giovedì 22 ottobre 2015

prepararsi a un dialogo complesso

È successo anche in Svezia, oggi, come precedentemente negli USA, in Finlandia, e (anche se con un movente "politico" e non in un istituto scolastico) in Norvegia: un giovane è entrato in una scuola e ha ammazzato. Mascherato. Con una spada.
Ne parla tutta la nazione. Domani ne parleranno ancora si più. Specialmente nelle scuole.
Così con Anette abbiamo deciso che anche noi ne avremmo parlato con le bimbe.
Lo ha fatto lei. Io sono ancora in viaggio. Ma sono sicuro che si tornerà sul discorso, a parlare di cosa è successo e di come comportarsi.
Che poi alla fine parlarne non è così difficile. Capiscono. Più di quanto si creda. Ma c'è quell'amaro in bocca di rivelar loro che il mondo non sempre è come ci piacerebbe, e che alcuni adulti si comportano in maniera opposta rispetto a quello che cerchiamo di insegnare ai bambini. Dai quali spesso dovremmo imparare, anche perché in fondo eravamo proprio come loro.

11 commenti:

  1. Ho sentito la notizia un attimo fa, ho pensato subito a voi.
    "quell'amaro in bocca" lo provo quando stiamo guardando il Tg, fino a poco tempo fa il PiccoloLord non ci faceva caso, adesso vuole capire e fa domande! E bisogna trovare risposte in fretta!

    Ciao, Fior

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  2. Non ci sono parole per quel che è successo... È già terrificante sentire queste cose quando capitano altrove ma viverle in casa propria penso sia terribile. Fate bene a parlarne perché non ha senso far finta di nulla e forse parlarne tanto ed in maniera chiara è l'unico modo per provare a far sì che non accadano più....

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  3. Non ti conosco, seguo il tuo blog senza regolarità ma con simpatia ma, appena sentita la notizia in TV, ho pensato a voi e mi si è stretto il cuore per le vostre bimbe e per tutti i bambini e ragazzini come loro. E' un caso eccezionale nel vostro mondo, forse non capiterà mai più ma costringe ugualmente a farci i conti ed è estremamente difficile. Se vorrai scrivere come voi e la società in cui siete inseriti affronterà la faccenda ci farai un regalo, dato che voi siete genitori in gamba, attenti e sensibili.
    Mila

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  4. Quando ieri è uscita la notizia la prima cosa che ho cercato è stato il nome del paese in cui è accaduto, per sincerarmi che non foste coinvolti. Poi un pensiero ed una preghiera per chi invece ha ricevuto quei colpi, nella consapevolezza che poteva accadere a ciascuno di noi, Italia o Svezia.
    Un abbraccio
    LaRiccia

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  5. ...che il mondo non sempre è come ci piacerebbe...

    Ma va?

    E i bambini non sono migliori degli adulti, solo più protetti e inesperti... ci pensa la vita a svegliarli su se non lo fate voi...

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    1. Invece sono migliori di certi adulti.
      Ad esempio i bambini non fanno i troll e i critici in maniera anonima.
      Lucia

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    2. Gnè gnè, così non vale, chi fa la spia non è figlio di Maria ecc.
      Se questo è il livello, cara collega anonima (perché potresti anche chiamarti Maria d'umbrèla o Celestinorosapallido per quel che ne sappiamo).

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  6. Tutte le volte mi chiedo: ma è così facile entrare nelle scuole? Accompagni un bimbo al mattino, credi di lasciarlo in mani sicure e poi .....l'orrore....non riesco neppure a pensarci....

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    1. Purtroppo sì. Si rischierebbe di trasformare una scuola in una prigione.

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  7. ieri quando ho letto la notizia, ho subito pensato alle tue bimbe.
    ho fatto due pensieri all'unisono: speriamo che non sia successo alle bimbe si Stefano e dall'altra mi si è stretto il cuore a pensare agli altri che ne sono rimasti vittima o comunque coinvolti

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