Questa mattina. Avevo voglia di farmi il caffè con la moka. Sofia, seduta sul mobile della cucina mi osserva. Vuole partecipare. Faccio partire il macinacaffè. Lei indica la Nespresso. Le dico che voglio fare il caffè con la moka, che le spiego come si fà. Lei mette il broncio e dice che vuole farmelo lei, con la Nespresso, che devo solo scegliere il colore della capsula, al resto pensa lei.
Le dico che avrei proprio voglia di quello della moka. Il suo broncio diventa tristezza. E così la mia testa si riempie di mille pensieri sul come essere genitori. Divento un genitore curling che cerca di spazzare via tutte le asperità dalla strada di Sofia se faccio come dice lei, o sono piuttosto un insensibile che metto il mio caffè prima di mia figlia?
Decido che vada per il Nespresso. Le dico "viola, lungo", lei si illumina! Prende la scatola, prende la capsula, accende la macchina e appena il pulsante finisce di lampeggiare voilá, un espresso con crema emana profumo dalla tazza.
Mentre lo bevo continuo a riflettere sul se ho fatto bene.
Dopo averla vestita è il turno di vestirmi io. Mi chiede di poter vedere un cartone al computer. "Pocoyo" le suggerisco, pensando che dura 7 minuti. "Ma solo uno" aggiungo, sapendo che di solito ne vuol vedere almeno due o tre. Faccio partire il cartone e vado a vestirmi.
Sono sceso dopo dieci minuti. Lei era in ingresso. Orgogliosa mi ha fatto vedere che aveva chiuso il computer e si era messa da sola la tutona e gli stivali.
Ho pensato che forse ho fatto proprio bene a scegliere il caffè che voleva fare lei. L'autostima si alimenta anche così.
Io penso che sì, hai fatto bene, e che "un colpo al cerchio e uno alla botte" si cresce assieme, quelli nani e quelli grandi.
RispondiEliminaOps... scusa, non ho neppure salutato. Ho leggiucchiato qui dentro, mi piace, direi che ti seguirò costantemente d'ora in poi.
:-) Come si dice qui: "välkommen!"
EliminaPenso anche io che a volte bisogna cedere sulle piccole cose per poter tenere duro su quelle importanti.
RispondiEliminaIn questo caso era abbastanza facile. A volte una difficoltà è proprio il capire se sia una cosa "piccola" o "importante".
EliminaHo una bimba di quasi 2 anni e ti confesso che generalmente anche io tendo a essere genitore curling e mi chiedo se vada bene così.
RispondiEliminaIn realtà non è vero che togliamo di torno tutti gli ostacoli, al nido o quando fanno sport da soli e si confrontano con gli altri bimbi le difficoltà le incontrano e noi non siamo sempre lì pronti a spazzarle via e sai cosa ho notato? Che la mia bimba si adatta alle novità e accetta le "regole" con serenità e credo lo faccia perchè alla fine, sti bimbi, li abbiamo cresciuti con la serenità e la certezza che mamma e papà ci sono sempre e li aiutano appena possono, che non devono avere paura di nulla.
Ciao Stefano (ti ho scoperto su noimamme, sono una frequentatrice del forum!)
Ciao! All'asilo ci sono le maestre, alle quali di fatto deleghiamo parte della trasmissione dei valori. Io pensavo al mio ruolo, quello di genitore, quello che deve porre limiti, ma anche e forse soprattutto aiutare il formarsi e lo svilupparsi dell'autostima.
EliminaCondivido: ottimo!
RispondiElimina:-)
ben fatto ti diro`, complimenti ,magari insegnale a fare il caffe` con la moka!!!! io lo facevo quando avevo 7 anni ai miei genitori, a volte ho fato delle schifezze incredibili, come il caffe` con la polvere tutta pressata.... ihihi
RispondiEliminaGrandi soddisfazioni :) Quando sarai solo con Eleonora potrai farti fare da lei il caffè con la moka, visto che ha 7 anni dovrebbe riuscirci bene! Che bella famiglia che siete, lo penso sempre.
RispondiEliminacaffè --> faccè (terza riga)
RispondiEliminaInteressante errore di digitazione.
Un saluto da Roma, dove questa mattina alle 7.00 il termometro segnava 19,5. Mah!!
Feffa
Misteri del cervello...
EliminaGrazie, corretto - l'errore, non il caffè :-)
Sei un papa' meraviglioso
RispondiEliminaGrazie!
EliminaAnch'io vivo nel terrore di diventare una mamma "spazzaneve" per mio figlio E. di 5 anni. Sia io sia mio marito siamo molto presenti, attenti, amorevoli etc. A volte mi chiedo se non sia "troppo": avevo letto un articolo su 'sti bambini piccoli imperatori, in particolare mi aveva fatto orrore leggere di un bambino di 8 anni sedutosi a tavola che si era accorto che non c'erano le sue posate e aveva detto con tono lamentoso "E io con cosa mangio?" E il padre si era alzato e gli aveva preso le posate, senza indugio... Proprio l'altra sera E. si e' alzato da tavola, tutto serio, e alla mia domanda "dove vai?" ha risposto, compunto: "non ci sono i tovaglioli a tavola, li vado a prendere". Il sollievo che ho provato.... Ciao da una mamma italiana meridionalissima (Elena)
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