Un post, del blog di Claudia De Lillo, chiamato "picio pacio" (la classica fanghiglia post nevicata) ed alcuni commenti al post fra cui uno che definisce il termine "molto meneghino in effetti e incomprensibile per chi non è stato bambino qui" (ossia a Milano) mi hanno fatto riflettere su come Eleonora e Sofia apprendano da me, oltre all'italiano, sia quel "Ginzburghiano" lessico familiare che proviene dalla mia famiglia che una serie di termini strettamente dialettali e milanesi, tipo appunto picio pacio, cadrega (sedia) e bauscia (sbruffone).
E così per Eleonora è normale usare il termine picio pacio come fosse una milanesina "nonostante" stia crescendo a Stoccolma. Inoltre riesce ad utilizzare termini del nostro lessico familiare come "sbrodeghezzi" anche quando parla svedese (del tipo dire a mamma Anette "jag gör inga sbrodeghezzi" per dirle che non sta giocando e pasticciando con del cibo liquido).
Noi a volte mescoliamo italiano, turco, inglese e dialetti genovese, piemontese, bergamasco e molisano!
RispondiEliminaAnche senza andare troppo lontano,ma dal Nord al Centro Italia, certe espressioni, appunto, da "lessico familiare" vengono mantenute e trasmesse alle nuove generazioni . . . :-)
RispondiEliminaCerto "giocare" con le parole in lingue e dialetti diversi è più divertente! :-)
Ciao, Fior
Molto bello il tuo blog!
RispondiEliminaA Cuneo si dice "papocia" :)
Amanda
Bello il tuo blog, complimenti! Lo scopro solo ora proprio grazie a Nonsolomamma e credo proprio che non lo abbandonerò!
RispondiEliminaVi ricordate la gag di Aldo, Giovanni e Giacomo sulla "cadrega"? vorrei sfatare un mito, io sono sarda, eppure nel mio dialetto la sedia è detta "sa carriga" in altre zone persino "sa cardiga" :) perciò anche se è tipicamente meneghino è molto vicino al nostro dialetto, sicuramente più di sedia :P. Per quanto riguarda termini per descrivere la fanghiglia post neve, be' io ho visto due volte la neve in vita mia, perciò non penso ce ne siano nel mio dialetto!
RispondiEliminama davvero ci sono certe parole del cuore! ma anche certi rumori o certi sapori che immediatamente pescano da qualche parte un ricordo...qui c'è ego che assaggia un piatto che gli faceva la mamma...
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=v0PSNTvKeP8
blackapple
And the winner is.. you!
RispondiEliminahttp://dammilamanina.blogspot.com/2012/02/and-winner-is-me.html
gli sbrodeghezzi c'erano anche in lessico familiare di Natalia Ginzburg
RispondiElimina@dammi la manina :) Grazie!
RispondiElimina@veronica È proprio per quello che l'ho chiamato "Ginzburghiano", perché noi in famiglia lo adottammo dopo la lettura del libro.
@blackapple bellissimo Ratatouille :) Appena (centi)rivisto
piciopacio anche nel nord est, subito tramandato ai figli nati in terra lombarda. Ma pure io non dimentico termini dialettali che, inevitabilmente, inserisco nella parlata quotidiana, con stupore dei miei colleghi.
RispondiEliminaRoberta
Volevo fare una correzione, ho fatto confusione e chiedo scusa, specie ai sardi che leggeranno il commento precedente. La sedia è "carira" la "cardiga" è la graticola. Chiedo venia :(
RispondiEliminaComunque carira rimane più simile a cadrega, di quanto lo sia a sedia :P
Il nostro "Lessico familiare" spazia da "mappina" a "pedrieul": chi li riconosce?
RispondiEliminaE comunque ho il piciopacio nell'anima, così come la "pucia", più adatta alle mezze stagioni, e la "fogna", decisamente estiva...