domenica 26 giugno 2016

Eleonora e la Brexit

Eleonora ha seguito nei giorni scorsi gli eventi sulla Brexit. Ha chiesto come mai volessero uscire dall'Unione Europea, ha capito che il motivo ha a che fare con lo scegliere da soli rispetto allo scendere a compromessi con gli altri. Ha pensato a quando si sceglie in famiglia, in classe o con gli amici, e al fatto che anche in quelle situazioni lì non sempre la scelta del gruppo è quella che volevi tu, e che a volte la scelta finale è quella che magari a te piaceva di meno.

Ha poi sintetizzato la sua opinione dicendo: "Ma dai, seriamente, si sa che non si può essere sempre quelli che decidono... ma mica uno prende e se ne va via se non si decide come vuole lui... mi sembrano molto infantili..."

13 commenti:

  1. Eleonora a 11 anni ha capito di più degli elettori inglesi. Mia figlia ha il passaporto inglese (è nata a Londra e noi siamo semi naturalizzati) mio figlio no. Avranno opportunità diverse in futuro, mai avrei pensato che potesse accadere e così in fretta

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  2. Il problema è che anche molti politici "nostrani" non capiscono o fanno finta di non capire l'ovvietà che pure una bambina può capire, trascinando masse di elettori disillusi dal vuoto che li circonda verso un futuro certamente peggiore. Brava Eleonora così piccola e così saggia.

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  3. The wisdom of the children...

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  4. quando Eleonora sarà più grande si renderà conto che la politica si muove e tiene conto di linee diverse da quelle che guidano una famiglia o un gruppo di amici affettivamente/amorevolmente organizzati.

    Possiamo sviscerare motivi e ragioni ma resta il fatto che con "brexit" si è dimostrato inequivocabilmente che le cose vanno cambiate, il popolo ha una sofferenza.
    Un dato così non si può e non è consigliabile ignorare.
    Siamo tutti Inghilterra.

    Sonia



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  5. Quando avevo l'età di Eleonora, la mia maestra delle elementari ci parlava dell'Europa Unita come di un sogno che diventava realtà (erano i primi anni 90). Fa male al cuore vedere a che punto siamo oggi. Fa male soprattutto perché la Brexit l'hanno votata coloro che non ne soffriranno: i sessanta-settantenni. Per chi ha vent'anni e una vita davanti oggi, questo risultato è uno schiaffo in faccia. Tristezza.

    Grazia

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    1. Io nel 90 avevo 20 anni e ci piaceva pensare che noi i ventenni dell'epoca potevamo essere cittadini d'europa, era entusiasmante e anche se in tanti non ne capivamo bene la portata tutto ci sembrava a portata di mano.
      Pensare che il dato Inglese sia riconducibile ai solo 60/70enni è ottimistico, ma qualora viceversa lo fosse penso che il vero schiaffo lo abbiano sentito in faccia loro. I 60/70enni di oggi sono i 40enni degli anni 90, loro, prima di noi, hanno creduto con fiducia in questo progetto chiamato europa unita.
      Si saranno forse sentiti traditi? ...e gli altri? come risulterebbe il voto del popolo allo stesso referendum in ogni altro paese di questa Europa Unita?

      Sonia

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    2. Mi auguro diverso Sonia perché una decisione di questa portata non si può fare né con la pancia della "famiglia" né con quella della frustrazione. Sono ben altri i fattori da tenere in considerazione.
      Stefano a te rinnovo ogni complimento possibile: ancora una volta Eleonora dimostra il tipo magnifico di famiglia che siete!

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    3. Non si tratta di pensare, im statistica di leggono i numeri. Scrivi su Google "voto brexit per fasce d'età" e trai le tue conclusioni. La democrazia diretta NON funziona, la maggior parte della gente non ha gli strumenti cognitivi per processare gli effetti a lungo termine di determinate scelte. Se si andasse al referendum su materie come il possesso di armi, la pena di morte, la fiscalità, sono sicura che avremmo risultati sorprendenti ma non per questo giusti e sani, anzi.

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    4. @Sonia: commento intelligente. Inoltre, se i giovani volevano tanto restare in UE potevano almeno degnarsi di votare... invece hanno avuto il turnout più basso. I più adulti magari hanno sbagliato a voler uscire (lo dirà il tempo...), ma almeno hanno preso posizione invece di sfasciarsi di alcool a Magaluf o di imitare i truzzi di Geordie Shore...

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  6. Sono d'accordo se gli strumenti di democrazia diretta sono usati una tantum. Qui in Svizzera però la democrazia semi diretta funziona abbastanza bene. Credo sia questione di abitudine, alta partecipazione alla vita politica e grande considerazione dell importanza di una prospera economia

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  7. Per carità, ognuno sulla Brexit ha la propria opinione e non sarà certo nessuno di noi a decretare quale scelta fosse migliore.

    Ma come mai la democrazia va bene solo quando gli elettori scelgono quello che va bene a noi?

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    1. perché una maggioranza determina una tendenza e se siamo in quella maggioranza è ragionevole poi pensare che le nostre speranze ambizioni e necessità troveranno accoglimento e soddisfo.

      Ci hanno insegnato:
      - La democrazia è il potere esercitato dal popolo tramite rappresentanti liberamente scelti e votati.-

      per logica conseguenza è ragionevole pensare:
      - Il dovere di chi riceve quel voto è impegnarsi a migliorare la vita di chi gli ha conferito tale fiducia.-

      .... quando questo non accade, c'è qualcosa che non ha funzionato.

      Sonia



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