo se penso alla corsa campestre penso alla Cinque Mulini di San Vittore Olona, che con l'orienteering non ha molto in comune.
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