lunedì 31 gennaio 2011

E la sauna degli uomini si colora di rosa

Il lunedì sera per Eleonora vuol dire piscina. E dopo la piscina adora fare la sauna (dev'essere la parte svedese del DNA). Ci sono due saune, una nello spogliatoio degli uomini ed una in quello delle donne. Sono sia per chi va in piscina che per chi si allena nella palestra dello stesso impianto.
Quando accompagno io Eleonora lei si cambia nello spogliatoio degli uomini. Di solito siamo sempre almeno in un paio di papà che accompagnano delle bimbe. Stasera eravamo in cinque, e tutte le bimbe hanno deciso di fare la sauna. Sauna che quindi in pochi secondi si è trasformata. Prima solo adoni con asciugamani scuri, di quelli con scritte tipo Gold's Gym. Poi, improvvisamente, un fiorire rosa di asciugamani di principesse ed Hello Kitty. Da dietro il vetro della sauna io e gli altri papà non siamo riusciti a non ridere.

Sono già passati quattro mesi...

Ottobre, novembre, dicembre, gennaio...certo che passa in fretta il tempo. 123 giorni. Non sono successe cose che pensavo succedessero (ad esempio che Sofia camminasse - non la cosa mi preoccupi, anzi, ma solo perché Eleonora ad un anno lo faceva e quella era la realtà che conoscevo) e sono successe cose che non pensavo (ieri sera Eleonora ha letto una frase intera, e vedere nei suoi occhi la gioia e l'orgoglio mentre trasformava quei segni in parole è una sensazione fantastica). Mi sono anche reso conto come una delle cose che più mi permette di godermi il congedo è il supporto che mi da Anette. Stare a casa aiuta a diventare ancora di più famiglia. Aiuta a vedere le cose da un punto di vista spesso sconosciuto, e ti aiuta a capire quanto c'è che hai sempre dato per scontato ed invece è il frutto del lavoro dell'altra metà del tuo cielo.
Grazie, Anette. Il fatto che questi mesi siano un'esperienza meravigliosa è anche merito tuo. Tack så mycket.

domenica 30 gennaio 2011

Argomento delicato

Un articolo molto interessante di Enzo Baldoni che invita le mamme a parlare di pedofilia alle proprie bimbe ed un episodio successo qualche giorno fa hanno portato me ed Anette a parlare di come affrontare con le bimbe proprio il tema della pedofilia.
L'episodio si è svolto quando Eleonora ha avuto una sua compagna d'asilo qui a giocare. Ad un certo punto questa bimba si è fatta la pipì addosso ed in me è quasi scattato il panico. Davanti ad una cosa che con Eleonora ho fatto tante volte (togli gli indumenti bagnati, bidè, indumenti nuovi) ecco il timore di fare un gesto che possa venir malinterpretato, raccontato in modo strano, frainteso. Io ho preso mutande e tights asciutti e poi ho chiesto ad Eleonora di aiutarmi. Dentro mi sentivo strano. Mi dicevo "ma perché preoccuparsi? posso fare tutto proprio come fosse una mia figlia". Mi dicevo anche "fosse successo ad Eleonora a casa della sua amica certo che sarei contento se il papà dell'amica aiutasse...oppure?" Mi sono tenuto a distanza. Le bimbe hanno in pratica fatto tutto da sole. "Per fortuna hanno cinque anni e non uno o due di meno", ho pensato.
Non condivido tutto l'articolo di Baldoni. Non penso che "per qualsiasi uomo una bambina è una grande tentazione sessuale", mi lascia, forse erroneamente, un pochino perplesso l'invito alle mamme affinche il proprio uomo non dorma solo con la bimba (anche se Baldoni scrive "specialmente se non è il papà"). Condivido però pienamente l'invito di Baldoni a parlarne. Con Anette stiamo già ragionando sul come. Grazie Enzo.

sabato 29 gennaio 2011

Tutto è relativo

Anette mi dice che secondo lei Sofia ha la febbre. Io prendo Sofia, le sento la fronte e dico che a me sembra fresca. Anette, pragmatica, prende il termomero e le misura la febbre: 38.3
Poi mi guarda e misura la febbre anche a me: 38.8
Ecco perché mi sembrava fresca.

venerdì 28 gennaio 2011

Cosa resterà dei miei anni '70?

Che sensazione strana ascoltare con Eleonora le canzoni di quando ero bambino. Furia, la tartaruga, ci vuole un fiore... Guardo Eleonora e penso a quando avevo la sua età, quando ero io ad ascoltarle e chiedere a mamma o papà cosa volessero dire certe parole. Adesso lei queste canzoni le ha imparate, le canta (mischiandole agli Abba ed a canzoni dell'hit-parade più recente), qualcuna la sta facendo sua. Chissà se le insegnerà a sua volta?
Mi chiede di raccontarle di quando ero bambino e mentre lo faccio uso termini come "45 giri" e "macchina da scrivere". Lei mi guarda fra l'incuriosito e lo stupefatto, ed io mi chiedo come sarà il mondo quando sarà lei a raccontare della propria infanzia ai suoi bambini.

Frankenstein Jr.

Come massimo Sofia è arrivata a fare 4-5 passi. Adesso oramai si tira su da sola, anche senza appoggiarsi alle cose. Una volta in piedi si fa un primo applauso, poi rimane in equilibrio. Si guarda intorno, poi inizia i passetti. Per bilanciarsi apre le braccia, tenendole rigide. Anche i passetti sono leggermente rigidi. L'andatura ricorda proprio quella di Frankenstein...ma lei e decisamente più bellina!

Quella del camminare è solo una delle cose che mi sembra stia sviluppando più velocemente da quando va al nido. Ce ne sono altre. Ad esempio beve da sola dalla borraccia, cosa che prima non aveva mai fatto. Anche per il mangiare vuole fare un po' più da sola. Non so se sia autosoggezione, ma mi sembra che inizi a relazionarsi con gli altri bambini, anziché giocare da sola, inoltre indica i libri che vuole le si leggano.

Nota: A tavola al nido hanno i posti fissi. Su tre tavoli e con tutti i posti disponibili è capitata proprio davanti ad Axel.

giovedì 27 gennaio 2011

Se tutto fosse facile come la tecnologia

"Pronto"
"Pronto, buongiorno, sono la dottoressa. Sono arrivati gli esiti. Purtroppo è un infezione, quindi devo prescriverle dell'antibiotico per la bimba".
"Acc. Dannaz. Malediz. Vabbè, per lo meno sappiamo cos'è".
"Quanto pesa la bimba?"
"24 kg"
"hmm..dunque quindi la dose è questa. Bene. Metto la ricetta elettronica nel sistema. Arrivederci."
"Arrivederci".

Viva la tecnologia. In farmacia dò il numero personale di Eleonora, la farmacista verifica il mio documento, verifica il peso della bimba e dopo pochi minuti ho in mano il flaconcino. Sullo scontrino c'è scritto di tutto, persino quanto manca ai 180 euro di tetto annuali oltre i quali non si pagano più le medicine. Sull'etichetta ci sono le dosi. Quattro pillole al giorno, tre volte al giorno. Pillole... Pillole! Ma Eleonora non ha mai preso delle pillole perché odia visceralmente ingoiare le cose. "Basta un poco di zucchero" cantava Mary Poppins. Magari! Hmmm... provo con un cucchiaino di yogurt con dentro una pillola? No...non mangia lo yogurt. Mettiamo prima l'acqua in bocca e quando hai le guance a cricetino infilo la pillola? Ecco, bene, fai la fontanella che sembri un putto. Pillola nel bicchiere e manda giù tutto. Ma come? Si è attaccata la pillola al bicchiere? Ne voglio uno di teflon!
Alla fine ci siamo riusciti. Ho trovato il punto della lingua dove appoggiare la pillola senza che poi me la ritrovi sotto la lingua dopo che ha bevuto. Ah, se tutto fosse facile come la tecnologia.

Eleonora-Stefano 1-0

È successo. Non che non l'avessi messo in preventivo, ma...beh, forse non pensavo sarebbe successo così presto. E invece... in questo quarto giorno a casa con Eleonora che ha ancora un po' di febbre lei mi ha battuto ad un videogioco. Il bowling del luna park di Dora l'esploratrice, per l'esattezza. Io ho fatto uno sbaglio, lei non ha lasciato nemmeno un birillo in piedi in nessuno dei 10 frame. Quattro strike e sei spare per essere precisi. Verifico se il paracetamolo è considerato doping o accetto la sconfitta? O forse è proprio così che si insegna ai bambini che non si può sempre vincere, con l'esempio. Niente rivincita, le stringo la mano. Mi congratulo con lei...appena finisce il ballettopolo della vittoria che oramai dura da cinque minuti buoni...

mercoledì 26 gennaio 2011

Scene pomeridiane

Selezione di qualche episodio accaduto oggi dopo mezzogiorno:
- Eleonora che rovescia il mio caffè sul tappeto persiano
- Epistassi di Eleonora (non collegata all'evento di cui sopra)
- Sofia che inventa un nuovo percorso Stokke-seggiolone-tavolo della sala da pranzo
- Sofia che lacera a brandelli il quotidiano (per fortuna che c'è anche in rete...)
...e siamo solo alle 15.28...

Terzo giorno a casa con Eleonora

La febbre è scesa, ma c'è ancora qualche linea. Meglio quindi non rischiare, visti anche i -7 che ci sono fuori.
Il primo giorno è stato dedicato ai cartoni. Accoccolati sul divano dose massiccia di cartoni animati in italiano. Ieri è stato il giorno dei libri. Fiaba dopo fiaba ci siamo fatti i classici. Oggi, visto anche che sta meglio, è la giornata "attiva" del taglia ed incolla. Per il pomeriggio ha già detto che vuole costruire con il lego. Considerando che dalle due ci sarà anche Sofia prevedo un pomeriggio movimentato...

martedì 25 gennaio 2011

Inserimento riuscito

Credo si possa dire che l'inserimento è riuscito. Quando sono entrato a prendere Sofia al nido era con altri bambini in un "recinto" di gommapiuma, tutti intorno alla maestra che leggeva. Sofia mi ha visto, ha sorriso, poi uno sguardo che diceva "aspetta eh, appena finiamo gli animali della fattoria arrivo". E infatti, finiti gli animali si è tirata su alzando le braccia per farsi prendere in braccio.

Io inizio a pensare che anche per me sia ora di tornare alla vita lavorativa. Da cosa lo capisco? Mentre stendevo i panni mi sono ritrovato a canticchiare Baglioni...

A casa con Eleonora

Eleonora continua ad avere la febbre alta. Visti anche altri sintomi chiamiamo l'ambulatorio alle 8.15. Ci dicono di passare alle 9.30 per la visita e l'analisi del sangue e delle urine. Ad Eleonora non divertono proprio le punture, neanche quella sul dito per prendere un paio di gocce di sangue. La dottoressa, che è affascinata da come Eleonora si lamenti in italiano quando guarda me, ma in svedese quando guarda lei, ha una serie di trucchi per distrarla per farle il prelievo, da un dolcissimo peluche al farle scegliere in anticipo quale adesivo vorrà come premio. Mentre Eleonora addocchia l'adesivo che le interessa... pic! fatto. Il lamento di Eleonora vuol dire più "capperina me l'avete fatta" che "ahi! che male".
Sulla strada del ritorno passaggio in pasticceria visto che solo la mamma e la nonna fanno i dolcetti alla cannella meglio della Råsundabageriet, ma purtroppo la prima è al lavoro e la seconda a 70km. Mi sa che devo farmi dare la ricetta.

lunedì 24 gennaio 2011

Dalle nove alle due orario continuato

E così Sofia ha fatto il suo primo giorno dalle 9 alle 14, che è quanto pensiamo di lasciarla al nido sino al primo di marzo. Poi lavoreremo entrambi a tempo pieno quindi prevediamo di passare al lasciarla al nido dalle 9 alle 16.

Secondo Vicki Sofia ha fatto tre passi di fila. L'altro giorno davanti a me ed Eleonora ne ha fatti un paio. Mi sa che a breve inizia a camminare per davvero. Per il momento si mette in piedi e poi passa da un sostegno all'altro. Studia i percorsi guardando dove appoggiarsi come un alpinista di roccia studia dove appigliarsi: tavolo-sedia-carrello porta vivande-sgabello-davanzale. Sposta sedie e sgabelli per crearsi il percorso. "Purtroppo" il nuovo gioco preferito è quello di arrampicarsi e poi stare in equilibrio sulla Stokke. La sposta per raggiungere l'obiettivo ambito e poi ci sale. Sembra quasi una surfista. Non ci fosse la neve le metterei su i Beach Boys...

Mattina diversa

I bambini ti danno tanto. Vero. Eleonora riuscì persino a darmi qualche miliardo di virus sotto forma di varicella. Questa volta è stata Sofia che ha portato con se dall'asilo una gastroenterite (si vede che Vicki aveva riconosciuto quel simpaticone del rotavirus venerdì quando mi ha chiamato) che ha colpito tutti, ospiti compresi. Sofia e la mamma però da ieri stanno bene. Eleonora un po' meno. Ecco che quindi stamattina io sono a casa con Eleonora, mentre Anette ha portato Sofia all'asilo.
Lo so, qualcuno dice che non bisognerebbe far associare al bambino l'essere ammalati con il venire coccolati in maniera ancora più dolce. Dicono che uno guarisce prima senza le coccole extra. Io però coccolo un po' di più Eleonora mentre guardiamo Ratatouille, e mentre il topolino arriva a Parigi ecco che a me arriva l'SMS di Anette. Tutto bene. Sofia ha fatto i 10 secondi di pianto di circostanza, ma aveva smesso prima ancora che Anette fosse uscita dal cancello. Bene. Vado a prendere un biscotto per Eleonora...ed uno per me.

domenica 23 gennaio 2011

Momenti di trascurabile felicità

Secondo Francesco Piccolo sono quei momenti che possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino ad un attimo prima non avevi considerato. Sono in realtà quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio. Mi vengono in mente ad esempio:

- Quando porto Eleonora all'asilo in scooter e la sento stringersi a me un pochino più forte (e non siamo mai andati a più di 30 km/h)
- Quando ho appena comprato una sorpresa per le bimbe o per Anette (non sono capace di tenere le sorprese, basta che Anette mi guardi negli occhi perché mi chieda cosa le ho comprato)
- Quando metto un vestito ad Eleonora, e più ancora a Sofia, e mi rendo conto che è diventato troppo piccolo
- Quando Eleonora parla nel sonno e lo fa in italiano
- Quando seduto in macchina guardo la cravatta in ufficio dopo che Sofia si è preoccupata che io vestito in modo coordinato e quindi mi ha lasciato le sue impronte sia sulla cravatta che sulla pochette
- Quando sento gli altri raccontare i loro momenti e penso a quando le bimbe hanno fatto una cosa simile, o se e quando la faranno

sabato 22 gennaio 2011

Serenata mattutina

Sabato mattina. Svegli solo io e Sofia. O meglio, sveglia lei quindi sveglio anch'io. Mentre le preparo la colazione le racconto che ieri sera (e poi dicono che gli svedesi non hanno fantasia) Peter, il gestore del ristorante, saputo che era il nostro anniversario verso il momento del dolce è uscito dalla cucina con un ukulele ed è riuscito a coinvolgere i presenti ad intonare "bella notte" la canzone di "Lilli e il vagabondo". Lo ha fatto discretamente, senza dire nulla, senza neanche venire al nostro tavolo, solo qualche scambio di complici occhiate.
E mentre la imbocco e le racconto questo fatto le canto anch'io "bella notte". Sofia dev'essere ancora un po' stanca perché la canzone le fa più da ninna nanna che da serenata. La adagio sul divano e faccio un caffè.

venerdì 21 gennaio 2011

Piccolo incidente di percorso

Questa mattina prove di logistica "definitiva", complice un messaggio di ieri dove mi veniva richiesto di partecipare ad una riunione al lavoro che necessitava la mia presenza (messaggio con quasi due righe di scuse essendo noto che sono a casa in congedo), chiaramente la mattina che Anette aveva già in agenda una riunione improrogabile alle 8.15.

Le operazioni di colazione, vestizione e trasporto ai due asili sono andate benissimo, anche grazie ad Eleonora che mi ha fatto notare che le stavo per lavare i denti prima che avesse finito tutta la colazione.

Poi l'imprevisto. Per fortuna quasi verso la fine della riunione, il telefono in modalità silenziosa mostra la chiamata che scatena sudori freddi e palpitazioni a qualsiasi genitore: "Chiamata in arrivo: Asilo Sofia"...scambio di occhiate e con flemma britannica esco dalla sala riunioni. Al telefono Vicki m'informa che Sofia non sta tanto bene e che quindi sarebbe stato bene andare a prenderla.

Per fortuna che zia Daniela è qui in visita e che ieri, in via previdenziale, l'avevo presentata a Vicki indicandola come persona autorizzata a prendere Sofia. SMS di conferma a Vicki e cambio di schema della riunione (su suggerimento del General Manager) per permettermi eventualmente di andar via prima. Mentre io finivo la mia presentazione vedo il messaggio "Presa. Tutto bene, dorme". Sospiro di sollievo e zia Daniela da santificare. In realtà due volte visto che questa serà farà lei da baby-sitter mentre Anette ed io andremo a celebrare i nostri primi 15 anni insieme. Cenetta da soli...ma solo dopo aver festeggiato tutti insieme con una mega merenda a base di semla, il dolce tradizionale di questo periodo farcito di pasta di mandorle e panna montata della quale si narra che nel 1771 il re Adolfo Federico se ne ingozzò sino a perire.

PS A chi passasse da Stoccolma e volesse provare un ristorante che è una vera perla nascosta nota quasi solo ai locali consiglio http://www.regissorsvillan.se/  DS

giovedì 20 gennaio 2011

Riposino ok!

E anche il riposino è andato bene! Secondo Vicki avrebbe anche dormito di più se la sua vicina di materassino non si fosse svegliata decidendo di cantare la ninna nanna a tutti gli altri bimbi, ottenendo però l'effetto di svegliarli tutti.

Adesso siamo a casa e sta giocando con zia Daniela. Credo stia cercando di insegnarle lo svedese essenziale e di aiutarla ad orientarsi in casa nostra visto che le dice "kaka" ("biscotto") e "där" ("lì") indicando la credenza.

Eleonora ha deciso di invitare un'amichetta a far merenda da noi dopo l'asilo per presentarle la cuginetta Ilaria. Che Ilaria non parli lo svedese non la preoccupa. Ha detto che traduce lei visto che parla "svedese, italiano ed anche un po' di hello-goodbye" (che è come lei chiama l'inglese).

Ma è nel DNA?

Mercoledì sera, due visite, una attesa ed una a sorpresa. Quella attesa è quella di zia Daniela e della cuginetta Ilaria, quella a sorpresa è quella di nonno Bosse. Per fortuna che c'è una torta allo zafferano, di quelle ricoperte con la granella di zucchero.
Premetto che se c'è una cosa che ha sempre fatto imbufalire nonno Carlo e nonna Marghe è il mio piluccare mandorle e granella di zucchero da panettoni e colombe pasquali varie. Negli anni ho sviluppato una tecnica per privare completamente il dolce dalla glassatura senza intaccarne la crosta. Questa è una cosa che Sofia però non mi ha mai visto fare. Beh, cosa succede appena Sofia dal seggiolone vede il dolce a centrotavola? Gesto inconfondibile! Datemi una fetta. Appena presa la fetta però non la mangia...non accenna nemmeno a mettersela in bocca...inizia a piluccare la granella di zucchero...granello per granello...per me glielo ha insegnato nonno Carlo durante l'ultima visita a Milano...

mercoledì 19 gennaio 2011

Per me c'è il trucco

Non ci credo. Sta andando tutto troppo bene. Per me c'è il trucco. Oggi ho lasciato Sofia in braccio a Vicki ed i secondi di lamento, non più di pianto, sono stati poco più di una decina. E quando sono tornato a prenderla era ancora a tavola e non mi ha degnato nemmeno di quel pianto "colpevolizzatore" che a volte hanno i bambini e che vuol dire "perché te ne sei andato?". Anzi, mi ha visto ed ha continuato a mangiare il suo bocconcino di pollo e verdure fritto quasi a dire "visto che me la cavo anche senza di te?".
Poi però finito il bocconcino si è tolta il bavaglio da sola, mi ha sorriso allungando le braccia verso di me e ha detto "papà!". Una volta in braccio poi mi ha dato uno di suoi bacetti sbauscetti e si è accoccolata con la testa sulla mia spalla.

Domani grande prova: il riposino dopo pranzo.

PS Una cosa bellissima di oggi è stata che un paio dei bambini più grandi l'hanno salutata con un bel "hej då Sofia" ("ciao Sofia") mentre uscivamo. DS

martedì 18 gennaio 2011

È andata meglio del previsto

Alle 11.30 Vicki mi ha dato il benvenuto con un sorriso raggiante e dicendomi che tutto era andato benissimo. Sofia ha giocato, si è divertita ed ha mangiato (in parte) da sola. Da sola?? Ma a casa non lo fa mai. Il cucchiaio per lei è un'evoluzione del pennello. Serve per spargere sui muri più cibo alla volta. Che faccia bene andare al nido piuttosto che stare con il genitore-curling che ti sta davanti con la scopetta per toglierti tutte le insidie dal cammino?

Domani si replica, per vedere se oggi è stata un'eccezione. E se tutto va bene giovedì si ferma anche a fare il riposino.

Una sensazione nuova

Mattina che è iniziata con me che mi sveglio con entrambe le bimbe nel lettone e con il profumo di caffè che mi ha fatto Anette. Lei dice che non lo fa per me, che lo fa per se stessa, perché sono intrattabile sino a che non ho bevuto il caffè, ma mentre lo dice negli occhi le si leggono sia l'umorismo che tanto amore. Venerdì sono 15 anni che siamo insieme.

La sensazione nuova oggi è quella di essere a casa poco dopo le nove...da solo. Lasciata Eleonora all'asilo ho portato Sofia e la maestra mi ha detto di provare a salutarla subito dopo averle tolto la tutona e che ci vediamo alle 11.30 quando i bambini avranno finito il pranzo. Sofia ha accennato un pianto, ma dal parcheggio ho visto che già sorrideva.

Mi godo il silenzio della casa. Domani sera arrivano da Milano zia Daniela e la cuginetta Ilaria. Eleonora questa mattina era raggiante. Adora giocare con la cuginetta nonostante Ilaria sia già in terza media. Io guardo Ilaria e penso a come sarà Eleonora a 13 anni. Siamo già quasi a metà strada...

lunedì 17 gennaio 2011

30 secondi

Trenta secondi. Non uno di più, non uno di meno. È stato il pianto di Sofia oggi quando l'ho salutata per lasciarla "da sola" all'asilo. Ed era passato solo un quarto d'ora da quando eravamo arrivati.  Avevo letto solo poche pagine del libro quando Vicki mi ha detto che potevo salutare e andare. Ma come? Di già? Il fatto poi che Sofia abbia pianto così poco mi ha sorpreso ancora di più, ma mi ha fatto anche molto piacere.
Vicki mi ha poi chiamato dopo un'ora abbondante (anziché l'ora e un quarto patuita) per dirmi che Sofia si stava addormentando e che era meglio se passavo a prenderla un po' prima. Insomma, l'inserimento procede bene.

Domani grande passo: Sofia si ferma a mangiare.

E un altro grande passo, nel vero senso della parola, lo ha fatto domenica. Si è alzata da sola e ha fatto un passo "vero" rimanendo poi in equilibrio. Adesso quando la si mette in piedi rimane in piedi stabile. Fa anche dei piegamenti sulle gambe. Poi si rimette in piedi, stabile. Quindi si fa degli applausi da sola. O forse invita gli altri ad applaudire?

domenica 16 gennaio 2011

La dura legge del gol e quella della chimica applicata al bilinguismo

Domenica mattina. È ancora un po' scuro, siamo sotto zero e nevischia. Uno vorrebbe stare in casa, ma oggi ricominciano gli allenamenti di calcio di Eleonora. Al semaforo scambio di sguardi con il papà nella macchina di fianco. Un tempo uno poteva ricevere sguardi di sfida del tipo "facciamo a chi arriva prima al prossimo semaforo?", adesso ci si scambia sguardi di solidarietà del tipo "ti capisco, fratello".
In macchina parlo con Eleonora. Parliamo italiano, ma occasionalmente lei infila un'espressione svedese. Una parola. Un verbo. Io ripeto la frase interamente in italiano, lei mi spiega che lo sa, ma che con la parola che ha scelto lei "è più veloce". Ecco la sua logica. Proprio come i sistemi chimici che tendono al minimo dell'energia. Perché dire "lavare i piatti" quando si può dire "diskare" ("diska" in svedese vuole appunto dire "lavare i piatti") oppure "tirare lo sciacquone" quando si può dire più semplicemente "spolare"? La cosa interessante è che coniuga e declina correttamente il verbo svedese in italiano. Ridiamo insieme mentre siamo arrivati al campetto (al coperto) per gli allenamenti. Le bambine ci sono tutte. Si ricomincia. "Codini" contro "trecce". Forza AIK!

sabato 15 gennaio 2011

Lezioni mattutine di italiano (con imprevisto)

"Porta, Sofia, questa è una porta...porta"
"aperta...chiusa...aperta...chiusa"

"e questo è un cassetto...cassetto"
"aperto...chiuso...aperto...chiuso"

"e questa è una lampada...lampada"
"accesa...spenta...accesa...spenta...acce... fulminata!"

PS Adesso quando sente la parola "biscotto" Sofia indica l'antina dove ci sono i biscotti e se presa in braccio la apre. Guardo fra l'affascinato e lo spaventato come sposta sedie e sgabelli per creare sentieri che la portino dove vuole. Mi sa che è meglio farle vedere che i biscotti non sono più così in alto DS

venerdì 14 gennaio 2011

Tre minuti

Tre minuti. Centottanta secondi. Tanto è durato il pianto di Sofia dopo che l'ho salutata e, per la prima volta, l'ho lasciata con le maestre e gli altri bambini per "andare via" (cioé nascondermi nella saletta dove le maestre di solito fanno la pausa).
La sentivo piangere e guardavo la lancetta dei secondi dell'orologio. Il pianto che si calma e diventa singhiozzo. Il singhiozzo che piano piano diventa silenzio. Poi ancora silenzio. Poi la sento ridere. Annika viene dopo qualche minuto a dirmi che le hanno dato uno spicchio di mela, che Sofia se l'è sgranocchiato con gusto, e che adesso sta giocando con Lilly.
La sento giocare, sento che è tranquilla. Prendo quindi il libro e mi sdraio sul divanetto a leggere. Dopo una mezzoretta sento che i bambini vogliono cambiare stanza. Vedo Vicki danzare con Sofia in braccio. Con un abile giravolta fa sì che Sofia mi dia la schiena proprio mentre passano davanti alla porta della saletta dove sono. Non si è accorta di me. Passa un quarto d'ora ed è ora di andare a casa. Entro nella stanzetta, Sofia mi vede, gattona verso di me e mi fa un super sorriso. Una volta in braccio inizia a fare ciao ciao a tutti.

Lunedì proverà a stare sino al momento del pranzo. Dopo il fine settimana, dice Vicki, meglio non strafare. Poi martedì proveremo a farla stare anche per il riposino.

Dopo il nido abbiamo incontrato una mamma italiana appena trasferitasi qui con suo marito ed il loro splendido piccolo G di 20 mesi. Siamo andati all'asilo aperto. Sofia fra poco non ci andrà più. Il piccolo G credo proprio di si. Mentre lo vedevo prendere i giochi e salire sullo scivolo mi è quasi sembrato di passare il testimone.

Pensieri notturni

Scrivo con in braccio Sofia che si rifiuta di addormentarsi anche se è quasi l'una di notte. Penso ad un passo dell'articolo della Aspesi citato dalla Lipperini: "...il babbo resta, e avendo imparato a cambiare i pannolini e a preparare il biberon, diventa troppo mamma per esercitare il ruolo paterno...". Non posso esercitare il ruolo paterno perché ho imparato a cambiare i pannolini? E lo scrive proprio adesso che Eleonora riprende gli allenamenti di calcio e le volevo insegnare a tirare i rigori ed a simulare di aver subito un fallo come solo noi italiani sappiamo fare? Scherzi a parte, a me sembra il contrario. L'esser stato a casa on Eleonora prima e l'esserlo con Sofia adesso mi insegna proprio ad essere padre. Cambiare i pannolini o dare il biberon (come ho appena fatto) aiuta a creare un legame, una parte di quel rapporto profondo che è necessario per esercitare il ruolo di genitore. Insegna a dare attenzione e protezione, ad amare, ad essere un punto di riferimento nella vita. Uno di quei punti di riferimento che le aiuteranno ad orientarsi. Il primo pannolino, poche ore dopo il parto, l'ho cambiato io, sia a Eleonora che a Sofia. Entrambe le volte mi sono sentito molto sia uomo che padre. È stato quasi un segnale per entrare nel ruolo.

Mentre scrivo Sofia mi guarda, poi sorride e dice "papà". Le sorrido. È ora di tornare a nanna, che poi ci aspetta un altro capitolo dell'inserimento.

PS Nell'articolo della Aspesi, che tocca anche dei punti interessanti sul chi non vuole aver figli, scrive anche che "...magari i bambini anelerebbero a un bel ceffone rassicurante...". Tranquille Eleonora e Sofia: qui niente ceffoni. Non solo perché in Svezia è illegale, ma perché ogni forma di violenza e maltrattamento è assolutamente sbagliata. DS

giovedì 13 gennaio 2011

Se la qualità sta nei dettagli (terzo giorno)

Terzo giorno di inserimento, ne approfitto anch'io per osservare.
Appena arrivati e tolta la tutona Sofia gattona da sola verso una delle tre stanze del suo gruppo. Buon segno. Noto che il suo armadietto e la scatola per i vestiti di ricambio sono di fianco a quelli di Axel.
Vicki, una delle maestre, mi viene incontro, saluta e si scusa che purtroppo oggi deve avere con se il celluare acceso visto che il figlio è a casa da scuola leggermente febbricitante. Anche questa cosa mi piace. Entrata nella prima stanza Sofia va subito verso Axel...hmmm... vabbè, sorride, e la cosa mi piace davvero.
Nel frattempo Vicki mi spiega che nel gruppo c'è anche una bambina di poco più grande di Sofia e che ha appena finito l'inserimento. Piange ancora un po' quindi hanno preferito farla giocare in un altra stanza affinché Sofia abbia solo immagini positive durante i suoi primi giorni. Interessante.
Poco dopo arrivano anche Annika (un'altra maestra) con altri quattro bimbi. Sofia li segue spontaneamente nella stanza adiacente e Annika inizia a giocare con Sofia per farla abituare ad un'altra delle maestre.
Dopo un'oretta tutto ancora bene. Sofia è da cambiare. Lo faccio io e nella stanzetta apposita noto che hanno già predisposto su una mensola il posto per i pannolini e le pomate di Sofia. Tornati nella stanza laboratorio Vicki mi dice che dopo un paio di minuti prenderà in braccio Sofia e la porterà nella terza stanzetta con gli ultimi bimbi del gruppo. Così fa. Sofia accenna un minipianto, ma sento che si calma subito. Dopo cinque minuti arriva Annika che mi dice che tutto va bene e che Sofia sta giocando serena. Anche questo feedback diretto mi piace. Dopo poco più di un quarto d'ora tornano da me Vicki e Sofia. Il terzo giorno è andato bene. Domani, mi dice Vicki, proveremo con me che saluto e vado via. Mentre usciamo Vicki mi fa notare che sul muro c'è scritto "benvenuti" nelle lingue dei bambini che frequentano l'asilo quindi domani avrò il compito di scriverlo in italiano. Sofia intanto fa ciao ciao con la manina. Ci vediamo domani.

mercoledì 12 gennaio 2011

Secondo giorno dell'inserimento

Una nuova nevicata coi fiocchi ha dato il benvenuto al secondo giorno d'inserimento.
La nuova routine mattutina sembrava già funzionare, ma non avevo fatto i conti con Eleonora che al momento di uscire mi ha chiesto di farle la treccia, che nella logistica mattutina equivalgono a due minuti di penalità. Fai la treccia e poi via! Sofia ed io siamo comunque arrivati al nido giusti giusti alle 9.

Al nido ci attendevano Vicki e tre bambini. È nato subito un flirt fra Sofia ed Axel (due anni, biondo, jeans e camicia da fighetto). Sofia, che di solito all'asilo aperto passa il tempo a rubare i giocattoli ai bambini, ha persino dato ad Axel un dinosauro rosso. È la prima volta che la vedo dare spontaneamente un giocattolo a qualcuno.

Comunque, dell'ora in programma, tutto bene per i primi 45 minuti, poi Sofia si è dimenticata di non saper camminare ed ha accennato un paio di passi cadendo. Triste e sconsolata si è calmata solo con le coccole del papà che nel frattempo era riuscito a leggersi un po' di pagine dell'ultimo libro di Kristina Kappelin.

Domani si aumenta. 90 minuti.

PS Dopo il nido siamo passati dall'asilo aperto e Sofia è tornata quella che prende i giocattoli ai bambini. Mi sa che con Axel gatta ci cova. Io già me lo vedo in futuro in motorino sul vialetto di casa...  DS

martedì 11 gennaio 2011

Primo giorno di inserimento al nido!

E così è arrivato anche il primo giorno per Sofia al nido. Oggi un'ora. Sofia, mamma Anette ed io con Vicki, una delle maestre. Vicki ci ha spiegato la filosofia educativa ed ha risposto al nostro milione di domande mentre Sofia rovesciava ogni scatola dei giochi. Non ne ha lasciata a posto una.
Se la prima impressione è quella che vale siamo molto contenti, ci ha veramente impressionati in maniera favorevole. Sofia sarà la più piccola del gruppo, con età che vanno dai suoi 13 mesi a poco più di 4 anni.
Verso la fine dell'ora sono arrivati i suoi compagni di classe che erano a giocare in giardino. Sembravano tutti positivamente attratti dalla nuova amica.
Domani ancora un'ora, poi giovedì 90 minuti. Il mio ruolo sarà semplicemente quello di essere nella stanza. Poi si vedrà. L'inserimento dovrebbe durare due settimane. Non so cosa sarà più difficile, se per Sofia adattarsi al nido o per me tornare al lavoro...(mi sa che per me ci vorrà l'inserimento all'ufficio).

Dopo il nido siamo passati dalla pediatra che voleva pesare Sofia visto che al controllo dei dodici mesi era, secondo lei, sottopeso. Sarà che da quando ha scoperto la bresaola Sofia se ne fa scorpacciate pantagrueliche, sarà che adesso a metà mattina si divora un'arancia, ma tutto è tornato regolare. La dottoressa soddisfatta ci ha detto che adesso le basta vederla al controllo dei 18 mesi. Dalla gioia Sofia le ha fatto la pipì sul pavimento. Fragorosa risata della dottoressa quando le ho chiesto se avesse voluto ripesarla viste le dimensioni del laghetto. Anche gli svedesi hanno il senso dell'umorismo :-)

PS Questa mattina Eleonora mi ha svegliato portandomi la colazione a letto. Mi ha fatto lei la spremuta di arance. Troppo tenera! DS

PS2 Le barriere degli 80 cm e dei 10 kg sono state infrante visto che Sofia adesso è alta 80 cm e pesa 10,360 kg DS2

lunedì 10 gennaio 2011

Ritorno alla (quasi) normalità

Finite le feste eccoci tornati alla routine prenatalizia, che durerà poco visto che domattina Sofia inizia l'inserimento.

Il freddo di oggi dopo un paio di giorni sopra lo zero ha fatto si che strade e marciapiedi siano diventati lastre di ghiaccio. Andando all'asilo aperto oggi mi sentivo come bambi, con la difficoltà del dover guidare il passeggino. Sofia ha riso divertita per tutto il tragitto, non so se perché si sentiva su una specie di slitta o per le mie facce mentre cercavo di tenere l'equilibrio.

All'asilo aperto, forse perché oggi sono andato a quello della chiesa svedese, un mezzo miracolo. La mamma di Wilma (una compagna d'asilo di Eleonora), che gestisce una scuola di danza alla quale abbiamo iscritto Eleonora da fine gennaio, mi dice che nel gruppo prima di Eleonora ci sono sia Wilma che un'altra loro compagna d'asilo, per cui se vogliamo si occupa lei di prendere entrambe le bimbe e portarle a danza ogni martedì. Io mi sono inginocchiato come John Belushi nei "Blues Brothers" gridando "io ho visto la luce!". Parlando poi abbiamo anche scoperto che il suo figlio più piccolo va allo stesso asilo dove domani inizia Sofia. Credo proprio che nei giorni in cui Eleonora andrà a danza il minimo che potremo fare è passare a prenderli entrambi per poi "scambiarci" i figli dopo la danza.

domenica 9 gennaio 2011

Ci vuole un fisico bestiale

Domenica di sole. Ecco che quindi chi abita a queste latitudini non può perdere l'occasione di stare all'aperto. Guidati e motivati da Anette tutti fuori, Eleonora con gli sci da fondo (con Anette di fianco) ed io in slitta con Sofia. I quattro gradi sopra lo zero rendono l'aria quasi croccante, la neve si è un po' compattata, ma si affonda che è un piacere. Chiaramente dopo un po' anche Eleonora vuole andare in slitta e basta trascinarla per mezza salita per pensare all'armata italiana in Russia.
Uno spererebbe che dopo la neve subentri la stanchezza e che quindi le bimbe vogliano dedicarsi ad attività ludiche tranquille, ma così non è. Appena rientati in casa infatti ecco che Eleonora dice che vuole andare in piscina. Gliel'avevo promesso e visto che ho l'abbonamento annuale non ci sono scuse.

Per fortuna che per recuperare le energie Anette ci ha concesso di mangiare la casetta di pan pepato (che in teoria avrebbe dovuto rimanere intatta sino a giovedì - tjugondag Knut, l'ultimo giorno del Natale nordico).

sabato 8 gennaio 2011

Nuovi animali

Leggo con Eleonora un libro di Barbapapà come storia della buonanotte. È quello in cui la barbafamiglia costruisce un'arca. Guardiamo gli animali.
Io: "Eleonora cos'è questa?"
Eleonora: "Una mucca"
Io: "E come si chiama il suo cucciolo?"
E: "Vitellino"
Io: "E questa cos'è?"
E: "Una pecora"
Io: "E come si chiama il suo cucciolo?"
E: "Agnellino"
Io: "E questo cos'è?"
E: "Un orso polare"
Io: "E come si chiama il suo cucciolo?"

E: "Orso polarino"

Mamma mia dammi cento lire

Eleonora ci ha chiesto la prima paghetta. Non so se ne abbia sentito parlare all'asilo da qualcuno, magari con fratello o sorella maggiore, o se magari provenga da qualche cartone animato. Fatto sta che ci ha chiesto di avere la paghetta settimanale. Così ci siamo messi a discutere di cosa siano i soldi (uno dei regali di Natale più apprezzati da Eleonora è stata una cassa giocattolo tipo supermercato con scanner e lettore (finto) di carte di credito), di come si guadagnano, del valore delle cose nonché della necessità a volte di dover fare scelte. È veramente interessante rendersi conto di come una bambina di cinque anni partecipi attivamente ad una discussione simile sia con domande "intelligenti" che con opinioni proprie.

Alla fine ci siamo accordati per una mancia settimanale di 10 corone (poco più di un euro) che lei può spendere liberamente in ciò che vuole senza bisogno di chiedere il permesso a noi genitori in cambio del fatto che lei metta in ordine ogni sera sia la sua stanza che la stanza dei giochi. Vista la sua propensione alla negoziazione mi chiedo già quando arriverà a chiedere il primo aumento.

PS Anette ed io mettiamo ogni mese il "barnbidrag" (contributo statale di poco più di 100 euro al mese che ogni famiglia riceve per ogni figlio, indipendentemente dal reddito) in un fondo d'investimento che daremo alle bimbe il giorno del loro 18esimo compleanno. Speriamo che nel 2023 e 2027 non ci siano crisi finanziarie... DS

venerdì 7 gennaio 2011

A volte fa male essere genitori

"Sofia dov'è il naso di papà?"

"Ahi! No, Sofia, quello è l'occhio"

"Ed i capelli di papà? Dove sono i capelli ?"

"Ahi! Si...si, sono questi, ma non tirarli così forte"

"Ecco, brava, dammi una carezza...carezza...ahi! no, non sberla, carezza, carezza"

"Facciamo che l'italiano continuiamo ad impararlo un altro giorno?"

giovedì 6 gennaio 2011

Un patto segreto

Credo che Sofia e Simon (il gatto di nonna Eivor) abbiano stipulato un'intesa. Lui si fa inseguire, prendere, "accarezzare" e stropicciare a patto che lei continui a far cadere dal seggiolone un terzo di ciò che dovrebbe mangiare. La cosa sembra anche funzionare. Appena lei lo vede lo indica e poi lo insegue e lui ogni tanto si fa anche raggiungere. Poi, appena lei è pronta per mangiare, lui inizia a girare intorno al seggiolone come uno squalo e lei, ad intervalli regolari, fa cadere parte di ciò che sta mangiando. E da quando abbiamo mangiato il merluzzo al forno avvolto nella pancetta l'amicizia sembra ancora più forte.

Oggi è l'Epifania. Con Eleonora, per rimanere in tema, leggeremo "la freccia azzurra" di Gianni Rodari. Splendido anche il cartone con le voci di Lella Costa per la Befana e di Dario Fo per Scarafoni.

mercoledì 5 gennaio 2011

Attimi d'eterno

Sofia si è addormentata in braccio a me. La guardo, affascinato. Le sue manine, così piccole, così perfette. Quei piedini che ti viene la tentazione di mordicchiarli. Le coscette "burrosette" che ancora non la fanno camminare da sola, ma che diventano sempre più forti giorno dopo giorno. Dorme. Sogna. Lo si vede dalle espressioni del viso. Sorride mentre il suo corpicino si rilassa ancor di più ed è oramai privo di ogni tensione. Guardo i dettagli del suo viso, i capelli che crescono giorno dopo giorno ed hanno lo stesso colore castano-rossiccio dei miei quando avevo la sua età. Le guanciotte. Il nasino. Oramai dorme profondamente ed ha aperto le labbra facendo cadere il ciuccio. La bocca è socchiusa, si vedono i dentini. Tenerla così in braccio è una terapia. Mi rilasso anch'io. Il tempo sembra fermarsi. Attimi d'eterno.

martedì 4 gennaio 2011

Ad ovest di Paperino

Ieri tutti al Globen, il palazzetto multifunzionale a forma di sfera, a vedere Disney on ice. Visto che il tema dello spettacolo era Disneyland abbiamo iniziato il pomeriggio con un giro da Pizza Hut, che fa molto nordamerica e ricorda ad Anette e me di quando vivevamo a Montreal. Poi lo show. Eleonora, reduce dallo spettacolo Disney di Milano, sfoggiava un cerchietto per capelli con fiocco di Minnie che si illumina che le invidiavano tutte le bambine visto che qui non si vendeva.
I nostri dubbi erano per Sofia. Le piacerà? Si spaventerà? Sono bastati pochi minuti di spettacolo per avere la risposta. Sarà il fascino senza tempo di Topolino, sarà che i pattinatori e le pattinatrici erano veramente bravi e le coreografie molto coinvolgenti, ma sotto le sue cuffie per proteggerla dal suono troppo forte, e coadiuvata dai popcorn, Sofia ha ammirato lo spettacolo, composta all'inizio, poi sempre più partecipe, sino alla seconda metà quando si è tolta le cuffie ed ha iniziato a saltellare e ballare in braccio alla mamma, fornendo uno spettacolo nello spettacolo. Credo poi sia rimasta affascinata dalla presenza nello spettacolo di Jack-Jack (il bebè de "Gli Incredibili"), in forma di bambola, ma con suoni e vagiti da bebè. Secondo me i nostri vicini hanno visto che anche Sofia, come Jack-Jack, può trasformarsi in una diavoletta!

PS A chi passa da Stoccolma consiglio veramente la salita sul tetto del Globen con lo Skyview. Vista unica! DS

lunedì 3 gennaio 2011

Nel covo dei pirati

Io ed Eleonora abbiamo un nuovo momento insieme: alcuni giochi online per imparare l'italiano. È del materiale didattico fatto proprio bene. Lei si diverte un mondo, io mi rendo conto che impara ed entrambi ci sentiamo veramente vicini. È bello poi quando a distanza di qualche giorno lei collega quello che ha imparato al computer con il mondo circostante. 

Un'altra cosa che le piace tantissimo è guardare insieme a me i cartoni in italiano su YouTube, compresi quelli che guardavo io da bambino. Questa cosa non solo le permette di sviluppare la lingua, ma permette anche a me di raccontarle di quando io ero bambino, facendole poi vedere in pratica di cosa si parlava. Non so chi li posti, chi si prenda la briga di registrarli per poi caricarli sul proprio sito. Credo che nella maggior parte dei casi sia pirateria, ma devo ammettere che è benvenuta. Ogni volta che siamo in Italia facciamo incetta di dvd, e nonno Carlo passo dopo passo ci sta creando la videoteca dei classici Disney, ma è proprio comodo anche l'avere Topo Gigio, la Pimpa, Heidi, Lady Oscar, i Barbapapà, le canzoni dello Zecchino d'Oro, tutto a distanza di un click. Non so se questo faccia anche di noi dei pirati, nel caso la prossima volta guarderemo i video indossando una bandana e la benda sull'occhio, ma so che dopo aver guardato diversi spezzoni per molte volte adesso Eleonora canta e balla tutta "fatti mandare dalla mamma". 

Devo dire comunque che leggiamo anche tanti libri insieme e che guardiamo siti "ufficiali" come quello della RAI (anche se è farcito di pubblicità che per me fa poco "public service") e della Disney. Però devo proprio ammettere che per me genitore all'estero il lavoro dei "pirati" è molto utile. E allora, all'arrembaggio!

domenica 2 gennaio 2011

Sentimenti

Sofia ha un nuovo libro preferito, si chiama "i sentimenti" e raffigura, in foto a tutta pagina, bambini piccoli che esprimono ad esempio gioia, rabbia, tristezza, sorpresa, voglia di coccole...ed alla fine c'è uno specchio dove il bambino può fare facce ed esprimere sentimenti. Sofia è veramente affascinata dal libro. Lo sfoglia da sola, vuole che glielo si legga, guarda con stupore e partecipa. Non so cosa la affascini di più, se le foto dei bambini o la partecipazione che tutti noi ci mettiamo mentre glielo leggiamo. Era uno dei libri preferiti anche di Eleonora, ed in parte lo è ancora, e lei partecipa molto attivamente all'insegnare alla sorellina quando ci si arrabbia e quando si ride. Credo inoltre che Sofia sia affascinata dalle due lingue. L'italiano "arrabbiato" in svedese diventa un quasi onomatopeico "arg" ed il viso della mamma si illumina davvero quando dice "glad" (contenta) con la "a" lunga che allarga ancora di più il sorriso. Nella pagina delle coccole poi c'è scritto "voglio un bacio papà", e Sofia alla parola bacio porta in fuori le labbra ed inizia a fare "baaaa" per simulare lo schiocco del bacio. A quel punto è impossibile non trasformarsi in Topo Gigio e cantarle "strapazzami di coccole!".

sabato 1 gennaio 2011

Come cambiano i tempi

C'era un tempo in cui San Silvestro significava festa fino a tardi e la mattina del primo la sveglia veniva data dal concerto di capodanno. Brunch a letto e ci si alzava quando l'orchestra suonava la marcia di Radetzky. Adesso i tempi sono cambiati, la festa è stata sostituita da una cenetta da amici con bambini (ognuno cucinava una portata, a noi è toccato il piatto principale, quindi vai con risotto al barbera e alce al forno con salsa al barbera) e la mattina di riposo...beh, per quella aspettiamo che le bimbe diventino più grandi. Infatti Sofia ed Eleonora ieri si sono date i turni, quindi Eleonora sveglia sino ai fuochi d'artificio per poi crollare proprio mentre si svegliava Sofia. Per fortuna che i nostri amici abitano vicini per cui siamo tornati a casa, poco dopo le due, spingendo Sofia (sveglissima) nel passeggino e trascinando un'Eleonora semiaddormentata nella slitta in una città completamente ovattata dai 10 cm di neve che sono scesi durante la sera.
Chi sperava che Sofia dormisse più a lungo del solito è rimasto deluso...stamattina alle 7.45 era vispa come una tarantella ed ha iniziato a dare segni di cedimento solo quando si è svegliata Eleonora! (Per me si mettono d'accordo...).
Il 2011 sarà ricco di novità: Sofia al nido fra meno di due settimane, un nuovo lavoro per Anette fra due mesi, Eleonora a scuola da dopo l'estate...e queste sono solo quelle che già conosciamo. Si parte!