I Post sino alla prima settimana di febbraio 2011 sono relativi al mio congedo parentale. Poi ci sono tutti quelli della normale vita di un papà italiano in Svezia fra famiglia e carriera.
martedì 30 aprile 2013
Tutta suo padre
Oggi pomeriggio, tornando dall'asilo, pioggia, vento e grandine. Sofia ha guardato mamma Anette e le ha detto: "ho voglia di gelato".
So esattamente da chi ha preso...
lunedì 29 aprile 2013
Umorismo svedese incompreso
Liseberg è un parco dei divertimenti a Goteborg, di quelli tipo Gröna Lund (sull'isola di Djurgården a Stoccolma), Fiabilandia, Gardaland e compagnia bella. L'ultima campagna pubblicitaria di Liseberg mostra dei bambini in lacrime perché costretti a trascorrere le vacanze in luoghi tipo Creta e Maiorca anziché a Liseberg.
Alla fermata dell'autobus vicino a casa nostra ce n'è uno che vede una bambina piangere e il testo recita "Vissa barn tvingas åka till Italien i sommar" (Alcuni bambini sono costretti ad andare in Italia d'estate).
Eleonora e Sofia non hanno compreso l'umorismo della pubblicità.
Eleonora ha letto ad alta voce lo slogan e ha detto "Ma io casomai piango quando devo partire dall'Italia". Sofia, quando le è stato spiegato perché la bimba piangesse, ha mostrato empatia, accarezzato la foto della bimba e le ha detto di non essere triste, perché lei in Italia si diverte moltissimo.
Non è sempre un mestiere facile fare il copywriter...
Alla fermata dell'autobus vicino a casa nostra ce n'è uno che vede una bambina piangere e il testo recita "Vissa barn tvingas åka till Italien i sommar" (Alcuni bambini sono costretti ad andare in Italia d'estate).
Eleonora e Sofia non hanno compreso l'umorismo della pubblicità.
Eleonora ha letto ad alta voce lo slogan e ha detto "Ma io casomai piango quando devo partire dall'Italia". Sofia, quando le è stato spiegato perché la bimba piangesse, ha mostrato empatia, accarezzato la foto della bimba e le ha detto di non essere triste, perché lei in Italia si diverte moltissimo.
Non è sempre un mestiere facile fare il copywriter...
domenica 28 aprile 2013
Smörgåsbord
Lo smörgåsbord è il classico buffet svedese con leccornie di tutti i tipi, dalle aringhe e il salmone in diverse marinature ai diversi tipi di prosciutto e insaccati vari passando per polpette, patè, formaggi e altri piatti. In svedese si usa anche quando si vuole parlare di una serie di possibilità fra le quali scegliere.
Eleonora e Sofia non sono nate sul suolo italiano, ma sono nate da un papà italiano (e sono cittadine italiane). Io insegno loro la lingua e la cultura, un po' perché possano comunicare con i nonni e gli amici in Italia, un po' perché sono parte di me e ne sono contento e orgoglioso. Leggo loro libri che ho letto io e libri che quando ero piccolo io non c'erano, da Gianni Rodari a Geronimo Stilton, passando per la Pimpa e Collodi, ma naturalmente legg(iam)o anche i libri di Astrid Lindgren, le fiabe di Esopo, quelle dei fratelli Grimm, eccetera. Insegno loro ad apprezzare e cucinare i piatti lombardi e quelli italiani in generale, ma anche cucina svedese, thai, indiana, messicana, cinese, eccetera.
Io (e mia moglie) cerchiamo di insegnare loro la parità di genere e loro passano dal vestirsi da principesse al giocare a calcio e se, come oggi, le sorprese negli ovetti Kinder sono una moto e una macchinina loro sono contente e si mettono subito a fare una pista per giocarci. Sono abituate a vedere entrambi i genitori sia guidare che fare il bucato, vedono tanto la mamma armarsi di utensili e riparare quanto me cucinare e ci vedono entrambi coltivare le nostre ambizioni di carriera.
Mi sto rendendo conto che il mio ruolo di genitore è tanto cercare di educarle e trasmettere loro valori quanto, se non di più, dar loro la possibilità di scegliere. Offrire loro lo smörgåsbord, ma non costringerle a mangiare solo ciò che piace a me o che voglio io. Insegnare loro la parità, a credere in se stesse, ad essere aperte ad altre culture e consapevoli della loro. Da loro imparo che dovrò accettare le loro scelte e far sentire loro che sono dalla loro parte, perché alla fine essere genitore significa imparare davvero ad amare incondizionatamente.
Eleonora e Sofia non sono nate sul suolo italiano, ma sono nate da un papà italiano (e sono cittadine italiane). Io insegno loro la lingua e la cultura, un po' perché possano comunicare con i nonni e gli amici in Italia, un po' perché sono parte di me e ne sono contento e orgoglioso. Leggo loro libri che ho letto io e libri che quando ero piccolo io non c'erano, da Gianni Rodari a Geronimo Stilton, passando per la Pimpa e Collodi, ma naturalmente legg(iam)o anche i libri di Astrid Lindgren, le fiabe di Esopo, quelle dei fratelli Grimm, eccetera. Insegno loro ad apprezzare e cucinare i piatti lombardi e quelli italiani in generale, ma anche cucina svedese, thai, indiana, messicana, cinese, eccetera.
Io (e mia moglie) cerchiamo di insegnare loro la parità di genere e loro passano dal vestirsi da principesse al giocare a calcio e se, come oggi, le sorprese negli ovetti Kinder sono una moto e una macchinina loro sono contente e si mettono subito a fare una pista per giocarci. Sono abituate a vedere entrambi i genitori sia guidare che fare il bucato, vedono tanto la mamma armarsi di utensili e riparare quanto me cucinare e ci vedono entrambi coltivare le nostre ambizioni di carriera.
Mi sto rendendo conto che il mio ruolo di genitore è tanto cercare di educarle e trasmettere loro valori quanto, se non di più, dar loro la possibilità di scegliere. Offrire loro lo smörgåsbord, ma non costringerle a mangiare solo ciò che piace a me o che voglio io. Insegnare loro la parità, a credere in se stesse, ad essere aperte ad altre culture e consapevoli della loro. Da loro imparo che dovrò accettare le loro scelte e far sentire loro che sono dalla loro parte, perché alla fine essere genitore significa imparare davvero ad amare incondizionatamente.
sabato 27 aprile 2013
Spettacolo di danza del corso di Eleonora
Visto l'alto numero di bliglietti venduto si è svolto per ben due volte di fila, nella splendida cornice di Confidencen, il più vecchio teatro Rococo in Svezia, situato nel parco del castello di Ulriksdal a Solna. Oggi era il giorno dello spettacolo "Il mago di Oz", interpretato dalle varie classi che frequentano i corsi di musica e ballo della scuola culturale di Solna. Il gruppo con il quale danza Eleonora da qualche settimana si preparava in maniera febbrile: esercitazioni extra nei fine settimana, più due ulteriori l'altroieri e ieri compreso uno nel teatro come prova generale. Eleonora si è divertita tantissimo. Lei e il suo corso, che erano i più piccoli, hanno recitato più ruoli, dai Mastichini ai papaveri ai topi campagnoli alle scimmie alate. I cambi di costume sono stati talmente veloci che abbiamo deciso che da adesso al mattino faremo finta di essere nel mezzo di uno spettacolo di danza.
venerdì 26 aprile 2013
Adesso anche in Svezia ci son due coccodrilli e un orango tango
Ne avevamo già parlato, e oggi lo abbiamo fatto: Sofia ha portato all'asilo il cd e il libro con "ci son due coccodrilli". Un po' come parte del lavoro che stanno facendo con le diverse lingue, un po' perché ne aveva voglia, Sofia ha deciso che voleva condividere la canzone con i suoi amichetti e voleva insegnare loro le mosse. Appena arrivati nel cortile dell'asilo Sofia ha mostrato il libro al maestro, il quale si è subito messo a leggere il libretto (benché non parli italiano, ma è pieno di figure) con me e Sofia che cantavamo e recitavamo (cosa che ha attratto maestre e bimbi). Così dopo pranzo, durante sångstunden (il momento della canzone), tutti ad ascoltare e copiare Sofia. E adesso ci sono un po' di bambini svedesi che "canticchiano" in italiano la canzoncina dei due liocorni.
giovedì 25 aprile 2013
Sciopero
L'avviso è arrivato in forma di messaggio di posta elettronica.
Lunedì i cuochi delle refezioni degli asili faranno sciopero. Non verrà servito nessun pasto. I bambini dovranno portarsi la colazione al sacco. Ricordarsi di:
- Portare colazione, pranzo e merende
- Non sarà possibile scaldare il cibo
- Non verranno lavati i piatti
- I cibi portati da casa verranno tenuti a temperatura ambiente
- Non portare frutta a guscio a causa di possibili allergie
Sofia ha già detto che vorrà un panino con la bresaola.
Lunedì i cuochi delle refezioni degli asili faranno sciopero. Non verrà servito nessun pasto. I bambini dovranno portarsi la colazione al sacco. Ricordarsi di:
- Portare colazione, pranzo e merende
- Non sarà possibile scaldare il cibo
- Non verranno lavati i piatti
- I cibi portati da casa verranno tenuti a temperatura ambiente
- Non portare frutta a guscio a causa di possibili allergie
Sofia ha già detto che vorrà un panino con la bresaola.
mercoledì 24 aprile 2013
Sofia dixit
Commento della "treannienemmenocinquemesenne" Sofia dopo aver incontrato la figlia dei vicini nata il suo stesso giorno ma un anno dopo: "Certo che Agnes sta diventando proprio grande!"
martedì 23 aprile 2013
Mattina lentina
Ci sono mattine in cui le bimbe sembrano capire che quando la mamma è via per lavoro c'è bisogno che si diano da fare un pochino più del solito e ti sorprendono lavandosi, vestendosi e facendo colazione senza perder tempo così da essere quasi più veloci di me.
E ci sono le mattine come oggi nelle quali al confronto loro un bradipo sembra Nembo Kid, Sofia fa colazione con morsi di formica e ruminando cosicché a mangiare una fetta di pane imburrato ci mette venti minuti ed Eleonora riesce a mettersi la giacca di Sofia e lamentarsi che le va stretta.
E ci sono le mattine come oggi nelle quali al confronto loro un bradipo sembra Nembo Kid, Sofia fa colazione con morsi di formica e ruminando cosicché a mangiare una fetta di pane imburrato ci mette venti minuti ed Eleonora riesce a mettersi la giacca di Sofia e lamentarsi che le va stretta.
lunedì 22 aprile 2013
Invasione nel lettone
Questa sera Anette è via per lavoro. Le bimbe si sono comportate in maniera splendida. Agli allenamenti di calcio Eleonora non solo si è impegnata, ma alla fine ha voluto fare una ventina di minuti in più di tiri e parate. Sofia si è comportata benissimo, sia durante l'allenamento che dopo. E così prima ci siamo goduti il cartone de "la gabbianella e il gatto" tutti insieme accovacciati sul divano (e loro hanno potuto mangiare davanti alla tv, che oramai non è più proprio un'eccezione), poi loro mi hanno chiesto di poter dormire con me nel lettone. Ho acconsentito. Eleonora allora ha detto che avrebbe portato anche il suo peluche preferito, gatto rosa. Sofia ha chiaramente copiato la sorella e ha detto che lei avrebbe portato Izzy, la principessa pirata. Eleonora ha chiesto se poteva portare anche mjukisina (morbidina), il peluche che ha vinto al luna park. Sofia ha allora chiesto di poter portare anche coniglione. Eleonora ha quindi aggiunto che le sarebbe piaciuto portare anche Minnie. Sofia ha quindi voluto metterci il gatto tigrato. Alla fine Eleonora si è presentata con un quarto peluche, gatto Maja, "che altrimenti si sarebbe sentita sola". Sofia è corsa ha prendere un quarto peluche che ha presentato indicandolo e facendo eco alla sorella con un "tita tola".
E così abbiamo letto la fiaba della buonanotte e in questo momento il lettone è occupato dalle bimbe e da otto peluche.
Quasi quasi dormo nel letto di Sofia.
E così abbiamo letto la fiaba della buonanotte e in questo momento il lettone è occupato dalle bimbe e da otto peluche.
Quasi quasi dormo nel letto di Sofia.
domenica 21 aprile 2013
Sensazione mista
So che un genitore non dovrebbe essere contento di sentire le proprie figlie bisticciare, ma quando sento che Eleonora e Sofia tra di loro lo fanno in italiano un po' mi viene un sorriso...
sabato 20 aprile 2013
Primo derby
Ore 19 di venerdì sera, su un campetto sterrato di un parco di Solna le bambine dell'AIK F05 hanno giocato
la prima partita ufficiale del campionato " Sankt Eriks Cup", il campionato provinciale di Stoccolma. L'avversario era di tutto rispetto: le bambine del Djurgården, che l'anno scorso hanno già giocato il campionato contro le squadre del 2004. AIK-DIF è il derby svedese per eccellenza. È la partita che riempie gli stadi, è l'incontro fra avversari storici, quello che quando si vedono quelle maglie in campo, anche se indossate da bimbe di 7-8 anni e anche se giocato su un campetto anonimo fa fermare i passanti. Eleonora ha scelto un ruolo difficile per l'esordio: portiere. La partita ha offerto di tutto: divertimento, agonismo, emozioni, rimonte, belle parate (da entrambe le parti), bambine gioiose che hanno dato il 110%. È finita 4-3 per l'AIK. Noi avevamo detto alle bimbe che l'importante è divertirsi e che il risultato non conta, ma vincere il primo derby è una piccola soddisfazione.
la prima partita ufficiale del campionato " Sankt Eriks Cup", il campionato provinciale di Stoccolma. L'avversario era di tutto rispetto: le bambine del Djurgården, che l'anno scorso hanno già giocato il campionato contro le squadre del 2004. AIK-DIF è il derby svedese per eccellenza. È la partita che riempie gli stadi, è l'incontro fra avversari storici, quello che quando si vedono quelle maglie in campo, anche se indossate da bimbe di 7-8 anni e anche se giocato su un campetto anonimo fa fermare i passanti. Eleonora ha scelto un ruolo difficile per l'esordio: portiere. La partita ha offerto di tutto: divertimento, agonismo, emozioni, rimonte, belle parate (da entrambe le parti), bambine gioiose che hanno dato il 110%. È finita 4-3 per l'AIK. Noi avevamo detto alle bimbe che l'importante è divertirsi e che il risultato non conta, ma vincere il primo derby è una piccola soddisfazione.
venerdì 19 aprile 2013
Parolacce (2)
Fino a qualche giorno fa le bimbe non conoscevano molte parolacce in italiano.
Ieri sera zia Dani, che oggi avrebbe dovuto essere qui con sua figlia, mi ha chiamato dal gate dicendomi che non la facevano imbarcare visto che lei aveva ancora sua figlia sul passaporto, ma che da quasi un anno c'è la legge che anche i minori devono avere il proprio passaporto.
Quando ho messo giù il telefono ho dato l'occasione alle bimbe di farsi un vocabolario da camallo... (loro però hanno mostrato empatia e mi hanno coccolato e consolato senza per fortuna troppi "papà, ma cosa vuol dire...")
Ieri sera zia Dani, che oggi avrebbe dovuto essere qui con sua figlia, mi ha chiamato dal gate dicendomi che non la facevano imbarcare visto che lei aveva ancora sua figlia sul passaporto, ma che da quasi un anno c'è la legge che anche i minori devono avere il proprio passaporto.
Quando ho messo giù il telefono ho dato l'occasione alle bimbe di farsi un vocabolario da camallo... (loro però hanno mostrato empatia e mi hanno coccolato e consolato senza per fortuna troppi "papà, ma cosa vuol dire...")
giovedì 18 aprile 2013
Sofia e la rabbia
Oggi quando sono andato a prendere Sofia all'asilo il maestro mi ha invitato a vedere alcuni degli ultimi lavori fatti. Uno dei progetti ha a che fare con i sentimenti, e ci siamo soffermati a guardare quello sulla rabbia. Oltre alla foto di Sofia che simula l'espressione arrabbiata (con tanto di braccia conserte e labbro inferiore proteso) c'era un disegno fatto da lei con i colori che volevano indicare lo stato di rabbia (lei ha scelto alcune tonalità di rosso, altri hanno scelto il blu). Inoltre c'era un disegno prestampato con la sagoma di una persona e delle righe su cui scrivere. Sulla sagoma Sofia aveva passato diverse volte il pennarello sulla pancia, "perché è lì che sento la rabbia" aveva spiegato al maestro, il quale le aveva chiesto cosa la fa arrabbiare di più. La sua risposta è stata "quando mamma e papà non mi ascoltano". Tornando a casa ne abbiamo parlato. Non ha nemmeno tre anni e mezzo, ma sa parlare dei propri sentimenti, usare esempi precisi molto bene e farti riflettere così da ricordarti che a volte genitori e figli si aiutano a crescere a vicenda, perché in fondo anche noi nel nostro essere genitori ci sviluppiamo e cresciamo.
mercoledì 17 aprile 2013
In campo con i giocatori
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Eleonora e Majstorovic |
martedì 16 aprile 2013
Primo compito in classe per Eleonora
Eleonora questa sera ha raccontato che oggi a scuola hanno fatto per la prima volta un compito in classe, di matematica. Tre paginette. Le è sembrato di essere stata la quarta a finire, crede di aver svolto tutti gli esercizi correttamente, ma si vedrà dopo che la maestra avrà corretto.
Il compito è stato a sorpresa, la maestra non gli ha dato un peso particolare, Eleonora nemmeno.
Per ancora qualche anno di voti non se ne parla, e a me fa piacere che non ci sia lo stress da verifiche.
Il compito è stato a sorpresa, la maestra non gli ha dato un peso particolare, Eleonora nemmeno.
Per ancora qualche anno di voti non se ne parla, e a me fa piacere che non ci sia lo stress da verifiche.
lunedì 15 aprile 2013
Piccole furbette
Serata solo con le bimbe. Durante gli allenamenti di calcio di Eleonora, Sofia è stata bravissima ad accontentarsi di guardare senza partecipare mentre Eleonora ha fatto tre gol uno più bello dell'altro. Arrivati a casa ho chiesto loro se volessero fare qualcosa che non sono solite fare. La risposta di entrambe è stata di voler mangiare in sala guardando un film "perché non lo facciamo mai".
A un certo punto Anette ha chiamato per dare la buonanotte alle bimbe. Le ho raccontato che stavano mangiando davanti alla televisione, e lei mi ha risposto "lo fanno sempre anche con me quando tu sei via"...
A un certo punto Anette ha chiamato per dare la buonanotte alle bimbe. Le ho raccontato che stavano mangiando davanti alla televisione, e lei mi ha risposto "lo fanno sempre anche con me quando tu sei via"...
domenica 14 aprile 2013
Cambio di stagione
Guardando le previsioni possiamo finalmente dire che è giunto il momento di mettere via i vestiti dell'inverno (anche se ieri mattina la pioggia scendeva mista a qualche fiocco di neve). Mi fa un po' impressione pensare che alcuni dei vestiti di Eleonora torneranno utili per Sofia fra poco più di tre anni, e a quel punto Eleonora avrà già dieci anni compiuti.
Oggi comunque la giornata di sole è stata proprio bella. Su iniziativa di Anette ci siamo messi tutti e quattro in giardino a seminare nei vasetti fiori e piantine, da tenere in casa ancora per qualche settimana per poi trapiantarli in giardino. Alle bimbe e a me è venuto in mente lo spettacolo di Quelli di Grock ("Il giardino") che abbiamo visto a Milano settimana scorsa. Lo spettacolo era consigliato dai sei anni, ma ha colpito molto anche la treenne Sofia che oggi mentre piantava i semini ne parlava. L'arte ha lasciato il segno.
Oggi comunque la giornata di sole è stata proprio bella. Su iniziativa di Anette ci siamo messi tutti e quattro in giardino a seminare nei vasetti fiori e piantine, da tenere in casa ancora per qualche settimana per poi trapiantarli in giardino. Alle bimbe e a me è venuto in mente lo spettacolo di Quelli di Grock ("Il giardino") che abbiamo visto a Milano settimana scorsa. Lo spettacolo era consigliato dai sei anni, ma ha colpito molto anche la treenne Sofia che oggi mentre piantava i semini ne parlava. L'arte ha lasciato il segno.
sabato 13 aprile 2013
Cose da non fare
Se hai invitato degli amici a cena, e hai deciso di offrire per l'aperitivo lo strolghino di culatello e il salame di Felino che ti sei appena portato dall'Italia, lasciare il tagliere con gli affettati in bella vista per Sofia ed Eleonora mentre tu e tua moglie andate a prepararvi non è un'idea molto intelligente...
venerdì 12 aprile 2013
La parità data per scontata
Durante l'ultima visita a Milano un'amica mi ha regalato "Cattive Ragazze - 15 storie di donne audaci e creative", un bel libro a fumetti che racconta le storie di donne come Marie Curie e Miriam Makeba. Una delle storie narrate nel libro è quella di Alfonsina Morini Strada, pioniera del ciclismo femminile e unica donna ad aver corso il Giro d'Italia con gli uomini.
L'idea era di leggere le varie storie insieme a Eleonora, un po' come ispirazione, un po' per commentarle insieme. Io avevo preparato il libro alla pagina della storia della Morini Strada, ma lei ha letto la storia (4 pagine) mentre io ero occupato con Sofia. Le ho chiesto come l'avesse trovata. Lei mi ha detto che sì, la storia era carina, ma mi ha chiesto cosa ci fosse di speciale nel fatto che una femmina gareggiasse insieme a dei maschi. Loro a scuola lo fanno spesso, e lei è dall'asilo che nella corsa sovente si lascia dietro molti maschi. Praticamente in tutti gli sport fanno squadre miste e ci sono sempre delle bambine più brave di alcuni bambini, e al mare l'estate scorsa dei bambini che giocavano a calcio l'avevano voluta in squadra.
Per lei la parità è scontata. Il libro lo leggeremo comunque, ma la cosa mi fa molto piacere.
L'idea era di leggere le varie storie insieme a Eleonora, un po' come ispirazione, un po' per commentarle insieme. Io avevo preparato il libro alla pagina della storia della Morini Strada, ma lei ha letto la storia (4 pagine) mentre io ero occupato con Sofia. Le ho chiesto come l'avesse trovata. Lei mi ha detto che sì, la storia era carina, ma mi ha chiesto cosa ci fosse di speciale nel fatto che una femmina gareggiasse insieme a dei maschi. Loro a scuola lo fanno spesso, e lei è dall'asilo che nella corsa sovente si lascia dietro molti maschi. Praticamente in tutti gli sport fanno squadre miste e ci sono sempre delle bambine più brave di alcuni bambini, e al mare l'estate scorsa dei bambini che giocavano a calcio l'avevano voluta in squadra.
Per lei la parità è scontata. Il libro lo leggeremo comunque, ma la cosa mi fa molto piacere.
giovedì 11 aprile 2013
Parolacce
Questa mattina mentre le bimbe scendevano a fare colazione Eleonora si è accorta di aver dimenticato in stanza una cosa, e così le è scappato un "tusan också" (letteralmente "mille anche"), parola innocente, ma che in realtà imita quasi il suono di quella che in svedese sarebbe una parola meno fine. Sofia, che le stava dietro, ha ripetuto immediatamente "tusan också" suscitando l'ilarità mia e di Anette, che dopo aver riso abbiamo rammentato a Eleonora che Sofia la copia in tutto e impara tutto quello che lei dice.
La cosa mi ha fatto anche realizzare che né Eleonora né Sofia conoscono le parolacce in italiano. A parte qualcuna leggera che mi può essere scappata guidando, il fatto di non andare né all'asilo né a scuola in Italia (oltre al non guardare talk show italiani) fa sì che in questo il loro vocabolario italiano sia molto più scarno di quello dei loro coetanei italiani. Gliene insegno qualcuna o aspetto che facciano la figura delle educande pudiche quest'estate in spiaggia quando le sentiranno dire da altri bambini e ne chiederanno il significato?
La cosa mi ha fatto anche realizzare che né Eleonora né Sofia conoscono le parolacce in italiano. A parte qualcuna leggera che mi può essere scappata guidando, il fatto di non andare né all'asilo né a scuola in Italia (oltre al non guardare talk show italiani) fa sì che in questo il loro vocabolario italiano sia molto più scarno di quello dei loro coetanei italiani. Gliene insegno qualcuna o aspetto che facciano la figura delle educande pudiche quest'estate in spiaggia quando le sentiranno dire da altri bambini e ne chiederanno il significato?
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