lunedì 3 ottobre 2011

È già passato un anno

Un anno fa iniziavo i miei quattro mesi di congedo parentale con Sofia. Non aveva ancora dieci mesi, stava per mettere il quinto dentino, per camminare ci avrebbe messo altri cinque mesi e comunicava solo a "ga ga".

Adesso Sofia di mesi ne ha praticamente ventidue, per i dentini mancano solo i secondi molaretti mentre gli altri ci sono tutti e te li fa sentire, per il camminare non solo cammina, ma corre e a te dice "spring! spring!" ("corri! corri!), per il comunicare inizia a mettere insieme le prime frasi di due-tre parole in svedese e tira fuori anche qualche parola in italiano. In un anno mi sembra sia passata da infante a bebè a mini bimba. Seguirne la crescita è come cercare di bere da un idrante, non ce la fai a non perderti qualche cosa. Aggiungici Eleonora e gli idranti sono due. E l'impegno che richiedono è talmente grande ed importante che a volte non c'è quasi il tempo di leggere il giornale, di soffermarsi a riflettere e cercare di capire cosa succede nel mondo. Bisognerà aspettare che escano di casa per tornare ad espandere i propri orizzonti o l'essere genitori è un modo di farlo?

8 commenti:

  1. Per me l'essere genitori è il modo migliore per espandere i propri orizzonti e superare i propri limiti. Assistere - e far parte del - miracolo della crescita è una sfida continua con se stessi.

    RispondiElimina
  2. Essere genitore è vedere il mondo coi loro occhi, dalla loro altezza, ragionare con la loro testa (spesso migliore di tanti "grandi" che ci circondano), tornare bambini per capire e apprezzare le cose semplici che ci circondano. E' vero, due figli, soprattutto vicini d'età, prosciugano le nostre energie ma - secondo me - ci infondono una linfa vitale inaspettata e irrinunciabile. E' un dolore perdere fine settimana alternati della loro crescita, un mese d'estate, un martedì ogni quindici giorni anche se so che, come genitore, io devo essere solo un mezzo per traghettare miei figli nel loro futuro di adulto.
    In fondo, le guerre e le carestie, i politici e gli assassini, ci sono da sempre nel mondo e sempre ci saranno. Ma due figli che crescono accanto a noi hanno sfumature che solo una mamma o un papà attenti possono cogliere. E i loro momenti non si ripetono mai.
    Roberta

    RispondiElimina
  3. Gli orizzonti si espandono sempre, e' la direzione che e' cambiata..in meglio.
    Il mondo e' sempre uguale là fuori, un figlio invece e' unico ed irripetibile come irripetibile è quello che riesce a farti provare con un semplice sorriso o con un semplice nghe nghe :-)
    Se mi chiedessero di descrivere con una sola parola com'è avere un figlio, non ho dubbi .."sconvolgente"

    RispondiElimina
  4. Ammetto che l'idea di avere dei figli mi spaventa "soltanto" per questo aspetto - dover ridurre il tempo, per me indispensabile, da dedicare al mondo.
    Ma credo che sia vero anche altro: quando due figlie ce le hai già, ci sono già da quando ti svegli a quando vai a letto - e in pochi dubitano che tu possa non sognarle anche di notte! - non hai già, in fondo, un mondo in miniatura?
    Che non include l'altro, ma forse lo simboleggia.

    RispondiElimina
  5. Essere genitori espande gli orizzonti e apre la mente, fornisce nuovi punti di vista, aggiunge potenzialità alla vita (anche se magari toglie tempo per se stessi, per leggere in santa pace il giornale o un buon libro...).
    e' vero che cambia la vita ma aggiunge valore.

    RispondiElimina
  6. Ci penso da ieri a questa bella domanda e sono arrivata ad una personale conclusione:
    in genere, nel 94,9% delle persone, avere figli gli orizzonti non li allarga, piuttosto li concentra in un mondo in miniatura, appunto. Un po' come avere un cannocchiale e guardarci sempre dentro, il tuo obiettivo è perfettamente a fuoco e grande grande, ma tutto il resto è un po' sfocato.
    Poi c'è il felice 5% a cui invece avere figli gli orizzonti li allarga e come, che si impegnano a fondo per fare in modo che il mondo sia un posto migliore perchè i figli, quelli di tutti e non solo i propri, possano stare meglio dei padri.
    Poi c'è lo 0,1%, cioè l'Italia, e ti metti le mani nei capelli . . .

    RispondiElimina
  7. "Poi c'è lo 0,1%, cioè l'Italia, e ti metti le mani nei capelli . . ."

    cosa intendi con questa frase?

    RispondiElimina
  8. Oddio sai che l'immagine dell'idrante è proprio vera?

    RispondiElimina