venerdì 24 giugno 2011

Ambizione vs. realtà

Prima che nascesse Eleonora avevo l'ambizione di farla crescere solo con giocattoli educativi e con il senso della misura. Pochi ma buoni, tipo meccano, lego classico e giocattoli di legno come quelli della Brio.

Premetto che Anette ed io gliene abbiamo comprata una sola, mentre tutte le altre sono arrivate in regalo, ma la realtà dopo cinque anni e mezzo è che, con le quattro appena ricevute dalla vicina di casa, siamo a quota quattordici Barbie (ed un solo Ken).

È vero che a giocarci insieme si imparano molte cose (ricrea ad esempio spesso situazioni vissute all'asilo e dà corpo alle sue fantasie mettendole in scena con le Barbie come attrici) e che mi sembra comunque meglio che giochi con le Barbie piuttosto che passi ore davanti alla televisione, ma io avevo pensato ad un modello educativo diverso. Esisterà Barbie premio Nobel o è da "genitore tigre"?

10 commenti:

  1. Ciao,
    come si dice sempre...tra il dire e il fare c'è di mezzo...

    Tanti sono i buoni propositi all'inizio di un nuovo percorso e se questi vengono modificati, man mano che si va avanti, non è detto che sia sbagliato.
    Come tu stesso hai scritto, è meglio che giochi con le barbie e non che passi ore ed ore di fronte alla televisione.

    Penso che la cosa più costruttiva di questo tipo di gioco si ottenga maggiormente quando viene condivisa con un genitore, perchè il fatto di ricreare situazioni vissute dalla piccola e di raccontarle in maniera ludica, è certamente un modo per creare un dialogo sano e costruttivo.

    Direi che con un papà come te che l'ascolta quando, con la fantasia, costruisce una storia di fantasia o ripercorre un momento vissuto, una barbie non sarà mai diseducativa.

    Buona giornata :)

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  3. ops mi sa che ho fatto qualche casino...riposto il commento !!!
    Stefano quando leggo alcuni tuoi post mi rispecchio appieno !!! Quindi come in questo caso sono felice di non essere l'unica per la quale certi propositi alla fine si rivelano disattesi...a volte (nei pochi momenti liberi :-) mi scervello e mi cruccio ma alla fine l'importante è passare del BUON tempo con i propri figli anche se in compagnia di Barbie o Principesse !!!
    P.S.: Ti consiglio di vedere con Eleonora un bellissimo film d'animazione si chiama "Cattivissimo me", vale la pena!!!
    ciaooo e buon fine settimana

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  4. "Cattivissimo me" è stupendo! confermo! Quasi bello come Ratatouille, che però rimane insuperabile per ora.

    Io ho fatto una scelta per me, quella di non utilizzare più prodotti cosmetici sintetici e con petrolati e siliconi. L'ho detto a tutti e se un mio amico-parente mi regalasse per non importa quale occasione una crema o un bagnoschiuma che non corrisponde alle mie esigenze ne rimarrei offesa. Perché o non mi ha ascoltato quando parlavo del mio stile di vita, o non gli importa di quello che penso e scelgo. In entrambi i casi sarebbe un brutto modo di porsi, e chiederei per favore di poter andare a cambiare il regalo con altre cose.

    Io lo posso fare perché sono adulta, ovviamente non si può togliere una Barbie ad una bambina.
    Però si può risalire a monte e cercare di parlare più precisamente ed esternare le vostre scelte educative per condividerle con gli altri. Può essere un'occasione di confronto e di comprensione maggiore per tutti. Senza poi sentirsi invadere dai regali altrui nelle proprie scelte educative.

    Comunque io non ho dubbi, a Eleonora regalerei degli stampi per i biscotti e dei burattini da dita!

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  5. Io mi divertivo moltissimo con il Pongo e con gli stampi per creare i Puffi con il Das, che poi personalizzavo con mille accessori e che coloravo a tempera e ripassavo col lucido Vernidas (altro che comprarli già bell'e fatti a 2.000 lire l'uno!).

    Comunque avevo anch'io tante Barbie e un'unico Ken, modello Far West, che era il marito di Barbara, la capostipite, da cui discendevano le figlie maggiori Barbie Sposa chiamata da me Stella e Barbie Mannequin ribattezzata Esmeralda dopo aver visto il vecchio Gobbo di Notre Dame (il film in BN con la Lollo). E poi c'erano i nipotini fiammiferini, Cioccolatino il fiammiferino di colore, Candy baby di stoffa nella sua scatolina e Candy adolescente, Lulù l'angelo dei fiori... ciascuna di loro aveva il suo carattere e la sua personalità, ed era come un'attrice che pur rimanendo sè stessa interpretava storie e saghe familiari.

    Tutto molto creativo, direi, ma me la canto e me la suono da sola... sarei molto curiosa invece di chiedere alla tua piccola che significato riveste PER LEI giocare con le Barbie!

    Ciao,

    Mitty

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  6. Non so se ti consola ma mia nonna e mia madre avrebbero sempre voluto che io giocassi con Barbie e bambole. Invece queste finivano relegate in un angolo e io correvo con i roller o giocavo con i lego.
    Credo che ogni bambina dia un valore diverso a quello che ha davanti. L'importante è che segua le sue regole.
    E se una barbie è in grado di sviluppare la sua fantasia, allora non è il demonio!
    Un bacio alle bimbe

    Seya

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  7. Io ho avuto una o al massimo due Barbie, che alternavo ai soldatini Atlantic di mio fratello, o al lego classico perché quando ero bambina io non ce n'era molto di diverso. Però, coi ritagli di stoffa di mia madre sarta, confezionavo improbabili vestiti, con scatole di cartone, costruivo case e mobili per lei, così come il plastico per i soldatini non era altro che un plaid verde adagiato a nascondere montagne di cuscini. La Barbie non è mai diventata il mio modello di vita e di fisico e ora i miei maschietti hanno montagne di lego classico a casa nostra e lego city o simile (quello che lascia pochissimo spazio alla fantasia costruttiva) a casa del papà, dove ci sono regole completamente diverse.
    Roberta

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  8. Mi sono documentata un po' su Barbie (c'è anche un bellissimo libro che racconta la storia di Barbie parallelamente a quella del "femminile" nella sua percezione sociale "Barbie, storia della donna perfetta" di Nicoletta Bazzano)) Esistono anche barbie astronauta e barbie scienziato, a me quel che manca è barbie donna "normale"; comune. Magari anche con un po' di cellulite ma che non ne fa un dramma ;-) Perché diciamoci la verità, quello che manca ai nostri figli è la percezione di poter essere persone speciali anche senza andare a fare le veline o diventare famosi architetti...

    Per le donne è pure peggio perché al massimo dalla comunicazione, oltre alle veline, emergono le archi - tette.

    a presto
    panzallaria

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  9. una barbie premio nobel, sarebbe un offesa al premio nobel.

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  10. Sono tentata di comprare una barbie pure al mio Elfo.. solo per il gusto di pettinarle i lunghi capelli, ho passato la mia infanzia a inventarmi mille storie e altrettante acconciature!!!!

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