domenica 24 ottobre 2010

Fra Stieg Larsson ed Astrid Lindgren

Domenica mattina. Eleonora e mamma Anette (che questa notte si è presa cura di Sofia e quindi è stancotta) dormono ancora. Io sono in sala da pranzo con una Sofia ipervivace. Mentre lei gioca io do un'occhiata al quotidiano in rete. Questa notte a Stoccolma ci sono stati due stupri ed un marito ha massacrato di botte la moglie. Perché? Uomini che odiano le donne?
Guardo Sofia che mordicchia il suo leoncino di peluche, lei mi guarda e ride. Dentro il mio cuore uno yin e yang di sentimenti. Gioia e dolore. Potrà mai tornare a casa sola la sera senza il timore di venir stuprata?
Adesso torno da Sofia. Via il leoncino. Le darò la bambola di pezza di Pippi Calzelunghe, buona ed altruista e con una forza sovrannaturale. Lo so che fa tutto quello che i bambini non dovrebbero fare, ma non è così che si impara a diventare autonomi?

2 commenti:

  1. anche così... io ho sempre trovato antipatica Pippi, ma sicuramente è in grado di trasmettere ai bimbi quel tanto di senso della ribellione che non fa mai male... sui fatti della notte non ho parole, anche io mi interrogo continuamente su come riuscire a trasmetterle, ad esempio, il coraggio di allontanarsi da "amici" potenzialmente violenti... che vogliamo dire dei branchi?
    meglio non pensarci per ora...

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  2. bè non si diventa proprio autonomi rispondendo male agli adulti, rompendo le cose nei negozi e poi ripagandole con monete d'oro, mangiando con i piedi sul tavolo e il piatto sulla sedia (quell'illustrazione spero sempre che mio figlio non la noti...) :-D comunque non vedo l'ora di tornare in Svezia per comprare una bambola di pippi calzelunghe anche per il mio cucciolo, quando ci sono stata lui era ancora 'nelle nuvole'...
    riguardo alle violenze, se mai avrò una figlia femmina spero proprio che voglia iscriversi a un corso di arti marziali, non ti salva la vita in certe situazioni ma fa bene al carattere, secondo me.

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