Quando Eleonora ha deciso di iniziare a giocare a calcio non avevo pensato che prima o poi sarebbero arrivati anche i tornei nel fine settimana, in inverno, la mattina "presto" (prima partita alle otto e mezza ad una ventina di chilometri da qui). E invece la stagione dei tornei (al coperto) è iniziata. E così questa mattina sveglia persino prima del solito, colazione solo io ed Eleonora (ma sia mamma Anette che Sofia si sono alzate per salutarci) e via.
Il torneo, prima volta in palestra e non su erba sintetica, è stato divertente. Due partite vinte, due perse. Eleonora, che in due partite ha giocato in porta (in una senza prendere gol) e in due fuori (segnando due gol e prendendo un palo che sta ancora tremando da quanto aveva calciato forte) ha giocato senza lesinare energie. Lei è così. Inizialmente sembra quasi essere lì per caso, poi ci si butta a capofitto, ci mette il cuore, corre, incita, attacca, difende, tutto con passione. A fine partita è sudata, le guance rosse, il fiatone, e mentre la guardo mi rivedo esattamente come quando ero io ad avere poco pià di sette anni.
Arrivati a casa poi visita quasi a sorpresa di nonna Eivor, che è venuta qui a fare i dolcetti di Carnevale, così da riprendere energia per poter andar fuori a giocare nella neve.
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