I Post sino alla prima settimana di febbraio 2011 sono relativi al mio congedo parentale.
Poi ci sono tutti quelli della normale vita di un papà italiano in Svezia fra famiglia e carriera.
io posso parlare di taaaaanto tempo fa perchè ho 50 anni. Quando ero bambina io, non c'erano i telefonini, ma, almeno nei paesi, ti conoscevano tutti e se succedeva qualcosa andavano ad avvisare i genitori quasi altrettanto velocemente di ora.
Io sono apprensiva ed abito in un paese dove siamo abbastanza conosciuti, anche se siamo "immigrati" solo da 15 anni. Devo dire che contavo e conto ancora molto sulla rete di vicinato, ma mi sono accorta che, al giorno d'oggi, gran parte dei genitori non mette il naso fuori casa e non vede chi passa davanti all'uscio (figuriamoci tenerlo aperto per chi abbia "bisogno" di entrare...) Quindi farei fatica a recuperare informazioni circa il passaggio delle figlie. Sono rimasta assai apprensiva. Più che altro cerco di tenere a bada i miei eccessi, ma in occasione di manifestazioni collettive (come le feste di paese) o il giro al centro commerciale, non mi basta che ci siano "volti che conosco" e, con il comportamento svagato delle figlie, devo venire a patti dettando chiari punti di riferimento e regole di comportamento "severe". Il cellulare non voglio darglielo anche perché abbiano tempo e modo di acquisire uno stile che tenga conto delle precauzioni necessarie quando si sta fuori casa e in modo che -gliel'ho detto chiaro ultimamente- il cellulare che avranno più avanti sia una comodità, una facilitazione, non una garanzia (tantopiù che capita a me di avere la batteria scarica o di accorgermi di non avere campo e, in quei casi, non ci sono altre vie che mantenere la testa sulle spalle). Perché dico che sono apprensiva? Perché, quando si muovono da sole, cerco sempre che all'altro estremo del percorso (che sia la partenza o l'arrivo) ci sia qualcuno che mi confermi i tempi in cui la figlia si muove con il classico "arrivata/ora parte" che mi fa tirare un sospiro di sollievo.
In ogni caso, proprio su queste pagine di Fefo, ho trovato sempre i necessari stimoli a cercar di fidarmi del buon senso delle figliole, come di inculcare la consapevolezza dei rischi, ma anche delle possibilità che si possono schiudere man mano che le esperienze di crescita amplino le loro prospettive.
io posso parlare di taaaaanto tempo fa perchè ho 50 anni. Quando ero bambina io, non c'erano i telefonini, ma, almeno nei paesi, ti conoscevano tutti e se succedeva qualcosa andavano ad avvisare i genitori quasi altrettanto velocemente di ora.
RispondiEliminaIo sono apprensiva ed abito in un paese dove siamo abbastanza conosciuti, anche se siamo "immigrati" solo da 15 anni.
RispondiEliminaDevo dire che contavo e conto ancora molto sulla rete di vicinato, ma mi sono accorta che, al giorno d'oggi, gran parte dei genitori non mette il naso fuori casa e non vede chi passa davanti all'uscio (figuriamoci tenerlo aperto per chi abbia "bisogno" di entrare...)
Quindi farei fatica a recuperare informazioni circa il passaggio delle figlie.
Sono rimasta assai apprensiva. Più che altro cerco di tenere a bada i miei eccessi, ma in occasione di manifestazioni collettive (come le feste di paese) o il giro al centro commerciale, non mi basta che ci siano "volti che conosco" e, con il comportamento svagato delle figlie, devo venire a patti dettando chiari punti di riferimento e regole di comportamento "severe".
Il cellulare non voglio darglielo anche perché abbiano tempo e modo di acquisire uno stile che tenga conto delle precauzioni necessarie quando si sta fuori casa e in modo che -gliel'ho detto chiaro ultimamente- il cellulare che avranno più avanti sia una comodità, una facilitazione, non una garanzia (tantopiù che capita a me di avere la batteria scarica o di accorgermi di non avere campo e, in quei casi, non ci sono altre vie che mantenere la testa sulle spalle).
Perché dico che sono apprensiva? Perché, quando si muovono da sole, cerco sempre che all'altro estremo del percorso (che sia la partenza o l'arrivo) ci sia qualcuno che mi confermi i tempi in cui la figlia si muove con il classico "arrivata/ora parte" che mi fa tirare un sospiro di sollievo.
In ogni caso, proprio su queste pagine di Fefo, ho trovato sempre i necessari stimoli a cercar di fidarmi del buon senso delle figliole, come di inculcare la consapevolezza dei rischi, ma anche delle possibilità che si possono schiudere man mano che le esperienze di crescita amplino le loro prospettive.
Un caro saluto
Shalan
Stefano, se tu sei un genitore apprensivo.......
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