martedì 18 luglio 2017

Tempi moderni

La prima volta che ci andai non veniva chiamato "Campo estivo", ma "colonia". Dopo qualche anno scoprii che anche quando ti dicono "Quest' anno andrai al Kinderheim" in realtà è la stessa cosa.
Per le (poche) telefonate a casa c'era il telefono pubblico a gettoni nelle cabine telefoniche, che oggi non ci sono più (che sia una delle cause della carenza di supereroi?). Le (poche) foto se erano venute lo scoprivi solo al ritorno, previa fine del rullino.
Oggi ti arrivano le foto in diretta tramite gruppo WhatsApp.
Però l'emozione nella voce quando si raccontano le avventure fatte è praticamente la stessa. Ciò che è cambiato è che adesso sono quello che si emoziona ascoltando.

3 commenti:

  1. E che fatica aprire la macchina senza bruciare le ultime foto

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  2. Che paura le colonie. Adesso tutto è una meravigliosa avventura, la prima volta da soli, tante cose da fare è da scoprire. Quando ero piccola io le colonie erano per i bimbi poveri e alquanto sfortunati. Io li guardavo da sotto il mio ombrellone e mi spaventavo da sola a morte all'idea che mi potessero confondere con una bambina della colonia. Tutti, maschi e femmine, con i costumi uguali, rigorosamente divisi per sesso, rigorosamente con i capelli corti. A mare tutti insieme, dieci minuti di bagno, sulla spiaggia tutti insieme. E le suorine a sorvegliare. Bbbrrrrr. Invece ora son cose belle, fortunati i bimbi d'oggi.

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  3. Il telefono a gettoni!!! (Ne scrivevo proprio l'altro giorno in un post di Elasti sul figlio che non rispondeva ai msg whatsapp).Sono cambiati gli strumenti e i mezzi, ma non sono cambiate le attitudini alla comunicazione dei figli e dei genitori (c'è sempre chi parla e racconta tutto e chi risponde a monosillabi o ha fretta).È sempre un piacere leggerti.

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