Scrivo con in braccio Sofia che si rifiuta di addormentarsi anche se è quasi l'una di notte. Penso ad un passo dell'articolo della Aspesi citato dalla Lipperini: "...il babbo resta, e avendo imparato a cambiare i pannolini e a preparare il biberon, diventa troppo mamma per esercitare il ruolo paterno...". Non posso esercitare il ruolo paterno perché ho imparato a cambiare i pannolini? E lo scrive proprio adesso che Eleonora riprende gli allenamenti di calcio e le volevo insegnare a tirare i rigori ed a simulare di aver subito un fallo come solo noi italiani sappiamo fare? Scherzi a parte, a me sembra il contrario. L'esser stato a casa on Eleonora prima e l'esserlo con Sofia adesso mi insegna proprio ad essere padre. Cambiare i pannolini o dare il biberon (come ho appena fatto) aiuta a creare un legame, una parte di quel rapporto profondo che è necessario per esercitare il ruolo di genitore. Insegna a dare attenzione e protezione, ad amare, ad essere un punto di riferimento nella vita. Uno di quei punti di riferimento che le aiuteranno ad orientarsi. Il primo pannolino, poche ore dopo il parto, l'ho cambiato io, sia a Eleonora che a Sofia. Entrambe le volte mi sono sentito molto sia uomo che padre. È stato quasi un segnale per entrare nel ruolo.
Mentre scrivo Sofia mi guarda, poi sorride e dice "papà". Le sorrido. È ora di tornare a nanna, che poi ci aspetta un altro capitolo dell'inserimento.
PS Nell'articolo della Aspesi, che tocca anche dei punti interessanti sul chi non vuole aver figli, scrive anche che "...magari i bambini anelerebbero a un bel ceffone rassicurante...". Tranquille Eleonora e Sofia: qui niente ceffoni. Non solo perché in Svezia è illegale, ma perché ogni forma di violenza e maltrattamento è assolutamente sbagliata. DS
Anche a casa nostra è così: l'unica differenza è che il mio compagno non ha la fortuna di poter usufruire di un congedo come il tuo. Ma il primo pannolino glielo ha cambiato lui e da allora abbiamo davvero condiviso tutto: pannolini, biberon, risvegli notturni, giochi, pappe, qualche sgridata, poche preoccupazioni e moltissime gioie.
RispondiEliminad'accordo con te al 100%.
RispondiEliminanon giudico le frasi che riporti perchè dovrei inserirle nel loro contesto per capire cosa intendevano dire realmente.
anche nella mia famiglia ci dividiamo equamente i compiti - per quanto possibile - (i pannolini, i risvegli notturni, l'andare a prenderlo all'asilo e portarlo dal pediatra, i giochi...) e noto sempre di più un forte attaccamento di mio figlio per il papà. tante volte lo cerca e chiede di stare con lui invece che con me. tutto questo è bellissimo e non c'è 'esercizio di ruolo' più paterno di questo.
OK su tutta la linea. Cambiamo pannolini, diamo il biberon, stiamo svegli la notte e niente ceffoni. Scegliere di non avere figli non è una menomazione ma, come diceva Giorgio Caproni, farli è essere portati nel futuro, è scagliare una freccia nel futuro.
RispondiElimina@v.scardamaglia A proposito di frecce e futuro, concordo. Vedi http://congedoparentale.blogspot.com/2010/11/fra-sofia-eleonora-ed-il-profeta-di.html
RispondiEliminaDa voi suppongo non cerchino nemmeno di epurare i libri non graditi dalle biblioteche vero?
RispondiEliminahttp://www.wumingfoundation.com/giap/?p=2572
Voglio un altro paeseeeee
Notte Stefano
Lu
Scusa "l'invasione" notturna qui sopra, ma ero davvero arrabbiata e mi sarei messa a urlare in strada che razza di paese incivile siamo.
RispondiEliminaScusami ancora.
Lucia
@Lucia Nessun problema. E credo anche la tua famiglia ed i vicini siamo più contenti che, se ti arrabbi di notte, scrivi sul mio blog invece che urlare :-)
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