Secondo Francesco Piccolo sono quei momenti che possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino ad un attimo prima non avevi considerato. Sono in realtà quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio. Mi vengono in mente ad esempio:
- Quando porto Eleonora all'asilo in scooter e la sento stringersi a me un pochino più forte (e non siamo mai andati a più di 30 km/h)
- Quando ho appena comprato una sorpresa per le bimbe o per Anette (non sono capace di tenere le sorprese, basta che Anette mi guardi negli occhi perché mi chieda cosa le ho comprato)
- Quando metto un vestito ad Eleonora, e più ancora a Sofia, e mi rendo conto che è diventato troppo piccolo
- Quando Eleonora parla nel sonno e lo fa in italiano
- Quando seduto in macchina guardo la cravatta in ufficio dopo che Sofia si è preoccupata che io vestito in modo coordinato e quindi mi ha lasciato le sue impronte sia sulla cravatta che sulla pochette
- Quando sento gli altri raccontare i loro momenti e penso a quando le bimbe hanno fatto una cosa simile, o se e quando la faranno
Ho letto il libro di Francesco Piccolo lo scorso novembre, sul treno che mi riportava a casa dopo un viaggio a Roma per la tesi.
RispondiEliminaLa cosa strana è che proprio in quel momento stavo vivendo una delle situazioni tipo descritte dall'autore: l'ansia di essere seduto in un posto che non è il tuo (con me c'era un'amica, e quando ho fatto i biglietti non ci avevano assegnato posti vicini), ma stavolta non c'era nessun tizio ad aspettare l'ultimo minuto e a farmi alzare.
Chiudo la parentesi per sottolineare il fatto che, da quando è uscito quel libro, ho perso il conto delle volte in cui sono incappata in post come il tuo, in cui la gente fa il resoconto dei momenti di trascurabile felicità che vive quotidianamente.
Non passerà alla storia né vincerà il prossimo premio Strega, ma di certo ha lasciato il segno nei suoi lettori, che forse è la cosa più importante per un libro :)
-quando il sabato e la domenica, mentre preparo la colazione, matilde arriva in cucina con la faccia addormentata e il cagnolino di pezza sotto il braccio;
RispondiElimina-quando mi dice "sei il papà che desideravo";
-quando improvvisamente mi bacia e mi abbraccia;
- quando (troppo raramente) vado a prenderla all'asilo e lei lancia un urlo e mi corre addosso infischiandosene del mondo intero
ciao,leggo il tuo blog da un po' e sto condividendo con te la crescita della mia piccola Bianca nata 10 giorni dopo Sofia. Grazie per scrivere, ci ritroviamo spesso a fare le stesse cose e ad avere gli stessi pensieri. E' ora di pappa per Bianca...a presto
RispondiEliminaL'altro giorno ispirata dal libro ho scritto questo post:
RispondiEliminahttp://dalbrucoallafarfalla.blogspot.com/2011/01/momenti-di-intrascurabile-silenzio.html
mi sono concentrata sul silenzio ma il senso era lo stesso del tuo articolo!
grazie a tutti per condividere le vostre esperienze!
RispondiEliminaChissà se le strade di queste bimbe si incroceranno. Io immagino Matilde, Eleonora, Bianca, Sofia, le bimbe di madamadorè, unite in un girotondo che passa sia dalla Sicilia che dalla Lapponia.
Sono questi piccoli e significativi momenti, magari banali, a volte significativi solo per noi che li stiamo "sentendo", che rendono una vita piena.
RispondiEliminaE' sempre bello leggere con che sensibilità esponi certi argomenti.
Buona serata,
Daniele