domenica 16 gennaio 2011

La dura legge del gol e quella della chimica applicata al bilinguismo

Domenica mattina. È ancora un po' scuro, siamo sotto zero e nevischia. Uno vorrebbe stare in casa, ma oggi ricominciano gli allenamenti di calcio di Eleonora. Al semaforo scambio di sguardi con il papà nella macchina di fianco. Un tempo uno poteva ricevere sguardi di sfida del tipo "facciamo a chi arriva prima al prossimo semaforo?", adesso ci si scambia sguardi di solidarietà del tipo "ti capisco, fratello".
In macchina parlo con Eleonora. Parliamo italiano, ma occasionalmente lei infila un'espressione svedese. Una parola. Un verbo. Io ripeto la frase interamente in italiano, lei mi spiega che lo sa, ma che con la parola che ha scelto lei "è più veloce". Ecco la sua logica. Proprio come i sistemi chimici che tendono al minimo dell'energia. Perché dire "lavare i piatti" quando si può dire "diskare" ("diska" in svedese vuole appunto dire "lavare i piatti") oppure "tirare lo sciacquone" quando si può dire più semplicemente "spolare"? La cosa interessante è che coniuga e declina correttamente il verbo svedese in italiano. Ridiamo insieme mentre siamo arrivati al campetto (al coperto) per gli allenamenti. Le bambine ci sono tutte. Si ricomincia. "Codini" contro "trecce". Forza AIK!

10 commenti:

  1. divertente..è sempre interessante vedere come i bambini imparano e usano le lingue a loro piacimento, certo poi ci fanno divertire coi loro strafalcioni.
    Se ti interessa leggere di altri bimbi expat:
    http://www.expatclic.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2970:gli-strafalcioni-linguistici-dei-bimbi-expat&catid=40:le-nostre-testimonianze&Itemid=151

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  2. @cielosopramilano Credo le trecce, ma non ci giurerei visto che sono dovuto andare a riempire la borraccia :-) Comunque è splendido vederle consolare quelle deluse perché hanno preso un gol!

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  3. Ho giÀ sentito più volte che i bimbi utilizzano il lemma piu semplice non importa di quale lingua, in genere il più breve. Son così curiosa di scoprire che farà Leo con le parole!:-)

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  4. Ciao Stefano,
    sono il fratello di Laura e da qualche settimana sono anch'io un assiduo lettore. Almeno tu non parli di Berlusconi. Scherzi a parte, mia figlia di 5 anni e' teoricamente trilingue, la cosa piu' dura in assoluto e' continuare a parlare in italiano anche quando lei risponde o comincia in francese. Bisogna proprio concentrarsi e non abbassare mai la guardia. Evito pero' quando il contesto non e' adeguato - per esempio se ci sono altri che non capiscono. Mia moglie che e' giapponese e non riesce culturalmente a parlare una lingua che l'interlocutore non capisce bene, non e' riuscita a resistere e in effetti il giapponese non ha messo le radici.
    Quindi, resisti!

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  5. @DanBec Ciao Daniele, che piacere! Eleonora mi rispondeva in svedese quando aveva tre anni, poi ha cambiato quasi da un giorno all'altro. Noi mischiamo vacanze in Italia, DVD in italiano, fiabe della buonanotte e parlare italiano in casa per mantenerle vivo l'interesse per la lingua. Io continuo con l'italiano e mi fa piacere che anche gli svedesi mi stimolino nonostante non capiscano cosa dico.

    @sorelleluce Ma la Svizzera non è trilingue per definizione? :-)

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  6. Il mio bimbo italianizza sempre le espressioni francesi: "sono partiti" per dire sono andati via; "vado a vedere luca" per dire vado a trovare Luca, ecc. ecc.

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  7. anche i miei bimbi di 7 e 3 anni giocano con le parole di entrambe le lingue, mentre il grande ormai riesce a cambiare lingua con una gran disinvoltura il piccolo capisce benissimo l' italiano ma preferisce parlare in svedese, e' divertente quando ci prova che cambia il tono della voce, come per dire in italiano si deve usare una voce piu' profonda :)
    il tuo blog e' molto interessante e l' ho scoperto per caso durante queste vacanze di natale in italia dove ho trovato sul Venerdi' di Repubblica un articolo che ne parlava.
    complimenti :)
    pigi da umeå

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  8. @PG anche Eleonora sino ai 3 prediligeva rispondere in svedese, poi quasi da un giorno con l'altro a cambiato.
    La cosa interessante è che con Timoteo (il figlio di Alessandro "renna in cucina") si parlano in italiano nonostante il loro svedese sia "migliore"

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