martedì 3 settembre 2013

Paese che vai...

Il cartello a Berlino (sx) e a Stoccolma (dx)

Settimana scorsa ero a Berlino. Davanti agli uffici dell'azienda per cui lavoro ho notato un
cartello. Era quello di una mamma che accompagna il proprio bambino da qualche parte. Mi è venuto in mente che è lo stesso cartello che vedo quando mi capita di accompagnare Eleonora a danza (cosa che fa molto spesso anche Anette). Mi è sembrato però di ricordare che nel cartello in Svezia la figura che accompagna il bimbo sia maschile.

Questa sera accompagnando Eleonora a danza ne ho avuto la riprova. Mi sono chiesto allora se la differenza nei cartelli fosse lo specchio di una differenza nelle società. Entrato a danza ecco la risposta: ad accompagnare le prime due bimbe c'erano due papà, uno dei quali intento a lavorare con il suo portatile. Si vede che anche i cartelli stradali rappresentano la realtà di un paese :-)

31 commenti:

  1. potrebbe anche essere una mamma con i capelli corti e i pantaloni...

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  2. domani cerco i cartelli qui in Irlanda..
    eli da cork

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  3. ottimo spirito d'osservazione! Però anche in Germania ho potuto notare una diffusissima parità fra uomini e donne. Però certo è un'opinione superficiale non avendo vissuto in Svezia ;)

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  4. No purtroppo non è esattamente così.. probabilmente la Germania è ancora qualche passo indietro rispetto alla Svezia. Il bassissimo tasso di natalità della Germania si spiega anche perchè troppo spesso le donne devono scegliere tra famiglia e lavoro.

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  5. Bel paese del menga la svezia, che tra 20-30 anni sarà a maggioranza islamica. Tenetevela voi la presunta parità, che non consiste certo nell'ostinarsi ad annullare le differenze tra i sessi.

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  6. Chissà cosa pensi quando vedi la Kyenge...
    Poi sembri disinformato. La Norvegia ha le quote rosa nei consigli di amministrazione, la Svezia no. In Italia la crescita demografica avviene solo grazie agli immigrati, in Svezia no. Pensa quindi al nostro paese. Altro che Caio Giulio Cesare Ottaviano (che con Elio Gallo aveva ottimi rapporti con l'Arabia Felix).

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    1. Infatti a quei tempi non esisteva ancora il cancro chiamato islam.
      Ecco la vostra cara Svezia http://identità.com/blog/2013/02/03/svezia-1-donna-su-4-stuprata-da-immigrati/

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    2. Cos'è, vuoi il diritto esclusivo a poter stuprare? Meglio l'Italia dove l'imprenditore italiano uccide la segretaria brasiliana?? Meglio il Veneto dove l'avvocato di successo ammazza quella che lo respinge?? La guerra di religione è una scusa inventata per controllare ciò che scrivi, ciò che fai, e non farti nemmeno portare una bottiglia d'acqua sull'aereo. E tu, maschio impreparato a confrontarti con una donna che le palle le ha davvero, ti nascondi nella "tradizione" dell'angelo del focolare. Io donna non sono pari a te che non hai nemmeno il coraggio di scrivere il tuo nome e che vai sui blog in maniera anonima, sono meglio!

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    3. E te pareva, ci mancava il solito sfogo femminista condito con una buona dose di misandria. Il corrispettivo della donna è l'uomo, non il generico maschio.
      Povere donne (non femmine), la crisi di identità l'avete voi, che invece di valorizzare la femminilità sapete solo scimmiottare quello che c'è di peggio negli uomini.
      Scrivere il nome di battesimo non ti rende meno anonima di me.

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    4. Marta Benedetti, Roma6 settembre 2013 alle ore 08:52

      Lo so che il corrispettivo della donna è l'uomo, ma tu sei solo maschio, perché dalle cose che scrivi uomo non sei. La femminilità la valorizzo per il mio uomo, per chi voglio io, non perché tu possa avere la tua velina da guardare. Tu cerchi nella forma e nella tradizione di supplire alla mancanza di contenuti. Confondi il fondamentalismo con la norma, dimentichi che nella storia sia i conquistatori che gli immigrati siamo stati noi (che abbiamo esportato sia civiltà che mafia, quest'ultima molto attiva attualmente a usare gli immigrati e i clandestini che tanto denigri). Invece di fare il troll sui blog e sputare il tuo veleno sull'eugenetica svedese (fatta da medici uomini, anche se è vero che anche la moglie di Myrdal ebbe il Nobel, su soggetti per il 90-95% donne) pensa alla nostra società italiana. Smettila di fare il bambino e diventa uomo.

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    5. Ma fammi il piacere, femminista della domenica. Ancora con la storia delle veline, vi dà fastidio che certe donne decidano di fare certi lavori come le veline (senza coercizione, ma semplicemente perchè ben pagati e facili da svolgere) e vorreste imporre a tutte la vostra morale. Quando parlavo di femminilità non intendevo quello, quando si ha una mente tarata si è convinti che tutti gli uomini siano uguali.
      Il fatto che un tempo siamo stati conquistatori e migranti non vuol dire nulla, non è che per rimediare a colpe ed ingiustizie passate dobbiamo rimetterci noi. Stesso vale per la misandria imperante e la falsa emergenza "femminicidio": per quanto mi possa dispiacere non ho nulla a che fare con certi uomini e non voglio nemmeno essere accostato a loro.

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    6. Marta Benedetti, Roma6 settembre 2013 alle ore 14:07

      La mafia è un problema di oggi, molto più dei migranti, anzi, in parte ne è responsabile. Una società nella quale le donne non hanno le stesse opportunità è meno efficace e meno produttiva dal punto di vista economico. Tu, scegli l'anonimato perché hai paura del confronto ad armi pari, sia con la donna che con l'immigrato. Vuoi relegarli nei ruoli che fanno comodo a te per vivere di rendita di una posizione (maschio, bianco, italiano). E invece sei subordinato ad un ministro donna, immigrata, nera. Faccetta nera oggi ti comanda. Perché anzichè fare il troll anonimo non ci metti la faccia e apri un tuo blog contro lo ius solis? Perché anziché criticare la Svezia non cerchi di migliorare l'Italia?

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    7. Federico Casella alias Ottaviano Augusto7 settembre 2013 alle ore 12:53

      Non rispondero più alle tue patetiche provocazioni, pur non condividendo appieno le teorie di Freud qui siamo di fronte ad un evidente caso di invidia penis. Forse dimentichi che il progresso scientifico è partito dall'uomo bianco e se non fosse stato per noi le altre etnie sarebbero rimaste ferme al medioevo.
      Io non sono subordinato a nessuno, tantomeno alla Kyenge, le cui sparate stanno suscitando malumori anche a sinistra. Spiace dirlo ma il suo ministero è assolutamente inutile, lei si limita a girare l'Italia per partecipare a cerimonie farlocche in cui danno la cittadinanza onoraria a bambini stranieri.
      Probabilmente l'astio nei confronti degli uomini è dovuto ad un cattivo rapporto con la figura paterna, ma fortunatamente gli uomini sono ben diversi dalla tua visione distorta della realtà. Consiglio anche di leggere il manifesto "La società industriale e il suo futuro" in cui si analizza la gente come te. Buona vita

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    8. Marta Benedetti, Roma9 settembre 2013 alle ore 14:02

      "Buona vita" detto da uno che cita il manifesto di Unabomber suona un po' ironico...
      Progresso e uomo bianco...hmmm... le dinastie cinesi/orientali e il loro livello di conoscenza? cosa conoscevano i maya gli incas? il fatto che si chiami al-gebra ti dice niente di da dove venga?
      Quello che deve compulsivamente criticare la Svezia e che ha qualche problema di inferiorità qui sei tu e non ti rendi conto che da noi è peggio
      http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/13_settembre_9/rissa-muoiono-uomo-medico-soccorsi-chiuduno-2222981683801.shtml
      Ma tu forse sei dalla parte degli italiani che le immigrate le eliminano con i giochi erotici
      http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_8/lodi-giovane-donna-strangolata-2222968494694.shtml

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  7. un bambino può essere accompagnato da mamma o da papà a prescindere dai cartelli

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    1. Certo, non è che se il cartello raffigura un uomo la donna non può accompagnare e viceversa ;)
      Mi è sembrata solo divertente questa cosa che i cartelli fossero diversi. Non ci vedo nessun messaggio subliminale, nessuna politica familiare, nessuna affermazione di genere. Mi sembra comunque che in Svezia sia molto più facile che in altri paesi combinare lavoro e famiglia, per entrambi. Pari opportunità e diritti non vuol dire affermare che non ci sono differenze fra i sessi, vuol dire agire attivamente per far sì che le differenze non siano causa di discriminazione e diversità di trattamento ingiustificate.

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    2. Giusto! Chi l'ha deciso le pari opportunitá e diritti fra maschi e femmine e di agire attivamente per far sí che le differenze non siano causa di discriminazione? Isabella

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. pensa qui da noi no ci son neanche i cartelli!?!?!?! pensa come siam messi.
    cmq a me la svezia piace sempre di più....non è che puoi trovarci un posticino...per 6 ??!?!?!?!?!?
    ottimo spirito di osservazione,.......

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  10. Il cartello che il papá accompagna il/la bambino/a da qualche parte l'ho visto anch'io,quand'ero a Stoccolma. Io non mi stupisco neanche,in Italia pensare che neanche ci sono i cartelli,o se ci sono,ma rotti,scarabocchiati,la gente urla per le strade, nessuno rispetta i limiti di velocitá in autostrada (e secondo me é anche per questo che tutti i giorni ci sono incidenti), carte di qualsiasi cosa nei marciapiedi,in Svezia se faresti una cosa così,che cosa ti potrebbe succedere? Isabella

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    1. Ecco, cominciamo con l'imparare l'italiano per migliorare il Paese però, che in congiuntivi e i condizionali usati a caso non aiutano la comunicazione.

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  11. Il commento de: la perfezione stanca del 04 settembre ore:00:34,perché é stato eliminato? C'erano scritto degli insulti nei tuoi riguardi? Isabella

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    1. Lo ha eliminato lei, da sola. Non so cosa ci fosse scritto.

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  12. È vero, ho vissuto per anni in Germania e ho notato pure io i cartelli. La società tedesca, anche grazie a stipendi più alti e molti contributi alla famiglia, ancora sostiene il modello in cui la moglie sta a casa fino a che i bimbi hanno due o tre anni, o anche per sempre. Non si vedono molti uomini coi passeggini come qui in Svezia! E parlando con i colleghi tedeschi ho sentito atteggiamenti molto tradizionalisti, e pure sessisti, che mi hanno molto sorpresa. Una volta a casa in Italia comunque ho notato che pure da noi nei cartelli c'è un uomo e una bambina, almeno in quelli più vecchi, mentre io lo avevo completamente dimenticato. Ma spesso in Italia le cose sulla carta (o sui cartelli) stanno ben diversamente che nella realtà...

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  13. A me ha colpito il fatto che la riga di divisione delle corsie sia orizzontale...

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    1. eheheheh... anch'io pensavo che la differenza fosse solo quella: non avevo fatto caso al disegno.
      :D

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  14. Si, ho eliminato io stessa il mio commento. Avevo scritto alcune cose e mentre scrivevo ha risposto anche Fefo, dicendo più o meno le stesse cose, ma in modo che ho reputato più chiaro e conciso. ;))
    Quindi il mio commento mi è sembrato inutile e l'ho eliminato.
    Direi che non è nel mio stile insultare un così garbato padrone di casa, inoltre sono profilata e quindi ampiamente riconoscibile, Fefo vede anche la mia mail, credo.
    Un saluto affettuoso al nostro ospite!

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  15. Nella scuola di danza in cui vado io, la maggior parte dei genitori che viene a prendere le figlie ed alcuni, pochi, figli sono i padri. Certo questo non significa che la Spagna non sia un paese maschilista...anzi!Devo dire che non ho visto qui come sono i cartelli, adesso ci farò attenzione, poi mando notizie :)

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    1. La Spagna ( aereoporto di barcelllona) e` finora l`unico paese dove ho visto i fasciatoi per i bimbi anche nel bagno degli uomini. c`e` da dire che non ho visto i paesi nordici, mi mancano proprio.

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  16. Son da poco in Germania (e prima nella svizzera tedesca, simile per molti aspetti) e confermo: mi pare una società molto conservatrice, in cui ci sono troppi pochi servizi per i bambini e le mamme stanno molto a casa...

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  17. trovo l'osservazione deliziosa:)!!!e anche simpatica!!!!

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