Per questa mattina Anette mi aveva detto di prendermi una mezza giornata di ferie, per poter andare con lei prima ad ascoltare una conferenza breve, ma molto interessante e poi andare a pranzo insieme dopo aver visto una mostra (al museo Fotografiska che ha anche un ottimo ristorante).
Mentre guardavamo la mostra ecco che da Eleonora sono iniziati ad arrivare dei messaggi WhatsApp.
Nel primo diceva che anche oggi il "tempo libero" della scuola organizzava di andare in piscina, dove erano già andati ieri, e visto che le sue amiche ci andavano anche oggi chiedeva il permesso di andare anche lei. Una volta accordato il permesso ha quindi organizzato di passare da casa (che è proprio a metà strada fra la scuola e la piscina) a prendere il necessario e ha poi raggiunto gli altri.
Le chiavi di casa Eleonora le ha, e andare e tornare lo fa già da sola, sia a piedi che in bici. Ciò che è stato diverso oggi è stato il fatto che il tutto è successo in maniera non pianificata.
Ciò che era evidente stasera è che ognuna di queste dimostrazioni di fiducia nei suoi confronti fortificano ulteriormente la sia autostima. Uno arriva a casa la sera e sembra quasi di vederla più cresciuta anche fisicamente, nel tono e nel portamento.
Piccole donne crescono.
I Post sino alla prima settimana di febbraio 2011 sono relativi al mio congedo parentale. Poi ci sono tutti quelli della normale vita di un papà italiano in Svezia fra famiglia e carriera.
giovedì 31 marzo 2016
mercoledì 30 marzo 2016
La carbonara
Il mercoledì è la sera in cui Eleonora prepara da mangiare. Sceglie lei il menù.
Ha scelto di fare la carbonara.
Ha usato il bacon al posto del guanciale, ma è comunque venuta squisita :-)
Ha scelto di fare la carbonara.
Ha usato il bacon al posto del guanciale, ma è comunque venuta squisita :-)
martedì 29 marzo 2016
Gita a sorpresa
Questa settimana le lezioni sono sospese per le vacanze di Pasqua. Questa mattina quindi quando ho portato Sofia a scuola pensavo sarebbe stata per lei una normale giornata di giochi, anche perché non avevamo sentito parlare di altre attività.
Questa sera invece, entusiasta, ha raccontato che sono andati a Skansen (il museo all'aria aperta) e che hanno pranzato con gli hot-dog.
Una splendida sorpresa inattesa.
http://www.skansen.se/it/kategori/italiano
Questa sera invece, entusiasta, ha raccontato che sono andati a Skansen (il museo all'aria aperta) e che hanno pranzato con gli hot-dog.
Una splendida sorpresa inattesa.
http://www.skansen.se/it/kategori/italiano
lunedì 28 marzo 2016
Primo tour dei giardini
Oggi i nonni ci hanno riportato Eleonora.
È stato il nostro turno di inaugurare la primavera con un caffè in giardino.
E mentre eravamo in giardino Eleonora e Sofia hanno visto che anche le amichette dall'altro lato della strada stavano giocando in giardino. Così sono andate a trovarle.
La combriccola poi si è spostata nel giardino degli amici con i quali siamo andati in settimana bianca. E così è ricominciata quella stagione nella quale i bambini si spostano da un giardino all'altro, che è poi quando nel tuo giardino (o in casa) ti ritrovi alcuni dei figli dei vicini mentre non hai idea di dove siano le tue figlie. Loro fanno così: iniziano come gruppetti che diventano un gruppone, poi il gruppone si divide in gruppetti, poi si riuniscono ancora, poi si ridividono, ma in altri gruppetti... e così via sino all'ora di cena.
È il segno che è veramente arrivata la primavera.
Quando poi arriverà l'estate la cosa continuerà, vista la luce sino a notte inoltrata, anche dopo cena,
È stato il nostro turno di inaugurare la primavera con un caffè in giardino.
E mentre eravamo in giardino Eleonora e Sofia hanno visto che anche le amichette dall'altro lato della strada stavano giocando in giardino. Così sono andate a trovarle.
La combriccola poi si è spostata nel giardino degli amici con i quali siamo andati in settimana bianca. E così è ricominciata quella stagione nella quale i bambini si spostano da un giardino all'altro, che è poi quando nel tuo giardino (o in casa) ti ritrovi alcuni dei figli dei vicini mentre non hai idea di dove siano le tue figlie. Loro fanno così: iniziano come gruppetti che diventano un gruppone, poi il gruppone si divide in gruppetti, poi si riuniscono ancora, poi si ridividono, ma in altri gruppetti... e così via sino all'ora di cena.
È il segno che è veramente arrivata la primavera.
Quando poi arriverà l'estate la cosa continuerà, vista la luce sino a notte inoltrata, anche dopo cena,
domenica 27 marzo 2016
Giochi di ieri
Sarà che le bimbe avevano dimenticato a casa i tablet, sarà che il primo sole primaverile invitava a stare fuori, sarà che dai nonni ci sono ancora i giocattoli di quando Anette e sua sorella erano bambine, fatto sta che questa è stata una Pasqua all'insegna dei giochi "tradizionali", dal croquet al non t'arrabbiare passando per i cubetti di legno, le freccette e il rubamazzetto.
sabato 26 marzo 2016
Caccia alle uova
Questa mattina, prima di andare da nonna Eivor e nonno Bosse per Pasqua, Eleonora e Sofia hanno scoperto che il coniglio di Pasqua aveva fatto la visita di rito al nostro giardino. Così hanno combinato attività tipo l'orientamento (capire sulla mappa dove erano le uova con i dolcetti), team building (risolvere problemi insieme) e un po' di equilibrismo per raccogliere (ancora in camicia da notte, sprezzanti dei sette gradi) le uova ripiene di dolcetti e di cioccolato. Come da tradizione poi c'è stata la colazione con le uova dipinte dalle bimbe.
venerdì 25 marzo 2016
Festività concorrenti
Oggi è venerdì santo, e dovrebbe essere praticamente una giornata di digiuno.
Il 25 marzo è anche però Annuntiatio Mariæ ossia l'Annunciazione, festa che in svedese si chiama Vårfrudagen, e che nel linguaggio popolare è diventato våffeldagen, ossia "il giorno delle cialde".
Nonostante fossero a scuola per la prima delle due festività, Eleonora e Sofia hanno deciso di festeggiare la seconda.
Nota: la ricetta delle cialde è qui (fra i commenti) http://congedoparentale.blogspot.se/2011/03/vaffeldagen.html
Il 25 marzo è anche però Annuntiatio Mariæ ossia l'Annunciazione, festa che in svedese si chiama Vårfrudagen, e che nel linguaggio popolare è diventato våffeldagen, ossia "il giorno delle cialde".
Nonostante fossero a scuola per la prima delle due festività, Eleonora e Sofia hanno deciso di festeggiare la seconda.
Nota: la ricetta delle cialde è qui (fra i commenti) http://congedoparentale.blogspot.se/2011/03/vaffeldagen.html
giovedì 24 marzo 2016
Il vantaggio di essere l'unico
Il giovedì Santo è usanza per i bambini svedesi vestirsi da Påskkärring e andare per il vicinato a dare biglietti d'auguri, tipicamente in cambio di dolcetti.
In casa io sono l'unico che mangia liquirizia.
Oggi nel cesto di Eleonora e Sofia sono capitati molti dolcetti alla liquirizia. Le bambine me li hanno regalati tutti :-)
In casa io sono l'unico che mangia liquirizia.
Oggi nel cesto di Eleonora e Sofia sono capitati molti dolcetti alla liquirizia. Le bambine me li hanno regalati tutti :-)
mercoledì 23 marzo 2016
Basta calcio
Sofia ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. Basta calcio.
Vuole provare altre attività.
Vuole provare altre attività.
martedì 22 marzo 2016
Risposta pronta
Io: "Anette, ma i tuoi altri due, quali erano?"
Lei, con aria sorpresa: "Gli altri due cosa, scusa?"
Io: "Gli altri due desideri, al genio della lampada... oltre ad aver chiesto me, chiaramente"
Lei mi ha guardato, ha sorriso, poi ha detto: "Eleonora e Sofia"
Lei, con aria sorpresa: "Gli altri due cosa, scusa?"
Io: "Gli altri due desideri, al genio della lampada... oltre ad aver chiesto me, chiaramente"
Lei mi ha guardato, ha sorriso, poi ha detto: "Eleonora e Sofia"
lunedì 21 marzo 2016
Logopedista
Oggi Sofia è stata dal logopedista.
Al quarto esercizietto con la lingua aveva già detto un "tre" perfetto.
Stasera ha fatto vedere a me un paio di esercizi.
Mi sa che nel giro di poche settimane la sua r moscia sarà un ricordo.
...magari dovrei esercitarmi anche io...
Al quarto esercizietto con la lingua aveva già detto un "tre" perfetto.
Stasera ha fatto vedere a me un paio di esercizi.
Mi sa che nel giro di poche settimane la sua r moscia sarà un ricordo.
...magari dovrei esercitarmi anche io...
domenica 20 marzo 2016
In macchina con Eleonora
Me l'ha detto così, all'improvviso, mentre tornavamo dal torneo di pallavolo. Eleonora mi ha chiesto se poteva tenere i messaggi WhatsApp di zia Dani.
Io sapevo che Eleonora ogni tanto le scriveva, ma da quello che mi ha raccontato oggi Eleonora ho scoperto che non erano messaggi sporadici, ma che al contrario avvenivano con una certa frequenza. Cuoricini, emoticons, foto, messaggi, sia scritti che vocali.
Messaggi loro.
Il loro rapporto fra nipote e zia.
Le ho detto che certo, fa bene a tenerli, che li tengo anche io.
Poi in macchina c'è stato un momento di silenzio.
Così le ho proposto di andare a lavare la macchina, che è una cosa che adora, perché quello stare in macchina fra getti d'acqua, di sapone e spazzole rotanti la mette sempre di ottimo umore. E nel mezzo del lavaggio prima ci ha pensato un po' su, poi mi ha detto che ha capito come si sentono i suoi denti quando li lava.
E con un nuovo sorriso ci siamo avviati verso casa.
Io sapevo che Eleonora ogni tanto le scriveva, ma da quello che mi ha raccontato oggi Eleonora ho scoperto che non erano messaggi sporadici, ma che al contrario avvenivano con una certa frequenza. Cuoricini, emoticons, foto, messaggi, sia scritti che vocali.
Messaggi loro.
Il loro rapporto fra nipote e zia.
Le ho detto che certo, fa bene a tenerli, che li tengo anche io.
Poi in macchina c'è stato un momento di silenzio.
Così le ho proposto di andare a lavare la macchina, che è una cosa che adora, perché quello stare in macchina fra getti d'acqua, di sapone e spazzole rotanti la mette sempre di ottimo umore. E nel mezzo del lavaggio prima ci ha pensato un po' su, poi mi ha detto che ha capito come si sentono i suoi denti quando li lava.
E con un nuovo sorriso ci siamo avviati verso casa.
sabato 19 marzo 2016
Cresce troppo presto!!
Oggi abbiamo accompagnato Eleonora a comprare qualche capo d'abbigliamento nuovo, visto che è passata di taglia.
Oramai nella zona "bambini/e" la sua taglia non c'è più. È 156 cm e ha il 39 di piedi.
Si è quindi provata dei vestiti da ragazza.
Io e Anette sembravamo l'urlo di Munch...
La nostra bambina cresce troppo velocemente...
Nota: Sofia ha il 33. Anche per lei, per quanto riguarda le scarpe, fra poco quelle da bambina non vanno più bene...
Oramai nella zona "bambini/e" la sua taglia non c'è più. È 156 cm e ha il 39 di piedi.
Si è quindi provata dei vestiti da ragazza.
Io e Anette sembravamo l'urlo di Munch...
La nostra bambina cresce troppo velocemente...
Nota: Sofia ha il 33. Anche per lei, per quanto riguarda le scarpe, fra poco quelle da bambina non vanno più bene...
venerdì 18 marzo 2016
Come Ronja (2)
L'urlo di primavera di Anette è stato un "Eleonooooraaaaaaaaaaaaa!!!!!! È ora di cena!!!!!!" gridato a pieni polmoni per chiamare a casa una Eleonora che ha inaugurato la stagione della bicicletta.
giovedì 17 marzo 2016
Come Ronja
Ronja "la figlia del brigante" aveva il suo urlo di primavera. Un ululato di gioia.
Un urlo simile me lo ha riservato Sofia quando, facendole una sorpresa, sono andato a prenderla a scuola oggi appena atterrato.
:-)
Un urlo simile me lo ha riservato Sofia quando, facendole una sorpresa, sono andato a prenderla a scuola oggi appena atterrato.
:-)
mercoledì 16 marzo 2016
Un libro quasi storico
Dopo Harry Potter e Hunger Games, Eleonora ha detto che le sarebbe piaciuto leggere "Il signore degli anelli".
Nonna Marghe mi ha detto di averne una copia e me l'ha data.
È quella che ho letto anche io: quarta ristampa, ottobre 1978.
Nonna Marghe mi ha detto di averne una copia e me l'ha data.
È quella che ho letto anche io: quarta ristampa, ottobre 1978.
martedì 15 marzo 2016
Quella fase telefonica
Se penso a quando sono cresciuto mi sembra di ricordare di avere attraversato alcune fasi precise riguardo al rapporto fra me e il telefono, del tipo:
- la fase (descritta anche da Nanni Moretti) nel quale volevi sempre rispondere e fare domande
- la fase telegrafica
- la fase "telefonate fiume" (ricordo ancora una bolletta SIP di 990.000 lire (!!) - a mia discolpa posso dire che era durante i primi mesi con Anette)
Sofia è nella "fase Moretti". Questa sera non mi mollava più, faceva domande, raccontava a go-go
Eleonora è nella "fase telegrafica". Questa sera tutte le risposte sono state solo la parola "bene", esclusi un "molto bene" e un "ti voglio bene"
- la fase (descritta anche da Nanni Moretti) nel quale volevi sempre rispondere e fare domande
- la fase telegrafica
- la fase "telefonate fiume" (ricordo ancora una bolletta SIP di 990.000 lire (!!) - a mia discolpa posso dire che era durante i primi mesi con Anette)
Sofia è nella "fase Moretti". Questa sera non mi mollava più, faceva domande, raccontava a go-go
Eleonora è nella "fase telegrafica". Questa sera tutte le risposte sono state solo la parola "bene", esclusi un "molto bene" e un "ti voglio bene"
lunedì 14 marzo 2016
La sensibilità dei bambini
Era da settimane che Eleonora si alzava prima di me e Anette per farci trovare il caffè pronto.
Nero per me, macchiato per lei.
Questa mattina, per andare presto in aeroporto, mi sono svegliato prima io, e ho preparato io le colazioni.
Ci sono giorni nei quali so che avrebbe sbuffato un po', o che comunque avrebbe sottolineato il fatto che a lei piace prepararci il caffè.
Stamattina invece solo sorrisi e coccole.
Anche Sofia, che ogni tanto ama punzecchiare, negli ultimi giorni è stata dolcissima. Ieri sera si è persino inventata che secondo lei il risotto che avevo preparato era stato comprato in un ristorante perché era "trooooppo buono".
Mi viene da pensare che abbiano una sensibilità particolare, che capiscano la situazione. Le stesse bimbe che a volte sanno esattamente quali tasti premere per farti impazzire, che sembra quasi che lo facciano apposta, ecco che di colpo si comportano in maniera irreprensibile.
Nero per me, macchiato per lei.
Questa mattina, per andare presto in aeroporto, mi sono svegliato prima io, e ho preparato io le colazioni.
Ci sono giorni nei quali so che avrebbe sbuffato un po', o che comunque avrebbe sottolineato il fatto che a lei piace prepararci il caffè.
Stamattina invece solo sorrisi e coccole.
Anche Sofia, che ogni tanto ama punzecchiare, negli ultimi giorni è stata dolcissima. Ieri sera si è persino inventata che secondo lei il risotto che avevo preparato era stato comprato in un ristorante perché era "trooooppo buono".
Mi viene da pensare che abbiano una sensibilità particolare, che capiscano la situazione. Le stesse bimbe che a volte sanno esattamente quali tasti premere per farti impazzire, che sembra quasi che lo facciano apposta, ecco che di colpo si comportano in maniera irreprensibile.
domenica 13 marzo 2016
Ecco, vedi, avresti dovuto esserci
È un po' di tempo che Eleonora ogni tanto lancia una domandina qua e là sull'adolescenza, sul crescere, sui cambiamenti nel corpo della bambina che diventa ragazza. A vederla sembra ancora presto, ma lei è curiosa. E così rivolge anche a me, papà, domande del tipo "Fa male quando cresce il seno?", oppure chiede cosa succede quando arrivano le mestruazioni per la prima volta. Ne parla, naturalmente, con mamma Anette, ma coinvolge anche me.
Oggi poi a cena se n'è uscita, improvvisamente, mentre si parlava di tutt'altro, con un "Potrei provare a mettere un top?". E non intendeva le magliette a maniche corte, intendeva proprio l'indumento intimo.
Ecco, vedi Dani, so che di queste cose potrò parlare con Anette, so anche che ne potrò parlare con la Marghe, ma... queste sono le cose di cui parlavo con te, quando discutevamo dell'avere figlie femmine, quelle per cui ti avevo detto "A buon rendere" quando era tuo figlio ad attraversare l'adolescenza, e ci scambiavamo le nostre esperienze su quei tempi come solo un fratello e una sorella possono fare.
E così, davanti a quella domanda di Eleonora, il mio pensiero è corso a te, e il senso di vuoto è stato molto grande. Poi ho pensato al tuo sorriso, a quando da buddista mi dicevi, ridendo, "È il kharma che ti ha dato due figlie femmine...", e ho cercato di sorridere, perché so che dove sei adesso sei tranquilla... e perché mi è venuto in mente quando io ti ho chiesto come sarà quando sia Sofia che Eleonora saranno entrambe adolescenti.
Tu mi guardasti, mi sorrisi e mi risposi semplicemente: "Ti faranno vedere i sorci verdi".
Mi manchi.
Oggi poi a cena se n'è uscita, improvvisamente, mentre si parlava di tutt'altro, con un "Potrei provare a mettere un top?". E non intendeva le magliette a maniche corte, intendeva proprio l'indumento intimo.
Ecco, vedi Dani, so che di queste cose potrò parlare con Anette, so anche che ne potrò parlare con la Marghe, ma... queste sono le cose di cui parlavo con te, quando discutevamo dell'avere figlie femmine, quelle per cui ti avevo detto "A buon rendere" quando era tuo figlio ad attraversare l'adolescenza, e ci scambiavamo le nostre esperienze su quei tempi come solo un fratello e una sorella possono fare.
E così, davanti a quella domanda di Eleonora, il mio pensiero è corso a te, e il senso di vuoto è stato molto grande. Poi ho pensato al tuo sorriso, a quando da buddista mi dicevi, ridendo, "È il kharma che ti ha dato due figlie femmine...", e ho cercato di sorridere, perché so che dove sei adesso sei tranquilla... e perché mi è venuto in mente quando io ti ho chiesto come sarà quando sia Sofia che Eleonora saranno entrambe adolescenti.
Tu mi guardasti, mi sorrisi e mi risposi semplicemente: "Ti faranno vedere i sorci verdi".
Mi manchi.
sabato 12 marzo 2016
Ciao Daniela
Ciao Sorellona,
splendida, dolcissima, minuta nel fisico, ma fortissima nello spirito, buona di cuore, che mentre mi insegnavi ad apprezzare i Beatles, Guccini, De Gregori e la PFM ci mettevi in mezzo anche un disco degli Squallor. Volevo dirti grazie, per tutti i momenti passati insieme, per le nostre chiacchierate fiume, per le volte che abbiamo giocato insieme e perché no, anche per quelle in cui abbiamo fatto "a mazzate", che poi aiutano a crescere anche quelle. Anche perché sono sempre finite con un abbraccio.
Grazie perché anche nel tuo momento di più grande fragilità mi hai ricordato cos'è la forza, quella che tu trovavi nel buddismo.
Grazie per la tua generosità, per tutte le volte che ci sei stata per me.
Grazie per il mio nome, che mamma e papà fecero scegliere a te, e che poi sei stata tu a trasformare in Fefo.
Ti Voglio Bene.
Per sempre.
PS:
Ci sono parole che a volte non conosci neanche nella tua lingua madre. "Sindrome mielodisplastica tipo citopenia refrattaria con displasia multilineare". Così c'era scritto nell'email che mia sorella mi mandò a fine giugno dello scorso anno.
Poi a voce mi spiegò che "è una forma di leucemia".
Inizialmente sembrava affrontabile.
Poi, da settembre, le cose sono andate sempre peggio, comprese due chemioterapie, nessuna delle quali purtroppo ha avuto effetto.
Un grazie a tutti gli amici che le sono stati vicini, e ai medici, agli infermieri, ai fisioterapisti e ai volontari per tutto quello che avete fatto.
Se qualcuno volesse fare una donazione in memoria di Daniela Carla Dell'Orto questi sono due link
Associazione Italiana contro le leucemie
https://www.ail.it/cosa-puoi-fare-tu/fai-una-donazione/donazione-in-memoria
VIDAS
http://www.vidas.it/DONA/DONA/DONA
Grazie
splendida, dolcissima, minuta nel fisico, ma fortissima nello spirito, buona di cuore, che mentre mi insegnavi ad apprezzare i Beatles, Guccini, De Gregori e la PFM ci mettevi in mezzo anche un disco degli Squallor. Volevo dirti grazie, per tutti i momenti passati insieme, per le nostre chiacchierate fiume, per le volte che abbiamo giocato insieme e perché no, anche per quelle in cui abbiamo fatto "a mazzate", che poi aiutano a crescere anche quelle. Anche perché sono sempre finite con un abbraccio.
Grazie perché anche nel tuo momento di più grande fragilità mi hai ricordato cos'è la forza, quella che tu trovavi nel buddismo.
Grazie per la tua generosità, per tutte le volte che ci sei stata per me.
Grazie per il mio nome, che mamma e papà fecero scegliere a te, e che poi sei stata tu a trasformare in Fefo.
Ti Voglio Bene.
Per sempre.
PS:
Ci sono parole che a volte non conosci neanche nella tua lingua madre. "Sindrome mielodisplastica tipo citopenia refrattaria con displasia multilineare". Così c'era scritto nell'email che mia sorella mi mandò a fine giugno dello scorso anno.
Poi a voce mi spiegò che "è una forma di leucemia".
Inizialmente sembrava affrontabile.
Poi, da settembre, le cose sono andate sempre peggio, comprese due chemioterapie, nessuna delle quali purtroppo ha avuto effetto.
Un grazie a tutti gli amici che le sono stati vicini, e ai medici, agli infermieri, ai fisioterapisti e ai volontari per tutto quello che avete fatto.
Se qualcuno volesse fare una donazione in memoria di Daniela Carla Dell'Orto questi sono due link
Associazione Italiana contro le leucemie
https://www.ail.it/cosa-puoi-fare-tu/fai-una-donazione/donazione-in-memoria
VIDAS
http://www.vidas.it/DONA/DONA/DONA
Grazie
venerdì 11 marzo 2016
Come i bambini...
La domanda è arrivata dai bambini: "Ma perché non vi rotolate nella neve anche voi durante la sauna?".
Noi, da adulti, avremmo dovuto probabilmente passare la mano. Invece abbiamo accettato la "sfida". Una volta raggiunti i 95 gradi in sauna e un discreto livello di calore ecco che siamo usciti anche noi a rotolarci nella neve, sotto gli sguardi estasiati e le grida di incitamento dei bambini... che per fortuna non avevano con sé i telefonini (e quindi nessun rischio di vedere le foto su Instagram).
E comunque è una bella sensazione.
Noi, da adulti, avremmo dovuto probabilmente passare la mano. Invece abbiamo accettato la "sfida". Una volta raggiunti i 95 gradi in sauna e un discreto livello di calore ecco che siamo usciti anche noi a rotolarci nella neve, sotto gli sguardi estasiati e le grida di incitamento dei bambini... che per fortuna non avevano con sé i telefonini (e quindi nessun rischio di vedere le foto su Instagram).
E comunque è una bella sensazione.
giovedì 10 marzo 2016
Nessun vantaggio
Oggi c'era la possibilità di partecipare a una mini competizione di skicross (la specialità in cui si scia fianco a fianco in una pista tutta a curve paraboliche).
Eleonora ha voluto gareggiare, e siamo finiti nella stessa batteria. Mentre aspettavamo che lo starter desse il via mi chiedevo se fare il genitore curling (e falla vincere) o se darle del filo da torcere.
Non c'è stato bisogno di pensarci troppo. Appena dato il segnale io ho titubato un attimo mentre lei è partita a scatto come una molla, si è messa davanti, ha preso la traiettoria migliore ed è scesa vincendo la batteria.
Domani voglio la rivincita!
Eleonora ha voluto gareggiare, e siamo finiti nella stessa batteria. Mentre aspettavamo che lo starter desse il via mi chiedevo se fare il genitore curling (e falla vincere) o se darle del filo da torcere.
Non c'è stato bisogno di pensarci troppo. Appena dato il segnale io ho titubato un attimo mentre lei è partita a scatto come una molla, si è messa davanti, ha preso la traiettoria migliore ed è scesa vincendo la batteria.
Domani voglio la rivincita!
mercoledì 9 marzo 2016
Quei giorni in cui smetti di fare il chioccio
Terzo giorno sulle piste. Poco prima di pranzo io avevo voglia di fare una certa pista. Anette voleva fare la stessa. Sofia era a scuola di sci. Eleonora mi dice che vorrebbe fare il "fun park" (quello per imparare a fare dei salti e salire sugli ostacoli).
Ci penso un secondo. Poi: "Ok, allora io e la mamma andiamo a fare la nostra pista. Tu divertiti. Ci vediamo fra un po' ".
E così per la prima volta l'abbiamo lasciata sulle piste per quasi una mezz'oretta, completamente da sola.
Si è divertita come non mai.
È caduta un po' di volte, ci ha raccontato. "Ma nulla di così grave da telefonarvi. Ho fatto una volta una capriola... mi sono messa a ridere!".
Io sono contento che abbia il casco e il paraschiena. E da oggi, credo, ancora più autostima.
Ci penso un secondo. Poi: "Ok, allora io e la mamma andiamo a fare la nostra pista. Tu divertiti. Ci vediamo fra un po' ".
E così per la prima volta l'abbiamo lasciata sulle piste per quasi una mezz'oretta, completamente da sola.
Si è divertita come non mai.
È caduta un po' di volte, ci ha raccontato. "Ma nulla di così grave da telefonarvi. Ho fatto una volta una capriola... mi sono messa a ridere!".
Io sono contento che abbia il casco e il paraschiena. E da oggi, credo, ancora più autostima.
martedì 8 marzo 2016
Ninna nanna con papà
A Sofia piace farsi cantare la ninna nanna.
Di solito ne chiede una in svedese a mamma Anette e una in italiano a me. Ha però, da un po' di tempo, iniziato a lamentarsi che le ninna nanne italiane che le canto parlano della mamma, ma non del papà, indipendentemente dal fatto che siano coscine di pollo, stelle stelline, o altre.
Così abbiamo deciso di cambiarne alcune e di inventarne alcune nostre. Nel frattempo ne cerchiamo una che parli sia di mamma che di papà (e che non minacci di dare i bambini a befane e uomini neri, perché quella proprio non le piace).
Di solito ne chiede una in svedese a mamma Anette e una in italiano a me. Ha però, da un po' di tempo, iniziato a lamentarsi che le ninna nanne italiane che le canto parlano della mamma, ma non del papà, indipendentemente dal fatto che siano coscine di pollo, stelle stelline, o altre.
Così abbiamo deciso di cambiarne alcune e di inventarne alcune nostre. Nel frattempo ne cerchiamo una che parli sia di mamma che di papà (e che non minacci di dare i bambini a befane e uomini neri, perché quella proprio non le piace).
lunedì 7 marzo 2016
Nuova tradizione
In svedese c'è un detto che inizia con "En gång är ingen gång..." che dice che "Una volta non è nessuna volta, due volte sono una volta, tre volte sono una tradizione".
Dopo la sciata di oggi le bimbe (sia Eleonora e Sofia che quelle dei nostri amici) hanno voluto fare la sauna intervallando i vari passaggi al caldo con passaggi nella neve. Eleonora ha persino voluto fare un angelo nella neve!
Oramai è una tradizione.
Dopo la sciata di oggi le bimbe (sia Eleonora e Sofia che quelle dei nostri amici) hanno voluto fare la sauna intervallando i vari passaggi al caldo con passaggi nella neve. Eleonora ha persino voluto fare un angelo nella neve!
Oramai è una tradizione.
domenica 6 marzo 2016
Un viaggio da ricordare
Ci sono viaggi che passano anonimi. E poi ci sono quei viaggi nei quali capita qualcosa che probabilmente Eleonora e Sofia ricorderanno per tanto tempo. Come quello di oggi per andare in settimana bianca, quando a un certo punto ci siamo trovati in mezzo a un branco di renne. Le bimbe erano affascinate. Io pure. E un po' lo era anche Anette, anche se a queste cose è quasi abituata.
sabato 5 marzo 2016
Dedicato a loro
Con entrambe ho giocato a fare la lotta. E nessuna delle due voleva che la facessi vincere, volevano vincere per davvero - anche se entrambe si divertono da matti quando faccio la tanatosi dell'opossum. E poi ci siamo sfidati a duello, anche se al posto delle spade avevamo quei palloncini lunghi cilindrici che ti regalano allo stadio per batterli l'uno contro l'altro e fare rumore.
Tutti insieme abbiamo ballato le canzoni che volevamo vincessero le sfide stasera nella penultima puntata di Melodifestivalen, quella del ripescaggio. Abbiamo fatto specialmente le nostre versioni di "Bada nakna" e di "Kizunguzungu" (cantata da una ragazza svedese cresciuta in Tanzania e che quindi parla anche swahili).
Insieme abbiamo anche ballato delle filastrocche e delle canzoni italiane.
Con Sofia abbiamo letto. Tanto.
Con Eleonora abbiamo fatto il suo primo filmato per YouTube, dove ha spiegato (in svedese) la sua ricetta dei biscotti al cioccolato.
La giornata di oggi è stata tutta dedicata a Eleonora e Sofia.
Tutti insieme abbiamo ballato le canzoni che volevamo vincessero le sfide stasera nella penultima puntata di Melodifestivalen, quella del ripescaggio. Abbiamo fatto specialmente le nostre versioni di "Bada nakna" e di "Kizunguzungu" (cantata da una ragazza svedese cresciuta in Tanzania e che quindi parla anche swahili).
Insieme abbiamo anche ballato delle filastrocche e delle canzoni italiane.
Con Sofia abbiamo letto. Tanto.
Con Eleonora abbiamo fatto il suo primo filmato per YouTube, dove ha spiegato (in svedese) la sua ricetta dei biscotti al cioccolato.
La giornata di oggi è stata tutta dedicata a Eleonora e Sofia.
venerdì 4 marzo 2016
E anche no...
Sofia: "Dunque... settimana scorsa sono stata a casa quattro giorni per la febbre, questa settimana tre e settimana prossima andiamo a fare la settimana bianca... fanno quasi tre settimane di vacanza... possiamo farlo anche l'anno prossimo?"
Speriamo proprio di no.
Speriamo proprio di no.
giovedì 3 marzo 2016
L'onesta
Eleonora è andata a fare un po' di spesa. Le piace questa cosa di fare piccole commissioni, la fa sentire grande...e poi spesso (praticamente sempre) le viene lasciato il resto. Ha preso il pane, due litri di latte e del formaggio. Sulla strada del ritorno, guardando lo scontrino, si è accorta che la cassiera aveva battuto solo un litro di latte.
Non ci ha pensato su nemmeno un secondo. Si è girata ed è tornata al negozio, segnalando l'errore e pagando il dovuto.
Lo ammetto. Non sono sicurissimo che io avrei fatto la stessa cosa.
Ma sono molto contento che lei lo abbia fatto.
E sia io che Anette le abbiamo detto che ha fatto bene.
Non ci ha pensato su nemmeno un secondo. Si è girata ed è tornata al negozio, segnalando l'errore e pagando il dovuto.
Lo ammetto. Non sono sicurissimo che io avrei fatto la stessa cosa.
Ma sono molto contento che lei lo abbia fatto.
E sia io che Anette le abbiamo detto che ha fatto bene.
mercoledì 2 marzo 2016
Ritorno alla normalità
Finite le febbri.
Finiti i raffreddori.
Finiti, per il momento, viaggi e cene di lavoro.
Domani, per la prima volta da 10 giorni, si torna alla "normalità".
...o forse, per scaramanzia, non bisognerebbe scriverle queste cose?
Finiti i raffreddori.
Finiti, per il momento, viaggi e cene di lavoro.
Domani, per la prima volta da 10 giorni, si torna alla "normalità".
...o forse, per scaramanzia, non bisognerebbe scriverle queste cose?
martedì 1 marzo 2016
Sette giorni
Ci ha impiegato sette giorni, ma finalmente Sofia è senza febbre, senza tosse, bella pimpante.
Niente antipiretici, nessuna medicina. Il genitore italiano a volte un po' apprensivo (io) era in minoranza rispetto a mamma e nonna (infermiera) svedesi che dicono che la febbre deve fare il proprio decorso e che abbassarla è controproducente.
Hanno avuto ragione loro.
Niente antipiretici, nessuna medicina. Il genitore italiano a volte un po' apprensivo (io) era in minoranza rispetto a mamma e nonna (infermiera) svedesi che dicono che la febbre deve fare il proprio decorso e che abbassarla è controproducente.
Hanno avuto ragione loro.
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