sabato 23 marzo 2013

Vivere il quadrifoglio


La mia definizione di "quadrifoglio della felicità" è quella di trovare il giusto equilibrio fra il tempo con tutta la famiglia, quello da solo con le bimbe, quello da solo e quello io e Anette senza le bimbe. Giovedì sera ero fuori a cena e a ballare con i colleghi. Ieri sera io e Anette abbiamo lasciato le bimbe a nonna Eivor e nonno Bosse per goderci da soli una serata di gala. Oggi giornata con la famiglia, suoceri compresi, ad adornare come da tradizione la casa per la Pasqua che si avvicina, e fra un paio di settimane fine settimana lungo in Italia da solo con le bimbe. Sarà autosuggestione, ma mi sembra che quando c'è l'equilibrio fra questi momenti ci siano molta serenità ed energia che, fra le varie cose, mi aiutano a essere un buon genitore.

15 commenti:

  1. Che peccato che a Firenze il Quadrifoglio sia la nettezza urbana...

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  2. Tu balli? Uau!!! Cosa?

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  3. Che belli che siete!!
    Ti leggo sempre con estremo piacere..al momento non ho nemmeno uno straccio di fidanzato..ma quando penso ad un ideale di famiglia mi venite sempre in mente voi. ^_^
    I tuoi post,poi,sono per me terapeutici..riescono sempre a mettermi di buon umore!! Grazie :)
    Rosa

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  4. Io credo tu abbia trovato la ricetta della felicità, un tempo per ognuno e ad ognuno il suo tempo. Felice te, Anette e le bimbe! E felice anche l'impegno che metti nelle cose!

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  5. Condivido il tuo pensiero, pensiero che è si è fatto e si fa concretezza.
    E' molto bello ed incoraggiante per me quanto state vivendo in famiglia, nel senso ampio del termine famiglia.

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  6. Assolutamente in accordo con te, ma non è mai così semplice, almeno per noi purtroppo :(

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    1. È difficilissimo, non sempre basta, coinvolge anche il cosa si fa durante i vari momenti e non è una formula costante. Gli alti e i bassi, i picchi e le crisi ci sono ovunque.

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  7. Quando vai a Milano Annette non ti accompagna mai?

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    1. Spesso viene anche lei, ma a volte è un'ottima occasione per le bimbe per passare un po' di tempo con i nonni, per Anette per star da sola, ecc.

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  8. Siete fortunati... oltre alla buona volontà avete anche gli strumenti! p.s tu che balli?! Beh complimenti. M.

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  9. sai stefano, proprio quest'anno, il tuo “quadrifoglio” che per me non aveva un nome, è diventato il mio proposito (come ho anche in parte scritto in questo post http://deseario.blogspot.it/2013/01/il-senso-di-un-nuovo-anno.html )
    e ci siamo riusciti –nonostante tutto e non senza difficoltà- e il risultato è sorprendente
    il benessere di una sfera che contagia l’altra
    e la sensazione di rimettere tutto al proprio posto
    con una dose di giusto - non assoluto, ma strettamente personale-familiare e soggettivo- equilibrio
    e di star bene...nonostante le corse, i ritardi, le rincorse, i vuoti e i pieni
    ...

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  10. Mi sorprendi sempre di più!!Che cosa balli? :-)

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    1. Cerco di ballare quello che gli svedesi chiamano "Bugg", ma quella brava è Anette.
      http://en.wikipedia.org/wiki/Bugg

      Visto che non c'è due senza tre, e che da neosposi avevamo fatto un corso di ballo latino, e che in Argentina ci siamo lanciati nel tango delle milonga di Buenos Aires, mi sa che appena il tempo lo concede facciamo un corso di bugg :)

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