lunedì 31 gennaio 2011

Sono già passati quattro mesi...

Ottobre, novembre, dicembre, gennaio...certo che passa in fretta il tempo. 123 giorni. Non sono successe cose che pensavo succedessero (ad esempio che Sofia camminasse - non la cosa mi preoccupi, anzi, ma solo perché Eleonora ad un anno lo faceva e quella era la realtà che conoscevo) e sono successe cose che non pensavo (ieri sera Eleonora ha letto una frase intera, e vedere nei suoi occhi la gioia e l'orgoglio mentre trasformava quei segni in parole è una sensazione fantastica). Mi sono anche reso conto come una delle cose che più mi permette di godermi il congedo è il supporto che mi da Anette. Stare a casa aiuta a diventare ancora di più famiglia. Aiuta a vedere le cose da un punto di vista spesso sconosciuto, e ti aiuta a capire quanto c'è che hai sempre dato per scontato ed invece è il frutto del lavoro dell'altra metà del tuo cielo.
Grazie, Anette. Il fatto che questi mesi siano un'esperienza meravigliosa è anche merito tuo. Tack så mycket.

12 commenti:

  1. E io dico grazie a te, che hai condiviso questa esperienza che non è abbastaza conosciuta, anzi è vista ancora con diffidenza qui in Italia! :-)

    Ma, la domanda sorge spontanea (come direbbe Lubrano), adesso, quando torni a lavorare, smetti di scrivere del tutto, apri un nuovo blog con un titolo diverso oppure continui a tenerci informato delle avventure delle tue due bimbe??? ;-)

    Ciao, R

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  2. hai detto proprio bene... dividersi i compiti aiuta a capirci di più e ad apprezzare quello che facciamo gli uni per gli altri. e questo vale sia per i papà che per le mamme.

    mi raccomando non smettere di scrivere perchè ormai ci siamo affezionati a voi e vogliamo vostre notizie ;-)

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  3. Ho ancora qualche giorno da "recuperare" visto che qualche passaggio in ufficio in questi quattro mesi c'è stato. Poi mi sa che continuo a scrivere, ma magari aggiorno il titolo del blog. Papàmanagerconmammaincarrieraeduebimbe?

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  4. Oppure 'aftercongedoparentale'...:-))

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  5. Che bel blog!!! Da italiano trapiantato a Stoccolma, con moglie svedese e probabilmente qualche bimbo tra qualche anno é stato un piacere leggere tutti i post! In bocca al lupo, e non si sa mai che ci troviamo per un caffé a Kungsholmen!

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  6. ecco con il nuovo blog saremo perfettamente allineati proprio in tutto: bene così potremmo scambiarci pareri "allineati". ma non lo chiudere!!!!!

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  7. Caspita...non fare scherzi Stefano.
    E' stato bellissimo condividere questa esperienza, leggere dei progressi, delle difficoltà e delle gioie che avete vissuto.Ormai facciamo un pochettino parte della famiglia pure noi, no?

    Zia Sara (quella che corre ;) )

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  8. @Andrea Ma volentieri. A Kungsholmen per il caffè il migliore è Pino, su Sankt Göransgatan, oppure a me piace Enrico Caffè su Råstavägen, ma è aperto al pubblico solo due giorni alla settimana.

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  9. Ho letto post e commenti tutti d'un fiato. All'idea di non seguirvi più ... ho avuto sul serio un moto di tristezza!
    Meno male che restate con noi!

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  10. sono queste le cose che fanno bene alla famiglia e ai bambini, cose troppo grandi per questa nostra piccola Italia

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  11. Senza fiato..per quante emozioni si vivono e si leggono tra i tuoi pensieri e vita familiare quotidiana.
    Insieme a te , insieme a voi ripercorro e rivivo tanti momenti vissuti con le mie figlie...e ogni volta è un'emozione da togliere il fiato.
    Hai una capacità straordinaria nello trasmettere, con estrema semplicità,le piccole grandi emozioni quotidiane.
    Mi spiace ma il congedo dai post non te lo diamo...!!!Ci sono ancora troppe cose da raccontare, da condividere...
    Monica

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