mercoledì 29 giugno 2011

Giacche bianche e quote rosa

Lezione imparata questa mattina: anche se i 29 gradi di Stoccolma ti fanno venire la voglia di metterti la giacca di lino bianca per andare in ufficio è comunque saggio mettersela dopo aver portato Eleonora all'asilo in scooter...

Ho visto che il parlamento italiano ha approvato la legge bipartisan sulle quote rosa nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa. Non so perché, ma mentre leggevo la notizia ho guardato Eleonora e Sofia ed ho sorriso.

13 commenti:

  1. Io sono contraria alla quote rosa. Avere un posto riservato in consiglio di amministrazione solo perché si è una donna è assurdo ed è assolutamente contrario al principio di meritocrazia. Senza contare che probabilmente questi posti andranno a mogli, figlie e amanti di politici e industriali.

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  2. @Fiammetta In linea di principio sono d'accordo con te, ma credo che in questo momento serva vincere un'inerzia che fa sì che di donne nei cda ce ne sono veramente poche e non credo che sia solo per meritocrazia.

    C'è una bella discussione su questo tema sul blog della Lipperini
    http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/06/29/cambiare-lo-sguardo/#comments

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  3. C'ENTRA E NON C'ENTRA COME ARGOMENTO..MA CHE NE PENSI?? CONOSCI QUESTO ASILO??

    http://www.corriere.it/esteri/11_giugno_29/svezia-asilo-genere-neutro-eva-perasso_99c37d42-a23b-11e0-b1df-fb414f9ca784.shtml

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  4. Ciao, seguo da alcuni mesi le vicende della vostra famiglia. In questo mare di blog mammiferi è moto bello leggere un blog babbifero. Poi ci racconti che la vita, con l'aiuto di leggi più efficienti, può essere organizzata in maniera più umane e meno stressante per tutti, uomini e donne.
    Approvo le quote rosa in politica e nel mondo del lavoro. Sostengo le quote blu nel mondo della scuola!

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  5. @Fiammeta e Fefo

    Fefo, sono assolutamente d'accordo con te.
    Sai, Fiammetta, ci ripensavo questa mattina. Mi chiedevo anch'io: "Ma dai, che assurdità ... sono donna e QUINDI ho un posto riservato?! Ma io vorrei conquistarlo e occuparlo per merito!".
    Poi, però, mi batsa un attimo per capire che, se non agiamo con le quote rosa, il nostro maledetto paese si muoverà in modo troppo lento rispetto agli altri, e resteremo sempre indietro. C'è bisogno di una terapia d'urto, nella speranza che, dopo anni o decenni di donne nei cda, non ne potremmo più fare a meno, ogni situazione ai vertici tutta al maschile ci stonerà.
    Lì, e solo lì, potremo fare a meno delle quote rosa.

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  6. @ALE Ne avevo sentito parlare e so che ci sono progetti simili anche in altre città della Svezia. Quello che l'articolo non menziona e che distingue Egalia (e spiega l'uso del neutrale "hen") è il lavoro anche verso il non discriminare omo-/bi-/transessuali (è il primo asilo certificato dalla RFSL, l'arcigay svedese). I genitori che hanno i figli lì ne parlano molto bene.

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  7. forse l'intento è buono, però il rischio è che i bimbi non capiscano un granchè, una volta usciti dall'asilo.. emma ha 13 mesi e a settembre comincia il nido, e credo proprio che non vorrei confonderla oltremodo..

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  8. @ALE ti capisco. certo che se oggi la realtà è questa http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/06/30/news/c_la_crisi_licenziate_solo_le_donne_cos_stanno_a_casa_a_curare_i_figli-18421119/

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  9. Quote rosa... temo sempre che ci sarà un "fatta la legge, trovato l'inganno", che sia quello ipotizzato da Fiammetta o altri escamotage.
    Credo che in una società come la nostra, che vede una donna capace solo di fare e crescere figli ed un uomo che pensa che debba essere la principale fonte di reddito famigliare, non riusciremo mai a trovare una soluzione corretta.
    Mi sa che per Sofia ed Eleonora rimane la Svezia...
    Roberta

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  10. @Ale quell'articolo è scritto con i piedi, per questo ho scritto una lettera di protesta al Corriere. La trovi sul mio blog (cronachesvedesi.com)

    Quanto alle quote rosa continuo ad essere contraria. Le donne nei cda sono di meno perché in proporzione sono meno le donne che si dedicano all'imprenditoria e alla finanza.

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  11. @fiammetta: condivido, la sciatteria è evidente, e ti dico purtroppo che è diffusa, facendo parte della categoria..
    ps:spulciando ho letto la tua recensione del blog congedoparentale e mi hai fatto morire dal ridere!

    quanto alla condizione uomo/donna sul lavoro, in particolare sulla disparità di stipendi e avanzamenti di carriera in ambiti manageriali, mi è capitato di doverne scrivere, ma quando arrivavo al nocciolo nessuno dei miei intervistati ha saputo mai chiarirmi le idee: non è che la disparità di stipendio tra dirigenti uomini e donne e i diversi avanzamenti di carriera dipendono dal fatto che poche sono le donne disposte ad assumersi le responsabilità orarie che derivano dal ruolo? nella mia redazione solo una donna è classificabile "capo", contro 6 uomini, ma solo perchè nessun'altra ha voluto accettare l'assottigliamento della vita privata che deriva dal ruolo, e non perchè mancassero asili o altro: forse per abitudine, o per un mancato accordo coi rispettivi compagni/mariti. mio marito ha lavorato da casa nei primi 13 mesi di vita da emma, mentre io stavo in redazione 10 ore al giorno e quest'anno ha guadagnato la metà di me..

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  12. @Ale, grazie, mi fa piacere che ti sia piaciuta la mia recensione. Ma per quale giornale lavori?

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  13. precaria rai....attualmente in congedo parentale!!!! ;)

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