lunedì 17 gennaio 2011

30 secondi

Trenta secondi. Non uno di più, non uno di meno. È stato il pianto di Sofia oggi quando l'ho salutata per lasciarla "da sola" all'asilo. Ed era passato solo un quarto d'ora da quando eravamo arrivati.  Avevo letto solo poche pagine del libro quando Vicki mi ha detto che potevo salutare e andare. Ma come? Di già? Il fatto poi che Sofia abbia pianto così poco mi ha sorpreso ancora di più, ma mi ha fatto anche molto piacere.
Vicki mi ha poi chiamato dopo un'ora abbondante (anziché l'ora e un quarto patuita) per dirmi che Sofia si stava addormentando e che era meglio se passavo a prenderla un po' prima. Insomma, l'inserimento procede bene.

Domani grande passo: Sofia si ferma a mangiare.

E un altro grande passo, nel vero senso della parola, lo ha fatto domenica. Si è alzata da sola e ha fatto un passo "vero" rimanendo poi in equilibrio. Adesso quando la si mette in piedi rimane in piedi stabile. Fa anche dei piegamenti sulle gambe. Poi si rimette in piedi, stabile. Quindi si fa degli applausi da sola. O forse invita gli altri ad applaudire?

3 commenti:

  1. Quanti progressi . . . davvero si merita gli applausi! :-)

    Ciao, R

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  2. Un carissimo e sntito applauso anche da me.
    Brava Sofia, te lo meriti tutto.

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  3. Benvenuto Stefano e grazie per il tuo intervento.
    Si, sei stato fortunato, anche se l'esperienza mi dice che quando sono i padri ad accompagnare i bimbi al nido il distacco è più semplice.
    Sarebbe bello se tu volessi raccontarci come funziona un nido e un inserimento svedese.
    A presto!

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