lunedì 9 novembre 2015

Saper dire di no

Questa mattina, quando Sofia, ancora in camicia da notte, voleva a tutti i costi andare a scuola accompagnata da Anette che stava uscendo, già in leggero ritardo.

Questo pomeriggio, quando Eleonora cercava di negoziare di poter fare un altro giorno i compiti di matematica e di tecnica perché si stava divertendo troppo con l'utile app di inglese che funziona sia sul telefonino che sul computer.

Questa sera, quando entrambe volevano un dolcetto prima di cena. E dopo cena quando entrambe volevano stare alzate più del solito.

Saper dire di no, nel modo giusto, mi sembra sempre di più uno strumento fondamentale dell'essere genitori.  


14 commenti:

  1. Ma questo modo giusto lo condividi anche con noi? Se no che gusto c'è!
    :-)
    Marina

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  2. Ho avuto un identico moto di curiosità immediata. Che dire di no sia necessario non è nullà di nuovo, ma sarebbe interessante capire quale modo consideri -considerate giusto (autoritario? Spiegazioni? Interviene un genitore per volta o entrambi? Proporre un' alternativa?...)

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  3. non ho capito :)
    mi sembrano situazioni in cui sia logico dire di no. cose di ordinaria amministrazione

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  4. conosci il libro I no che aiutano a crescere? Te lo consiglio. Ma come mai per pubblicare un commento devo diventare anonima? Boh! Melania

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  5. Certo che sono situazioni nelle quali è abbastanza logico dire di no (anche se una tecnica di negoziazione classica si basa proprio sul fatto che dopo 2-3 no siamo portati a cercare una soluzione più accomodante).
    Di solito cerchiamo di evitare il due contro uno, e in linea di massima sappiamo come la pensa anche l'altro, e quindi evitiamo di minare l'autorità dell'altro genitore (ad esempio dicendo di sì se l'altro ha detto no o se sappiamo che lo direbbe).
    Ad ogni no cerchiamo di dare una spiegazione concisa che faccia capire cosa c'è dietro il no, ma che non apre una negoziazione.
    La parte più difficile sono quelle zone d'ombra dove il "no" non è scontato, dove magari per non dire di no per non "deludere" i figli uno poi si trova in una situazione di stress, che poi spesso finisce per ricadere lo su chi ci sta intorno.
    Ogni condivisione di esperienze da perte di chi legge questo diario è benvenuta.
    PS Come libro mi è venuto in mente "Se mi vuoi bene dimmi di no".

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  6. scusa non capisco.cosa vuol dire che dopo 2/3 no ecc
    due tre no alla stessa domanda?
    due tre no nell' arco della giornata su argomenti diversi?
    Leggendo il tuo blog a volte mi siete sembrati piuttosto permissivi alle richieste delle bambine..
    chiedo agli altri lettori se è solo una mia impressione

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    1. Credo che vediamo due cose: 1) la comprensione e l'accettazione di un bambino come di una persona, sia pure in fieri, e non di un oggetto. 2) problemi/bizze/confronti, quelli che ci sono, non vengono citati.

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    2. Io non ho notato il permissivismo. Anzi avevo tenuto a mente la questione della campanella all'asilo per riportare il silenzio o abbassare il volume, cosa che poi, mi dicono, non c'e' in tutti gli asili. Avendo una figlia molto rumorosa, mi aveva incuriosito la cosa. Trovo che sia anche una questione culturale. Esempio: sporcarsi dalla testa ai piedi spesso in Italia non viene molto ben tollerato, qui in Svizzera e' la norma (a me comunque non disturba comunque anzi la trovo una buona cosa). Sempre qui in Svizzera i bambini in genere dai 4/5 anni vanno all'asilo a piedi da soli per cui li si prepara in tempo a questo avvenimento. Il che genera un'indipendenza precoce che magari in altri paesi viene considerata eccesso di permissivismo. La questione dei no in effetti non la trovo cosi' semplice anche a causa di diversi punti di vista dei genitori soprattutto nelle coppie miste come nel nostro caso e dell'ambiente esterno. Infatti comprero' di sicuro i libri consigliati.

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    3. Dopo 2-3 no a domande diverse.
      Se permissivo vuol dire coinvolgere i bambini in certe scelte e responsabilizzarli, anziché controllarli e gestirli a suon di ordini, allora sì, siamo verosimilmente più permissivi che "il genitore medio" ad altre latitudini (come conferma Alessandra qui sopra).
      Se invece permissivo vuol dire non coerente con le regole che la famiglia si è data allora direi di no. Le regole in casa ci sono e la linea di principio è di farle rispettare.

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  7. Ciao Stefano,
    leggo sempre il tuo blog con piacere ed interesse.
    Potrei sapere il nome dell'app in inglese (o di altre che condideri utili e/o divertenti)?
    Grazie :)
    Maristella

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  8. uh, la mia infanzia è stata di soli no!

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  9. la mia infanzia e' stata 'nessun ordine o divieto: solo spiegazioni logiche'
    mi sono trovata benissimo!
    non ho mai considerato 'cattivi' i miei, perche' dietro quello ce mi dicevano vedevo ragioni logiche
    il rovescio della medaglia e' che ho problemi con l'autorita', se considero non logico quello che mi ordina...

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