giovedì 31 gennaio 2013

Romanticismo

A casa di un quattrenne compagno di classe di asilo di Sofia.
I due bambini giocano.
Io mi rivolgo in italiano a Sofia, che mi risponde in italiano. Il bambino (100% svedese) mi guarda e dice "jag kan också prata taienka..." (tradotto letteralmente "anche io posso parlare taiano") e guardando Sofia: "Mio amore!"

mercoledì 30 gennaio 2013

Coccodrilli matematici

Mentre andavamo agli allenamenti di calcio (oggi all'aperto, +3 gradi, temperatura definita "ideale" da uno degli altri allenatori) ho chiesto a Eleonora cosa avesse fatto oggi a scuola, e lei: "Abbiamo fatto matematica... i coccodrilli".
Le ho chiesto di spiegarmi cosa fossero. E lei: "Sì, i coccodrilli, quei segni che ti dicono quale dei due numeri è più piccolo e quale più grande...vedi..." mi ha detto unendo i carpi delle mani e stendendo le dita come a simulare la bocca di un coccodrillo, ossia facendo il simbolo <  "...il coccodrillo ha molta fame, allora apre la bocca dalla parte dove c'è di più da mangiare, cioè il numero più grande... ad esempio se hai 2 e cinque allora scrivi 2 < 5".
Io non ricordo come mi siano stati spiegati i segni di maggiore e minore, ma dopo aver provato con un po' di numeri sembra proprio che Eleonora abbia appreso subito il concetto.

martedì 29 gennaio 2013

Dopo tutto quello che uno fa per loro...

Ora di andare a nanna. Sofia prende per mano mamma Anette e fa per andare verso la camera da letto.
Io: "Signorina...e il bacio della buonanotte?"
Sofia, ridendo e con lo sguardo biricchino: "Sono finiti! ...ma ho una pernacchia! Prrrrrrrr"

lunedì 28 gennaio 2013

Dalla sala un rumore...

Io e Anette in cucina, Eleonora in camera sua a leggere. Dalla sala un rumore di qualcosa che si infrange: "SBADABAMCRASHKLANG!!!!" quindi, dopo un secondo di silenzio, Sofia: "Non sono stata io...è stata la palla!!"

domenica 27 gennaio 2013

Prima semla dell'anno

La semla è il dolce tipico del martedì grasso. È un panino al cardamomo (anche se ne esistono molte varianti) che viene farcito con pasta di mandorle e panna montata e poi spolverato di zucchero a velo. Ne era golosissimo il re Adol Fredrik che morì nel 1771 a causa di una indigestione; stando al rapporto del medico di corte, fra le cose di cui il re si era abbuffato c'erano anche le semla.

Visto che a martedì grasso mancano poco più di due settimane, oggi abbiamo deciso di mangiare la prima semla dell'anno. Per Eleonora è stato il modo di darsi la carica di energia prima degli allenamenti. Chiaramente, nonostante io corra molto meno di lei durante l'allenamento, visto che l'allenatore deve dare il buon esempio non ho potuto esimermi dal mangiarne una anche io.

sabato 26 gennaio 2013

Se il regalo lo sceglie Sofia

Per la festa dei quattro anni di un compagno d'asilo (nonché vicino di casa) Sofia ha voluto essere lei quella che sceglieva il regalo. E arrivati nel negozio non c'è stato nessun dubbio: la bambola di Izzy, la principessa pirata di "Jake e l'isola dei pirati" (cartone Disney basato su Peter Pan).
Per qualche secondo penso "una bambola per un maschio... e per di più di un personaggio femminile...?" poi però penso che a cercare di farle cambiare idea probabilmente andrei contro tutto quello che sia in casa che all'asilo cerchiamo di insegnarle sui pari diritti e sulle pari opportunità. Insomma, se lei gioca con Saetta McQueen e Carl Attrezzi, perché lui non dovrebbe giocare con Izzy?

Alla festa oggi pomeriggio poi è stato evidente che aveva ragione lei. Il regalo è stato apprezzatissimo. L'amichetto si è persino tolto il costume da Uomo Ragno e si è messo quello da pirata per giocare con Izzy (e con Sofia).

venerdì 25 gennaio 2013

Un fatto due versioni

Il fatto (e la mia versione): All'ora di colazione ho preparato il tè per Anette. Nella logistica del mattino però è passato un po' di tempo e ho notato che non l'aveva ancora bevuto. Ho quindi usato la punta della falangetta del mignolo per sentire se fosse ancora almeno tiepido.

La versione di Sofia: "Mammaaaa!!! Papà ha messo il dito nel tuo tè!!!!"

giovedì 24 gennaio 2013

Il rimedio della nonna

La notte passata, dalla camera delle bimbe alcuni colpi di tosse, è Sofia. Passano i minuti e la tosse non accenna a smettere. Con Anette ci scambiamo un paio di suoni che significano "chi va?" e visto che il mio debito in escados nei suoi confronti è peggio del disavanzo del debito pubblico italiano mi alzo io (che devo verosimilmente alzarmi ogni notte sino alla maggiore età delle bimbe, dipingere l'esterno della casa e tappezzare ogni stanza almeno due volte per ridurre il debito forse del 10%).

Vado da Sofia e sento che Sofia ha il naso chiuso. Provo con lo spray nasale. Se respira meglio magari irrita meno la gola.
Niente, la tosse continua.
Vai di Bisolvon. Me lo dava la mia mamma, e le mamme italiane ne sanno qualcosa, no?
Ancora tosse.
Sofia mi chiede un po' d'acqua. Gliela do e nel moltodormipocoveglia mi chiedo se bevendola non lavi via lo sciroppo.
Sofia è dissetata, ma continua a tossire.
Ultima spiaggia, il rimedio della nonna: latte caldo e miele. Con Sofia scendiamo in cucina, la metto vicino al microonde e prepariamo insieme il latte e miele. Seduta sul mobile tiene il bicchiere in mano quasi a coccolarlo e sorseggia lentamente e con gusto. Se lo gode, mentre indicando fuori dalla finestra dice "è notte!". Finito di bere mi sale in braccio e andiamo verso il suo letto. Tutto tranquillo. Nessun colpo di tosse. Si mette a letto e in un paio di minuti ronfa alla grande. Della tosse nemmeno l'ombra. Viva i rimedi delle nonne!

mercoledì 23 gennaio 2013

Disobbedito alla Croce Rossa

Fra i vari regali di Natale ricevuti da zia Helena c'è un poster del 1978 della Croce Rossa Svedese con i dodici "comandamenti dalla salute".

Fra questi uno invita a stare all'aperto sia per il gioco che per praticare "sport rinforzanti" sia durante l'estate che durante l'inverno.

Io e gli altri allenatori della squadra di calcio di Eleonora abbiamo deciso però di andare contro questo comandamento. Fare l'allenamento all'aperto con -16 non ci è sembrato né opportuno né potenzialmente rinforzante.

martedì 22 gennaio 2013

Osservando Eleonora

In certe cose Eleonora mi ricorda molto me stesso: piena di energia, a volte quasi troppa (mio nonno mi ha definito "un puleder dislegà"), capace, nell'irruenza e nella foga della passione e della distrazione, di procurarsi lividi ovunque. Lo stesso argento vivo che avevo addosso io. L'ho guardata un paio di volte durante la lezione di danza stasera, energia allo stato puro.

Poi, come adesso, si mette a fare i compiti di matematica. E sembra un'altra persona. Immobile, concentrata, precisa. La bambina che non riesce a stare ferma un secondo come per incanto è una statua. Metodica risolve addizioni, sottrazioni e problemi senza distrazione sino all'ultimo esercizio. Li risolve velocemente. Tutti giusti. Mi sorride mentre glieli correggo... e non faccio in tempo a dirle "brava" che mi da un abbraccio con baci e corre subito a prendere un libro per mettersi a leggere prona sul pavimento muovendo le gambe quasi fosse un pesce fuor d'acqua.

lunedì 21 gennaio 2013

17 anni

17 anni fa un ragazzo italiano e una ragazza svedese conosciutisi in treno l'estate prima diventavano una coppia, e da quella coppia sono nate Eleonora e Sofia.

Quando, prendendole a scuola, ho raccontato a Eleonora e Sofia che oggi è l'anniversario del giorno che io e Anette ci siamo messi insieme, lei ha proposto di iniziare una tradizione di famiglia: tutti e quattro sul lettone e coccole-coccole-coccole... e poi mangiare qualcosa di buono e guardare un film insieme. Sofia ci ha pensato su e ha detto: "Si! mangiare!!". Prenderla all'asilo prima dell'ora della merenda è deleterio per il romanticismo...

domenica 20 gennaio 2013

Da quale parte stare?

Oggi pomeriggio allenamenti di calcio. Al momento della partitella io e l'altro allenatore abbiamo diviso le ragazze in due gruppi e io non ho notato che Eleonora era capitata a fare il portiere della sua squadra. E così alla prima azione di attacco delle mie mi sono trovato difronte ad un mini dilemma: da un lato volevo che la mia squadra oltre a divertirsi facesse un po' di gol, allo stesso tempo però non volevo che Eleonora subisse troppi gol. E così ogni tiro era un'emozione doppia: la voglia di vedere le ragazze segnare, ma anche Eleonora parare.

Per la cronaca, a metà partita Eleonora, che non aveva subito gol, ha cambiato ruolo. La partitella è finita 3-3. Eleonora ha fatto il gol del pareggio ed è stata l'unica volta nella mia vita che sono stato contento che la mia squadra subisse un gol.

sabato 19 gennaio 2013

Domande del sabato

Sofia si chiede dove si trova la polvere magica da mettere sulle sue ali di fata per poter volare sino all'isola che non c'è (e ha anche chiesto se altrimenti si possono comprare delle pile per le ali).
Io mi chiedo chi abbia avuto la brillantissima idea di stampare alcune etichette dei vestiti con le istruzioni per il lavaggio con un inchiostro che sbiadisce così dopo qualche lavaggio le istruzioni sono illeggibili...

venerdì 18 gennaio 2013

Quando basta poco per diventare eroi

Non è sempre facilissimo essere papà di una treenne.
Ci sono giorni in cui Sofia mi guarda e con voce che ti scioglie dice: "noi abbiamo gli stessi occhi" (ossia castani mentre mamma Anette ed Eleonora li hanno azzurri), e in quella frase ci mette tutta la sua voglia di farti sentire che sei parte di lei.

Ci sono poi giorni in cui ti dice: "Mamma viene a prendermi all'asilo, no tu...perché mamma è più bella" (e in questa ultima affermazione ha certamente ragione).

Ci sono giorni in cui nessuno le racconta bene le storie come fa papà, in cui agli amici dell'asilo ti presenta come l'eroe fortissimo che sa anche farle spuntare un fiore o un dolcetto da dietro l'orecchio...e ci sono i giorni in cui non si fa nemmeno in tempo a finire la frase "chi mette a letto Sof..." che lei stà già protestando che vuole solo esser messa a letto dalla mamma.

Poi arrivi una mattina all'asilo. Una mattina come oggi in cui visto che i -15 sono secchi le maestre decidono di far giocare i bambini in cortile e quindi ai bambini va messa la pettorina. E di pettorine ce ne sono tante, ma con l'immagine di Bamse (l'orso più forte al mondo) ce n'è solo una. E tu, dal fondo del sacchetto, gliela trovi e gliela dai mentre lei aveva già perso le speranze. E così lei ti si attacca in braccio, ti copre di baci, e ti dice che sei il papà migliore del mondo, e dice agli amichetti del cuore di aspettare, perché vuole prenderti per mano e venire con te al cancello per darti un bacio attraverso la rete.

giovedì 17 gennaio 2013

Dichiarazione d'indipendenza

Al momento di andare a nanna Sofia questa sera mi ha detto così: "Papà, io...
- no uso più pannolino
- no uso più ciuccio
- no bevo più semolino
- no faccio più pisolino all'asilo
- dormo tutta notte sola nel mio letto...
sono grande!"


mercoledì 16 gennaio 2013

Sofia mi prende alla lettera

Via per lavoro. Chiamo a casa verso l'ora di cena per dare la buonanotte alle bimbe. Risposta di Sofia:"Buonanotte? Ma è presto, non voglio andare a letto adesso!"

martedì 15 gennaio 2013

Peggio di un tenente

Ora di colazione. Faccio notare a Sofia che mi sono appena rasato e avvicino la guancia liscia per ricevere il bacino del buongiorno.
Lei fà per darmelo, mentre sorridente scorre il suo ditino sul mio viso. Appena tocca sotto il mento si fa quasi seria. Mi guarda e con gli occhi sorridenti dice: "Qui pungi, niente bacio!"

Mi è venuto in mente il tenente a militare che al mattino ci controllava la barba passando in contropelo una tessera telefonica di quelle della Telecom quando ancora c'erano sia le lire che le cabine. Lui non attuò mai la minaccia di sospendere una libera uscita.

Sofia è più severa.

lunedì 14 gennaio 2013

Quando danno il meglio di sè

Weekend "sociale" quello passato. Sabato a cena da noi una coppia di amici con due bimbe, una treenne e una unenne. Questa notte poi è stato ospite da noi Roberto, che giorno dopo giorno continua nella missione di portar la Puglia in Svezia (e se ne ha parlato FoodMonitor è una garanzia).

Ed è proprio quando abbiamo ospiti che mi sembra le bimbe diano il meglio di sè. Sabato, anziché mettersi a giocare le due treenni insieme, inizialmente è sembrato che Eleonora e Sofia volessero fare le perfette padrone di casa nonché le baby sitter: Eleonora si è presa cura della treenne, Sofia della unenne, prima separatamente e poi tutte unite, e così nel mezzo di una discussione ti trovavi coinvolto in una sfilata di fatine.

Con Roberto poi un mix di ruffianesimo e teatro. Gli hanno fatto cerimonia, scherzi, moine. Eleonora poi, visto che ha ricevuto un sacchetto delle sue squisitissime friselline, questa mattina ha voluto fargli il caffè, e al contrario di come fa con me, glielo ha persino fatto scegliere! Eleonora, mostrando che ha già capito tutto del marketing, gli ha persino detto: "Sai, sono così buone che voglio farle assaggiare alla mia migliore amica..." e ha poi aggiunto: "...quando torni a trovarci?" (sottindendendo: "quando ce ne porti ancora?")

È divertente vedere come si vogliano dar da fare per intrattenere gli ospiti, farli sentire a proprio agio, quasi coccolarli. (Mi sa che si meritano proprio che ordiniamo qualche pacco di friselline...)

domenica 13 gennaio 2013

Furbezza "onesta" treenne

Sofia: "Papà, posso guardare la televisione?"
Io: "Hai chiesto anche alla mamma??"
Sofia: "Si...ma ha detto no"

sabato 12 gennaio 2013

Alla casa dei concerti

Oggi la Konserthuset (Casa dei concerti), l'auditorium sede della Filarmonica Reale di Svezia, ha aperto le porte per una giornata che voleva avvicinare tutti alla musica. Io ed Eleonora c'eravamo, con la piacevole compagnia di Timoteo e Alessandro.
Pronti via nella sala principale concerto di Prokofiev, Pierino e il lupo, con una splendida narrazione che ha guidato grandi e piccini attraverso la storia e i personaggi, spiegando quale strumento fosse quale personaggio e cosa raccontassero i vari brani.

Poi via ai laboratori. Noi abbiamo fatto archi, ottoni e costruisci uno strumento, ma ce n'erano di tutti i tipi, e si poteva anche sedersi in mezzo all'orchestra o fare il direttore d'orchestra.

Eleonora ha iniziato volendo provare il violino. Concentratissima e inizialmente quasi timorosa. Poi la sorpresa. Al primo tentativo anziché un gracidio ecco uscire un suono. La sorpresa si è poi trasformata in orgoglio e quasi non voleva smettere. Agli ottoni poi è riuscita a suonare nell'ordine: tromba, trombone e persino il corno francese. Durante il laboratorio di costruzione degli strumenti poi era attentissima ed ha misurato meticolosamente dove fosse il 22,5% della distanza dello strumento a percussione, posto nel quale andava fatto il foro per non diminuire le vibrazioni.

Se lo scopo dell'iniziativa era avvicinare ancora di più i bambini alla musica, con lei ci sono riusciti. Tornando a casa ha chiesto se dopo l'estate potrà iniziare un corso di violino. Vedremo se la passione durerà sino ad agosto. Di certo c'è che il 9 marzo vuole tornare alla konserthuset per un concerto.

venerdì 11 gennaio 2013

Come piccole James Bond

Venerdì pomeriggio. Morra cinese virtuale via sms con Anette per decidere chi va a prendere le bimbe a scuola e all'asilo e chi va a fare un po' di spesa. Ognuno vince, in un caso un po' di tempo con le bimbe, nell'altro un po' di tempo da soli, per quanto soli si possa essere il venerdì sera in un supermercato.
Il risultato della morra sono per me le bimbe. Mentre cammino verso l'asilo e la scuola vedo tutti i bambini che vanno verso casa nelle loro tutone imbottite. Tutti supercoperti da capo a piedi, con tanto di cappuccio e catarinfrangenti.
Arrivato all'asilo scompare l'uniformità delle tutone, ogni bambino è vestito nella maniera più svariata possibile: fatine, principesse, piloti, anche un vestito che sembra più una camicia da notte, anzi, per me è proprio una camicia da notte, che vedi come i genitori, forse disperati già al mattino dalla figlia che fa i capricci per ogni vestito proposto, l'abbiano infilata direttamente dentro la tutona.
A scuola di Eleonora la scena è molto simile, tutti diversi, anche se niente principesse o piloti, ma alcuni mini fotomodelli presi direttamente da una pagina di H&M o GAP kids.
Tornando a casa guardo Eleonora e Sofia dentro le loro tutone, ed entrati in casa non posso che sorridere mentre si tolgono la tutona pensando a che sembrano delle piccole James Bond quando si toglie la muta e sotto sfodera un impeccabile smoking.

giovedì 10 gennaio 2013

A quel paese il just-in-time

Ci sono le ore al lavoro, quelle in cui uno ragiona in maniera efficiente, guarda i processi aziendali e ragiona per "valore aggiunto", "massimizzazione della produttività", "gestione ottimale delle risorse". Le reminescenze del Politecnico rimandano a esami di "Ricerca Operativa", modelli matematici per trovare il cosidetto "ottimo", mentre quelle di Insead rimandano al mitico professore di POM, Process and Operations Management, che anche in coda in mensa cercava di calcolare la variazione statisctica della velocità delle code e la produttività delle cassiere.

Poi ci sono le ore a casa. Come stamattina quando entrambe le bimbe hanno chiesto di partecipare alla preparazione delle colazioni. E così va a farsi friggere ogni pensiero di processo perfetto di tazze piazzate strategicamente, stazione con pane, burro e spalmì vari e sequenza di attività fra macchina per caffé, bollitore per il te e microonde per scaldare il lattetipo sveglia di Fantozzi. Più un modo di fare le cose è inefficiente più è divertente: la lentezza con cui Sofia versa e mescola due cucchiai di zucchero e cacao fa pensare al commesso interpretato da Rowland Atkinson (Mr. Bean) in "Love Actually" come un mostro di velocità. Va a farsi friggere anche l'attenzione per il cliente: Eleonora e Sofia se ne infischiano di quale caffè io voglia davvero, loro decidono in base al colore della capsula, e se poi ce ne sono una rosa e una viola il rischio è quello di doversi bere due caffè.

L'altra sera all'IKEA abbiamo preso un divano nuovo. Le bimbe ci hanno chiestodi non montarlo io e Anette ieri sera dopo che loro erano andate a dormire, ma di farlo stasera perché vogliono partecipare al montaggio.
Tremo al pensiero :-)

mercoledì 9 gennaio 2013

Confusioni linguistiche

Stamattina. Sveglio Sofia e le dò il bacio del buongiorno.
Lei: "Papà, pungi!"
Io: "Stavo proprio andando a farmi la barba"
Lei: "No! Non FARE, se no pungi di più. Devi tagliare barba!"

martedì 8 gennaio 2013

Che sia una svolta?

Dopo il piccolo incidente di ieri mattina, per niente enfatizzato appena successo e non più citato durante la serata, l'idea era quella di convincere Sofia a dormire nel proprio letto tutta la notte.

Ieri sera:
Alle 8:30 mamma Anette si è coricata con Sofia leggendole la favola della buonanotte.
Poco dopo mezzanotte Sofia si è presentata di fianco al lettone con tanto di peluche. L'ho riaccompagnata nel suo letto e dopo cinque minuti era di nuovo fra le braccia di Morfeo.
La scenetta si è ripetuta poco dopo l'una e mezza. Questa volta i peluche erano due. Anche questa volta l'ho riaccompagnata ed in un paio di minuti si è riaddormentata. Mentre tornavo nel lettone mi chiedevo a che ora si sarebbe ripresentata con tre peluche...e invece niente, tutto tranquillo, ha dormito per il resto della notte nel suo letto ed è scesa da sola in cucina verso le sette mentre stavo preparando la colazione. Ai complimenti da parte mia e di mamma Anette per l'aver dormito tutta la notte nel suo letto ha risposto sfoderando uno splendido sorriso di splendido orgoglio e abbracciandomi attaccandosi a me come un koala abbraccia il proprio albero preferito (credo abbia evitato mamma Anette visto che era appena rientrata dalla corsa ed era sia sudata che coperta di neve che in quel momento fioccava alla grande).

lunedì 7 gennaio 2013

Se il buongiorno si vede dal mattino...

Stamattina, verso le 6:30, Anette fuori a correre, Sofia come (purtroppo) da tempo si è intrufolata durante la notte nel lettone. La mia sveglia è puntata alle 6:45, ragione per cui forse sono già in una specie di dormiveglia. A un certo punto qualcosa di bagnato e tiepido: Sofia, che le volte che avrà bagnato il letto dallo spannolinamento si contano su una mano sola, mi ha svegliato in una maniera nuova.

L'aspetto positivo è che alle 7:35 le bimbe erano lavate, vestite, colazione fatta, denti spazzolati e praticamente pronte per uscire... :-)

E mi sa che da questa sera si inizia a cercare di far dormire Sofia tutta la notte nel suo letto.

domenica 6 gennaio 2013

Piccole scenette serali

La treenne Sofia che durante la cena viene a metterti una medaglia al collo dicendoti "Bravo, hai finito tutto!" :-)

Epifania

La Befana, con grande gioia delle bimbe è arrivata.
L'albero di Natale, che oramai aveva perso un terzo degli aghi, è finito in giardino pronto a diventare legna da ardere.
Eleonora è molto felice di tornare a scuola.
Sofia ha detto che il Natale le manca, ma che è contenta di tornare all'asilo domani.

sabato 5 gennaio 2013

Ho capito cos'è la Befana

All'ora di andare a letto, sia da Sofia che da Eleonora: "Papà...ma la Befana arriva questa notte? ...maaa...porterà i dolcetti a tutte e due? Vero che sono stata brava?..."

E così ho capito: la Befana è stata inventata da un genitore che voleva che i figli fossero ubbidienti per tutto il periodo delle vacanze di Natale e non solo sino al 25 dicembre.

Certo che adesso è un po' presto per iniziare già ad affidarsi al coniglio di Pasqua. Bisogna inventarsi qualcosa per febbraio...

venerdì 4 gennaio 2013

Un'altra prima volta

E dopo la prima volta al cinema oggi per Sofia prima volta a Småland, il posto dove si lasciano i bambini all'IKEA e dove per entrare bisogna aver compiuto i 3 anni, cosa che non aveva digerito l'ultima volta, quando Eleonora era potuta entrare ma lei no.
Si vedeva nei suoi occhi che si sentiva grande mentre attraversava il cancelletto portando da sola la scatola con dentro scarpe, guanti, cappello e tutona, ma perché fosse proprio chiaro lo ha anche detto: "Io grande!", poi ha messo a posto la scatola ed è andata di corsa a giocare con sul viso l'espressione di una nuova conquista.

giovedì 3 gennaio 2013

Una giornata con Sofia

Prima volta al cinema
Lo spazio bambini della biblioteca di Solna
Con Eleonora dai nonni e mamma Anette al lavoro oggi la giornata è stata tutta solo per me e Sofia. Abbiamo iniziato con la sua prima volta in assoluto al cinema, optando per un film per bambini (Lilla Anna och långa farbrorn, La piccola Anna e lo zio alto), poi pranzo a base di dim sum cinese seguito chiaramente da un gelato, e poi via per lo spazio bambini della biblioteca di Solna, con megadivani dove sdraiarsi e leggere e tavoli per disegnare, dove abbiamo letto di tutto e di più per poi tornare a casa giusto in tempo per la merenda, che è stata ancora a base di gelato.

Quando abbiamo chiamato Eleonora (che è andata in piscina con i nonni e si è divertita alla grande) per darle la buonanotte Sofia le ha detto "Eleonora mi manchi!". Eleonora le ha risposto che tanto domani sera si vedranno, ma Sofia le ha risposto: "Beh, mi manchi lo stesso!".

Giornate così sono proprio belle.

mercoledì 2 gennaio 2013

via, via, vieni via con me

Non so se sia da considerare come un regalo per Sofia in ritardo, ma ieri sera ci hanno telefonato nonno Bosse e nonna Eivor che ci hanno detto: "cosa ne pensate se domani passiamo a prendere Eleonora e la portiamo da noi per un paio di giorni?".
Noi abbiamo accettato e così oggi sono qui, e da questa sera per qualche giorno Sofia proverà l'ebbrezza di avere mamma e papà tutti per se.

martedì 1 gennaio 2013

Come fuochi d'artificio

Ieri sera per l'ultimo dell'anno siamo andati a casa di una coppia di amici italo-svedese. Loro hanno due bambini di sei e nove anni che studiano italiano con Eleonora e così tutti e quattro i bimbi si sono messi subito a giocare insieme. Durante la prima parte della serata è andato tutto bene: i bambini giocavano a volte a coppie, a volte tutti insieme, praticamente degli angioletti. Anche durante la cena quasi niente capricci.
Poi ha iniziato a farsi tardi, e man mano che si avvicinava la mezzanotte crescevano nei bimbi sia la voglia di aspettare e vedere i fuochi d'artificio che la stanchezza. Verso le undici i bimbi si sono messi tutti buoni davanti alla televisione, ma si capiva che continuavano ad aumentare sia la stanchezza che la voglia di non cedere. Anche Sofia, che non aveva mai tirato più delle undici di sera, era attirata dal miraggio del vedere i fuochi d'artificio (anche perché eravamo su un'isoletta con la possibilità di vedere a 360 gradi i fuochi di diverse parti della città).
A mezzanotte nel giro di pochi minuti è scoppiato tutto: tappo dello champagne, fuochi d'artificio nonché la stanchezza colossale di tutti i bimbi che, visti i primi fuochi e quindi soddisfatta la voglia, all'unisono sono esplosi nei vari "non siamo stanchi...non vogliamo andare a letto!!" e hanno fatto quasi più botti loro di quelli in cielo.
Poi, nel giro di un quarto d'ora, tutti crollati.
E così noi adulti ci siamo goduti la prima lunga chiaccherata dell'anno constatando che una delle cose belle del frequentarsi con altri genitori con bambini in età simili è il rendersi conto che passiamo tutti per gli stessi dubbi e le stesse esperienze.