Quelli che ci sono fra i primo ed il secondo piano. Sofia se li è fatti tutti. Prima è partita gattonando, poi si è appoggiata al secondo gradino per alzarsi, poi una volta "in piedi" ha fatto una risatina per essere sicura che io la vedessi, e solo quando ne è stata sicura ha iniziato la scalata.
Se li è fatti tutti, uno ad uno (con me dietro pronto a prenderla nel caso scivolasse, ma non c'è n'è stato bisogno), ed una volta passato il cancelletto le si leggeva la soddisfazione negli occhi (forse perché papà e mamma applaudivano come degli invasati fra l'emozione e lo sconcerto).
Lo scorso fine settimana un'altra scala mi aveva messo alla prova. Quella mobile della metropolitana. Lunghissima. Piena di gente. Appena saliti, mentre io tenevo il passeggino, Eleonora mi chiede di poter salire i gradini camminando. Tonfo al cuore, ma acconsento a patto che mi aspetti stando ferma appena arriva su. Lei sorride ed inizia a salire, infiltrandosi fra la gente. Dopo pochi secondi non la vedo più...passano i secondi, io salgo al ritmo della scala mobile tenendo stretto il manubrio del passeggino e guardando in alto verso la fine della scala mobile...ancora pochi metri...finalmente arrivo in cima: Eleonora è lì, sorridente, di fianco all'arrivo della scala mobile...e già penso alla prima sera quando vorrà uscire da sola.
Bellissimo post! Non sono ancora padre,ma spesso penso che se avessi una figlia,sarei premuroso esattamente come te. Credo che la figlia femmina per il Padre sia la cosa più preziosa. Dalle mie parti (Mantova) c'è un proverbio che fa capire il legame speciale che intercorre tra figli e genitori: "la fiola là patriza,al fiol al madriza" tradotto significa, la figlia si lega al padre,il figlio alla madre. A volte penso che se un domani avrò una figlia,i momenti come quelli che hai vissuto tu,le tue soddisfazioni e le tue paure,saranno anche le mie :)
RispondiEliminaCongratulazioni per le tue bimbe!