venerdì 18 gennaio 2013

Quando basta poco per diventare eroi

Non è sempre facilissimo essere papà di una treenne.
Ci sono giorni in cui Sofia mi guarda e con voce che ti scioglie dice: "noi abbiamo gli stessi occhi" (ossia castani mentre mamma Anette ed Eleonora li hanno azzurri), e in quella frase ci mette tutta la sua voglia di farti sentire che sei parte di lei.

Ci sono poi giorni in cui ti dice: "Mamma viene a prendermi all'asilo, no tu...perché mamma è più bella" (e in questa ultima affermazione ha certamente ragione).

Ci sono giorni in cui nessuno le racconta bene le storie come fa papà, in cui agli amici dell'asilo ti presenta come l'eroe fortissimo che sa anche farle spuntare un fiore o un dolcetto da dietro l'orecchio...e ci sono i giorni in cui non si fa nemmeno in tempo a finire la frase "chi mette a letto Sof..." che lei stà già protestando che vuole solo esser messa a letto dalla mamma.

Poi arrivi una mattina all'asilo. Una mattina come oggi in cui visto che i -15 sono secchi le maestre decidono di far giocare i bambini in cortile e quindi ai bambini va messa la pettorina. E di pettorine ce ne sono tante, ma con l'immagine di Bamse (l'orso più forte al mondo) ce n'è solo una. E tu, dal fondo del sacchetto, gliela trovi e gliela dai mentre lei aveva già perso le speranze. E così lei ti si attacca in braccio, ti copre di baci, e ti dice che sei il papà migliore del mondo, e dice agli amichetti del cuore di aspettare, perché vuole prenderti per mano e venire con te al cancello per darti un bacio attraverso la rete.

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