lunedì 4 novembre 2013

Chiacchierando con una maestra all'asilo

Qualche giorno fa ho letto un articolo su "che cosa dovrebbe sapere un bambino di quattro anni". Ho quindi girato l'articolo (l'originale, in inglese) alle maestre di Sofia. Questa mattina mi sono fermato a parlare dell'articolo con una di loro, e ci siamo messi a chiacchierare del loro metodo di lavoro e dei loro obiettivi. La maestra, che ha trovato l'articolo interessante e in linea con il proprio pensiero, mi ha quindi spiegato che loro con i bambini dell'asilo di Sofia non danno la priorità alle cose che tanto poi verranno (ri)insegnate anche in prima elementare, anche perché toglierebbe ai bambini quella futura passione di andare a scuola e imparare cose nuove. Invece loro si concentrano sul trasmettere ai bambini determinati valori, quali il rispetto, l'aiutarsi a vicenda e l'amicizia. Mi ha detto che se dovesse scegliere una cosa, una sola che i bambini imparino davvero e che facciano propria è che quando uno dice "no" vuol dire "no", e va rispettato.
Sono uscito dall'asilo con un sorriso gigante, sentendomi proprio contento di avere lì mia figlia.

13 commenti:

  1. E hai davvero ragione di essere contento! Fossero così tutte le scuole, tutte le maestre, in ogni parte del mondo!

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  2. che bello !! sembra il mondo delle fiabe 'sta Svezia !!!

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    1. Fra Eleonora e Sofia abbiamo ho esperienza di tre asili. Devo dire che in questo caso più che la nazione si tratta delle persone: il gruppo di maestre di Sofia è competente e interessato. Poi certo, aiuta avere intorno a se un'infrastruttura che ti permette di realizzare i tuoi piani, ma alla base ci sono persone che hanno voglia e interesse a sviluppare questi piani educativi.

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    2. Già. Tanto di cappello alle maestre, e alla scrittrice dell'articolo.

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  3. Ti seguo da un po' ma non ho mai scritto: volevo ringraziarti per darmi sempre nuovi stimoli per essere "un buon arco". L'articolo è davvero bello, ho girato il link a tutti i miei contatti

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  4. Che bella cosa. Peccato che non sia lo stesso obbiettivo che ha l'Italia. Quando andavo all'asilo io,mi ricordo che le maestre ci insegnavano i giorni della settimana,le lettere... Non ricordo altro. É così anche per Sofia?

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    1. In realtà l'obiettivo dell'Italia, basandosi sulle indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia, mi sembra simile
      http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/162992ea-6860-4ac3-a9c5-691625c00aaf/prot5559_12_all1_indicazioni_nazionali.pdf

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    2. Grazie per il link,l'ho guardato ed effettivamente hai ragione tu.

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  5. bè, alla materna di mia figlia, che ora ha ormai 11 anni, è andata proprio così. hanno proposto pochi temi ma adeguati alla loro età: il rispetto per il compagno prima di tutto, poi l'amore per la natura, lo scorrere del tempo, la gioia e l'impegno di far lavorare le mani per costruire cose buffe e tenerissime, il gioco di inventare favole per tirare fuori emozioni e paure. il tutto in ambiente sereno, ma non banalmente "giocoso".
    no, non era in svezia, era in italia, milano per la precisione. no, non era una scuola privata, ma pubblica.
    le belle esperienze in campo didattico ci sono anche da noi, forse sono meno pubblicizzate o non le conosciamo. non dimentichiamoci che in italia è nato il metodo della scuola reggiana, che il resto del mondo ammira e copia!
    Barbara b.

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  6. Una mia parente invece già dall'ultimo anno di asilo ha imparato a scrivere, a leggere, a fare calcoli e ogni giorno aveva i compiti a casa da fare! Questo all'asilo, ora che è alle elementari almeno tre ore al giorno di compiti a casa da fare con i genitori, cose troppo difficili da fare da sola. Perchè i programmi non sono uguali in tutte le scuole e asili?
    Comunque è davvero molto bello l'articolo, grazie Stefano
    Flora

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  7. @Flora: sei sicura?
    i programmi SONO uguali in tutte le scuole d'italia, altrimenti non avrebbe senso il programma ministeriale cui -per legge- devono attenersi le scuole (pubbliche e private). al massimo è diverso il metodo didattico. comunque mi riesce davvero difficile credere che all'ultimo anno della materna si leggesse, scrivesse e far di conto. i bambini non sono affatto pronti e inoltre questo è il programma della prima elementare (e anche della seconda, in parte): sei sicura che non fosse una prima elementare privata per bambini cd. anticipatari?

    Barbara b.

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    1. Anche a me sembra una bufala semitroll. Primo: magari in quella classe all'asilo erano avanti, ma una classe alle elementari è fatta da bambini di diverso asilo, e dubito che tutti sapessero già leggere, scrivere e far di conto. Secondo: compiti da tre ore con i genitori troppo difficili da far da soli, come se tutti i genitori di una classe avessero quel tempo. Insegnanti così non sopravviverebbero alla prima riunione di classe. Anche perché non ha senso che i compiti li facciano i genitori.

      Maria

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    2. nell'ex-asilo privato di mio figlio si vantavano che i bimbi uscivano di lì e sapevano già scrivere e non è il solo che ho sentito farlo e tanti sono i genitori che ambiscono a un risultato del genere, anche io ne ero allettata.
      Ora mio figlio è in un asilo pubblico. I bimbi ascoltano favole, disegnano, colorano con i gessetti il pavimento del terrazzo e giocano alla campana, giocano con la plastilina e con i colori, riproducono le forme dei loro corpi, fanno foglie autunnali con i collage e soprattutto vengono lasciati liberi di scarabocchiare invece di colorare all'interno dei contorni se è quello che vogliono ... sono lasciati liberi di esplorare e imparare ...
      Hanno un'ottima maestra e io credo che il merito sia tutto suo. La classe è mista ci sono bimbi dai 3 ai 5 anni e quindi anche i bimbi in età prescolare sono curati e trattati ugualmente, con le dovute differenze ovviamente. L'obiettivo della scuola è di fare sbocciare i bimbi in libertà apprendendo le regole del vivere in comunità. E' una cosa difficilissima e si concentrano su quello. Oggi mi domando perchè anticipare all'asilo quello che andrebbe fatto in prima elementare e ... perchè averlo come obiettivo? .. noi genitori in primis.

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