Sofia praticamente sfebbrata, ma un giorno in più a casa non fa certo male.
Anette sempre al suo corso.
Nonno Bosse invece aveva un paio di impegni, per cui i nonni si sono dati il cambio. E così sono ho la suocera in casa, che è una manna. Durante il pomeriggio con Sofia hanno fatto il pane e dei dolcetti, e mentre io ed Eleonora eravamo agli allenamenti ha preparato le cialde da mangiare con la panna e con la marmellata di lamponi del suo giardino.
Una volta a letto le bimbe poi ha preparato per se e per me la semla (il dolce di carnevale con panna e pasta di mandorle) che ci siamo gustati con una tazza di tè e chiaccherando alla grande. Non sono certo uno di quelli che si può lamentare della suocera.
Fortunello!!
RispondiEliminaè bello sapere che da qualche parte esistono ancora certi equilibri... son quei momenti che restano nella memoria di chi li vive e torneranno di colpo quando un profumo ... un rumore, o uno scritto (come ora)li evocherà
RispondiEliminaQuel clima che hai così semplicemente descritto, l'ho vissuto come altri, da ragazzina, quando le nonne profumavano di biscotti, sapone di marsiglia e di quel sugo al ragù con una cottura lungalunga..
Quelle nonne che ci concedevano di assaggiare quel sugo sul pane fresco mentre continuava la cottura "borbottando", non ci sono più o cmq sono rarissime ... in clandestinità forse.
Erano i tempi quando in famiglia le paste erano la tradizione al pranzo della domenica, quando le caramelle Rossana e la marsala erano di moda.
quando si giocava a campana e a corda nei cortili e le figurine panini si compravano a 50/100 lire.
oggi i tempi almeno qui in Italia come altrove sono diversi.
non è una polemica, solo una constatazione, oggi che sono una 40enne, le nonne le vedo sempre più al cellulare, in video chiamata con i nipotini, con le amiche a fare shopping, cucinare il latte al microonde ... o comprare in rosticceria.
Sono felice di aver consociuto quel tipo di nonne e di sapere che da qualche parte ancora resistono.
Grazie nonne !!
... non credo sia tutta colpa del '68 se non sono più così,...qualcuno lo ha chiamato progresso.
Ciao
Sonia
Ciao Sonia, quasi quarantenne condivido i tuoi stessi ricordi. Anche se il ragu da noi lo preparava mio nonno!!! Bei vecchi tempi :-)
EliminaLa Zingara
quoredizingara.wordpress.com
Ciao Sonia, io sono poco più che trentenne...e ho i tuoi stessi ricordi (oggi i miei nonni hanno 99 anni...e ancora ho in bocca il sapore di quelle polpette e di quel ragù che solo lei poteva e sapeva fare...)
Eliminaho due bimbi piccoli e sia la mia mamma cha la suocera per fortuna mantengono ancora vivi alcuni di questi magici modi di essere nonni...
io provo un'enorme nostalgia...
e anche tanti sensi di colpa, perchè non mi è consentito contribuire a rendere magici tutti i pomeriggi
costretta da contratti e mezzi di trasporto
a vivere solo poche ore al giorno
la famiglia
Mi riempie il cuore di gioia leggere questi bei vissuti familiari.
RispondiEliminaE ho anche un po' di invidia.
Grazie Stefano e grazie a tutta la tua famiglia compresa quella "allargata".
Grazie Stefano...e grazie NONNI!!!!
RispondiEliminaGiusto per la cronaca: ho 53 anni, faccio i biscotti (dice mio nipote che sono i più buoni del mondo), il ragù che ci vogliono 8 ore per cuocerlo, il mio bucato profuma di Marsiglia (merito del detersivo) e lavoro anche, quando ho un contratto e mi arrampico sui mezzi di trasporto sempre più rari in una città difficile come Napoli.
RispondiEliminaEssere nonni è una categoria dello spirito e ci vuole poco, soprattutto la volontà di farlo, per mantenere i profumi, dare vita ai ricordi, rinnovare i sapori.
I nonni sono stati ragazzi e i ragazzi diventano nonni e si passano il testimone delle tradizioni familiari. E anche se non si può tutti i pomeriggi, si può la domenica. Se non lo facciamo noi, chi allora?