I Post sino alla prima settimana di febbraio 2011 sono relativi al mio congedo parentale. Poi ci sono tutti quelli della normale vita di un papà italiano in Svezia fra famiglia e carriera.
domenica 23 febbraio 2014
450 km e non sentirli
Questa settimana nella regione di Stoccolma è sportlov, la "vacanza dedicata allo sport", ossia dedicata da quasi tutti alla settimana bianca. È scaglionata per regione (ossia le scuole sono chiuse) lungo tre settimane diverse sia per evitare il sovraffollamento che per permettere alle località turistiche più settimane di lavoro.
L'inizio del viaggio verso la montagna ha congelato sia me che Anette. Un "quanto manca?" di Sofia dopo 450 metri quando da fare avevamo 450 km di macchina. Era però solo una domanda mossa da curiosità e niente di più. Poi grazie a film e cartoni scaricati sul tablet, giochi e canzoni (nonché una sosta alla pasticceria di Vansbro che merita veramente) il viaggio è passato oltre ogni più rosea aspettativa. Fare lunghi viaggi in macchina sembrerebbe essere diventato un piacere.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ciao! La mia è solo un'indagine "in previsione, assolutamente priva di polemica (lo premetto perché sai, oramai come parli sbagli!).
RispondiEliminaSono cresciuta facendo lunghi viaggi fra Roma e il paese di origine della mia famiglia nelle Marche. A volte lo si faceva anche due volte al mese, partendo il venerdì dopo pranzo e rientrando la domenica. Prima che aprissero l'autostrada dell'Aquila il tragitto si faceva pungo la Val Nerina o la Salaria, strade di montagna, tutte curve. Ero solita iniziare abbastanza presto a chiedere a mio nonno "quanto manca?" e la risposta, lo ricordo come fosse oggi, era "ancora 3 curve". Dopo 3 curve tornavo alla carica e lui "ma 3 curve GRANDI, queste erano piccole" e via andare. Quanto durava il viaggio? Forse anche 5 ore. E io che facevo? Generalmente inventavo canzoni in lingue assurde, che fiaccavano tutti i passeggeri, mi raccontavano delle storie, a volte alla radio leggevano delle storie per bambini (ricordo quella di una certa Prezzemolina di cui non ho mai sentito la fine). Non ho mai potuto leggere, perché avrei vomitato. Poi ascolto, leggo o vedo i miei amici e i loro bambini, che non viaggiano senza Tablet e videogiochi, e mi chiedo se siano davvero necessari. Io ho bellissimi ricordi di quei vaggi...e voi?
Concordo con te che non sono necessari... ma aiutano :-)
Eliminaho visto genitori in negozio di ottico con due bambini ipnotizzati dai cartoni animati del tablet. Non è il massimo dell'intrattenimento, ma, concordo con Stefano, aiutano molto.
RispondiElimina