lunedì 28 febbraio 2011

Una futura skater/snowboarder?

Sofia continua a voler usare il carrello, quello per imparare a camminare, a modo suo, ossia mettendocisi dentro. Solo che, se prima mostrava frustrazione e disappunto per il fatto che non si muovesse, adesso ha iniziato a saltellarci dentro, a farlo andare avanti a furia di spintarelle, e persino ad impennarlo! La cosa non sembra spaventarla assolutamente, anzi, si diverte alla grande. Non aiuta poi il fatto che Eleonora applauda e la inciti. Io già me la vedo fra qualche anno con lo skateboard o lo snowboard.
Le dico di smettere o vado a prendere un casco?

9 commenti:

  1. Casco,ginocchiere e quelle per i gomiti che non so come si chiamano ( mi viene in mente una strana parola!) e...buon divertimento!!!
    N.B. con tanta attenzione! Vai Sofia!!
    Buon inizio settimana

    RispondiElimina
  2. Eh no, Stefano ... Predichiamo la libertà d'esperienza: ora ce devi 'stà! ;-)
    Dura, eh?

    Buon inizio settimana!

    RispondiElimina
  3. Ho capito...vado a prendere casco, ginocchiere ed affini!

    RispondiElimina
  4. Stefano, devi assolutamente leggere, se non l'hai già fatto!

    http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=7670

    Perchè non inviti il tizio a casa tua e lo fai convivere per anche solo due giorni con Sofia ed Eleonora? :-)

    RispondiElimina
  5. @Amedeo Mi sa che Eleonora e Sofia costruiscono una gabbia con il Lego e ce lo chiudono dentro...

    RispondiElimina
  6. Articolo agghiacciante. Sono figlia unica, il mio vicino di casa pure. abbiamo passato l'infanzia a giocare un giorno alle macchinine e l'altro al tè con le bambole insieme. d'estate giocavamo a calcio con i miei cugini 5 case più in là, io ero un ottimo portiere (anche a calcetto saponato con un telo sulla terra battuta a rischio della vita) ci arrampicavamo sul ciliegio e io ero quella che saliva più su. poi facevamo delle scenette tipo teatro da far vedere ai parenti (a pagamento, eravamo bambini imprenditori!!) la parte della mamma la faceva mio cugino nonostante ci fossero abbastanza femmine per farla fare a una di noi. Fino ad una certa età portavo i costumi da maschio con gli areoplanini disegnati perché me li passava mio cugino e non abbiamo nonostante (ma io direi grazie a) questo mai avuto problemi di identificazione sessuale.

    RispondiElimina
  7. Piccola aggiunta: abbiamo imparato ad essere noi stessi, a non badare alle apparenze, a rispettarci, a capire l'altro e la sua importanza, che a volte le cose riescono meglio a chi meno te lo aspetti, che essere diversi non vuol dire chiudersi in un mondo di stereotipi, che l'identità personale non vuol dire conformarsi al modello che vedi ma portare alla luce l'autenticità unica di ciascuno di noi nelle forme e nei sistemi che sono per ognuno diversi.
    Baci.

    RispondiElimina
  8. Incredibile come la Svezia riesca ad avere un comitato etico per qualunque cosa! Però questa volta hanno ragione, non se ne può più di negozi di giocattoli completamente divisi tra giochi per maschi e giochi per femmine, e anche qui in Svezia sono così. Perchè sulla scatola della cucina giocattolo ci dev'essere una bimba infiocchettata e su quella dell'astronave un maschietto? Non potrebbero esserci un bimbo e una bimba su entrambi?
    Il mio adora le macchinine e gli aerei ma gli piace anche "cucinare" e cambiare il pannolino alla bambola... e allora? Il papà gli prepara la pappa e lo cambia e i giochi servono per allenarsi alla vita. Forse che quando sarà più grande non capirà di essere un maschio?

    RispondiElimina
  9. Casco, ginocchiere e tutto l'occorrente per diventare una super monella!!! E anche io tifo per i giochi misti!!!Basta pentolini alle femmine!!!

    RispondiElimina