Per una settimana la nostra famiglia ha un nuovo membro. Si tratta di Katarina, una bambola (tipo cicciobello) della quale Eleonora dovrà aver cura.
È un progetto che stanno facendo all'asilo. Per una settimana a testa ogni bambino deve prendersi cura di Katarina e deve tenere un diario nel quale (dai genitori) viene raccontato cosa si è fatto e come il bambino si è preso cura della bambola.
Nonostante abbia già una sorellina Eleonora è emozionatissima, e pare che sia, secondo quanto mi ha detto stamattina mentre andavamo all'asilo, perché Katarina è meno fragile di Sofia. Eleonora ha persino riarredato la sua stanza e messo un lettino delle bambole vicino al suo letto così da dormire vicino a Katarina. Inoltre ed ha deciso di "prestarle" alcuni vestiti delle sue bambole. Questa mattina a momenti uscivamo in ritardo perché doveva lavarle i denti dopo colazione.
Una cosa decisamente affascinante è vedere come Eleonora si comporti con Katarina in maniera simile a come Anette ed io ci comportiamo con Sofia. Sarà una settimana interessante.
Sarà interessante anche vedere come reagirà Sofia a questo nuovo arrivo domestico, no?
RispondiEliminaRoberta
@roberta67 Sembra semplicemente considerarla un nuovo giocattolo della sorella.
RispondiEliminaSono molto colpita dalla scuola materna svedese, questa attività mi ricorda tanto quello che fanno negli Stati Uniti, dove ai bambini (delle elementari credo) affidano per qualche giorno un uovo, del quale devono occuparsi come se fosse loro figlio.
RispondiEliminaNon sono proprio sicura che in Italia facciano qualcosa di simile...
E qui scatta la domanda gender themed: anche i bambini maschi devono prendersi cura di una bambola come se fosse loro figlio o figlia?
RispondiEliminaE' proprio così Stefano: i figli si comportano con le bambole proprio come noi ci comportiamo con loro. E per rispondere ad Amedeo: per me si; mio figlio ha due bambole da quando aveva 18 mesi e ci gioca esattamente (credo) come farebbe se fosse una femmina. D'altronde il padre non gli ha sempre cambiato il pannolino, fatto il bagno o preparato da mangiare?
RispondiElimina@Amedeo Certo che la bambola viene ruotata fra tutti, maschi e femmine. Inoltre per noi si chiama Katerina, ma (c'è scritto nelle istruzioni che seguono con il diario) i bambini possono scegliere se vogliono che sia un maschio o una femmina.
RispondiEliminaBello! Mi ricorda quei telefilm americani in cui almeno per un paio di episodi i ragazzi al liceo devono occuparsi di un bambolotto come di un figlio. Bisogna lavarsi i denti, lo dico sempre: l'igiene orale prima di tutto. Io ho lo spazzolino da borsa e ogni volta che mangio fuori poi vado a lavarmeli, è più forte di me. dopo un po' i miei amici si sono abituati. Il mio fidanzato meno, quando siamo in vacanza con la moto mi è capitato di lavarmeli anche nelle fontanelle o in un angolino (dove nessuno si siede) del prato di un giardino con l'ausilio della bottiglia d'acqua. lui fa finta di non conoscermi...
RispondiEliminacosa??? ma sono pazzi? fanno giocare i maschi con le bambole... diventeranno sessualmente confusi! in Svezia gli uomini sono sicuramente tutti ghei!!
RispondiElimina(sul tuo blog ci sono sempre questi "schiaffi" all'italietta arretrata, sono informazioni smentiscono tutti gli stereotipi in cui crediamo e le apprezzo molto. almeno quanto adoro il mio Paese purtroppo pervaso di moralismo bigotto e trapassato!)
@Stefano Grazie della risposta, prima di tutto. Temevo mi avresti detto "sì!". Ancora più sconfortante ...
RispondiElimina@ElenaElle La mia non voleva affatto essere una critica, né volevo esprimere stupore o disappunto, anzi: MAGARI SUCCEDESSE DA NOI! Era solo che difficile accettare che da noi tutto questo manchi ...
@Anonimo Che sia per questo che le svedesi scelgono gli italiani :)
RispondiEliminaScherzi a parte, mi sembra incredibile che una cosa così non si possa fare in un asilo italiano. Ditemi che non è vero.
Stefano, quando ho parlato a settembre con le maestre del nuovo nido in cui ci avevano trasferito e ho spiegato loro che mio figlio oltre ai giochi tipici da maschio ha due bambole e ci gioca volentieri... insomma loro stesse, che sono educatrici e dovrebbero aiutare a superare certi stereotipi mi hanno guardato con tanto d'occhi, pensando probabilmente che si trovavano di fronte ad una madre un po' matta. Poi avranno dato la colpa all'influenza del compagno francese...
RispondiEliminaPer dire che non è affatto scontato che in campo educativo si abbia consapevolezza di queste discriminazioni.
Sicuramente meglio una bambola del Tamagochi! Immagino che lo stile di parenting di ogni bambino con la sua bambola rifletta quello dei genitori, in qualche modo. In questo senso, penso che possa anche essere un'ottima verifica per i genitori del proprio approccio con i figli (quello che funziona, quello che non funziona, quello che fa bene o fa male, e via dicendo).
RispondiEliminadiana