martedì 6 febbraio 2018

Le materie che non ho mai avuto

Eleonora a scuola frequenta l'equivalente svedese della seconda media. Hanno però alcune materie che io non ricordo di avere avuto. Economia domestica. Imparano di entrate e uscite nel quotidiano, e imparano anche a cucinare. Ieri sera l'omelette al prosciutto e formaggio per tutti l'ha fatta lei. È venuta proprio bene.
Poi a scuola hanno anche educazione sessuale. Fa parte di scienze. Fra le altre cose gli alunni hanno potuto scrivere le loro domande e le hanno messe in una scatola. L'ultimo quarto d'ora di ogni lezione l'insegnante prende qualche domanda dalla scatola e risponde.

29 commenti:

  1. Anche ai miei tempi alle medie c'era educazione sessuale :)
    Economia domestica invece c'era ai tempi di mia mamma (classe 1948)

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  2. Educazione sessuale la fanno in 5* dal libro di scienze

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    1. I quattro anni tra la quinta elementare e la terza media contano tanto - la pubertà casca in quel periodo. Se in quinta elementare ti puoi limitare a spiegare le differenza tra maschio e femmina ed il ciclo mestruale senza troppe conseguenze, in seconda media occorre approfondire anche l'aspetto psicologico ed emotivo, cosa per nulla semplice.

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  3. Continuo a non vedere la necessità (in qualunque parte del mondo) di etichettare un insegnamento che potrebbe benissimo rientrare nelle scienze senza suscitare prurigini, inevitabili se viene distinto e quindi amplificato.
    Sull'economia domestica non mi pronuncio.

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    1. Purtroppo, non sempre le scienze vengono insegnate in modo da mostrarne le conseguenze dirette e immediate sul quotidiano. Fa piangere ma è così.

      L'educazione sessuale invece ha, se fatta male, conseguenze più dirette e immediate di un ceffone in faccia; mi sembra corretto venga distinto.

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    2. La scuola non dovrebbe occuparsi di quel tipo di educazione, che invece è compito della famiglia. A me sembra tanto un voler delegare a terze parti e non sono per niente d'accordo.
      Ora, la mia considerazione della maggior parte delle persone è moooooolto bassa e di certo questo influisce, ma mai vorrei che gli aspetti emotivi venissero trattati in una sede istituzionale. Diverso per quel che riguarda l'aspetto scientifico della riproduzione che, ripeto, non vedo perché dovrebbe esser trattato in modo differente da tutto il resto.

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    3. si chiama educazione sessuale perché non è la lezione di riproduzione, vista l'importanza che ha nella nostra società. e riguarda gli aspetti tecnici-pratici e biologici ma anche e soprattutto quelli legati all'affettività (altrimenti insegniamo pure che serve solo per la riproduzione e accettiamone le conseguenze) Non tutti i genitori sono in grado di spiegare alcunché ai propri figli al riguardo per cui ben venga che sia fatto a scuola, in campo neutro dove ogni domanda riceve una risposta da personale preparato. come fai a sapere che la famiglia insegnerà qualcosa e che questo qualcosa sia sensato? l'educazione sessuale familiare è quella che produce ragazzine incinte, donne adulte che non conoscono come funziona il ciclo mestruale o la propria anatomia, malattie a trasmissione sessuale in costante ascesa, maschi che cercano di infilarlo ovunque perché qualcuno gli ha spiegato che è giusto così,.... manu

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    4. All'incirca quello che penso io, ma spiegato meglio. Grazie manu. :)

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    5. E invece il personale scolastico conosce alla perfezione le singole emotività di ogni studente ed è in grado ed ha il tempo di parlare a ciascuno secondo la sua propria sensibilità e necessità? E la neutralità da cosa è garantita e soprattutto come può essere possibile?
      E ancora, perché delegare alla scuola invece di formare o genitori e riprendere in modo chiaro i compiti della famiglia? La risposta è una sola: perché è più semplice per tutti. Per i genitori che possono assolversi e sfangarsela dal parlare con i figli e per la scuola perché con qualche accenno sparso qui e lì può dire di averlo fatto.
      Il risultato sono famiglie che non sono tali e ragazzi senza un briciolo di maturità. Non funziona e se avessi un figlio non vorrei che la questione venisse trattata in quella sede se non in modo strettamente tecnico.

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    8. nella scuola che conosco meglio perché ci vanno i figli dei miei amici (i miei sono ancora piccoli) il corso di educazione sessuale è stato fatto da personale preparato: l'insegnante di scienze ha parlato degli aspetti riproduttivi generali, il medico ha parlato degli aspetti legati alle malattie e alla riproduzione umana, lo psicologo si è occupato della sfera emotiva e affettiva. non parlerei di accenni buttati qua e la, anzi forse sono solo accenni quelli che ricevono in famiglia. ci sono famiglie dove i genitori non partecipano alle riunioni, dove non sanno neppure l'italiano, dove il livello culturale è talmente basso che i ragazzi rischiano di sentirsi rispondere con un "non si parla di certe cose" o ancora peggio con le leggende metropolitane e si trovino ad informarsi su internet . è più utile che si faccia a scuola almeno hai la certezza che qualcosa sia stato spiegato. Manu

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    9. Alhambra, come hai detto tu, ci sono molte situazioni in cui i genitori sono del tutto incompetenti ad insegnare ai propri figli non tanto l'aspetto psicologico ed emotivo della vita sessuale ma anche quello più semplicemente biologico: "non si parla di certe cose", secondo la tua citazione. E probabilmente ciò è dovuto al fatto che si sono trovati due genitori come loro, prima di loro, che non hanno saputo occuparsene.

      Considerando tutta la pornografia disponibile su internet, accessibile a chiunque abbia un minimo di abilità con le tastiere, ben venga l'istruzione sessuale a scuola. L'undicenne che fa da solo navigando su un sito porno non mi preoccupa; sono i quindicenni con abbastanza contante nel portafogli che devono sapere cosa è meglio fare e cosa no.

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    10. "non tanto" -> "non solo"

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    11. Tutte le vostre obiezioni si basano sul fatto che per qualche non meglio precisato motivo i genitori non siano in grado di fare i genitori. Benissimo, mi ripeto: formiamo le mamme ed i papà perché assolvano al proprio ruolo e compito. Ed evitiamo che siano ulteriori estranei ad insegnare la più privata delle cose ed esprienze ai ragazzi.

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    12. Purtroppo, anche molto vero. In casa mia, educazione sessuale non ce n'è stata per niente - ben vengano gli estranei.

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    13. Io non vedo perché l'educazione sessuale dovrebbe essere prerogativa esclusiva delle famiglie. A scuola si parla del lato emotivo di molte cose, quindi perché non anche di questo? Che danni temi possano farsi? Peraltro, io personalmente a 14 anni avrei preferito di gran lunga poter fare certe domande a personale qualificato ed esterno piuttosto che ai miei genitori. E non perché non mi fidassi: è normale, in moltissimi ambiti, cercare un parere spassionato da chi non è coinvolto emotivamente nelle nostre cose. Peraltro, il fatto che venga insegnata a scuola non impedisce di certo alle famiglie di parlare ai loro figli di certi argomenti.

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    14. Perché la scuola non dovrebbe occuparsi istituzionalmente di aspetti legati all'educazione in generale ed occuparsi invece di istruzione, che non è proprio la stessa cosa.
      Ora, se già in materie apparentemente innocue come la storia la neutralità è utopia pura, figuriamoci in questioni spinose come queste!
      È impossibile per chiunque parlare di qualsivoglia argomento in modo completamente asettico e lasciare che sia l'utente a trarre le proprie deduzioni. Per cui, una volta di più, cerchiamo piuttosto di eliminare il caos orrendo e pernicioso che si è creato e ripristianiamo dei ruoli.

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    15. il compito della scuola è anche educativo non solo legato all'istruzione. in realtà è più probabile che un qualsiasi genitore possa mettersi a insegnare a leggere e scrivere o possa passare informazioni piuttosto che sia in grado di occuparsi degli aspetti emotivi e relazionali dei figli. educhiamo i genitori ? ottimo esattamente come ? un corso obbligatorio? e come saqppiamo poi che abbiano spiegato qualcosa ai figli? almeno a scuola qualcosa gli sarà arrivato. quel che spiega il genitore non è forse legato 1- a ciò che sa 2- a ciò che interpreta ? insegnare un argomento così importante per lo sviluppo psicologico e sociale come fosse limitato alla riproduzione cellulare o all'atto tecnico pratico come la riproduzione di una qualunque specie animale lo trovo non solo riduttivo ma anche estremamente pericoloso. Quando spieghi come si riproducono i gatti non ti poni le stesse domande di quando spieghi come si riproducono le persone. i ragazzi hanno bisogno che queste domande trovino una risposta "neutrale" che non può essere certo quella del genitore. Se poi vuoi raccontarci la tua esperienza con i tuoi figli e come sei riuscita ad essere asettica, tecnica e empatica allo stesso tempo ne trarremo sicuramente un insegnamento.se però capita che il ragazzo di tua figlia non usi il preservativo perché il papà gli ha spiegato che serve solo ai gay tu lo accetti serenamente come educazione genitoriale ? e se la scuola deve occuparsi solo di istruzione allora eliminiamo da essa chi non può essere istruito ad esempio tutti i disabili del resto imparare la diversità, la compassione e l'empatia rientrano in ambiti educativi. ci metterei anche lo sport o educazione fisica, dove lo scopo è quello di educare alla relazione con l'altro , il gioco di squadra, la capacità propriocettiva, tutte abilità che rientrano nell'educazione e non nell'istruzione. Manu

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    16. ultima considerazione, tu scrivi "formiamo i genitori", ma li devi formare prima che lo diventino altrimenti a cosa serve se devono educare ad una cosa per la quale non sono stati educati a loro volta? i ragazzi saranno genitori, e insegneranno ai loro figli per cui forse, proprio grazie alla scuola non serviranno corsi appositi perché sarà patrimonio comune e tutti saranno capaci di trasmettere ciò che serve dalle informazioni pratiche a quelle emotive. Francamente trovo la tua posizione estremamente oscurantista, come se argomenti come affettività e sesso debbano essere tenuti nascosti e affrontati solo in caso di necessità estrema altrimenti evitati come la peste quando invece fanno parte della vita di tutti noi e anzi acquisiscono un'importanza sempre maggiore con derive assurde e patologiche. Giusto per fare un po' il punto anche sul ruolo della scuola, vorrei ricordarti di come moltissimi casi di abusi, maltrattamenti, situazioni difficili siano stati scoperti e affrontati proprio in ambito scolastico perché gli insegnanti non sono solo dei trasmettitori di informazioni. Manu

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    17. "Mettiti il preservativo", "occhio alle malattie sessualmente trasmesse" e "guarda che così rischi di rimanere incinta" NON sono educazione sessuale ma aspetti tecnici che come tali possono e devono venir riportati dalla scuola. Come tali non hanno alcun bisogno di etichette diverse.
      L'aspetto emotivo, ovvero ciò che l'educazione sessuale dovrebbe essere, non può trovare a scuola il tempo per essere approfondito per la natura stessa del contenuto.
      Qualche intervento di uno psicologo non può sostituire un discorso personale fatto con la sensibilità adeguata all'individuo singolo. Verginità, rapporti, relazioni, importanza del sé... questo è educazione sessuale che va integrato nella crescita della propria coscienza ed individualità, in famiglia.
      Come già ho specificato non ho figli e non vorrei, se ne avessi, che venissero trattati a scuola questi argomenti se non in modo strettamente tecnico.

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    18. Se poi mia figlia fosse così cretina da andare con uno senza preservativo il problema non risiederebbe certo in questo singolo aspetto ma nel quanto poco avremmo assolto ai nostri compiti educativi generali, ovvero nel non trasmetterle coscienza di sé, spirito critico e fermezza nelle decisioni e nei conseguenti comportamenti.

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    19. @ Alahambra: meno male che non hai figli allora.

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    20. Non so come interpretare questo commento

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    21. La scuola è un'agenzia educativa che - stando alla legge italiana - è responsabile della formazione dell'individuo in collaborazione con la famiglia, non in modo asettico.

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  4. è importantissimo l'insegnamento a scuola dell'educazione sessuale, è una parte della vota importante quanto le altre, se non di più, viste le conseguenze della mancanza dell'educazione sessuale, dalle gravidanze indesiderate a malattie mortali.
    ottima la scuola svedese

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  5. ai miei tempi a scuola c'era economia domestica, le femmine lavoravano all'uncinetto...e i maschi facevano lavori da maschi...una noia...

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    1. se fatta in modo intelligente invece penso che non sarebbe una brutta materia, insegnare a cucinare, a cucire ed ad arrangiarsi un pò in casa male non fa

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