mercoledì 29 febbraio 2012

Sofia furbetta

Come Anette ed io avevamo previsto, ora dell'una la notte scorsa sia Eleonora che Sofia avevano già abbandonato i rispettivi letti per infilarsi con noi nell lettone e, per una volta, sia Anette che io ci siamo goduti quello stare troppo stretti con le bimbe.

Questa mattina Sofia era ancora tutta un "papà, papà" ed ha voluto fare colazione in braccio a me facendosi leggere da me un libro di favole in italiano.

Questo pomeriggio arrivati a casa dopo l'asilo voleva vedere la televisione. Mi ha quindi chiesto aiuto in svedese "pappa hjälpa mig?". Allora le ho detto "ah, vuoi che ti aiuti...dai, si dice: "papà mi aiuti?"". Lei mi ha guardato, poi ha guardato Anette e le ha detto "mamma hjälpa mig?" (...e noi non siamo stati capaci di trattenere una fragorosa risata)

martedì 28 febbraio 2012

Koalina (quasi) ingrata

E così dopo un viaggio di 25 ore visto che, causa cancellazione di un volo, siamo tornati via Santiago del Cile, siamo arrivati a casa dove ci attendevano nonni e bimbe. Sofia ed Eleonora ci hanno abbracciati, coccolati e sbaciucchiati alla grande. Sofia si è attaccata a me come un koala sul suo albero preferito ed è andata avanti per 20 minuti buoni a baciarmi e dire "mio papà, mio papà". Poi ci siamo seduti a far merenda e Sofia ha indicato la porta e detto ai nonni "nonna, nonno, ciao!"

Nota: quando poi però dopo un'oretta è venuto il momento in cui i nonni sono andati davvero a casa Sofia gli ha chiesto di restare

lunedì 27 febbraio 2012

Si torna a casa

In svedese c'è la parola "lagom" che vuol dire "la giusta quantità". Si dice che derivi da quando i vichinghi, seduti in cerchio, bevevano da un elmo. Lagom era la quantità sufficiente sia a dissetarsi che a permettere ad ognuno di bere. Ecco, una settimana via dalle bimbe è così. Un giorno in meno e questa vacanza sarebbe stata troppo corta, uno in più troppo lunga, perché adesso ho davvero voglia di tornare da loro.

domenica 26 febbraio 2012

Il quadrifoglio della felicità

Tempo con tutta la famiglia, tempo da solo con le bimbe, tempo da solo e tempo da solo con Anette. Credo che trovare il giusto equilibrio fra questi quattro tempi sia uno dei segreti della felicità.

sabato 25 febbraio 2012

Un matrimonio, quattro lingue

Quando un argentino con i nonni italiani ed una svedese si sposano ecco che ci si ritrova in una mini babele di quattro lingue (svedese, spagnolo, italiano ed inglese). I bambini argentini con i bisnonni italiani ti cercano per fare pratica di italiano, lingua che studiano con orgoglio ad una scuola del circuito Dante Alighieri. Vengono, ti parlano con quel sorriso di soddisfazione di aver tenuto una conversazione con un italiano "vero", e vanno via a giocare con i bambini svedesi. Insieme parlano una lingua loro, mischiano e si capiscono, con "dispiacere" dei genitori leggermente preoccupati dal fatto che i bimbi abbiano deciso di giocare a nascondino per tutti i quasi infiniti ettari della estancia dove si svolge la cerimonia e dove soggiorniamo.

Anette ed io ci scambiammo la promessa di matrimonio ognuno nella propria lingua. Ci sembravano parole troppo importanti da dire in una lingua straniera. Volando nel futuro con il pensiero mi chiedo cosa sceglieranno Eleonora e Sofia...poi penso che e' un dettaglio inutile, l'importante e' che vengano dal cuore.

venerdì 24 febbraio 2012

Catturati dal tango

È bastato entrare in una milonga e vedere la gente ballare, è bastato lasciarsi coinvolgere dall'insegnante che diceva "principiantes aquì", è bastato mettersi davanti ad Anette e fare i primi passi insieme per venire catturati dalla passione del tango, l'anima di una nazione in una musica ed un ballo.

giovedì 23 febbraio 2012

Telefono da cambiare?

Telefonata a casa. Sofia ha salutato tutta contenta e poi ha ricoperto il telefono di bacetti, poi lo ha passato alla nonna...ma non su sentiva così bene, credo che le sbauscettate di Sofia abbiano danneggiato il microfono...

mercoledì 22 febbraio 2012

Primi giorni e primi pensieri

Sveglia con coccole dopo una notte intera senza "intruse" nel letto (di quelle comunque piacevoli che portano con se anche un paio di peluche), ore ed ore a camminare in giro scoprendo una città che ti coinvolge e sorprende e "riscoprendo" aspetti (quasi) dimenticati della persona che ami da oltre sedici anni.
Due pensieri:
- da qui ripartiremo come genitori "migliori"
- qui ci vogliamo definitivamente ritornare fra qualche anno con le bimbe

martedì 21 febbraio 2012

Argentina: sensazione di fuga

E così abbiamo lasciato l'inverno svedese per l'estate Argentina. Alla fine abbiamo deciso di venire senza le bimbe. Fargli fare due voli transoceanici ed una notte di viaggio fra Buenos Aires e Cordoba in una settimana ci sembrava uno strapazzo...e poi è da almeno sei anni che Anette ed io non passiamo più di due giorni da soli.
Dopo le prime trentadue ore i sentimenti sono misti: è splendido passare tanto tempo da soli come coppia, ma per il momento c'è anche quella sensazione, quel piccolo senso di colpa quasi come di essere in fuga. Chissà se calerà dopo una notte di tango in una milonga?

lunedì 20 febbraio 2012

Piccole Tullio De Piscopo crescono

Negli ultimi giorni Sofia è stata molto attiva nell'usare come percussioni tutto ciò che le capita a portata di mano. Oggi ho capito perché: i bambini dell'asilo faranno un concerto per gli anziani della casa di riposo dello stabile di fianco all'asilo. I più grandicelli (4-5 anni) sembra si cimenteranno con strumenti un po' più "avanzati" come lo xilofono mentre i più piccini andranno di triangolo e tamburo alla grande.
Mi sa che auguro al pubblico di esser duri d'orecchio!

domenica 19 febbraio 2012

Dammi il piatto...

Sofia è nella fase di sviluppo del linguaggio in cui prende le cose alla lettera. Me lo ha rammentato mentre mangiavamo le tacos. Sul piatto aveva tortilla e carne e voleva metterci il formaggio prima di arrotolare il tutto. Mi ha quindi chiesto il formaggio. Volevo essere gentile e metterglielo io, le ho perciò detto "dammi il piatto".
E lei ha fatto proprio come le ho detto: ha tolto tortilla e carne e mi ha dato il piatto!

sabato 18 febbraio 2012

Senza glutine o lattosio

Oggi Eleonora ha invitato da noi un paio di amichette. Faranno qui merenda ed una delle prime cose che ho chiesto ai loro genitori è stata se sono allergiche a qualche cosa o se possono mangiare di tutto. Questa mattina mentre Anette ed io mettevamo a posto la spesa riflettevo sul fatto che oramai di abitudine abbiamo nel freezer dei dolcetti senza glutine e del gelato senza lattosio nonostante nè Sofia nè Eleonora abbiano allergie. Ci sono nel caso di una visita inaspettata (anche perché Eleonora è solita invitare quì tutto il mondo senza preavviso).
Quando penso alla mia infanzia non mi ricordo domande su intolleranze alimentari o allergie varie.
Tempi che cambiano o differenze geografiche?

venerdì 17 febbraio 2012

Evoluzione della rubrica

All'inizio la rubrica del mio telefonino era composta da nomi e soprannomi tipo Biofa, Mane, Dani, eccetera.

In seguito si aggiunsero i contatti professionali: nome, cognome, a volte anche l'azienda.

Da quando le bimbe vanno all'asilo/a scuola le aggiunte sono diventate voci del tipo "Lars papà di Elsa" e "Ulrika mamma di Oskar".

giovedì 16 febbraio 2012

Piccoli grandi cambiamenti

Anette questa sera è fuori e quindi oggi sono passato io a prendere le bimbe all'asilo ed a scuola. Arrivati a casa nella casella c'era una busta da parte di nonno Carlo e nonna Marghe con un giornalino ed un dvd dall'Italia. Io e le bimbe abbiamo prima guardato il film e poi letto il giornalino insieme.

Poi è successa una cosa nuova: Sofia ha iniziato a rivolgersi a me usando molto più italiano del solito. Niente mjölk, a cena ha chiesto il "latte", così come ha detto (pol)"pette" al posto di köttbullar come invece è solita fare. E poi "ino" per il semolino e "grazie" al posto di tack.


E l'ultima parola prima di addormentarsi dopo la fiaba è stata "notte".

mercoledì 15 febbraio 2012

Tracce

È ora di andare a letto. L'idea sarebbe quella di fare il giro delle varie stanze per prendere i giocattoli lasciati in giro dalle bimbe e metterli nel cestone nella stanzetta dei giochi. Però...hmm... quell'elefantino sul divano del salottino piccolo in realtà ci sta bene...e l'ukulele di Sofia appoggiato al muro della sala fa quasi arredamento...anche le fatine ed i playmobil sul camino sembrano messi lì con attenzione, sono sicuro che Eleonora li ha messi così di proposito...il fornello giocattolo poi oramai è quasi parte integrante della sala da pranzo.
No, ho cambiato idea, lascio tutto com'è. Sono tracce del fatto che in questa casa abitano due splendide bambine. Per questa sera non metto a posto nulla. Mi siedo sul divano a guardarmi intorno e mi godo il fatto di essere papà.

martedì 14 febbraio 2012

San Valentino

Perché non approfittare del fatto che è San Valentino per coccolare e coccolarsi un po' più del solito? Mamma Anette ed Eleonora ne hanno approfittato ed hanno fatto le kokosbollar (palline di cioccolato ricoperte di cocco) a forma di cuore, io ho preparato la colazione per tutte completandola con un cioccolatino a forma di cuore, Eleonora ha preparato un po' di biglietti di San Valentino per amiche ed amici scrivendogli dei complimenti su cose di loro che apprezza e Sofia ha praticamente portato tutta la famiglia sul lettone per una dose extra di coccole mattutine.

La voglia di dolcezza con la scusa di San Valentino sembra in realtà aver preso tutta la Svezia visto che a scuola di Eleonora ai bambini hanno dato le gelatine al lampone a forma di cuore, in ufficio da me c'erano ovunque cioccolatini a forma di cuore ed in ufficio da Anette hanno festeggiato godendosi la semla, il dolce tradizionale del martedì grasso farcito di pasta di mandorle e panna montata.

lunedì 13 febbraio 2012

I terribili due

Due cose, mi ricordo dall'esperienza con Eleonora, sono tipiche dei due anni: il "periodo no" ed il "io so farlo da sola".
Sofia è entrata nel pieno di entrambe le cose durante la stessa settimana.
Per il so farlo da sola certe volte non accetta aiuto, non importa se si tratti di lavarsi i denti, pettinarsi o portare tutti insieme i piatti in tavola quando c'è da apparecchiare.
Per i "no" ti sfida, a volte dice "no" anche se vorrebbe dire sì. Ha persino detto di no a del cioccolato (ed in faccia le si leggeva che si era già pentita della risposta mentre ancora la pronunciava, ma non poteva tornare indietro). Non ha però osato dire di no alla Nutella.

Per tutto il fine settimana poi ha detto di no a nonno Bosse che le chiedeva un abbraccio. Un "no" seguito da una risatina ed uno sguardo che voleva dire "tanto lo sai che ti voglio bene".
Lui non si è scomposto. Ad un certo punto le ha dato un abbraccio a sorpresa. Lei ha fatto la faccia arrabbiata (quella con il labbro inferiore che sporge e che nonna Eivor ci ha detto che mamma Anette faceva precisa precisa). Lui allora le ha detto che se non voleva l'abbraccio poteva ridarglielo indietro.
Lei allora lo ha abbracciato con l'espressione soddisfatta di chi dice "visto che non mi sono fatta infinocchiare?".
Lui si è goduto l'abbraccio con un'espressione ancora più soddisfatta.

domenica 12 febbraio 2012

Il gatto delle nevi

Io di animali strani pensavo di averne visti tanti, ma devo ammettere che gatto Simon li batte praticamente tutti: è l'unico gatto che conosco che i propri bisogni anziché farli nella sabbietta al calduccio in casa preferisce andare a farli fuori nella neve.

Sofia per gatto Simon ha una passione particolare, dal tempo del loro "patto segreto". Tornando dai giardinetti dopo aver giocato con la slitta oggi lo ha visto con nonna Eivor in giardino ed deciso che non era ancora ora di rientrare in casa, prima ci volevano un po' di coccole per l'amico a quattro zampe.

sabato 11 febbraio 2012

Tutti fuori!

Visto che qui sembra faccia meno freddo che in Italia (oggi eravamo solo 4-5 gradi sotto lo zero), e visto che la giornata invitava a stare fuori, oggi tutta la famiglia ha deciso di dedicarsi allo sci di fondo. Eleonora, visto che sinora l'inverno era stato parco di neve, era all'esordio per la stagione e si è divertita tantissimo. Va che è un piacere e secondo me fra qualche anno si farà fatica a starle dietro. Avevamo anche un paio di sci per Sofia, ma lei si è rifiutata alla grande, per cui esordio rimandato. Si è invece divertita a farsi spingere sullo spark, una slitta a pattini lunghi perfetta su neve compattata e fondi ghiacciati.
E per finire le sorelle monelle si sono alleate in una battaglia a palle di neve contro il sottoscritto.
Poi tutti dentro a riscaldarsi con una tazza di nyponsoppa, la zuppa di rosa canina (anche se dopo lo sci di fondo la tradizione imporrebbe la blåbärssoppa, la zuppa di mirtillo che tradizionalmente viene servita durante i 90 km della maratona sciistica Vasaloppet).

venerdì 10 febbraio 2012

Trovato il limite: -14

Oggi c'è un sole splendido. Il cielo è terso e di un azzurro surreale.
Ci sono quattordici gradi sotto lo zero.

All'asilo di Sofia le maestre hanno deciso che fa troppo freddo e che quindi i bambini giocheranno prima in classe ed usciranno più tardi, quando la temperatura sarà salita un po'...

giovedì 9 febbraio 2012

Mi prende in giro!!

Adesso ne ho la certezza, Sofia si diverte a prendermi in giro.
Questa mattina ero a casa con lei e ci siamo accoccolati in soffitta a leggere qualche libro. Fra questi ce n'era uno con i colori ed ogni volta che le chiedevo di indicarmi un colore lei ne indicava altri e mi sorrideva. Ho quindi tirato fuori degli Smarties ed iniziato a dirle: "Prendi e metti in bocca la caramella rossa". Detto fatto la caramella rossa era già nella sua bocca. Ho ripetuto la cosa per il giallo, il viola, l'arancione, il verde e l'azzurro. Due cose sono certe: primo, i colori li conosce, secondo, si diverte a prendermi in giro!

mercoledì 8 febbraio 2012

Sofia e lo strolghino

Ammetto che tutte le volte che torno dall'Italia la valigia sembra quella della caricatura di un emigrante tant'è piena di quelle leccornie che, nonostante la globalizzazione, qui si trovano solo raramente tipo una buona finocchiona senese, la sopressa veneta o la coppa piacentina. Tra le cose che io adoro e che trova sempre spazio in valigia c'è immancabilmente anche lo strolghino, quel delizioso insaccato fatto con il culatello che stimola ogni papilla gustativa e ti riconcilia con la vita.

Oggi pomeriggio sono a casa con Sofia che si è presa un'influenza di quelle giganti che le fa colare il naso così che se la perdi di vista un secondo può ritrovarla comunque seguendo la scia che lascia a mo' di lumachina. All'ora della merenda ho avuto la pensata di farle assaggiare del pane con una fettina di strolghino.
"Ancora" mi ha detto indicando lo strolghino quando a momenti non avevo fatto in tempo a ritirare la mano dalla sua bocca.
"Ancora" mi ha ripetuto dopo la seconda fetta...e dopo la terza, la quarta, la quinta e persino la sesta.
Adesso lo strolghino è finito, per fortuna che c'è ancora da aprire la bresaola...

martedì 7 febbraio 2012

Tutto ha un suo posto

Vista la quantità di dvd che abbiamo accumulato durante gli anni, nonché per facilitarne il trasporto, abbiamo sostituito le tradizionali scatole di plastica con degli astucci che contengono una ventina di dischi ciascuno. Eleonora ha recentemente riordinato tutti i dischi ed mi ha spiegato la sua impeccabile logica: "Nell'astuccio rosa ci sono i film con le principesse, in quello azzurro i film in italiano, in quello giallo quelli in svedese ed in quello nero i film per bambini piccoli come Sofia".
"E in quello beige?" le ho chiesto.
E lei: "I film che non mi piacciono!"

lunedì 6 febbraio 2012

Realismo svedese

Oggi l'asilo di Sofia chiudeva un po' prima. Ne ho quindi approfittato per passare a prendere prima al doposcuola anche Eleonora. Sono entrato in classe mentre avevano appena finito di guardare "Snögubben/The Snowman" (Il pupazzo di neve) e ne stavano discutendo. Eleonora ha quindi voluto rendermi partecipe di una delle cose che avevano imparato.  Mi ha detto: "sai papà...oggi abbiamo imparato che non tutte le storie hanno un lieto fine".
Forse non è un caso che Ingmar Bergman e August Strindberg siano svedesi...

domenica 5 febbraio 2012

Come si cambia

Leggendo i commenti al post dell'asilo di Sofia (ma in realtà tutti gli asili svedesi), per il quale è normalissimo e salutare far giocare all'aperto i bambini anche a dodici gradi sotto lo zero, mamma Anette ed io ci siamo messi a discutere di tutte quelle cose che portavo con me come bagaglio di cose che ritenevo si sarebbero rivelate una volta genitore e sulle quali invece, qui in Svezia, mi sono ricreduto.

La congestione, almeno qui, non esiste. Le famose due-tre ore fra pranzo e bagno non sanno cosa siano. Quì la gente mangia e si tuffa quando vuole. E sì che i laghi qui non sono caldi ed il mare ancor meno. E così ho dovuto cedere all'evidenza. Eleonora e Sofia mangiano e fanno il bagno senza aspettare le tre ore canoniche, anche quando fanno il bagno nel lago vicino ai nonni, quello nel quale l'acqua a 18 gradi viene qui definita "calda".

Il raffreddore, a dispetto del nome, è causato da virus e batteri, non dal freddo. E così bimbe sbracciate e senza calze in casa ogni stagione. Certo, per uscire d'inverno ci si copre (tanti strati tipo cipolla piuttosto che solo capi pesanti), e non si lasciano mai scoperti il capo e le mani, ma lì si tratta di prevenire il congelamento, non il raffreddore. E a proposito di virus, gli antibiotici servono solo contro le infezioni batteriche, ai virus gli fanno un baffo ed anzi possono fare danni, e quindi qui se ne parla solo in caso di ricetta del medico, che li prescrive se ti va bene dopo la VES, ma solitamente dopo il risultato della coltura microbiologica. Inoltre sarà che la mamma di Anette è infermiera, sarà che anche Anette è molto cauta con gli antibiotici, ma ad Eleonora sono stati somministrati solo due volte e solo dopo la certezza del tipo di infiammazione. E pensare che un tempo penso li avrei dati anche in maniera preventiva...

sabato 4 febbraio 2012

Tentativi inutili

Festa di compleanno per festeggiare i tre anni del piccolo di Alessandro. Sofia, che per quel piccolo ha un debole, aveva deciso di dargli un bacino di auguri.
Lui aveva deciso di non farsi baciare. In svedese li chiamano "tjejbaciller", ossia quei "bacilli delle bambine" che i maschietti fra i 3 ed i 10 anni vogliono assolutamente evitare.
Sofia ci ha provato in tutti i modi: andandogli incontro, cercando di prenderlo da dietro, cercando di prenderlo alla sprovvista mentre giocava e persino mentre mangiava la squisitissima torta cioccolato e panna. Ha anche cercato di fargli un paio di agguati mentre lui meno se l'aspettava...ma niente. Nemmeno al momento di andare via.
Si invertiranno i ruoli fra qualche anno?

venerdì 3 febbraio 2012

Fuori a meno dodici

Stamattina.
Il freddo siberiano c'è anche qui da noi. Nevica da tre giorni. Il termometro segna dodici gradi sotto lo zero.
Porto Sofia all'asilo. Faccio per entrare nel parcheggio quando vedo che le luci della classe sono spente. "Saranno mica... no... dai... meno dodici... non dirmi che...". Fra il titubante e l'incredulo svolto quindi nella via del giardino dell'asilo: "Eh sì, maestre e bambini sono proprio in giardino. Anche oggi iniziano la giornata all'aperto!".
La maestra mi ha detto che sarebbero stati fuori un po' di meno del solito, ma che stare all'aperto gli fa bene. In effetti Sofia non è praticamente mai ammalata ed i paesi scandinavi hanno l'aspettativa di vita fra le più alte al mondo. Sarà che il freddo conserva?

giovedì 2 febbraio 2012

Lessico Famigliare

Un post, del blog di Claudia De Lillo, chiamato "picio pacio" (la classica fanghiglia post nevicata) ed alcuni commenti al post fra cui uno che definisce il termine "molto meneghino in effetti e incomprensibile per chi non è stato bambino qui" (ossia a Milano) mi hanno fatto riflettere su come Eleonora e Sofia apprendano da me, oltre all'italiano, sia quel "Ginzburghiano" lessico familiare che proviene dalla mia famiglia che una serie di termini strettamente dialettali e milanesi, tipo appunto picio pacio, cadrega (sedia) e bauscia (sbruffone).

E così per Eleonora è normale usare il termine picio pacio come fosse una milanesina "nonostante" stia crescendo a Stoccolma. Inoltre riesce ad utilizzare termini del nostro lessico familiare come "sbrodeghezzi" anche quando parla svedese (del tipo dire a mamma Anette "jag gör inga sbrodeghezzi" per dirle che non sta giocando e pasticciando con del cibo liquido).

mercoledì 1 febbraio 2012

Sofia e i baci

Sofia è generosa quando si tratta di dare baci.
Basta chiedere e lei dispensa.
Ho notato però che indipendentemente da se le si chieda un bacino, un bacio, un bacione o un superbacio l'abbraccio iniziale ed il bacio sono sempre gli stessi, quello che cambia è quanto apre le braccia dopo il bacio. Ossia, se uno le chiede un bacino dopo il bacio apre un pochino le braccia, se uno le chiede un bacio poi le apre un po' di più, e se uno le chiede un bacione o un superbacio allora dopo il bacio spalanca le braccia con un movimento molto ampio!