Scrissi in ottobre che l'insegnante di svedese di Sofia aveva stimolato i propri studenti a scrivere un racconto. Sofia è stata molto soddisfatta del proprio, che abbiamo deciso di tradurre, come esercizio di italiano.
Il regalo perfetto.
Oliver entrò di corsa in un ulteriore negozio. Stava cercando da due ore ed era stato in tutti i negozi che ci sono al Mall of Scandinavia, ma non aveva ancora trovato il regalo perfetto da dare a sua figlia. Il regalo perfetto era quello che avrebbe fatto illuminare il viso di sua figlia mentre strappava la carta dorata del pacchetto. Era quella che l’avrebbe fatta scattare fuori dal letto, abbracciarlo e ringraziarlo mille e mille volte. Il regalo perfetto era quello che l’avrebbe risvegliata dal lungo sonno notturno.
Ogni volta che Oliver trovava qualcosa che pensava sarebbe piaciuto ad Anna ne scattava una foto e la salvava in un album particolare. Sinora aveva salvato 137 foto nell’album, ma nessuno gli sembrava il regalo perfetto.
Dopo aver girato per il centro commerciale ancora per un’ora e aggiunto nell’album altre 58 foto se ne andò. Ma non tornò a casa; invece si diresse verso un altro centro commerciale della zona, Solna Centrum, nella speranza che il regalo perfetto fosse lì da qualche parte su uno degli scaffali a far bella mostra di sé.
I negozi di Solna Centrum si rivelarono essere un posto ancora peggiore per Oliver. Al Mall, per lo meno, aveva potuto capire che certe cose non andavano bene per una quasi tredicenne, ma qui faceva le foto di praticamente tutto quello che si poteva impacchettare. Le foto nell’album non erano più solamente di libri e gioielli, ma anche di cose come penne a forma di unicorno, pompe per la bici e gomme brillanti.
Stava iniziando a calare la sera e sempre più persone stavano lasciando il centro commerciale. Oliver si sedette su una panchina di fronte alla biblioteca ed iniziò a sfogliare l’album. Ad ogni immagine si fermò e pensò con molta attenzione se Anna avrebbe apprezzato ricevere proprio quello come regalo. Rimase seduto come immobile a cancellare foto dopo foto per venticinque minuti quando gliene rimase soltanto una. Mentre guardava quell’ultima immagine rimasta nell’album non capiva come mai non l’avesse comprato subito. Era il regalo perfetto, Anna non l’avrebbe ringraziato solo mille volte bensì un milione. Guardando lo sfondo capì subito di quale negozio si trattava perché quando c’era entrato aveva sentito di essere nel negozio dove avrebbe trovato il regalo perfetto. Si alzò dalla panchina e si diressa a grandi falcate verso Mall of Scandinavia. Ebbe fortuna visto che arrivò proprio in tempo per fermare la proprietaria che stava serrando il negozio. Le spiegò che aveva veramente bisogno di un oggetto che c’era nel negozio e che avrebbe potuto pagare il doppio del prezzo se glielo avesse lasciato comprare subito. La signora riaprì il negozio e fece entrare
Oliver. Lui andò direttamente allo scaffale in fondo alla stanza a sinistra e prese il regalo.
Il mattino seguente Oliver impacchettò il regalo nella carta dorata, se lo mise sotto il braccio ed uscì di casa. Fece a piedi tutto il percorsa dal suo appartamento arrivando quasi fino al parco di Haga, ma si fermò proprio prima del ponte. Lì si voltò a sinistra ed entrò nel cimitero. Passò una decina di tombe prima di fermarsi ad una che sembrava esser lì solo da un paio di mesi e lì si chinò. Depose il suo pacchetto e sussurrò sottovoce: “Buon tredicesimo compleanno cucciola. Mi manchi tantissimo"