sabato 26 ottobre 2013

Gioco "maschio"?

Mattina dedicata al calcio, per Eleonora due partite amichevoli. La prima l'ha giocata in porta mentre la seconda l'ha giocata fuori. C'era molto agonismo, quello che nel linguaggio comune viene chiamato gioco "maschio", ma che denota che chi usa quell'espressione probabilmente non ha mai visto l'energia e la passione che ci mettono anche le femmine: spinte spalla spalla, contrasti decisi, scontri dovuti alla voglia di non mollare, tanto che la prima partita Eleonora l'ha finita qualche minuto prima proprio a causa di uno scontro di gioco: lei è uscita sul pallone, l'attaccante non si è fermato e la botta è stata inevitabile. Dopo qualche coccola e un biscotto al cioccolato era però già di nuovo in forma.

Durante la seconda partita ha dato il massimo, compreso un gol di sinistro (che in realtà non è il suo piede) praticamente dalla linea di fondo. La passione italiana l'ha fatta vedere quando l'arbitro non ha sanzionato un fallo contro di lei. Si è rialzata, ha guardato la direttrice di gara negli occhi e le ha detto: "Hej tu, guarda che quello era uno sgambetto!". Verso la fine dell'incontro a un certo punto un lancio da parte dell'altra squadra; Eleonora, stanca, arriva un secondo dopo l'avversaria facendola rotolare a terra. Mentre quella ruzzolava Eleonora si è alzata piangendo, le è andata incontro e aiutandola ad alzarsi, con le lacrime agli occhi, le ha detto che non l'aveva fatto apposta. Si sono abbracciate e quando il gioco è rispreso Eleonora aveva ancora gli occhi un po' lucidi.

2 commenti:

  1. Che bello questo racconto senti me lo scrivi in svedese quello che ha detto Eleonora dello sgambetto così me lo immagino in lingua originale per favore
    Tak
    Magdalen+Travis 20+3

    RispondiElimina