Io ed Eleonora giochiamo in camera sua. È raggiante. A colazione abbiamo deciso che fra due settimane andrà a stare per un paio di giorni da nonna Eivor e nonno Bosse. Lei ad un certo punto prende un telefonino finto e simula una chiamata ad una sua amica. Le racconta della festa di compleanno a cui è stata settimana scorsa, poi inizia a fare piani per questo fine settimana. "Vieni qui a prendere un tè e poi andiamo al cinema domani?" "Ci vediamo in biblioteca oggi pomeriggio?" Ed io vedo davanti a me immagini della prima volta che avrà le chiavi di casa, di quando starà fuori a dormire, ma non sarà dalla nonna. Penso all'immagine del genitore arcere e mi chiedo se sarò capace di lasciar partire la freccia o se cercherò di tenerla ancora un pochino con la scusa che l'arco non è ancora abbastanza teso, che si, adesso lascio, sto solo prendendo la mira.
Poi penso che se sono qui, a 2000km dalla mia Milano, se questa splendida bimba e sua sorella sono nate e sono proprio loro è perché io ho avuto la fortuna di avere arceri che hanno avuto la forza di lasciar volare la freccia (perché in certi casi ci vuole molta più forza a lasciare che a tenere).
E mentre sono assorto nei miei pensieri Eleonora mi dice "papà, domani mi porti TU a vedere Rapunzel al cinema, vero?"
"Certamente!" le rispondo, e già mi pregusto le immagini di noi due al cinema con i popcorn.
Ho uno splendido rapporto con mio padre, ma se c'è una cosa che rimprovero a lui è proprio il fatto di non aver mai lasciato "volare la freccia" (e a me di essermici crogiolata, perché era più comodo che cercare di cambiare le cose).
RispondiEliminaRapunzel è meraviglioso *_______*
Speriamo che i tuoi due arcieri leggano questo bel post.Baciotti alle due principesse.Daniela e marito
RispondiEliminaA me capita di concentrarmi su certe espressioni di Matilde o su certi momenti (di non trascurabile felicità), mi ripeto come un mantra: "non devo dimenticare, non devo dimenticare", vorrei memorizzare quelle sensazioni per poterle rivivere quando tra 30 anni lei vivrà da qualche parte fuori casa. chissà quante cose ricorderemo e se non sarà sempre più bello il presente.
RispondiEliminaa me piace pensare che lasciar andare la freccia sia l'unico modo per permetterle di apprezzare il suo arciere.
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