domenica 30 settembre 2012

La logica di una quasi settenne

Chiaccherando con Eleonora, si parla di colori dei capelli. Lei dice che i suoi hanno cambiato un po' colore, che quando era piccola (!) erano più biondi. Io le dico che i miei adesso sono sul castano scuro, ma che quando avevo la sua età erano ramati. Lei ci pensa, poi dice: "Forse anche noi siamo come gli alberi e le stagioni...quando si è piccoli è come primavera e i capelli spuntano, poi arriva l'estate, poi quando si diventa grandi è un po' come l'autunno, e poi arriva l'inverno, i capelli prima diventano bianchi come la neve, e poi cadono come le foglie d'inverno".

sabato 29 settembre 2012

Differenza culturale o di genere?

Sabato, quasi ora di pranzo.
Dal cielo acqua, non a catinelle, ma nemmeno solo due gocce.
Eleonora: "Posso andare in giardino a giocare?"
Il papà italiano, con il tono di chi pensa che non sia una delle idee migliori: "Piove!"
La mamma svedese, con tono gioioso di chi vuole che le bimbe giochino all'aperto: "Certo! Prendi il giubbino"

venerdì 28 settembre 2012

La gioia in uno sguardo

Mentre giochiamo Sofia si è fatta un mini graffietto e vuole un cerotto. Vado a prenderlo. Sto per aprirlo quando mi dice "faccio io". Le dò quindi il cerotto, ancora nel suo involucro.
Lei lo prende e inizia ad esaminarlo.
Il suo viso assume l'espressione di chi è impegnato a risolvere un problema complesso.
Lei rigira quel cerotto ancora impacchettato e aggrotta le sopraciglia.
La guardo come per chiederle se vuole aiuto.
Lei mi guarda e mi fa capire che no, è una sfida che deve vincere da sola.
Poi guarda un'estremità e pare capire.
Con le dita piccine lei cerca di separare le linguette.
Sembra aver compreso che le sue manine devono lavorare come due squadre con compiti simili, ma diversi... la destra deve tirare una delle linguette da una parte, la sinistra l'altra linguetta dalla parte opposta.
Lo fa e... meraviglia, le due parti dell'involucro si separano presentando il cerotto pronto per l'uso.
Lo sguardo di Sofia da corrugato si distende per poi splendere in un sorriso di conquista che è gioia pura.
Missione compiuta.
"Ecco, papà!"



giovedì 27 settembre 2012

Dodici pozzanghere più una

Questa mattina portando Sofia all'asilo ho contato dodici pozzanghere.

Sofia è riuscita a saltare in tredici pozzanghere, visto che ha persino saltato in una mini pozzanghera creata da lei con gli spruzzi di un'altra pozzanghera.

mercoledì 26 settembre 2012

La villanella

L'asilo di Sofia confina con un ospizio, e succede a volte che vengano organizzate attività in comune.

Oggi all'ospizio c'era in programma il concerto di un cantante. Il personale ha quindi chiesto alle maestre se avessero voluto fare assistere al concerto alcuni dei bambini.

Il cantante si è rivelato essere tale "Roberto", italiano, che ha cantato fra le altre cose "La villanella" di Orietta Berti. La maestra ha detto che dopo la prima strofa Sofia è scattata a ballare. Quel "Ma come balli bella bimba", le cui parole era l'unica a capire, lo ha sentito come proprio: la bella bimba era lei. Roberto è poi riuscito a far cantare la canzone, in italiano, a tutti i bambini, tanto che alla riunione dei genitori questa sera la maestra mi ha chiesto di trascriverle il testo per far sì che i bambini possano cantarla ancora.

martedì 25 settembre 2012

Dettagli importanti

Oggi all'asilo quando sono andato a prendere Sofia.
Io: "Ciao Sofia, cosa hai fatto oggi?"
Sofia: "Io fatto cacca... tre... due grandi e uno piiiccolo piiiccolo!"

lunedì 24 settembre 2012

Tecnicamente ha ragione lei

Ora di cena.
Davanti a Sofia sia il primo (un piatto di pasta) che il vassoio del secondo per tutti (affettato a base di salame di Felino).
Sofia ignora la pasta e prende una fetta di salame dopo l'altra dal vassoio.
Le dico: "Sofia, devi mangiare anche la pasta... non puoi mangiare solo il salame"
E lei: "Si che posso, guarda!"

domenica 23 settembre 2012

Volati i giorni con zia Dani

In questo fine settimana in cui mamma Anette si è fatta 650km per andare a trovare sua sorella, e mia sorella se ne è fatti oltre 2000 per venire qui, i giorni di visita di zia Dani stanno passando troppo in fretta. È bello però vedere come le bimbe le siano proprio affezionate.

Ieri sera io avevo un impegno e mi sono dovuto assentare dopo aver preparato la cena. Zia Dani, che non vedeva le bimbe da inizio agosto, e con la quale non erano rimaste mai sole per più di un'oretta, è riuscita nella missione di farle addormentare entrambe nei rispettivi letti senza nemmeno ricorrere al farle addormentare nel lettone. Oggi è persino riuscita nell'impossibile impresa di tenere sotto controllo Sofia durante gli allenamenti di calcio di Eleonora

Domani zia Daniela torna a Milano. La cosa è stata accolta da Sofia con un "noooo!!!". L'unica cosa che l'ha consolata è stato il sapere che domani sera torna mamma Anette.

sabato 22 settembre 2012

Sofia commenta la zia

In questi giorni c'è qui zia Daniela. A Sofia, che si diverte un mondo a guardarmi e dirmi "lei è tua sorella", piace giocare con lei. Può però parlarle solo in italiano, cosa che non sempre le viene spontanea. Cambia lingua comunque quasi sempre quando la zia le chiede di ripetere in italiano.

Tornando da una passeggiata tutti insieme Sofia ha guardato la zia, poi ha guardato me, e scuotendo leggermente la testa ha detto: "zia Daniela non parla svedese".

venerdì 21 settembre 2012

Hai la coda di paglia, eh?

Da un po' di tempo Eleonora è entrata nella fase del voler capire non solo le parole, ma proprio il significato di tutto quello che legge/ascolta. Ecco che in uno dei cartoni di Toy Story ad un certo punto Woody incalza alcuni dei giocattoli chiedendo loro se avessero la coda di paglia. Eleonora quindi mi ha chiesto cosa volesse dire aver la coda di paglia e quando usare l'espressione. Da quel momento ogni occasione è diventata buona, non importa se sia quando becca me a nascondermi dietro la porta del frigo perché sto bevendo a canna o quando Sofia nasconde la matita dietro la schiena dopo aver fatto uno scarabocchio dove non deve, con un sorriso di soddisfazione Eleonora si diverte ad esclamare: "Abbiamo la coda di paglia, eh?"

giovedì 20 settembre 2012

Ombre cinesi

Oggi giornata abbastanza intensa.
Questa mattina via per qualche giorno Anette, che oggi si è fatta un bel viaggio in macchina di oltre 600km con sua mamma per andare nello Scania a trovare zia Helena.
Questa notte arriverà quì per qualche giorno zia Daniela.
Questo pomeriggio dopo la scuola è venuta qui una compagna di classe di Eleonora. Durante la cena ho notato che il sole che entrava dalla finestra proiettava la mia ombra su uno dei muri. Ho quindi iniziato a scherzare con le bambine giocando con l'ombra della mia mano sul muro. Tutte e tre hanno subito iniziato a fare la stessa cosa. Ho quindi avuto un lampo di genio e mi sono ricordato di avere un libro sulle ombre cinesi. Corri a prenderlo ed ecco che le bimbe sono rimaste affascinate: per una mezz'ora abbondante il loro divertimento è stato cercare di imitare tutte le ombre del libro, da quelle semplici a una mano quasi ferma a quelle più complesse con due mani in movimento. Alla fine hanno persino creato una specie di teatrino. È proprio vero che alcuni dei giochi che attraggono di più a volte sono quelli più semplici.

mercoledì 19 settembre 2012

Una macchina gialla!

Durante un viaggio in macchina quest'estate, nel tentativo (invano) di distrarre una Sofia abbastanza irritata dal viaggio lanciai la gara a cercare automobili di colori particolari comprese quelle di colore giallo che sarebbero valse "ben" cinque punti.

La caccia alle auto e la relativa tranquillità durarono meno di un minuto. Il tempo di trovare una macchina rossa e poi basta.

L'altro giorno mentre la portavo all'asilo Sofia si è fermata e puntanto un'auto ha esclamato con enorme soddisfazione: "una macchina gialla! cinque punti!"

Credo che non smetterò mai di rimanere affascinato dal cervello dei bambini.

martedì 18 settembre 2012

Si può essere contenti perché la figlioletta piange?

Questa mattina io ho portato a scuola Eleonora mentre Anette ha portato Sofia all'asilo. Scuola e asilo sono l'uno di fianco all'altro, e visto che io ed Eleonora eravamo usciti un po' prima ho deciso di passare dall'asilo così poi io e Anette avremmo potuto fare un pezzo di strada insieme.

Arrivato all'asilo sono entrato in cortile praticamente insieme ad Anette e a Sofia che ha chiesto chi sarebbe venuto a prenderla questo pomeriggio. Quando Anette le ha detto che sarebbe passata lei Sofia, che in quasi due anni di asilo avrà pianto al massimo tre-quattro volte, si è messa a piangere spiegando che avrebbe voluto che io la andassi a prendere. Devo ammettere che, poiché si vedeva che non era un capriccio, ma veramente voglia che passassi io a prenderla, un pochino sono stato contento.

lunedì 17 settembre 2012

Piccole ruffiane crescono

Tornando dagli allenamenti di calcio questa sera.

Eleonora: "Papà...è tanto che io e te non andiamo al cinema insieme..."
Io: "È vero"

Eleonora: "Papà...sei il papà più bravo del mondo..."
Io: "Mmmm"

Eleonora: "Papà... hai visto che bella la veterinaria del Lego Friends?"

domenica 16 settembre 2012

Soccer family

Fine settimana in cui tutta la famiglia si è dedicata ai due tornei di calcio di Eleonora (e del sottoscritto). Ieri quattro partite per il trofeo McDonald's a Värmdö, oggi altre quattro partite per la Småtting cup a Bollstanäs (ogni partita dura 20 minuti). Anette, che da vera soccer mom oggi indossava persino la maglia della squadra, e Sofia hanno fatto da pubblico sia ieri che oggi (con Sofia che avrebbe voluto giocare e che appena poteva te la ritrovavi in panchina; non è entrata in campo durante le partite sono grazie a mamma Anette che a momenti deve fare placcaggi tipo rugby). Ieri sono venuti a fare il tifo anche nonno Bosse e nonna Eivor. Secondo me fra qualche partita ci troviamo a bordo campo anche gatto Simon.

Il regolamento prevede che, per far provare a tutti, praticamente ad ogni partita ci sia un portiere diverso. Quando chiediamo chi vuole stare in porta di solito però non sempre ci sono volontari. Eleonora invece ha voluto giocare in porta per ben tre volte. In macchina ci ha poi spiegato che lo fa per passare ancora più tempo con me, visto che io molto spesso prima della partita sono quello che prende in disparte il portiere per allenarlo.
Da allenatore la cosa mi ha fatto piacere visto che nelle tre partite le hanno fatto solo un gol.
Da papà sono andato in brodo di giuggiole.

sabato 15 settembre 2012

Cosa si aspettano le maestre da noi genitori

La "lettera della settimana" che Eleonora ha portato ieri da scuola contiene qualche foglio in più del solito. Uno è un elenco di libri che la maestra consiglia a seconda di quanto i bambini sappiano leggere.
Un altro è un foglio con scritto cosa si aspettano le maestre da ogni genitore:

- Aiuti il tuo bambino ad arrivare a scuola puntuale
- Il tuo bambino ha le cose che servono ed è pronto per il suo giorno di scuola
- Il tuo bambino ha fatto colazione ed è riposato
- Il tuo bambino può stare a casa a curarsi in caso di malattia. Nel caso di assenze prolungate prendi contatto l'insegnante per avere eventuali compiti.
- Eviti, il più possibile, assenze al di fuori di quelle previste
- Ti interessi per i compiti a casa del bambino e ti prendi la responsabilità finale affinché vengano svolti

venerdì 14 settembre 2012

"La miglior mamma che conosco"

La maestra di Eleonora ha chiesto ai bambini di scrivere di uno dei propri genitori. Eleonora ha deciso di scrivere di mamma Anette. Lo ha fatto scrivendo così sotto il ritratto:
- Questa è mia mamma
- Mia mamma va a correre ogni giorno
- Lei cucina del buon cibo, mia mamma
- Mia mamma è gentile
- Mia mamma a volte può essere biricchina
- A volte mi legge delle favole
- Mia mamma è intelligente
- Mia mamma si chiama Anette
- Mia mamma è dolce
- Mia mamma è la miglior mamma che conosco


Non posso fare altro che essere d'accordo!

giovedì 13 settembre 2012

Che mi veda come un bambino?

Sulla strada del ritorno da scuola e dall'asilo Eleonora e Sofia hanno iniziato a punzecchiarsi rivendicando ognuna il "possesso" della mamma. Ha iniziato Sofia indicando Anette e dicendo "mia mamma". Eleonora ha risposto con "mia! mamma". Sofia ha ribattuto "mia! mamma" e così hanno continuato per un paio di volte ancora. A quel punto Anette ha detto alle bimbe di essere sia la mamma dell'una che dell'altra.
Sofia l'ha guardata e ha aggiunto: "e la mamma di papà!".
Che mi veda come un bambino?

mercoledì 12 settembre 2012

Sofia e il genere

Sino a settimana scorsa Sofia ha sempre definito tutti come genere femminile dicendo, sia in italiano che in svedese, lei/hon di tutti, sia che si trattasse dell'amichetto, che del nonno, che del sottoscritto. Negli ultimi giorni ha iniziato a fare domande su maschio e femmina, maschile e femminile. Ho quindi iniziato con degli esempi a spiegarle chi fosse maschio e chi femmina. Tutto bene per quanto riguarda nonno Bosse maschio, nona Eivor femmina, amichetto David maschio ed Eleonora femmina. Quando siamo passati però nel mondo degli animali e le ho detto che Simon è maschio lei mi ha guardato, si è fatta una grassa risata, e poi mi ha spiegato che "Simon no maschio...Simon gatto!"

martedì 11 settembre 2012

Regalo personalizzato

Pupazzi, disegni, ricamo, tutto fatto da Eleonora
Qualcosa avevo intuito. Da qualche giorno mi era stato vietato di entrare nella cameretta dei giochi, e lei appena aveva del tempo libero ci andava, a volte portandosi Sofia, a volte gridando per farla uscire. Questa mattina il tutto si è svelato. Mentre Anette era uscita presto per andare dal pasticciere a prendere brioche e pain-au-chocolat appena sfornati Eleonora ha tirato fuori i pacchetti con i regali preparati per me da lei, da sola, senza l'aiuto di nessuno. Quando li ho aperti ho trovato nell'ordine: il biglietto con gli auguri (disegno davanti, lettera sul retro), un ricamo fatto a mano e dei pupazzi rappresentanti la nostra famiglia con dettagli studiati tipo i capelli biondi e lunghi della bambina grande e la testa della sorella minore fatta con una pallina più piccola. A pensare al tempo, alla costanza, alla fantasia e all'energia che ci ha messo mi sono veramente emozionato tanto.

lunedì 10 settembre 2012

Sofia non le manda a dire

Al momento di darmi il bacio del buongiorno Sofia mi ha accarezzato la guancia e scuotendo la testa ha detto "papà porcospino".

Ho abbandonato l'idea di tenere la barba di qualche giorno e sono andato a radermi.

Quando poi mi ha visto rasato mi ha detto "bravo papà!" e tutta contenta mi ha coperto di bacini.

domenica 9 settembre 2012

Quasi 42 km e quasi 42 anni

Qualche mese fa avevo deciso con dei colleghi di partecipare a Sthlm Bike, una pedalata di circa 42 km in giro per Stoccolma. L'idea era un po' quella di tenersi in forma e un po' quella di sfruttare l'occasione per vedere questa splendida città visto che il percorso è stato studiato proprio facendolo passare da alcuni punti molto panoramici. L'aspetto "negativo" che io e i colleghi abbiamo scoperto solo qualche giorno prima della partenza è che l'inizio della pedalata era fissato per le 6 e mezza del mattino.

Per fortuna oggi, giorno della biciclettata, Stoccolma ha offerto una delle sue giornate di sole di fine estate/inizio autunno e così, nonostante la sveglia prima del gallo, le due orette scarse di pedalata sono state veramente piacevoli.

Mentre io ero via Anette e le bimbe ne hanno approfittato per preparare qualche sorpresa per il mio compleanno (che è fra due giorni). La cosa a Sofia è piaciuta talmente tanto che appena sono entrato ha cercato di raccontarmi per filo e per segno cosa avessero fatto. Per (s)fortuna sia Anette che Eleonora sono state velocissime a zittirla, e quindi dovrò aspettare ancora un paio di giorni per scoprire di cosa si tratta.

sabato 8 settembre 2012

Portar le bimbe indietro di 25 anni

Qui in Svezia è abbastanza popolare avere l'abbonamento a Spotify, che è un programma per ascoltare musica sul computer e che mette a disposizione praticamente ogni canzone alla quale uno pensi, dagli ultimi successi a canzoni degli anni ´50, ´60 e ´70 passando per Zecchino d'Oro, canzoni popolari, musica classica, jazz e chi più ne ha più ne metta.

Questa sera, mentre ascoltavamo un po' di musica, a un certo punto io ho iniziato a tirare fuori canzoni degli anni ´80. Ho iniziato con "Take on me" degli A-Ha, che in meno di dieci note aveva già fatto scattare in piedi a ballare mamma Anette, seguita a ruota da Eleonora e Sofia. Al grido di "vi faccio sentire la musica di quando mamma e papà erano ragazzi" ho quindi mixato successi trash come "When will I be famous" dei Bros e "Boys boys boys" di Sabrina con canzoni tipo "Girls just wanna have fun", "You spin me round (like a record)" e "Live is life", mettendo anche gli Wham! e Milli Vanilli.

Le bimbe (e la mamma) hanno saltato e ballato che era una meraviglia, con Sofia che ha voluto riascoltare "Just can't get enough" gridando "ancora ancora, balliamo balliamo!"

venerdì 7 settembre 2012

Una compagna di classe italiana!

La notizia era arrivata un paio di sere fa da Eleonora sotto forma di racconto. "Sapete...", aveva iniziato a raccontare a me e a mamma Anette, "...con la nuova compagna di classe possiamo raccontarci le cose in segreto senza doverle sussurrare... ce le diciamo in italiano".
La cosa ci aveva lasciati sorpresi visto che il primo giorno di scuola avevamo visto la bambina con la mamma, che però parlava con l'accento finlandese.

E così questa mattina ho chiesto alla maestra che non solo ha confermato, ma mi ha anche indicato il papà che stava proprio lì in corridoio. Appena trasferiti qui dopo 7 anni di Finlandia...mamma finlandese di lingua svedese e papà italiano. Napoletano verace. E così adesso Eleonora ha una compagna di classe italiana.

giovedì 6 settembre 2012

Orientamento


Il giovedì sera nel parco di Ursvik ci si può cimentare in uno degli sport che in Svezia va per la maggiore, l'orientamento. Muniti di carta e bussola si corre nel bosco alla ricerca dei punti di controllo. È uno sport che da sempre è praticato, anche con ottimi risultati, dalla famiglia di Anette. Nonno Bosse e nonna Eivor hanno quindi deciso questa sera di venirci a trovare e di far provare questo sport a Eleonora.
Il percorso era lungo (2,6 km) con 5 controlli. A Eleonora era stato detto che avrebbe potuto smettere in qualsiasi momento. Lei però è stata tenace e ha voluto completare tutto il percorso.
Mentre Eleonora era nel bosco Sofia non ha voluto essere da meno, e quindi accompagnata da mamma Anette ha trovato anche lei la sua prima "lanterna".

mercoledì 5 settembre 2012

Il gruppo degli amici

All'asilo di Sofia i gruppi di bambini sono misti per quanto riguarda l'età. Alcune delle attività vengono però svolte fra bimbi coetanei. Nella classe di Sofia le età vanno dai poco più di due anni ai cinque, e c'è un piccolo gruppo di più o meno treenni del quale fa parte anche Sofia (che i tre anni li compirà a dicembre). È un gruppo che sta insieme da oltre un anno e che cresce insieme. L'estate poi sembra averli fatti crescere ancora di più visto che oramai sono tutti spannolinati, "parlottano" e fanno sempre più gruppo. Oggi quindi le maestre hanno deciso di iniziare un piccolo progetto chiamato "Kompisgruppen (Il gruppo degli amici)". È un progetto che prevede di mischiare momenti di dialogo a piccoli esercizi per ragionare su cosa vuol dire essere amici, capire che si può essere amici anche se si hanno gusti e opinioni differenti, e che non è necessario pensarla sempre come "il gruppo".

Il primo esercizio è stato proprio quello di chiedere ai vari bambini cosa vuol dire essere amici e chi sono gli eventuali amici. Per Sofia è stato difficile dire esattamente cosa volesse amicizia, ma ha raccontato chi sono i suoi amici (portando come esempio sia bambini dell'asilo che non) e descritto che con gli amici si può giocare a mamma-papà-bambino. Il secondo esercizio è stato poi un gioco in cui inizialmente c'erano tanti cerchi quanti bambini e alla fine di un brano musicale ogni bambino doveva entrare in un cerchio. Dopo ogni canzone veniva tolto un cerchio. Alla fine dell'ultima canzone c'era un cerchio solo nel quale dovevano stringersi tutti i bambini. È stata proprio Sofia a essere l'ultima a cercare di entrate e quando gli altri bimbi hanno visto che lei era ancora fuori si sono stretti di più per farle spazio, cosa che l'ha fatta molto contenta.

Le maestre hanno raccontato che credevano che in effetti potesse essere un po' presto per ragionare sul concetto di amicizia, ma hanno voluto comunque provare. Risultato: sono rimaste sorprese e si sono commosse davanti alla partecipazione e all'impegno di tutti. Mercoledì prossimo si continua!

martedì 4 settembre 2012

Tre orette con Sofia

Oggi prima lezione del corso di danza moderna di Eleonora. L'ha accompagnata Anette mentre io sono andato all'asilo a prendere Sofia. Sono uscito poco dopo le quattro godendomi il fatto che dalla nuova sede del mio ufficio all'asilo c'è a malapena un km, che a piedi si fa volentieri. Sofia mi ha visto dalla finestra e ha iniziato a saltellare contenta, forse perché l'idea discussa già dal mattino era quella di andare a fare merenda da Enrico che ha dei kanelbullar spettacolari. Purtroppo però erano finiti quindi abbiamo deciso di andare a casa a fare merenda.

Sia Sofia che la maestra mi avevano raccontato che oggi, giorno di escursione come tutti i martedì, avevano fatto una bella scarpinata per andare e tornare da uno dei parchi giochi della zona. Una volta a casa però tutto mi è sembrata tranne che stanca. Nell'ordine abbiamo: giocato a mamma/papà/bambino, giocato a dottoressa e malato, giocato a ce l'hai, letto tre libricini (il terzo ha voluto "leggermelo" lei visto che nel secondo c'era il disegno di un bambino che leggeva per il suo papà), giocato al ristorante, poi mi ha aiutato ad apparecchiare e fare la cena e solo a quel punto ha dato segni di cedimento chiedendo di vedere un cartone.

Al ritorno di mamma Anette ed Eleonora, Sofia ha comunque ripreso energia e si è messa a ballare con Eleonora che, entusiasta, le faceva vedere cosa aveva appena fatto a danza. Io le ho guardate, ho pensato all'energia che ci vuole per star dietro a loro, e come Luca Carboni mi sono messo a canticchiare "ci vuole un fisico bestiale..."

lunedì 3 settembre 2012

Il nostro momento

Il lunedì è sera di allenamenti di calcio per Eleonora (e per me). Sono quindi (quasi) sempre io che la vado a prendere a scuola e la porto al campo (che è poi quello della sua scuola). Durante gli allenamenti lei ha imparato a non cercare di venir trattata in maniera particolare. Io poi, se dividiamo la squadra in gruppi, cerco sempre di occuparmi di uno o due dei gruppi in cui non c'è Eleonora. È però abbastanza difficile non guardarla e non darle consigli.

Alla fine degli allenamenti poi io e lei andiamo a mangiare. La cena e la passeggiata per tornare a casa stanno diventando uno dei nostri momenti. Solitamente parliamo dell'allenamento, poi della giornata a scuola, e quindi spaziamo dallo scherzare a discorsi seri ed "impegnati". Mancano poco più di due mesi ai suoi sette anni, e io rimango affascinato da quanto si riesca a dialogare e dal (ri)vedere il mondo attraverso gli occhi di un bambino. Mi rendo conto inoltre che fra noi si crea un legame profondo. E poi, con le sue domande che iniziano con "Ma quando tu eri bambino..." mi fa veramente tornare indietro nel tempo.

domenica 2 settembre 2012

Comicità involontaria

Ora di cena. Momento dei formaggi, di cui Sofia è spesso golosa sia che si tratti di Parmigiano, Asiago o persino Zola. Sofia sembra attratta da da uno in particolare. "Si chiama Munster" le spiego. Lei appare ancora più incuriosita. Poi aggiungo "È francese". E lei, andandosene, "Allora no, grazie".

sabato 1 settembre 2012

Secondo torneo di calcio

Alla fine della terza partita.
Stanca, ma contenta!
Oggi secondo torneo di calcio per la squadra dove gioca Eleonora, F05 AIK (lo stesso AIK che incontrerà il Napoli in Europa League). Quando ci siamo iscritti prima dell'estate pensavamo a un bel torneo sotto il sole dei primi di settembre. La realtà oggi è stata quella di pioggia, pioggia e ancora pioggia.

Il torneo consisteva in tre partite di venti minuti l'una. Cinque contro cinque con cambi continui tipo pallacanestro. In ogni partita bisognava cambiare il portiere. La cornice era quella tipica dei tornei qui in Svezia: genitori con termos e tazzone di caffè lungo a litri accompagnati da kanelbullar (dolcetti alla cannella) e/o kokosbollar (palline di cioccolato ricoperte di cocco), baracchino degli hot-dog e degli hamburger, pubblico composto da famiglie da 0 a 90 anni.

Eleonora ha voluto giocare una partita in porta una in difesa e una in attacco. In porta ha giocato veramente bene meritandosi a fine partita i complimenti di tutti. In difesa ha tirato fuori la grinta di Gattuso (devo farle ascoltare "Una vita da mediano" del Liga) e in attacco più che a fare gol ha pensato a fare assist e di tre gol fatti quando era in attacco lei due sono arrivati su suo passaggio. Hmm.. giusto... secondo il regolamento non si contano i gol ed in effetti le bambine a fine partita non sempre sapevano il risultato. I genitori però ci hanno sussurrato che le bimbe hanno vinto 4-1, 5-0, 5-0.

La cosa più bella è stata il vedere che le bambine crescono come squadra anche fuori dal campo. Nell'oretta e mezzo fra ogni partita infatti hanno fatto gruppo, sono andate a mangiare insieme, e quando hanno scoperto che al supermercato vicino ai campetti c'era una specie di caccia al tesoro hanno voluto partecipare in gruppo. E così i clienti del supermercato hanno sorriso guardando quel gruppo di bambine in tenuta da calciatrici con tanto di scarpe con i tacchetti che correvano fra gli scaffali cercando e rispondendo insieme alle domande della caccia al tesoro.