lunedì 3 settembre 2012

Il nostro momento

Il lunedì è sera di allenamenti di calcio per Eleonora (e per me). Sono quindi (quasi) sempre io che la vado a prendere a scuola e la porto al campo (che è poi quello della sua scuola). Durante gli allenamenti lei ha imparato a non cercare di venir trattata in maniera particolare. Io poi, se dividiamo la squadra in gruppi, cerco sempre di occuparmi di uno o due dei gruppi in cui non c'è Eleonora. È però abbastanza difficile non guardarla e non darle consigli.

Alla fine degli allenamenti poi io e lei andiamo a mangiare. La cena e la passeggiata per tornare a casa stanno diventando uno dei nostri momenti. Solitamente parliamo dell'allenamento, poi della giornata a scuola, e quindi spaziamo dallo scherzare a discorsi seri ed "impegnati". Mancano poco più di due mesi ai suoi sette anni, e io rimango affascinato da quanto si riesca a dialogare e dal (ri)vedere il mondo attraverso gli occhi di un bambino. Mi rendo conto inoltre che fra noi si crea un legame profondo. E poi, con le sue domande che iniziano con "Ma quando tu eri bambino..." mi fa veramente tornare indietro nel tempo.

2 commenti:

  1. Che bello "vedervi" assieme ! sono le basi per un bel rapporto padre/figlia ne sono certa !
    Ricordo quando nostra figlia da piccola, riguardando alcune foto di famiglia in bianco e nero, ci chiedeva: "ma il mondo quando ha iniziato ad essere a colori ?" .....teneri ricordi da tenere stretti al cuore !

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  2. Mi sto rendendo conto che il rapporto tra genitori e figli si costruisce giorno per giorno perché è fatto anche di piccole cose che servono per conoscersi, per prendere confidenza, per vedersi agire nel mondo e per sapere cosa pensa l'altro.
    Per la mia esperienza, al di là del fatto che oggi siamo sempre di corsa, vivere insieme la quotidianità è un grande valore.

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