martedì 4 settembre 2012

Tre orette con Sofia

Oggi prima lezione del corso di danza moderna di Eleonora. L'ha accompagnata Anette mentre io sono andato all'asilo a prendere Sofia. Sono uscito poco dopo le quattro godendomi il fatto che dalla nuova sede del mio ufficio all'asilo c'è a malapena un km, che a piedi si fa volentieri. Sofia mi ha visto dalla finestra e ha iniziato a saltellare contenta, forse perché l'idea discussa già dal mattino era quella di andare a fare merenda da Enrico che ha dei kanelbullar spettacolari. Purtroppo però erano finiti quindi abbiamo deciso di andare a casa a fare merenda.

Sia Sofia che la maestra mi avevano raccontato che oggi, giorno di escursione come tutti i martedì, avevano fatto una bella scarpinata per andare e tornare da uno dei parchi giochi della zona. Una volta a casa però tutto mi è sembrata tranne che stanca. Nell'ordine abbiamo: giocato a mamma/papà/bambino, giocato a dottoressa e malato, giocato a ce l'hai, letto tre libricini (il terzo ha voluto "leggermelo" lei visto che nel secondo c'era il disegno di un bambino che leggeva per il suo papà), giocato al ristorante, poi mi ha aiutato ad apparecchiare e fare la cena e solo a quel punto ha dato segni di cedimento chiedendo di vedere un cartone.

Al ritorno di mamma Anette ed Eleonora, Sofia ha comunque ripreso energia e si è messa a ballare con Eleonora che, entusiasta, le faceva vedere cosa aveva appena fatto a danza. Io le ho guardate, ho pensato all'energia che ci vuole per star dietro a loro, e come Luca Carboni mi sono messo a canticchiare "ci vuole un fisico bestiale..."

1 commento:

  1. Sì decisamente. A me viene sempre in mente la pubblicità delle pile che facevano quando ero piccola. In cui i genitori hanno il ruolo del coniglietto che si scarica per strada (mentre scala la montagna o fa la corsa, per intenderci) mentre in figli continuano imperterriti anche dopo l'arrivo.

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