giovedì 31 marzo 2011

Il teatrino della buonanotte

A Eleonora questa cosa di andare a dormire in maniera normale sempra non piacere. Metterla a letto alle 8 è un'impresa. Oramai ogni sera il rito della buonanotte si è trasformato in qualcosa che assomiglia sempre di più ad un teatrino.

Si inizia con la "vestizione". Niente pigiami, solo camicie da notte.
Poi il lavaggio dei denti.
Poi la lettura della favola. E qui c'è la prima negoziazione. Io parto da una storia, le spara una cifra fra tre e cinque e di solito si finisce a due o tre.
A quel punto lei chiede che uno si metta nel letto con lei.
Dopo mezzo minuto: "papà...ho dimenticato di fare la pipì". E così corre in bagno. Poi torna.
Altri trenta secondi e... "papà, ho dimenticato Gatto Rosa".
Prendi Gatto Rosa. Tutti sotto le lenzuola e nanna.

La cosa però di solito non finisce qui. Come ogni spettacolo che si rispetti era solo il primo atto.
Il secondo atto si apre con me ed Anette, solitamente seduti sul divano, che sentiamo dei passi al piano di sopra. Passi che poi scendono le scale sino a che il viso di Eleonora fa capolino dalla porta della sala:  "papà, ho dimenticato l'acqua!". E così, va in cucina con il suo bicchiere della notte, lo riempie e quindi, finalmente, torna a letto.

Consci, ed in realtà divertiti da questo teatrino, abbiamo pianificato le operazioni della sera per far sì che i tempi coincidano con il desiderio di mandarla a letto all'ora desiderata. Però...a volte lo spettacolo finisce così, a volte ci troviamo ad assistere a variazioni e finali a sorpresa con Eleonora che scende ancora dicendo:
- Posso addormentarmi qui sul divano con voi?
- Gatto Rosa si è dimenticata di fare la pipì
- Sofia russa (!)

Nota: Katarina è stata ufficialmente passata al prossimo bambino.

mercoledì 30 marzo 2011

Non ho più vent'anni...

Sera. Eleonora sta insegnando girogirotondo a Sofia: girano, ballano e cadono.
Sofia vuole rendermi partecipe del gioco, quindi inizio a girare e cadere anch'io. Ogni "tutti giù per terra" la fà ridere alla grande.
Decide di andare a prendere la mamma, e così siamo tutti e quattro a fare il girotondo in salotto, e tutte le volte che cadiamo vai con le ghignate di Eleonora e di Sofia. Più forte ed accentuata è la caduta, più fragorose le risate. Se ci metto anche la capriola Sofia non la smette più di ridere. Esagero quindi qualche "tutti giù per terra".
Forse avrei dovuto fare stretching prima di rotolarmi così, forse non avrei dovuto farmi prendere così alla grande. Stamattina ho un paio di ossa che scricchiolano e qualche livido gialloblu in tono con la bandiera svedese.

martedì 29 marzo 2011

Notte movimentata con alba allegra

Nottataccia. Sarà che non si sono ancora abituate all'ora legale, sarà che con l'ora legale a queste latitudini c'è ancora luce quando dovrebbero andare a letto, oppure sarà stata la mia frittata con salmone e spinaci al profumo di rafano, ma entrambe le bimbe hanno avuto una notte agitata. Fra l'altro si davano il cambio, quando finalmente dopo coccole e ninna nanne si addormentava l'una ecco svegliarsi l'altra. Nel valzer dei letti le abbiamo provate praticamente tutte, io con Sofia nel lettone, Anette con Eleonora nel lettone, io quasi quasi meditavo di lasciare le bimbe nel lettone, far dormire Anette nel letto di Eleonora ed io accoccolarmi nel lettino di Sofia.

Poi, questa mattina, al momento di vestirsi, Eleonora si mette davanti allo specchio. Si guarda. Si scruta attentamente. Un passo indietro...uno avanti. Si osserva attentamente. Poi mi guarda e con vove seria mi chiede "papà, oggi sono più alta di ieri, vero?".

PS Dopo una notte così svegliarsi e trovare il caffè pronto ti fa capire perché da 15 anni sei sempre più innamorato della stessa donna (hmm..nel senso, ci sono tanti altri motivi, non solo il caffè, ma penso al fatto che capisca i miei grugniti mattutini e sappia anticipare i miei pensieri). DS

lunedì 28 marzo 2011

Il posto delle fragole

Smultronstället (tradotto per il film di Bergman come "Il posto delle fragole", e letteralmente traducibile come "il posto delle fragoline di bosco") indica per gli svedesi il posto "preferito", uno di quei posticini, magari poco conosciuto, in cui uno quando può ci va.
Uno dei nostri nuovi posti delle fragole è "Portvaktsstugan", il "gabbiotto del portinaio", un caffè in stile anni '30 situato a Solna appena dopo il cancello della Filmstaden, l'ex Cinecittà che da qualche anno è stata recuperata e trasformata in zona residenziale con il cinema come tema culturale. La specialità di Portvaktsstugan sono le cialde, ma anche il caffè con "sju sorters kakor", sette tipi di biscotti diversi è piacevole. È quindi un posto ideale dove andare dopo la fine dell'allenamento di calcio di Eleonora per recuperare le energie consumate. Fortuna ha poi voluto che fosse libera la stanzetta "Greta Garbo", piccolina ed accogliente, tutta per noi. Su un tavolino c'era il gioco dello yahtzee. Ecco quindi che mentre Sofia si divorava cialde e biscotti, Anette ed io abbiamo deciso di insegnare ad Eleonora a giocare a yahtzee (in una versione semplificata). Non l'avessimo mai fatto....abbiamo avuto a che fare con il suo lato che adora vincere. Da una parte noi che cercavamo di dirle che "è solo un gioco" e che sportivamente "si può anche fare il tifo per gli altri", dall'altra lei che ad ogni punto fatto si inventava un balletto nuovo e che inventava canzoncine che si auspicavano che né io né Anette facessimo punti. La cosa poi non è stata resa più facile dal fatto che Eleonora vincesse continuamente e che io e Anette trovassimo divertente la situazione che si è coronata con un "mamma, papà, mi piace quando perdete contro di me".
Come si fà a cercare di insegnare valori e cose serie mentre si ride fragorosamente?

domenica 27 marzo 2011

Prima "lezione" d'italiano per Eleonora

La notizia era arrivata ad Anette tramite una mail da un'amica. C'è un gruppo di coppie italo-svedesi che si sta organizzando per prendere un'insegnante e farle fare delle "lezioni" giocose di italiano a bambini intorno ai 4-5 anni. Interessatissimi ci siamo messi in contatto, e ieri mattina c'à stata la prima "lezione". Alle dieci tutti a casa di Silvia e...sorpresa! l'insegnante è Maria Luisa, che fu la prima baby sitter di Eleonora. Le due ore di giochi con le parole, filastrocche, canzoncine e favole sono volate, ed Eleonora, un po' per la giocosità dell'esperienza, un po' perché ha conosciuto delle amichette nuove, ed un po' perché a metà lezione c'è stata una pausa spuntino con gli squisitissimi scones di Silvia, si è divertita tantissimo.
È bello vederla giocare in italiano e sentire che, nonostante capisca che parlino svedese, scelga l'italiano come prima lingua per comunicare con altri bambini. Uscendo poi mi ha detto "sai, ho imparato delle parole nuove". Benissimo! Fra due settimane si replica.

Per "festeggiare" siamo andati a pranzare all'Ulriksdals slottsträdgård, il giardino botanico del castello di Ulriksdal, che fra l'altro ha un buffet di torte artigianali buonissime. Visita raccomandatissima a chi passi da queste parti.

sabato 26 marzo 2011

Våffeldagen

Ieri in Svezia era "Våffeldagen", il giorno delle cialde. Nonostante il nome, non è una di quelle feste commerciali fatte per far consumare di più di un certo prodotto (uno dei miei preferiti è kanelbulledagen, il giorno dei dolcetti alla cannella), ma l'abitudine di cucinare le cialde il 25 marzo deriva dallo storpiamento che veniva fatto del nome del giorno dell'annunciazione (vårfrudagen).

Våffeldagen vuol dire che anche da noi a cena si sono fatte le cialde, secondo la ricetta di Anette. Credo che, come per i biscottini allo zenzero, ogni famiglia abbia la propria ricetta. Anzi, le proprie, visto che c'è la ricetta per le cialde più croccanti (frasvåfflor), quelle più soffici, eccetera. Le cialde vengono accompagnate da diversi condimenti, dal drottningssylt (la confettura della regina, 50% lamponi e 50% mirtilli) alla panna acida con Kalixrom, il caviale rosso di Kalix).

Sia Sofia che Eleonora, che adorano le cialde, hanno veramente gradito una cena totalmente a base di esse. Rispettivamente sembrano aver preferito il drottningssylt e la confettura di fragole.Io ho rimpianto di non aver avuto in casa della Nutella.

Da notare che, forse per bilanciare il fatto che ci svegliamo prima, o forse pensando al fatto che oggi si passa all'ora legale e quindi si perde un'ora di sonno, alle dieci ed un quarto tutta la famiglia ronfava alla grande. Poi, verso mezzanotte, è iniziato il classico valzer per cui alla fine Anette ha dormito nel letto di Eleonora, Eleonora ha dormito nel lettone dalla mia parte ed io dalla parte di Anette.
Questa mattina poi sono stato svegliato con colazione a letto e spremuta di arance fatta da Eleonora. Un ottimo inizio di giornata!

venerdì 25 marzo 2011

Inserimento di Sofia ufficialmente finito

In teoria l'inserimento di Sofia è finito da qualche settimana, ma in pratica è finito ufficialmente solo ieri dopo l'ora di ricevimento di Vicki, la maestra responsabile dell'inserimento di Sofia, con la quale abbiamo parlato del com'è andato, delle sue impressioni, delle nostre nostre e, per quanto si possa interpretarle, di quelle di Sofia.
A noi era stato chiesto preventivamente di riempire e spedire un piccolo modulo con le nostre opinioni e con eventuali suggerimenti.
Sarà magari solo marketing, solo una frase di circostanza, ma quando Vicki parla della sua responsabilità verso Sofia e verso noi che "le lasciamo quanto di più prezioso abbiamo" io ci casco e mi sciolgo. Poi penso al fatto che ride ed abbraccia le maestre quando la lasciamo la mattina, guardo le foto fatte durante la "ginnastica" con Sofia che ride mentre apre le braccia come un aeroplanino e con i bambini più grandi che la aiutano a fare movimenti più complessi, ascolto i racconti di Vicki e non posso fare altro che essere felicissimo.

Uscendo dall'asilo di Sofia si vede la scuola elementare dove inizierà Eleonora dopo l'estate. Anette ed io, mano nella mano, parliamo del prossimo inserimento e di come ci auguriamo che sia altrettanto positivo. Essere genitori è un'esperienza meravigliosa.

giovedì 24 marzo 2011

È arrivata Katarina!

Per una settimana la nostra famiglia ha un nuovo membro. Si tratta di Katarina, una bambola (tipo cicciobello) della quale Eleonora dovrà aver cura.
È un progetto che stanno facendo all'asilo. Per una settimana a testa ogni bambino deve prendersi cura di Katarina e deve tenere un diario nel quale (dai genitori) viene raccontato cosa si è fatto e come il bambino si è preso cura della bambola.
Nonostante abbia già una sorellina Eleonora è emozionatissima, e pare che sia, secondo quanto mi ha detto stamattina mentre andavamo all'asilo, perché Katarina è meno fragile di Sofia. Eleonora ha persino riarredato la sua stanza e messo un lettino delle bambole vicino al suo letto così da dormire vicino a Katarina. Inoltre ed ha deciso di "prestarle" alcuni vestiti delle sue bambole. Questa mattina a momenti uscivamo in ritardo perché doveva lavarle i denti dopo colazione.
Una cosa decisamente affascinante è vedere come Eleonora si comporti con Katarina in maniera simile a come Anette ed io ci comportiamo con Sofia. Sarà una settimana interessante.

mercoledì 23 marzo 2011

Al contrario di Fantozzi

A differenza di Fantozzi, che dalle 6.15 riuscì a mettere la sveglia alle 7.51, noi stiamo facendo il viaggio contrario. Per gestire la mattina due persone due lavori due bambini due asili diversi siamo passati da sveglia alle 7.15 a sveglia alle 6.30. Per fortuna che il sole è già sorto e che il giardino è pieno di uccellini che cinguettano per ringraziare Anette dei 25 kg di semi di girasole che ha comprato per rendergli l'inverno meno duro.

Eleonora è abbastanza indipendente, si veste da sola e basta che ci sia il latte e cacao tiepido con i grumi perché lei sia contenta. Dal suo seggiolone Sofia guarda sorridente questi due genitori che vanno avanti e indietro, sembra affascinata, come quando da bambini ci si ferma ad osservare le formiche che lavorano. Osserva. Ride. Con la manina ci saluta ogni volta che passiamo vicini al seggiolone, ma si lamenta se passiamo più di tre volte senza farle una carezza o darle un bacino. Quando siamo tutti seduti ci imita, se leggiamo il giornale vuole anche lei qualcosa da sfogliare. Di non farle assaggiare quello che mangiamo noi non se ne parla. Adora annusare il mio caffè e pucciarci il ditino.

martedì 22 marzo 2011

Un'emozione ogni volta

Non importa che l'abbia già vista tante volte, ogni volta che vedo negli occhi di Sofia ed Eleonora quella luce che si accende quando fanno una conquista nuova il cuore mi batte a mille, mi sciolgo, sento gioia, orgoglio, è un'emozione splendida.

Lunedì sera, giro di rito all'IKEA visto che Anette ha voglia di costruire qualcosa. Dopo le casse c'è la macchina del gelato. Eleonora mi chiede se può andare a comprare i gelati da sola. Acconsento, le dò i soldi e mi assaporo tutta la scena. Eleonora fa la coda, leggermente trepidante, guarda davanti, è quasi il suo turno, ancora una signora e poi ecco, tocca a lei. Ordina, per essere sicura indica sia il cartello che la macchina del gelato, paga, prende i coni ed il resto e si avvia verso la macchina del gelato dove la raggiungo. Sul suo viso un sorriso solare, negli occhi quella luce speciale derivante dalla soddisfazione della nuova conquista.

Nota: Quando le ho fatto notare che i gelati costavano 15 corone e che io gliene avevo date 20 mi ha guardato e mi ha detto: "posso metterla nel salvadanaio la monetina quando arriviamo a casa?"

lunedì 21 marzo 2011

Quando si arrabbia Eleonora

Ieri sera dopo cena Eleonora stava guardando dei cartoni quando le dico che deve rassettare un pochino sia la stanzetta dei giochi che la sua stanza visto che oggi vengono a pulire. Lei protesta. Io le rammento che ne avevamo già parlato. Lei protesta ancora. Le dico che o spegne o mi arrabbio come un coccodrago (è un coccodrillo con i denti aguzzi che quando si arrabbia sputa fuoco). Lei allora spegne, va verso la sua stanza e mentre raccoglie tutto il lego sparso sul pavimento con aria imbronciata dice: "basta, domani mattina quando mi sveglio vado via di casa..." io le chiedo "appena sveglia?" e lei "...dopo colazione!"

domenica 20 marzo 2011

Una vita da mediano?

Sarà probabilmente il fatto che adesso alle 9 del mattino c'è già il sole da qualche ora, ma adesso è definitivamente molto più divertente accompagnare Eleonora agli allenamenti di calcio della domenica mattina. Tutti, dai bambini ai genitori, sembriamo più pieni di energia.

Fra qualche settimana ci sarà la prima partita contro un'altra squadra, ecco quindi che l'allenamento, oltre alla solita parte sui fondamentali, ha volto un po' più sulla partitella. Quattro contro quattro, niente portiere, e via. L'allenatrice ha distribuito a caso le pettorine formando squadre nuove che hanno preso di sorpresa le bambine: niente "treccine" contro "codini", questa volta, nè "Winx Club" contro "Principesse". Inoltre l'allenatrice ha anche cercato di spiegare alle bambine di prendersi dei ruoli in campo, così da evitare le ammucchiate tutte intorno al pallone. Eleonora ha deciso di mettersi in difesa. Dice che "si papà, è importante fare gol, ma è anche importante non prenderne". La grinta non le manca. È caparbia, tenace, orgogliosa. Si arrabbia persino un po' quando l'altra squadra fa gol dopo che l'allenatrice aveva fermato il gioco. Uno dei genitori che non si perde una partita di Ibrahimovic la definisce "un Gattuso biondo"...credo sia un complimento. Dice che si vede la "passione italiana" di Eleonora.

Finito l'allenamento, tornati a casa, sembra che la primavera si sia svegliata all'improvviso ricordandosi finalmente di arrivare. All'ombra ci sono 6 gradi, ma il termometro al sole ne segna oltre 23. La voglia di fare il primo spuntino di metà mattina in giardino è tanta. Anette prepara caffè per noi due e sciroppo di lamponi per le bimbe.
Eleonora intanto decide di continuare a mostrare il suo lato "italiano", prende i gessetti e disegna il tricolore. Che sia ora di una visita ai nonni a Milano?

sabato 19 marzo 2011

Maledetta primavera

La primavera sembra non voler arrivare. Qualche giorno di sole sopra lo zero, i bucaneve che sbucano in giardino ed ecco che è tornata la neve a ricoprire sia i bucaneve che tutto il resto. Gli esperti dicono che sia la coda dell'inverno. Speriamo perché è da novembre che tutto è bianco.

Eleonora questa mattina ha detto che lei è stanca dell'inverno, che vuole l'estate, il sole, la spiaggia come c'è in Italia. Ha perciò deciso che era ora di tirar fuori i giocattoli del mare visto che, mi ha spiegato, i giocattoli del mare si possono usare anche per chiamare l'estate che sennò rimane in letargo. Ecco quindi che è andata a prendere paletta, secchiello e compagnia bella e si è messa in giardino a fare formine di neve. Chiaramente ha coinvolto anche Sofia che ha partecipato attivamente sia alla discussione sul dove costruire che alla costruzione di un mini castello di sabb...ehm... di neve.

venerdì 18 marzo 2011

Tutto e bene ciò che finisce bene

Eleonora ha un peluche, Gatto Rosa, anche chiamato Serafina, che le ho portato dal mio primo viaggio di lavoro quando aveva tre mesi. Da allora ci dorme insieme ogni notte e se lo porta ovunque. A volte anche all'asilo per averlo durante il riposino. Ecco che l'altra sera, al momento di andare a letto, Gatto Rosa non c'è. Io, che avevo portato Eleonora all'asilo, ricordavo che l'avevamo portato lì. Avevamo fatto anche un pezzo di strada camminando uno di fianco all'altro facendogli fare le capriole, io che gli tenevo la zampa destra ed Eleonora la sinistra. Anette, che era andata a prendere Eleonora all'asilo, era sicura che nella scatola di Eleonora all'asilo non c'era. Eleonora tristissima, diceva "Come farò a dormire senza Gatto Rosa?... e come farà lei a dormire senza di me?".
Notte agitata, all'una Eleonora era già nel lettone con noi.
La mattina subito all'asilo. Io inizio a cercare nelle scatole e nei guardaroba di ogni bambino. Niente. Niente nemmeno negli asciugatoi. Niente nella stanza dei travestimenti. Nel frattempo Eleonora girava per le stanze un po' cercando ed un po' chiamando con voce straziante "Serafina!...dove sei?".
La ricerca ha coinvolto tutti i bambini dell'asilo.
Alla fine era in una scatola nell'atelier. Sollievo.
Tutto e bene ciò che finisce bene.


Nota: Sofia ha festeggiato i 150 dell'unità d'Italia imitando il buon Alberto Sordi nel suo indimenticabile "maccarone, mi hai provocato, e io te distruggo, mo tè magno..." dando così prova sia di competenza culinaria che culturale.

giovedì 17 marzo 2011

Un bel modo per cominciare la giornata

Mattina, ora di colazione. Eleonora guarda il vaso con i fiori che Anette ha ricevuto il primo giorno al nuovo lavoro un paio di settimane fa. Stanno appassendo. Negli ultimi giorni non abbiamo cambiato l'acqua che è diventata un po' giallognola. Eleonora guarda i fiori incuriosita, gira il vaso, ne osserva ogni particolare, tocca alcuni dei petali avvizziti, come un agente della polizia scentifica sul luogo del crimine si avvicina ulteriormente per scrutare ogni dettaglio. Poi esclama: "papà, i fiori hanno fatto la pipì nel vaso!".

Una risata è uno dei modi migliori per cominciare una giornata! :-)

PS Per festeggiare i 150 anni dell'Italia oggi niente svedese, a casa si parla solo italiano. E stasera cucino io, menù italiano! DS

mercoledì 16 marzo 2011

Portare i figli al lavoro anche quando non li porti fisicamente

Pensando a quello che è successo in Giappone è una sensazione particolare in questi giorni quella di lavorare per una delle più grandi società elettriche europee con diversi impianti nucleari.

Questa mattina stavo camminando con Eleonora per lasciarla all'asilo prima di venire al lavoro e lei mi ha chiesto quando può venire in ufficio con me la prossima volta. Mi ha ripetuto che le piace venire al lavoro con me. Mi ha chiesto cosa faccio quando lei non c'è. E così, passeggiando fra casa e l'asilo, abbiamo parlato del mio lavoro.

In riunione eravamo in tre tornati recentemente dal congedo parentale. Si parlava di carbone pulito, del fatto che siamo i più grandi al mondo per quanto riguarda l'eolico off-shore, della decisione che qui in Svezia verrà presa oggi sullo stoccaggio definitivo delle scorie nucleari e di "città sostenibili". Poi, durante la pausa caffè, abbiamo iniziato a parlare dei nostri figli e di come tutti e tre mentre parlavamo di strategia guardavamo le date 2025-2030 e le mettevamo in relazione all'età dei nostri figli. Abbiamo realizzato che, pur non avendoli fisicamente sempre con noi, ci portiamo i figli al lavoro più di quello che pensiamo. Ci siamo resi conto che siamo genitori sempre, e non solo quando siamo fisicamente con i figli.

martedì 15 marzo 2011

Un benvenuto a casa speciale

Per la prima volta sono arrivato a casa dal lavoro e Sofia mi è venuta incontro camminando e non gattonando. Mi ha sentito entrare ed ha iniziato la sua camminata dicendo "papà papà papà". L'ho guardata, e incapace di muovermi mi sono goduto ogni istante di quella camminata a pinguino e di quel sorriso.
Altro che momenti di trascurabile felicità, è stato un attimo di gioia eterna assolutamente intrascurabile!

lunedì 14 marzo 2011

Come bere acqua da un idrante

Sofia cammina, inizia qualche accenno di parola (questa mattina a colazione ha detto un "ololola" indicando la sorella che ha fatto saltellare Eleonora dalla gioia dicendo "ha detto il mio nome!!"), accenna a voler mangiare con il cucchiaio; Eleonora sta iniziando a leggere e scrivere (mi sembra di avere in casa una graffittara, ogni pezzo di carta è buono per scrivere nomi e parole), da questa mattina ha deciso che "basta trip-trapp, voglio la sedia normale" ed anche le posate sono oramai quelle da adulto.

Succede così tanto nel loro sviluppo che la voglia di non perdersi nulla mi fa sentire come se cercassi di bere acqua da un idrante: colpiti da un getto potentissimo è impossibile non perdersi qualcosa. Tu cerchi di bere il più possibile, di non perderti neanche una goccia, ma è una missione impossibile. La logica dice che uno dovrebbe godersi tutto quello che si riesce a cogliere, il cuore non accetta limiti. E la sera ci si addormenta provati dall'energia di questo idrante, sfiniti, ma con un enorme sorriso sulle labbra. L'acqua è vita, e lo sono anche queste bimbe.

domenica 13 marzo 2011

Televoto

Compleanno di zia Helena. Lei ed il suo compagno abitano nello Scania, 600 km a sud di Stoccolma. I genitori di Anette abitano 70 km a nord di Stoccolma. Non siamo a metà strada, ma siamo in mezzo, ottima scusa affinché si festeggi da noi. Ecco che quindi la casa si riempie e per un paio di giorni c'è ancora più movimento del solito. Quella che gli scandinavi non siano così attaccati alla famiglia è solo una leggenda. Escono di casa presto, ma poi ci tornano appena possono: Natale, Midsommar (mezza estate), Pasqua, compleanni, ogni scusa è buona per ritrovarsi.
Alle bambine questa cosa piace. Entrambe hanno legami forti con il resto della famiglia ed adorano passare dai genitori ai nonni agli zii per una coccola unica senza soluzione di continuità.

Ieri sera c'era la finale del Melodifestival, il festival svedese della canzone. Eleonora ne parla da settimane, non c'è bambino dell'asilo che non abbia una canzone preferita. Con il fatto che zii e nonni sono qui eccoci quindi tutti e otto in sala con popcorn, patatine e dolci. Obiettivo di Eleonora: ascoltare tutte e dieci le canzoni, scegliere la migliore, e poi votare. È indecisa fra Eric Saade e Sanna Nielsen. Ascolta, balla, riascolta, ci pensa, poi decide. La scelta cade su Sanna Nielsen, un po' per la canzone, un po' perché assomiglia ad una delle sue Barbie, compreso il vestito. Ed ecco la sorpresa, quando Eleonora chiama, è proprio Sanna a rispondere, la sua voce (registrata) ringrazia per il voto. Eleonora non realizza che è una voce registrata e risponde, spiegando che ha deciso di votare per lei perché sia lei che la canzone sono proprio belle, poi mette giù e con un sorrido splendente dice che "Sanna mi ha ringraziato per il voto!".

Alla fine ha vinto Eric Saade, sarà la sua "Popular" a rappresentare la Svezia allo Eurovision Song Contest. Eleonora è comunque contenta. Ancora questa mattina, quando tutti eravamo riuniti per la colazione con cialde appena fatte e marmellata di frutti di bosco fatta da nonna Eivor, parlava del fatto che Sanna l'ha ringraziata per il voto. Chi ha pensato quella di far rispondere gli artisti è un genio!

sabato 12 marzo 2011

Vantaggi e svantaggi della passione di Sofia per l'ordine

Sofia sembra avere la passione per l'ordine e la pulizia. Si nota ad esempio quando arrivati a casa prende i suoi guanti ed il suo cappello e li mette nel suo cassetto dell'appendiabiti, oppure quando raccoglie cose che considera spazzatura e, con la sua andatura traballante, piano piano va fino alla pattumiera e le butta (cosa che viene subito "premiata" da me ed Anette con complimenti ed applausi.
Le piace anche aiutare a passare l'aspirapolvere, ossia attaccarsi al tubo vicino al bocchettone e cercare di indirizzarlo verso le cose da aspirare.

Tutto questo è molto bello, anche se comporta una piccola serie di svantaggi. Ad esempio nel suo cassetto in ingresso c'è finita anche una mia cravatta (che ho cercato per giorni), e a passare l'aspirapolvere per pulire sotto il seggiolone dopo che ha mangiato ci si mette cinque volte tanto (ma il suo sorriso è impagabile). Il "problema" più grande però è quello della pattumiera: a volte le piace così tanto il ricevere complimenti ed applausi che, se non c'è niente da raccattare e buttar via, va a prendere le cose dentro la pattumiera e le tira fuori per poi ributtarle!

venerdì 11 marzo 2011

Si avvicina l'equinozio

Con l'avvicinarsi della primavera si stanno allungando le giornate. Quelle che durante l'inverno erano poche ore di luce diventano sempre di più e culmineranno con le notti bianche a giugno, quando in pratica a Stoccolma non diventa mai buio e sedersi sulla scogliera di Södermalm, nel mezzo della città, alle dieci di sera, è un'esperienza che riconcilia con il mondo: panorama fantastico, colori surreali.

Uno degli aspetti particolari di queste variazioni di luce è come gestire il sonno delle bimbe.
Sofia sembra aver preso una caratteristica di Eleonora: dorme quando c'è buio, è sveglia quando c'è luce. Cosa potenzialmente positiva d'inverno, ma molto meno d'estate (quando è impossibile dire ad Eleonora "vai a letto che è buio...), e complicata dal fatto che in Svezia in pratica non esistono le tapparelle come in Italia, quelle che fanno buio pesto in casa.

Secondo il giornale oggi il sole è sorto alle 6.19, che è più o meno proprio quando Eleonora e Sofia hanno deciso di svegliarsi, e di svegliarmi. Anette, mattiniera, era già in doccia (credo che questa cosa del seguire i ritmi del sole venga dal suo dna). Sofia, che era nel lettone con me, ha deciso di svegliarmi in maniera progressiva. Prima mi ha accarezzato la guancia, poi mi ha baciato sbauscettandomi per bene, e solo quando ha visto che queste operazioni non davano i risultati desiderati ha iniziato a tirarmi i capelli gorgogliando e ridendo con quella felicità pura che ti impedisce di arrabbiarti.
Io tremo pensando al fatto che ogni giorno che viene da qui a giugno il sole sorge tre minuti prima...

giovedì 10 marzo 2011

Logica impeccabile

Mattina particolare, sia Anette che io dobbiamo uscire prima del solito.
Eleonora sta facendo colazione con mooooolta calma.
Le dico: "Eleonora, dovresti fare un pochino più veloce questa mattina perché devo essere al lavoro prima del solito".
E lei, serafica: "ma perché IO devo fare colazione veloce perché TU devi andare presto al lavoro?"

mercoledì 9 marzo 2011

Amici immaginari

Eleonora ha un'amica immaginaria, Maria Medina. È apparsa un paio di anni fa e da allora ci fa compagnia. A volte (secondo quanto mi dice Eleonora) si diverte ad arruffarmi i capelli mentre siamo a tavola, a volte è il capro espiatorio di certe monellate (e su questo abbiamo avuto un po' di discussioni per insegnare ad Eleonora a prendersi le proprie responsabilità). Pare che altre bambine all'asilo abbiano delle amiche immaginarie, infatti una mattina Eleonora ha allacciato la cintura al sedile di fianco spiegandomi che Maria Medina era in macchina con noi visto che quel giorno tutte le bimbe avrebbero portato all'asilo la propria amica immaginaria.

Chiaramente dopo l'arrivo di Sofia qualche volta appare anche la sorellina immaginaria di Maria Medina, e quando Eleonora ha "progettato" la casa delle bambole da costruire insieme mi ha fatto notare la stanza immaginaria per le bambole immaginarie di Maria Medina.

All'asilo Eleonora ha tessuto con il telaio un bel tappetino lungo una spanna. Ecco che questa mattina mi ha chiesto di poterlo mettere in soffitta dove ci sono le camere degli ospiti. Le ho detto certamente e le ho chiesto come mai proprio lì, al che lei mi ha guardato come un UFO che non ha la minima idea di cosa succeda in casa propria e mi ha detto "ma papà, perché è lì che abita Maria Medina!".  È sempre bello imparare cose nuove...chissà se posso chiederle di partecipare alle spese di luce e riscaldamento :-)

martedì 8 marzo 2011

Mi emoziono come un bambino

È strana questa cosa di Sofia che cammina. È una cosa naturale, una cosa che sapevo doveva succedere, una delle tappe della crescita, eppure mi emoziono tutte le volte che la vedo camminare. Mi sembra un traguardo importante, mi sembra una cosa grandissima. In quei piccoli passi incerti vedo la sua crescita, il suo sviluppo.
Sono affascinato dal come nel giro di un paio di giorni stia smettendo di gattonare, come se qualcosa le dicesse che adesso che ha imparato i primi passi bisogna continuare.
Io la guardo e mi emoziono.
Per oggi 8 marzo ho trovato su poetry attack una poesia che si chiama "Femminile Interiore".
A me è piaciuta tantissimo. Eccola.

La mia più grossa difficoltà
è scegliere chi sono
nell'infinita possibilità dei me,
ove basta un tratto, un agire certo
per definire un limite
che io non distinguo,
ma per natura accolgo.

lunedì 7 marzo 2011

Darwin aveva torto

Fra sabato e domenica: l'una che fa la gara per vedere da quanti scalini riesce a saltare (e sì che la scala fa anche una curva...), che cerca di saltare dal divano al davanzale mentre gioca come Pippi a "non toccare il pavimento", che si ribalta mentre spinge la slitta a tutta velocità, l'altra che prima rovescia l'acqua e poi va verso la presa della corrente, che sale in piedi sul puff e poi traballa, che cerca di imitare la sorella sulle scale, che va per prendere il manico della pentola sul fuoco se non lo giri verso l'interno...
Darwin aveva torto, non esiste nessun "survival of the fittest", la capacità di adattarsi non c'entra nulla, se arriviamo ai sei anni è per puro miracolo!

domenica 6 marzo 2011

È ufficiale: cammina!

Con i suoi 18 passi consecutivi Sofia si è oramai guadagnata il titolo di camminatrice. Gattona ancora, ma sempre più spesso si alza ed abbozza qualche passo. A volte poi, come stamattina, fa persino tutta una stanza camminando con il suo stile traballante.

Se prima gattonava iper rapidamente adesso vuole dare la manina e camminare insieme o persino camminare da sola, e questo ha cambiato uno dei suoni in casa. Sì, perché prima, nei rari momenti di silenzio, uno poteva sentire Sofia tramite il rumore del suo gattonare: zampettate veloci e sicure. Adesso invece si sentono passi incerti, curiosi, spesso accompagnati da un "puf!" quando cade di sedere ed il pannolino attenua la caduta. Rumori nuovi per una fase nuova, e via, verso nuove avventure!

sabato 5 marzo 2011

Barnens Vasalopp

Il primo fine settimana di marzo è il fine settimana della Vasaloppet, una marcialonga di sci di fondo di 90 km fra Sälen e Mora, percorso che secondo la leggenda venne fatto da Gustav Vasa nel 1521 per incitare la popolazione dei paesi della zona a ribellarsi contro i danesi, e che lo portò, nel 1523, a diventare re di Svezia.

Concentrata alla partenza
Come tante altre, anche la polisportiva di Häverödals, vicino a dove abitano i nonni materni, organizza durante lo stesso fine settimana "Barnens Vasalopp", la Vasaloppet dei bambini, che permette ai bambini di fare, in scala ridotta, il tragitto della competizione maggiore. Per i bambini dell'età di Eleonora vuol dire partire sa Sälen e passare per Smågan e Oxberg per arrivare a Mora nel giro di 650 metri. All'arrivo succo caldo di mirtilli e medaglia per tutti.

Sprint finale
Per Eleonora era la prima "competizione" - anche se non è assolutamente una gara, (niente cronometri nè classifiche) bensì quasi un evento sociale - e l'emozione era palpabile. Sarà stata la pettorina con il numero, sarà stato il vedere i bambini più grandi sciare in gruppo per riscaldarsi, ma fin dalla partenza era chiaro che ce l'avrebbe messa tutta.

E così alla sirena del via è partita e passo dopo passo, con un ritmo al quale quasi quasi io e mamma Anette in certi momenti facevamo fatica a starle dietro, è arrivata al traguardo dove, una volta rifocillatasi, si è messa ad incitare e mettere le medaglie al collo di tutti quelli che arrivavano al traguardo. Li ha voluti premiare tutti, e più di tutti ha fatto il tifo per uno scricciolo di tre anni di nome Lucas, il quale all'arrivo era abbastanza sorpreso dalla calda accoglienza riservatagli da questa bimba sconosciuta.

venerdì 4 marzo 2011

Pronti per la disco?

Oggi pomeriggio all'asilo di Eleonora faranno la discoteca. Sono organizzatissimi: musica, luci stroboscopiche, persino la palla a specchio che gira e manda coriandoli di luce in giro per la stanza.
Questa mattina quindi la vestizione ha dovuto adeguarsi. Io sono sceso per la colazione portando di vestiti "normali", al che Eleonora mi ha guardato e mi ha spiegato che "papà, ma no, mica posso vestirmi così per la disco". Eh, già, per la disco bisogna vestirsi in un certo modo. Sali quindi con lei in camera sua ed apri l'armadio. Vai quindi con le prove. Questo no, troppo corto, lei vuole poter fare il "palloncino" quando piroetta su se stessa (ed io penso che per fortuna c'è un periodo in cui mi dice che un vestito non va bene perché è troppo corto), quest'altro no perché "è un po' noioso...". Alla fine ce l'abbiamo fatta! Vestitino di lunghezza giusta con motivo a diamanti, scelto visto che il suo asilo si chiama proprio "diamante".
Quando poi l'ho accompagnata all'asilo ecco una raccomandazione inusuale: "di alla mamma di NON venire troppo presto a prendermi!".
Se vuole iniziare già ora a far tardi visto che c'è la discoteca siamo messi bene...

giovedì 3 marzo 2011

Diventerà un'avvocato o un'artista?

Ieri pomeriggio, prendo Eleonora all'asilo, entrando nella stanza noto che è al computer a disegnare insieme ad una sua compagna, la osservo e vedo che è concentrata a fare forme simmetriche ed a colorarle con una logica che spiega alla sua amica. Penso che magari diventerà un'artista.

Questa mattina, nella nuova logistica mattutina i tempi non sono ancora ottimizzati (metti due ingegneri come genitori ed il taylorismo diventa una filosofia di vita in certi momenti...), mentre le lavo i denti Eleonora vuole giocare, apre la bocca solo poco poco, morde lo spazzolino. Io le dico che non mi va di dirle per la quinta volta di fare la brava. Lei mi chiede se dirle una cosa cinque volte è tanto o poco. Le dico che è tanto, che bisognerebbe ubbidire già alla prima. Lei mi guarda, ci pensa su e poi mi dice "ma fare la disubbidiente cinque volte non è tanto...io ho cinque anni, e tu e la mamma dite che cinque sono pochi, perché allora adesso cinque volte sono troppe?" Vedo già una carriera come avvocato...

mercoledì 2 marzo 2011

Una detective nata

I virus sono minuscoli, microscopici, eppure Sofia riesce a trovarli tutti e portarli a casa. In sette settimane di nido credo ne abbia già portati a casa 4 o 5 diversi. Fra lei ed Eleonora sembra quasi giochino alle figurine con i vari rhinovirus...ce l'ho, ce l'ho, ce l'ho, manca! Ecco, se tu mi passi passi questo io passo a te quest'altro, e già che ci siamo, visto che abbiamo dei doppioni, li passiamo anche a papà e mamma.

Mamma che ieri ha cominciato un nuovo lavoro. Noi ce l'abbiamo messa tutta per farla arrivare tardi già il primo giorno, fra caffè rovesciati, lentezza mattutina e manine impiastricciate, ma lei è così previdente che si mette l'accappatoio sopra i vestiti del lavoro. Le pensano tutte questi svedesi!

(PS E noi siamo orgogliosissimi di te, Anette. Questa mattina in macchina Eleonora mi ha detto che vuole vedere il tuo nuovo ufficio... secondo me vuole provare la cioccolata della vostra macchinetta DS)

martedì 1 marzo 2011

L'ufficio pullula di bambini - quasi quasi porto Eleonora

Sportlov. È la settimana in cui le scuole sono chiuse per la settimana bianca (anche se molti, stanchi della neve, scelgono di andare al caldo). Al posto dei 3 mesi italiani modello15 giugno - 15 settembre qui le scuole hanno una pausa estiva più corta, ma delle settimane quì e là tipo in autunno, adesso, eccetera. In totale mi sembra che in entrambe le nazioni si facciano 200 giorni di lezione, solo distribuiti diversamente.

La pianificazione svedese è evidente quando si nota che le settimane tipo sportlov sono diverse per ogni regione, quindi se qui nella zona di Stoccolma le scuole sono chiuse questa settimana, le scuole di altre regioni tipo quella di Goteborg erano chiuse due settimane fa e quelle di Malmö settimana scorsa.

Scuole e comuni garantiscono delle attività per chi non va via, ma molti decidono che questa è una buona settimana per portare almeno un giorno i bambini in ufficio. La macchina del caffè, che fa anche la cioccolata calda, è uno dei luoghi di ritrovo più popolari, al pari con la zona con divani e tavolini dove si fa la pausa caffè. Qualcuno ha portato del lego, e nella stampante si trovano molti disegni da colorare. I più temerari lasciano ai figli il proprio computer, qualcuno, come il capo della divisione strategie, dopo l'essersi rimangiato il "tanto a quest'ora dorme sempre" se li porta in riunione.

A Eleonora piace seguirmi in ufficio di tanto in tanto. Adesso devo decidere un giorno di questa settimana per portarla.